Referendum. Zaia spiega il suo No: "Il Veneto diventerebbe come la Calabria"

Nel corso della presentazione, a Palazzo Moroni, a Padova, del comitato per il NO al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal Governo presieduto da Matteo Renzi, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia ha illustrato in maniera inequivocabile le ragioni che lo hanno indotto a prendere una posizione chiara contro le modifiche alla Carta Costituzionale. "Ci sono rischi per la democrazia, perché questa riforma - secondo il capo dell'Esecutivo regionale - fa saltare il pluralismo politico, ma soprattutto perché lascia intatte tutte le specialità delle Regioni autonome e stringe le Regioni virtuose come il Veneto in un centralismo assoluto, un abbraccio mortale. Per fare un esempio: i consiglieri regionali siciliani sono i più pagati al mondo, a loro non si applicherà mai alcuna spending rewiew. Un errore drammatico, che non trasforma la Regione siciliana in quella veneta, ma porta - sempre per parlare in modo concreto - la sanità veneta ai livelli di quella siciliana". "Con la legge Madia il Governo - è l'affondo dell'influente esponente della Lega Nord - aveva già stabilito (ma noi abbiamo presentato ricorso alla Consulta) che in Veneto i direttori generali delle Ulss potranno arrivare dalla Calabria e non essere più nominati da me: i Dg verranno cioé da una regione che non ha neppure la contabilità. Io non voglio un Veneto che diventi come la Calabria: questa è la vera posta in gioco del referendum. Renzi in realtà non fa nulla di nuovo se non continuare nel solco di quanto accaduto finora: centralismo, centralismo e ancora centralismo, al contrario di quanto predicava Einaudi, e pone su tutte le Regioni (quelle sane e quelle sprecone) una clausola di supremazia statale. Abbandonare dunque definitivamente l'idea del federalismo, dei costi standard, della virtù, del buon governo? No, una chance l'abbiamo. Votare massicciamente, quasi un plebiscito, per l'autonomia del Veneto nel referendum che celebreremo in autunno. Stiamo trattando col Governo che vuole negarci un election day e farci sprecare 14 milioni". "Se andrà così, a questo punto - è l'avvertimento di Zaia - voglio che il nostro referendum si celebri prima di quello di Renzi.

Il Governatore del Veneto Zaia (Lega Nord) attacca la Calabria

“Dedico questa buona notizia e questa decisione coraggiosa al Governo tagliatore di Roma e a tutti coloro che, non applicando i costi standard, hanno condannato la sanità veneta a perdere almeno altri 240 milioni di fondi nazionali, che servono anche per pagare lo sconcio di migliaia e migliaia di forestali in Sicilia e in Calabria, o la follia di affidare ad un appalto esterno il servizio di urgenza-emergenza 118”. Con queste parole, e con “una buona dose di orgoglio”, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia commenta la decisione dell’Azienda Ospedaliera di Padova di stanziare 8 milioni di euro per acquistare un nuovo, costosissimo farmaco, il “Sovaldi” nome commerciale del “Sofosbuvir”, il cui utilizzo potrà guarire 200 malati di epatite C. Saranno trattati con questo farmaco i 200 casi più gravi dei 600 attualmente in carico all’Azienda Ospedaliera. “Sono certo – dice Zaia nella nota diffusa dall’ufficio stampa della Regione Veneto – che a Padova faranno di tutto per estendere ulteriormente questa terapia, ma l’ingente stanziamento già deciso manda un messaggio forte e positivo: in questa Regione l’applicazione già decisa in autonomia dei costi standard e l’attenzione maniacale al miglior utilizzo di ogni singolo euro, consente ancora di investire in nuovi farmaci e in nuovi macchinari, strada sulla quale insisteremo fino a che Renzi e soci non ci toglieranno anche l’aria per respirare, combattendo in ogni sede perché ciò non debba accadere mai, come abbiamo dimostrato di fare ricorrendo alla Consulta contro la legge di stabilità, che poi è l’arma con al quale l’impero romano-renziano tenta di riappropriarsi di ogni potere per usare come gli pare ciò che viene sfilato immotivatamente dalle tasche dei veneti sotto forma di tasse e tagli”.

 

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