Ospedale ‘San Bruno”, Tassone al sindaco Barillari: "Si sveglia con anni di ritardo, la sua politica è stata miope e fallimentare”

“Rispetto ad un tema così delicato, come quello della Sanità, bisognerebbe fare fronte comune e battersi senza steccati politici per la difesa della comunità. Consapevole di ciò ed in virtù dell’esperienza maturata da sindaco e da consigliere regionale di minoranza, che mi ha fatto toccare con mano i disegni trasversali di chiusura del nostro ospedale, avevo avvisato il sindaco Alfredo Barillari durante un Consiglio comunale, dei pericoli che aleggiavano sul ‘San Bruno’ evidenziando la necessità di una vigilanza attenta e continua. Purtroppo, il sindaco ha preferito non ascoltare, minimizzando le mie parole e scegliere una linea infruttuosa”.

L’esponente del Pd Luigi Tassone chiarisce di “non voler creare polemiche strumentali” e di puntare alla “tutela dei diritti della comunità”, ma non dimentica che “il primo cittadino ha ammiccato in questi anni con i dirigenti dell’Asp, salvo destarsi solo ora rispetto ai problemi che attanagliano l’ospedale”.

“Avevamo avvertito pubblicamente Barillari – insiste Tassone – sul concreto rischio di prese in giro, sull’esigenza di diffidare delle proposte di passerelle, di non prestare il fianco e sul bisogno di smascherare le volontà di ridimensionamento o chiusura. Il sindaco si è accorto solo ora di quello che era sotto gli occhi di tutti, suonando un allarme tardivo che ci lascia basiti. Ma finora dov’era e a cosa pensava?”.
Il rappresentante di minoranza bolla come “un clamoroso errore” il mancato ricorso al Tar e sostiene che “al di là delle diversità di vedute, la battaglia del Comitato ‘San Bruno’ andava appoggiata ed, anzi, l’Amministrazione comunale doveva farsi promotrice di iniziative e interventi”. Per Tassone, “il sindaco non doveva accettare evanescenti interventi tampone che hanno solo gettato fumo negli occhi, ma doveva attivarsi tempestivamente facendo capire che il popolo delle Serre reagisce con determinazione di fronte a scippi e privazioni”. “Mi auguro – conclude Tassone – che il sindaco capisca che la sua azione politica è stata finora fallimentare, che occorrono scelte chiare senza timori reverenziali e che c’è bisogno di un suo rapido cambio di atteggiamento non dettato dall’avvicinarsi delle scadenze elettorali”.

 
 
 
 
 
 
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Serra, iniziativa del Pd per costruire l'alternativa al governo Meloni

“Con la destra un’Italia più ingiusta: costruiamo l’alternativa”. E’ questo il titolo e l’argomento dell’iniziativa voluta ed organizzata dal dirigente ed ex consigliere regionale del Partito democratico Luigi Tassone, alla quale prenderanno parte, tra gli altri, il segretario regionale del partito, senatore Nicola Irto e Nicola Zingaretti deputato e attuale presidente della Fondazione del Pd.

«Si tratta di una iniziativa politica che rientra nell’ambito della mobilitazione nazionale lanciata dal Partito democrativo: nel solco del cammino tracciato da Nicola Zingaretti, ossia costruire casa per casa, quartiere per quartiere, città per città un’alternativa al Governo Meloni, che altro non fa che penalizzare ulteriormente il Meridione, basti pensare agli effetti catastrofici dell’Autonomia differenziata e all’istituzione confusa e contestata della Zes», spiega Luigi Tassone.

L’evento si svolgerà giovedì 30 novembre, alle ore 17:30, a Serra San Bruno, presso Palazzo Chimirri.

 Oltre a Tassone, Irto e Zingaretti, prenderanno parte all’iniziativa consiglieri regionali, sindaci, amministratori locali, dirigenti e militanti di partito.

