Platì: trovato un bunker, munizioni e 50 mila euro

 Continuano i servizi di contrasto alla criminalità organizzata disposti dal Gruppo Carabinieri di Locri ed effettuati dalle Compagnie di Locri, Bianco e Roccella Jonica.

Negli ultimi giorni i Carabinieri della Locride e quelli dello Squadrone Carabinieri “Cacciatori” di Calabria supportati dal Nucleo Cinofili di Vibo Valentia hanno passato al setaccio centri abitati e campagne con perquisizioni e rastrellamenti nelle zone impervie pre-aspromontane controllando casolari e anfratti naturali.

In particolare, a Platì, i Carabinieri della Compagnia di Locri, nel corso di una serie di perquisizioni domiciliari e locali di immobili e terreni nella disponibilità di un 60enne del posto, hanno rinvenuto e sequestrato un bunker, largo circa 3 metri e lungo altrettanto, il cui accesso era abilmente occultato da un grosso blocco di cemento, scorrevole su dei binari in ferro grazie ad un meccanismo azionabile manualmente.

Lì vicino, inoltre, è stato rinvenuto anche un tubo in plastica contenente un sacchetto al cui interno vi erano oltre 50 mila euro in banconote da diverso taglio, alcune anche false, assieme a 50 munizioni calibro 9 ed un motociclo sprovvisto di targa e oggetto di furto a Milano nel dicembre 2018, nonché di circa 10 grammi di canapa indiana.

Al 60enne sono stati contestati detenzione abusiva di armi e munizioni, riciclaggio, ricettazione, falsificazione di monete, spendita e introduzione nello stato di monete falsificate, produzione, coltivazione e detenzione illecite di sostanze stupefacenti o psicotrope e abusivismo edilizio.

Nel corso del medesimo servizio, oltre al rinvenimento in area demaniale di diversi tubi in plastica contenenti circa 400 grammi di canapa indiana e varie banconote false, è stato eseguito anche un controllo presso un circolo ricreativo di proprietà di un 24enne del posto, dove i carabinieri hanno rinvenuto 25 munizioni calibro 9 occultate all’interno di un forno a legna.

Tutto il materiale rinvenuto è stato sequestrato e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Sesso con ragazzi minorenni, 30enne finisce in manette

I carabinieri della Compagnia di Taurianova, con il supporto dei colleghi di Pavia, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere, emessa dal tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un trentenne originario della Locride, ma domiciliato in Lombardia, ritenuto responsabile del reato di prostituzione minorile, tentata violenza sessuale e atti sessuali con minorenni.

Il provvedimento cautelare trae origine da un'indagine condotta dai militari della Compagnia di Taurianova, a partire da giugno 2018, nel corso della quale sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo per reati sessuali compiuti ai danni di quattro minori, di età compresa tra i 12 e 15 anni, commessi dal 2013 in poi, nelle provincie di Reggio e Brescia.

L’attività investigativa è stata avviata in seguito ad una grave aggressione subita dall’uomo a Taurianova, risalente alla primavera del 2017, di cui non si comprendeva il motivo e il contesto: dai primi accertamenti, cui si sono aggiunte le analisi dei dispositivi telefonici, le attività tecniche di intercettazione, le escussioni dei testimoni, il tutto integrato dalle dichiarazioni rese da alcuni minori in sede di audizione protetta, è emerso che la vittima dell’aggressione, nel corso del tempo, avrebbe frequentato continuamente ragazzi di giovanissima età, con i quali avrebbe compiuto abitualmente atti sessuali.

L’indagine avrebbe permesso di far luce su numerosi e ripetuti gravi episodi di atti sessuali compiuti con i minorenni, in cambio di corrispettivi in denaro, ma anche beni come scarpe, vestiti, cellulari, regalie, nonché altre utilità, come passaggi in auto, divertimenti serali, cibo e bevande, approfittando della loro fragilità dei giovanissimi per convincerli a sdebitarsi.

