Il consigliere Domenico Battaglia su stabilizzazione Lsu-Lpu

“Sull’annosa questione della stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità (Lsu - Lpu), serve una chiara volontà del Governo e del Parlamento assieme ad un forte impegno perché si addivenga ad una soluzione definitiva del precariato che interessa un cospicuo bacino (circa 4.500 unità), per dare finalmente certezze occupazionali e la serenità di un futuro a tante persone e famiglie”.

È quanto chiede il consigliere regionale Domenico Battaglia che, “richiamando l’imminente scadenza dei contratti a tempo determinato (31 dicembre 2018) e le gravi conseguenze in termini di funzionamento e gestione dei servizi assicurati anche dai lavoratori di questo bacino” rilancia: Ritengo imprescindibile che vengano accolte le richieste dell’Anci e della Regione Calabria rispetto alla stabilizzazione degli Lsu-Lpu per superare una vicenda che si trascina da 20 anni, con l’inevitabile carico che ne deriva, anche in termini emotivi, per tante famiglie (circa 5.000), preoccupate per il loro avvenire”.

“Per questi lavoratori -spiega Domenico Battaglia- sono stati previsti 50 milioni all’anno dal Governo nazionale a cui la Regione Calabria ha aggiunto 30 milioni dal Bilancio regionale. Eppure, nella Legge di Stabilità 2019, licenziata dal Governo nazionale non c’è il fondo di 50 milioni, bensì solo una quota assegnata alla Regione, mediante il riparto del fondo per l’occupazione, di 21 milioni: pertanto rispetto agli annunci mancano ben 29 milioni che vanno recuperati”.

“Peraltro - sottolinea l’esponente politico regionale - trattasi di lavoratori che hanno permesso di garantire la continuità delle attività e dei servizi erogati dai diversi Comuni. Un contributo che è stato prezioso come nella fattispecie dell’Ente Parco nazionale dell’Aspromonte, essendo gli Lsu-Lpu di supporto alle attività tecniche, istruttorie e al servizio informazioni, consentendo di svolgere in maniera puntuale ed efficace i compiti istituzionali e migliorando anche il rapporto con i cittadini. Grande preoccupazione anche per i Comuni dove se non si prevedono deroghe ai limiti del turn-over, gli stessi potranno assumere solo per far fronte ad eventuali pensionamenti e quindi in numero molto ridotto”.

“Chiediamo dunque a gran voce che nella Finanziaria in discussione vengano inserite sia le misure economiche che quelle normative di modifica con l’obiettivo, da un lato, di garantire copertura e sostenibilità economica e, dall’altro, la continuità poiché la stabilizzazione è un processo che deve essere sostenuto ed assicurato economicamente nel tempo e non per una sola annualità. Serve dunque - evidenzia - un impegno corale che coinvolga tutta la deputazione calabrese ed il mondo sindacale per fare fronte comune rispetto ad un obiettivo che non è più rinviabile e per sanare una situazione insostenibile che rischia di generare tensione sociale”.

Con questo forte intendimento e nella consapevolezza dell’impegno costruttivo che dovrà essere dispiegato da tutti i soggetti istituzionali coinvolti, ritengo indispensabile - conclude Domenico Battaglia - l’apporto in questa delicata vicenda del Governo centrale”.

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Vertenza Lsu/Lpu, Cgil: "Evitare tensioni ed ulteriori motivi di protesta"

Riceviamo e pubblichiamo

"Non possiamo sottacere le dichiarazioni fatte da qualche amministratore sulla vertenza dei Lsu e Lpu, che ha lasciato senza contratto 47 lavoratori del vibonese a fronte dei 4.500 su scala regionale avviati regolarmente alla stabilizzazione. Non ci stupisce e nè, tanto meno, ci scomoda la considerazione critica che si può legittimamente avere nei confronti della CGIL. Siamo un soggetto negoziale e conflittuale, che agisce e reagisce sui temi del lavoro e delle politiche sociali. Come tali, impegniamo la nostra azione sindacale, in un territorio fortemente compromesso, con forme spesso plateali di protesta e di mobilitazione. Dalle piazze ai tetti, fino alle tendopoli e con il coraggio di denunciare pubblicamente i fatti e le responsabilità, non prima di aver tentato ogni possibile dialogo e proposizione mediata. E tuttavia, non stiamo a rispondere sulle questioni di merito: dove ognuno si assume le proprie responsabilità, politiche e morali, considerato che, dopo 20 anni di "servitù pubblica", non è umanamente accettabile la pretesa che solo in 47 rimangano in utilizzo alla collettività senza contratto. Quanto, invece, eccepiamo il ripiego offensivo sulla CGIL, che avrebbe avuto la colpa di attaccare i sindaci e non la regione. Perché, evidentemente, dovevamo condividere l'operato di quanti mandano a casa i lavoratori per "giustificato motivo". Ma, soprattutto, ci indigniamo per la mancanza di sensibilità verso i lavoratori, già fortemente provati da mesi, che continuano a pagare, fisicamente e psicologicamente, l'estenuante peso del contraditorio giuridico, insistito su cavilli interpretativi e nelle procedure amministrative, quasi a voler perseverare in un gioco al massacro sulla pelle dei lavoratori, rimasti senza reddito e senza tutele. Come CGIL, quindi, al fine di evitare eccessive tensioni ed ulteriori motivi di protesta, riteniamo utile ribadire due cose fondamentali. I comuni, coerentemente alle loro legittime interpretazioni, siamo consequenziali a chiudere ogni interesse e rapporto di lavoro non finalizzato alla stabilizzazione. La Regione Calabria, nel rispetto dei suoi intendimenti per riconoscere equamente i diritti acquisiti da tutti i lavoratori, agisca tempestivamente nella risoluzione del problema".