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Vibonese e Crotonese escluse dalla ripartizione delle elisuperfici abilitate al volo notturno, Tassone: “Inaccettabile, Occhiuto riveda la decisione”

“La maggioranza di centrodestra conferma la propria tendenza a tagliare fuori dalle decisioni che contano le province più piccole determinando un sempre maggiore isolamento e una più marcata differenza in termini di servizi rispetto alle altre realtà”.

Il dirigente regionale del Pd Luigi Tassone attacca il governo regionale ritenuto responsabile di “scelte non oculate” e “penalizzanti” per alcune aree. “Riprova di questo atteggiamento non lungimirante – sostiene il già consigliere regionale – è l’avvio delle procedure relative al primo blocco di elisuperfici abilitate al volo notturno. Da questo step restano esclusi il Vibonese ed il Crotonese come se i cittadini di questi territori contassero di meno, avessero meno diritti o fossero figli di un Dio minore. Con tutta evidenza, si tratta di una decisione inaccettabile, da respingere con forza e che deve essere subito rivista”.

“La gestione delle emergenze - sottolinea Tassone – è fondamentale per la tutela della salute e il pensiero stesso che alcune zone rimangano prive di aree autorizzate all’atterraggio di mezzi di soccorso non può che destare preoccupazioni e timori. Le elisuperfici da abilitare al volo notturno interesseranno Catanzaro (2), Cosenza (2), Reggio Calabria (2), Castrovillari, Paola, Cetraro, Lamezia Terme, Praia a Mare e Rossano.

Nulla da togliere a queste città, ma non si possono completamente ignorare le province di Vibo Valentia e Crotone”.
“Perché - si domanda Tassone - sono rimaste fuori Vibo e Crotone? Su quali elementi si è basato il presidente Occhiuto? Cosa ci dobbiamo ancora attendere per questi territori?”. Alla luce di queste riflessioni, Tassone invita Occhiuto a “correggere immediatamente la direzione riconoscendo i diritti di tutti i calabresi”.

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Serra, la minoranza attacca: "Carenza idrica così pensante non si registrava da oltre trent’anni"

“Diverse zone di Spinetto e di Terravecchia senz’acqua, località Santa Maria in stato di abbandono e senza bagni pubblici utilizzabili, un costante stato di affanno amministrativo. Un biglietto da visita devastante per Serra San Bruno che regredisce a vista d’occhio a causa dei disastri dell’Amministrazione comunale”.

I consiglieri di minoranza Antonio Procopio, Luigi Tassone, Biagio Figliucci e Vito Regio premettono di essere rimasti in silenzio nelle scorse settimane “per senso di responsabilità” visto che “stiamo per entrare nel pieno della stagione estiva”, ma aggiungono di “non poter ulteriormente tacere di fronte all’esplodere di gravi problematiche che incidono negativamente sulla vita della cittadinanza”.
“Una situazione di carenza idrica così pesante – affermano gli esponenti dell’opposizione – non si registrava da oltre trent’anni ed è resa più preoccupante dall’inerzia di un’Amministrazione comunale che vive nel mondo dei sogni e non vede il deflagrare dei problemi. Non solo non è avvenuto il promesso distacco da Sorical – aggiungono – e anzi si prospetta l’adesione all’Arrical, ma non sono stati effettuati interventi sulla rete idrica comunale. Insomma, non è stato mosso un dito. Ciò che è riscontrabile, invece, sono solo annunci, post su Facebook e meccanismi propagandistici a cui, però, ormai non crede più nessuno”.

Da questo insieme di questioni descritte, i rappresentanti di minoranza traggono le conclusioni e accusano la maggioranza di “aver portato avanti solo opere già finanziate, senza riuscire a programmare e a realizzare niente di nuovo”. Quindi, a loro avviso, c’è stato “un fallimento epocale di chi, dopo essersi presentato come Salvatore della Patria, adesso non sa che fare ed è impaurito dalle sue stesse prediche. Tre anni di vuoto – chiosano Procopio, Tassone, Figliucci e Regio – che pesano su un presente con sempre meno servizi reali e che condizioneranno il futuro. Il tutto mentre gli amministratori narrano una Serra che non esiste e si staccano sempre di più dai cittadini”.