Gli investigatori avrebbero, inoltre, documentato un episodio di tentata violenza sessuale avvenuto a Polistena nel 2016, non denunciato, quando l’arrestato avrebbe tentato di costringere un quindicenne a compiere atti sessuali, senza riuscirci per la ferma resistenza della vittima.

Sono in corso ulteriori accertamenti da parte dei carabinieri, al fine di verificare se altri giovani siano rimasti vittime dell'uomo.

L’arrestato, al termine degli adempimenti di rito, è stato ristretto presso la casa circondariale di Pavia.

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Scoperti mille falsi braccianti, truffa all'Inps da 5 milioni di euro

I finanzieri del Gruppo di Locri, in collaborazione con il personale dell’ufficio vigilanza ispettiva dell’Inps di Reggio Calabria, hanno scoperto una truffa aggravata compiuta ai danni dell’Istituto di previdenza, da 31 aziende agricole operanti nella Locride.

In particolare, nel periodo intercorso tra il 2012 ed il 2018, oltre mille persone sarebbero state assunte in maniera fittizia, con un conseguente costo per le casse dello Stato di circa 5 milioni di euro.

Per le fiamme gialle, le imprese avrebbero presentato all’ente previdenziale falsi contratti di affitto o comodato di terreni riconducibili anche a persone completamente estranee alla truffa e denunce aziendali trimestrali fasulle con le quali sarebbe stato attestato l’impiego, mai avvenuto, di operai, al fine di consentire l’indebita percezione d’indennità di disoccupazione, malattia, assegno nucleo familiare e maternità.

Nel corso delle indagini sono state ricostruite le presunte false dichiarazioni e le comunicazioni fatte all’Inps dai datori di lavoro.

Come se non bastasse, le aziende indagate avrebbero evaso 770 mila euro di contributi previdenziali.

Nel corso degli accertamenti economico-patrimoniali effettuati a carico di alcuni braccianti, i militari hanno scoperto, inoltre, il possesso di beni mobili di lusso e immobili di pregio a fronte della modesta situazione reddituale dichiarata.

Le indagini si sono concluse, quindi, con la denuncia dei rappresentanti legali delle imprese, per le ipotesi di reato di truffa aggravata ai danni dell’Inps e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.

I mille falsi braccianti, alcuni dei quali in passato già deferiti per associazione a delinquere di stampo mafioso, sono stati, invece, segnalati per il reato di truffa aggravata in concorso con il fittizio datore di lavoro.

'Ndrangheta, due arresti nella Locride

I carabinieri della Compagnia di Locri hanno tratto in arresto il cinquantanovenne Rocco Morabito, di Bovalino.

L'arresto e stato operato in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura generale della Repubblica di Reggio Calabria, in seguito ad una condanna per abuso d’ufficio in concorso commesso con modalità mafiose.

Morabito, che dovrà scontare la pena residua di oltre 3 anni di reclusione, è figlio di Giuseppe, alias “Tiradritto”, capo dell’omonima cosca di ‘ndrangheta operante ad Africo, detenuto al regime del 41 bis.

In manette è finito anche Rizieri Cua, 41 anni, di Natile di Careri, destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura generale della Repubblica di Milano, per una condanna per associazione di tipo mafioso, quale affiliato dell'omonima cosca attiva nel territorio di Natile di Careri.

Cua dovrà scontare una pena residua a poco meno di 4 anni di reclusione.

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Operazione internazionale contro la ʼndrangheta: 90 arresti tra Europa e Sud america

Ha preso il via alle prime luci dell'alba di oggi, un'imponente operazione internazionale di polizia, coordinata dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, che ha visto impegnate autorità giudiziarie e forze dell'ordine di Italia, Germania, Paesi Bassi e Belgio.

L' operazione è finalizzata a colpire la ‘ndrangheta e le sue proiezioni in Europa e nel Sud America.

In particolare, sono state contemporaneamente arrestate, in diversi Stati europei e del Sud America, 90 persone, ritenute affilite a storiche famiglie di 'ndrangheta, operanti principalmente della Locride. 