Cgil Vibo Valentia

 

Lsu, il Comune di Soveria Mannelli invita la Regione ad assumersi le sue responsabilità

I lavoratori Lsu ed Lpu in forza al Comune di Soveria Mannelli fino al 31 dicembre scorso, hanno stazionato presso la sede municipale in segno di protesta per l’immobilismo istituzionale che ha costretto la maggior parte dei Comuni calabresi a non rinnovare, di fatto, la proroga dei contratti di lavoro.

 I lavoratori hanno incontrato il Sindaco Leonardo Sirianni che ha dichiarato che “non è certamente l’Amministrazione Comunale di Soveria Mannelli a essere la controparte dei lavoratori Lsu - Lpu ma è soprattutto la Regione Calabria che deve fare la sua parte sia direttamente che in contraddittorio con il Governo nazionale, fornendo elementi concreti e certi piuttosto che invocazioni di principio che rimandano alla buona volontà degli amministratori locali e a possibili, nebulosi e futuri provvedimenti. E questo sia per evitare di rinviare il problema e sia di dare un colpo mortale alle finanze dei comuni che in Calabria sono in buona misura già dlpuissestati, con l’unica certezza di compromettendo le responsabilità patrimoniali di amministratori e dirigenti comunali”. Il Sindaco Sirianni ha poi ribadito “la totale vicinanza ai lavoratori che hanno sempre contribuito a garantire i servizi fondamentali per la cittadinanza, svolgendo sempre con dedizione e impegno le funzioni per le quali circa vent’anni fa sono stati chiamati ad assolvere attraverso precisi progetti proposti dall’Amministrazione Comunale”. Il Sindaco ha proseguito dicendo che “ovviamente ci stiamo tenendo costantemente in contatto con colleghi amministratori e con dirigenti regionali e nazionali per seguire gli sviluppi della vicenda. Inoltre, vigiliamo con particolare attenzione sugli esiti delle riunioni in corso tra i vertici regionali e i Sindaci dei comuni Calabresi. Soprattutto i primi cittadini sono quelli che chiedono di dare una soluzione puntuale alla delicata vicenda che oltre a pregiudicare i lavoratori mette in difficoltà tutti i cittadini nella fruizione dei servizi essenziali”. Sirianni conclude sostenendo che “il comune di Soveria Mannelli rimane in attesa di una nota esplicativa chiara e non interlocutoria da parte della Regione Calabria volta a chiarire la posizione di tutti i lavoratori che da decenni ogni anno sono appesi a un filo: è una battaglia che riguarda tutti e l’Amministrazione Comunale di Soveria Mannelli farà tutto il possibile, all’interno del quadro normativo vigente, per garantire servizi e lavoro. Non possiamo assistere inerti che, come sempre, i problemi, creati da altri, vengano scaricati sui comuni, che sono l’ultimo anello della catena. Troppo comodo. Ognuno deve fare la propria parte: noi faremo certamente la nostra ma ben prima di noi attendiamo la Regione Calabria. E finalmente constatiamo che c’è chi ammette che non si potranno stabilizzare tutti. Le bugie, come sempre, hanno le gambe corte”.

Lsu-Lpu: "il Governo non stanzia i soldi" e l'Unione sindacale di base prepara lo sciopero

“Tutte le promesse fatte in questi mesi dalle massime autorità regionali, sembrano essere cadute nel vuoto”. E’ quanto si legge in una nota nella quale l’Unione sindacale di base preannuncia lo sciopero dei lavoratori afferenti al bacino Lsu-Lpu

“Nella legge di stabilità in discussione in questi giorni – continua il comunicato -sembrerebbe che il governo non abbia previsto alcuna somma per i lavoratori Lsu-Lpu, per cui, dopo due anni di contrattualizzazione, si riapre per gli oltre 5.000 lavoratori calabresi, lo spettro del precariato e del ritorno al lavoro nero di Stato”.

A suffragare l’ipotesi ventilata dall’USB la presentazione da parte dei “parlamentari calabresi” di “un disegno di legge per reperire i 50 milioni necessari alla nuova contrattualizzazione, oltre ad un emendamento che sarebbe stato presentato alla stessa legge di stabilità”.

“La confusione- conclude la nota - regna sovrana e l’unica certezza è l’estremo caos che aleggia attorno ai lavoratori che rischiano di ripiombare nell’incubo del bacino precari. Per questo motivo, la USB Calabria indice lo stato di agitazione del personale Lsu-Lpu e richiede un incontro con il Prefetto, per aprire le procedure propedeutiche a poter dichiarare lo sciopero".

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