Serra, Procopio e Tassone: “Santa Maria abbandonata. Il paese continua ad arretrare per colpa dell’Amministrazione”

“Località Santa Maria del Bosco rappresenta il cuore della spiritualità bruniana ed un forte attrattore in termini turistici e proprio per questo merita di essere promossa e valorizzata. Purtroppo, siamo costretti a segnalare che non solo questo non avviene, ma addirittura che coloro che una volta si ergevano a paladini dei luoghi santi, oggi che sono amministratori se ne dimenticano lasciandoli senza cura tra le proteste dei visitatori e degli operatori commerciali”.

I consiglieri del Pd, Antonio Procopio e Luigi Tassone, criticano severamente l’Amministrazione comunale, considerata “distratta e impreparata”, oltre che “incoerente rispetto ai propri programmi”.

“La gestione dell’area pic-nic – sostengono gli esponenti di opposizione – rimane impantanata nelle stanze municipali con ritardi abissali rispetto all’avvio della stagione estiva; lo stato di evidente incuria lascia perplessi i turisti che giungono in loco che, peraltro, non possono nemmeno usufruire dei servizi igienici, se non dietro gentile concessione dei privati; nulla si sa su come possa funzionare il sistema dei parcheggi. Alla faccia della tanto ostentata programmazione, qui siamo anni luce indietro rispetto alle Amministrazioni dei decenni precedenti”. I rappresentanti di minoranza affermano che “questa confusione amministrativa, ormai marchio di fabbrica dell’Amministrazione Barillari, provoca danni in termini materiali e di immagine alla nostra cittadina che è sì cambiata, ma decisamente in peggio”.
“Siamo d’accordo – concludono Procopio e Tassone – sul fatto che Serra debba essere promossa prima di tutto dai serresi, ma non possiamo tacere di fronte ad un vistoso arretramento amministrativo che causa disagi e perdite di credibilità per l’intera cittadina”.

Elezioni provinciali, Tassone contro Di Bartolo: "Totalmente inadeguato a svolgere il ruolo di segretario provinciale"

«Ci sono aspetti rispetto ai quali non si può più tacere. Il dato, d’altronde, è lampante, è chiaro che l’azione messa in campo dal segretario provinciale Giovanni Di Bartolo, che ha agito in estrema solitudine e senza la preventiva concertazione e condivisione, abbia svilito e marginalizzato completamente il Partito democratico».

E’ quanto afferma il dirigente regionale del Pd, nonché consigliere comunale di Serra San Bruno, Luigi Tassone.

«Il segretario provinciale del Partito democratico - continua Tassone - ha di fatto teorizzato e accentuato la debolezza minoritaria cui in molti vorrebbero relegare il nostro partito. Innanzitutto, ha svalutato autorevoli figure istituzionali, ha svilito i sindaci del Pd, partito che ricordo essere la prima forza del centrosinistra, ai quali non è stata chiesta un’eventuale disponibilità alla candidatura. Inoltre, ha calpestato la democrazia interna e le regole basilari su cui si basa un partito democratico per definizione come il nostro, atteso che la direzione provinciale non si è mai espressa sulla candidatura civica e non politica, come definita dallo stesso candidato, e che di fatto, nonostante i tentativi di aggiustare il tiro, travalica il campo progressista e riformista che, invece, doveva essere la nostra stella polare non negoziabile. Sia chiaro, pur non ritenendola dunque una proposta delimitabile al campo del centrosinistra, per spirito di disciplina mi adeguerò alle decisioni assunte. Ma chiusa questa fase non è più procrastinabile un’attenta riflessione: Di Bartolo si è dimostrato totalmente inadeguato a svolgere il ruolo, mi auguro che sappia trarne le dovute conseguenze altrimenti la questione relativa al nostro partito e alla evidente carenza di leadership deve essere affrontata senza ulteriori tentennamenti».