I destinatari delle misure sono accusati, a vario titolo, di gravi delitti, fra i quali, associazione dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, associazione mafiosa, riciclaggio, fittizia intestazione di beni ed altri reati, aggravati dalle modalità mafiose.  

L’ operazione rappresenta il frutto di un inteso lavoro svolto nel corso degli anni nell’ambito di una Squadra investigativa comune (Joint Investigation Team), costituita presso Eurojust, tra magistratura e forze di polizia di Italia, Paesi Bassi e Germania, cui hanno aderito, per l’Italia, la Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria e reparti della polizia di Stato e della guardia di finanza.

I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 16.30, presso gli uffici romani della Direzione nazionale antimafia ed antiterrorismo, alla presenza del procuratore nazionale e del titolare della Procura distrettuale di Reggio Calabria.

Cgil: "bene Trenitalia per la Locride, ma si può fare di più"

Riceviamo e pubblichiamo

"La Cgil di Reggio Calabria – Locri esprime soddisfazione per la riunione convocata dal prefetto di Reggio Calabria Michele Di Bari, lo scorso 12 settembre, della Sezione Territorio, Ambiente ed Infrastrutture della Conferenza Provinciale Permanente, nel corso della quale – fra l’altro – i rappresentanti di Trenitalia hanno comunicato la disponibilità a ripristinare le fermate di Riace e Caulonia per i treni che trasportano i pendolari.
Si tratta di un gesto di interessamento verso la Locride da parte della Società che apprezziamo. Ma, attenti alle esigenze degli abitanti locridei e consapevoli del fatto che un più efficiente trasporto pubblico possa sostenere lo sviluppo economico del territorio in senso più generale, ci sentiamo in dovere di rilanciare chiedendo un aumento dei vagoni per singolo treno e qualche collegamento ferroviario in più.
Infine, la Cgil auspica l’apertura alle sigle sindacali ai successivi tavoli che saranno convocati in Prefettura e che in modo diretto o trasversale verteranno sulla crescita del territorio, avendo inevitabilmente al centro il bene comune degli abitanti della Città Metropolitana di Reggio, perché come sindacati riteniamo di potere offrire un contributo non secondario e utile agli obiettivi che collettivamente le Istituzioni stanno perseguendo per migliorare la qualità della vita della cittadinanza metropolitana".

Il segretario della Cgil di Reggio Calabria – Locri Gregorio Pititto

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Armi e droga nella Locride, arresti e denunce

Si è concluso con 2 arresti, 23 persone denunciate, 8 segnalate alla prefettura per uso di sostanze stupefacenti, una piantagione di canapa, armi e munizioni rinvenute, un servizio di controllo straordinario del territorio disposto dal Gruppo carabinieri di Locri ed eseguito tramite le Compagnie di Bianco, Locri e Roccella Jonica.

I militari, con il supporto dei colleghi dello Squadrone eliportato Cacciatori di Vibo Valentia, hanno effettuato controlli in tutta la Locride, eseguendo numerose perquisizioni personali, veicolari e domiciliari per la ricerca di armi e droga.

In tale contesto:
 i carabinieri della Stazione di Careri hanno arrestato Domenico Salvatore Giorgi, 50enne di Benestare, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Locri. L’uomo dovrà scontare una pena residua per detenzione illecita di un ingente quantitativo di stupefacenti;
 i carabinieri della Stazione di Locri hanno arrestato Domenico Macrì, 33enne di Siderno, attualmente sorvegliato speciale, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Locri, in seguito alle numerose violazioni della misura di prevenzione;
 i carabinieri della Stazione di Locri hanno denunciato C.V., 29enne del posto, per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. L’uomo, mentre percorreva una via del centro a bordo del suo ciclomotore, alla vista dei militari dell’Arma ha repentinamente invertito la marcia lanciando una busta, successivamente recuperata, che conteneva 8 grammi di marijuana suddivisa in 5 dosi;
 i carabinieri della Stazione di Bianco hanno denunciato 22 persone, di cui 3 titolari di esercizi commerciali, per furto d'acqua, i quali avrebbero realizzato allacci abusivi alla rete idrica comunale al fine di eludere il reale consumo;
 due persone sono state segnalate alla Prefettura di Reggio Calabria dai carabinieri della Stazione di Bovalino per uso di sostanze stupefacenti ed altre 6 da quelli della Stazione di Locri.

Inoltre, unitamente ai militari dello Squadrone Cacciatori di Vibo Valentia:
 i carabinieri della Stazione di Platì hanno rinvenuto 1 carabina con matricola punzonata, circa 200 cartucce di vario calibro, nonché quasi 200 grammi di polvere da sparo, occultati tra la fitta vegetazione in contrada Passo del Lupo di Platì;
 in località "Fiorentino" del comune di Canolo, i carabinieri d'Agnana Calabria hanno rivenuto, occultate dalla fitta vegetazione, 4 piazzole adibite a coltivazione di canapa indiana, per un totale di oltre 1300 piante di cannabis indica, già con infiorescenze e di altezza compresa tra i 50 ed i 200 centimetri. Le piazzole, poste in un’area demaniale lontana da strade e difficilmente accessibile, erano state precedentemente individuate durante mirati servizi di osservazione svolti dalle unità del Nucleo elicotteri di Vibo Valentia. All’interno dell’area i militari dell’Arma hanno rinvenuto anche un locale adibito ad essiccatoio e 750 grammi di marijuana.

Ponte Allaro, i sindaci della Locride alzano la voce: "Anas inadeguata, intervenga il Ministero"

Riceviamo e pubblichiamo

"I sindaci della Locride, dopo aver partecipato assiduamente alle attività di supervisione e coordinamento in sede Prefettizia relativamente alle problematiche del Ponte Allaro, si trovano costretti a registrare il sopravvenire di una ordinanza emanata dall'Anas limitativa del transito che pregiudica ulteriormente le già precarie condizioni di vita della popolazione dell'intera Locride.

Difatti, le nuove disposizioni, non consentono l'attraversamento del Ponte Allaro alle tipologie di mezzi che assolvono al trasporto pubblico e commerciale. 

L'imminente apertura dell'anno scolastico desta preoccupazione in virtù della mancanza di un sistema viario alternativo locale, peraltro, ipotizzabile in un itinerario, ad oggi, altrettanto insufficiente ed insicuro. 

I sindaci, in ogni sede e tempo, hanno sostenuto con forza che l'aspetto preminente fosse garantire la transitabilità in sicurezza nell'attesa della ricostruzione del Ponte. 

Tuttavia, la mancata previsione di percorsi alternativi più agevoli e immediati di quello originariamente utilizzato nel 2015 (lungo circa 20 Km), paralizza improvvisamente il comprensorio.

Malgrado le frequenti sollecitazioni dei sindaci, l'Anas non ha mai in precedenza messo in discussione la sicurezza e la tenuta dell'arteria attualmente in uso. 

I sindaci hanno sempre, con grande senso di responsabilità, perseguito soluzioni istituzionali che risultassero condivise ed efficaci, ma alla luce degli ultimi sviluppi denotano, purtroppo, la più totale inadeguatezza operativa dell'Anas.

Pertanto, i sindaci rivolgono nuovamente richiesta al ministro delle Infrastrutture perchè assuma direttamente la conduzione della vicenda e si determini impartendo indirizzi operativi urgenti ed indifferibili che, anche attraverso la realizzazione di un ponte provvisorio (guado), restituiscano alle popolazioni della Locride, nell'arco di poche settimane, il diritto ad una mobilità nel territorio ed il pieno accesso ai servizi essenziali attualmente compromessi, in modo particolare il raggiungimento dei presidi sanitari, scolastici e di emergenza". 

Caterina Belcastro - Sindaco di Caulonia - 

Franco Candia - Presidente Assemblea Sindaci della Locride -

Rosario Rocca - Presidente Comitato dei Sindaci della Locride -

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