Pd, Luigi Tassone si schiera con Bonaccini

«Prima un’attenta analisi, poi una accorta riflessione condivisa assieme ad amici sindaci, amministratori locali e tantissimi dirigenti e militanti di partito e infine una scelta decisa e ponderata: da questo percorso, per farla breve, è scaturita la decisione di sostenere convintamente Stefano Bonaccini alla segreteria nazionale del Partito democratico».

E’ quanto riferisce il dirigente regionale del Pd, nonché già Consigliere regionale, Luigi Tassone annunciando la scelta di sostenere alle primarie del Partito democratico il presidente della Regione Emilia-Romagna.

«In questo percorso congressuale - spiega ancora Tassone - ho deciso di stare al fianco di Bonaccini nella convinzione che in questo contesto storico serva al Partito democratico una leadership forte che non sia intesa come l’uomo solo al comando, bensì la saldatura di un gruppo dirigente capace di offrire, da sinistra, una prospettiva al nostro Paese che non sia il populismo della destra. Figura di grande autorevolezza ed esperienza politica e amministrativa, Bonaccini ha già dimostrato sul campo che attraverso un’offerta politica definita e attraverso percorsi virtuosi si possono battere le destre; noi dal canto nostro ci prefiggiamo l’obiettivo di portare al centro del dibattito congressuale anche la questione meridionale, decisi a dare voce alle istanze dei territori che spesso non si sono sentiti rappresentati pur continuando a condividere i valori fondanti del nostro partito che – conclude Luigi Tassone - sulla falsariga del percorso tracciato alle nostre latitudini dal segretario regionale, Sen. Nicola Irto, potrà rialzarsi e rigenerarsi attraverso l’autorevole guida, la credibilità, la chiarezza di intenti e l’entusiasmo cagionati dalla candidatura alla Segretaria nazionale di Stefano Bonaccini».

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Serra, la minoranza chiede un Consiglio comunale aperto: “Ospedale e Casa delle comunità devono essere entità distinte e separate”

I consiglieri di minoranza Antonio Procopio, Luigi Tassone, Biagio Figliucci e Vito Regio chiederanno la convocazione di un Consiglio comunale aperto per chiedere lo spostamento dell’allocazione della Casa della comunità. La realizzazione della struttura è ad oggi prevista all’interno dei locali dell’ospedale “San Bruno” e ciò è interpretato come fattore di criticità dagli esponenti dell’opposizione.

“Chiediamo che venga individuata un’altra struttura - spiegano i consiglieri di minoranza - perché, tralasciando per il momento ogni discorso sull’idoneità dei locali attualmente scelti, pensiamo che nel lungo periodo i servizi offerti dalla Casa della comunità possano andare a sostituire integralmente le prestazione ospedaliere e questo è un rischio che non possiamo permetterci. La popolazione delle Serre, costituita per buona parte da anziani, non può arretrare di un millimetro dopo le privazioni subite negli ultimi 15 anni”.

Procopio, Tassone, Figliucci e Regio rilevano che “all’incontro in Cittadella non si è presentato il presidente della Regione Calabria e commissario alla Sanità Roberto Occhiuto ma dei tecnici che hanno rassicurato sul mantenimento della classificazione del ‘San Bruno’ come ospedale di montagna”.

Ciò non è considerato “sufficiente”, anche se rappresenta almeno “un punto di partenza”.

“È opportuno - sostengono - che l’ospedale e la Casa della comunità siano delle entità distinte e separate, perché ogni tipo di confusione deve essere evitata. Pertanto - aggiungono - nel Consiglio comunale ribadire al sindaco ed alla maggioranza la nostra posizione che è quella di trovare una nuova e più funzionale allocazione per la Casa della comunità. Vogliamo impegnare l’intero Consiglio nella ricerca di un’altra sede per la Casa della comunità per poi inviare la deliberazione all’Asp di Vibo Valentia ed al commissario alla Sanità Roberto Occhiuto per i successivi adempimenti”.

I consiglieri promettono infine di “mantenere alta l’attenzione sul rispetto degli impegni che sono stati presi e sulla loro corretta esecuzione”.

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