Badante addormenta un 87enne e svaligia la cassaforte

I carabinieri di Luzzi hanno tratto in arresto, per il reato di rapina impropria, una badante 49enne di nazionalità romena.

La donna è finita in manette in seguito alla segnalazione fatta dai familiari di un pensionato del luogo, che hanno denunciato un furto in casa del loro congiunto.

In particolare, dopo aver fatto addormentare l'87enne per il quale lavorava la badante si sarebbe impossessata delle chiavi della cassaforte ed avrebbe portato via 15.750 euro in contanti, oltre a vari monili in oro.

Prima di darsi alla fuga, la quarantanovenne avrebbe chiuso la vittima all’interno della camera da letto portando con sé le chiavi.

Sottoposta a perquisizione, la donna è stata trovata in possesso delle chiavi di casa, della cassaforte e della refurtiva, che è stata immediatamente recuperata e restituita all’anziano.

L’arrestata, al termine delle formalità di rito, è stata trattenuta presso le camera di sicurezza della Compagnia carabinieri di Rende, in attesa del processo per direttissima.

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Il senatore che recuperò l'abbazia della Sambucina

Ricorre oggi, 13 settembre 2017, il novantesimo compleanno del sen. Francesco Smurra un personaggio rilevante della nostra terra, che sopratutto nella sua Luzzi, ricoprendo la carica di sindaco per diversi anni, si distinse per il recupero dell'abbazia cisterciense della Sambucina, la prima fondata in Calabria nel sec.XII, dove per anni dimorò Gioacchino da Fíore e il suo scriba Luca campano, poi arcivescovo di Cosenza.

Professore di matematica, Smurra ripopolò di scuole la terra dei Bretii, sopratutto quando negli anni '70 del secolo scorso fu sottosegretario al ministero della Pubblica Istruzione. 

Mi piace ricordare l'intensa collaborazione culturale che svolsi con lui, democristiano convinto e fedele agli ideali che aveva imparato a coltivare con don Nicoletti, i quali non ponevano barriere, tanto che "don Ciccio" , come lo chiamano i suoi amici e paesani non aveva remore a intrattenere rapporti con il compianto suo concittadino sen. Umile Peluso, comunista "doc", per far conoscere in Italia e nel mondo la nostra Regione e Luzzi con il prestigioso Premio Letterario " La Sambicica". Tanti auguri caro amico e "ad multos Annos"

 

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Scontro tra due auto, muoiono marito e moglie

Tragico incidente stradale lungo la Provinciale 234, nei pressi del bivio per Luzzi (Cs).

L'impatto, avvenuto nella giornata di ieri, si è rivelato fatale per una coppia, originaria di Rose.

Marito e moglie, rispettivamente di 59 e 58 anni, hanno perso la vita quando la Citroen sulla quale viaggiavano si è scontrata con una Mercedes, il cui conducente è rimasto ferito.

Sul posto, oltre ai sanitari del 118 ed ai vigili del fuoco, sono intervenuti i carabinieri che hanno effettuato i rilievi di rito.

 

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Doppia scossa di terremoto in Calabria

Doppia scossa di terremoto, nella giornata di ieri, in Calabria.

I sismografi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia si sono attivati, una prima volta, alle 18,10 quando, in un tratto del mar Tirreno compreso tra Rosarno e Gioia Tauro hanno registrato un sisma di magnitudo ML 2.5.

L'evento si è sviluppato ad una profondità di 136 chilometri, in una zona particolarmente attiva sotto il profilo sismico.

Più forte, invece, la seconda scossa, di magnitudo 3.1, rilevata alle 21,17 a Luzzi, in provincia di Cosenza.

In questo caso il terremoto, il cui epicentro è stato riscontrato a soli 10 chilometri di profondità, è stato avvertito distintamente dalle popolazioni residenti nei centri di Luzzi, Bisignano, Acri, Rose, Santa Sofia d'Epiro e San Demetrio Corone.

 

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Cuore di Rondine, la storia segreta del comandante Alfa fondatore del G.I.S dei Carabinieri

Sono poche le persone che hanno visto a volto scoperto il Comandante Alfa, fondatore del Gruppo d’Intervento Speciale (G.I.S) ovvero le teste di cuoio italiane, il gruppo di punta dell’Arma dei Carabinieri. Nel 1977, insieme ad altri quattro commilitoni del Reggimento Tuscania, il Comandante Alfa organizza il gruppo specializzato nella lotta al terrorismo voluto dall’allora Ministro degli Interni Francesco Cossiga.

Il Cigno (nome in codice) ha 26 anni nel 1977 quando da semplice paracadutista  viene scelto nel nuovo reparto d’élite dell’Arma dei Carabinieri il G.I.S., ribattezzato dai suoi uomini Comandante Alfa. Un militare che indossa il mefisto nero, che crede decisamente nella lotta per la libertà e la democrazia al servizio delle Istituzioni. Una vita straordinaria vissuta nell’ombra sconosciuta ai più e, per questo incredibile. Un curriculum di tutto rispetto il suo, che va dalle operazioni sia sul teatro medio-orientale che sul territorio nazionale con le missioni più delicate e rischiose della storia d’Italia degli ultimi decenni. Insignito con le più alte onorificenze dal Presidente della Repubblica e quella di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia  e della  Croce d’Oro al merito dell’Arma dei Carabinieri, con  riconoscimenti internazionali Nato.

Il Libro

La sua identità è e rimarrà segreta, ma lui stesso ha deciso di raccontare la sua “vita nell’ombra” in un libro autobiografico “Cuore di rondine”, destinato a diventare un film e nel quale l’autore narra della sua missione dura e rischiosa, l’uomo con la sua vita privata, le sue paure e la sua caparbietà. Il libro racconta 38 anni la vita del Comandante Alfa all’interno dei G.I.S. con missioni importanti a livello nazionale e internazionale, come l’intervento al carcere di Trani, dove i detenuti in rivolta tenevano in ostaggio dieci agenti della Polizia carceraria, la librazione della piccola Patrizia Tacchella rapita nel 1990 a soli 8 ani, l’attentato contro le forze italiane a Nassiriya nel 2003.

Sulle esperienze vissute il Comandante Alfa ha fondato una “Scuola Comandante Alfa”, una accademia sulla sicurezza destinata a selezionati professionisti di alto profilo.

Il Comandante Alfa alle ore 17 di oggi 19 novembre 2016, presso l’Auditorium della Scuola Media Statale “Coppa” di Luzzi (CS), presenterà il libro “Cuore di Rondine”, in una cornice istituzionale con il coinvolgimento delle Sezioni A.N.C di Acri, Rende e Cosenza, e l’allestimento di uno stand curato dal Gruppo Intervento Speciale (G.I.S) il cui Comandante è il Colonnello Gianluca Feroce.   

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Sbancamento abusivo sequestrato dal Corpo Forestale, denunciata una persona

Continua incessante il lavoro degli uomini del Corpo Forestale dello Stato finalizzato al contrasto dei reati ambientali sul vasto territorio provinciale. Nei giorni scorsi  nella località "Fosso D’Olmo", vasto comprensorio boscato del Comune di Luzzi, in provincia di Cosenza, il personale del Comando Stazione di San Pietro in Guarano ha sequestrato un’area e denunciato all’Autorità Giudiziaria una persona del luogo per aver eseguito dei lavori in assenza dei titoli abilitativi previsti. Durante un controllo in questa località è stata infatti constatata la realizzazione ed apertura di 2 piste di smacchio ex novo, di larghezza di circa 4 metri e di lunghezza una 130 metri e l’altra 230. Per effettuare tali lavori è stato eseguito uno sbancamento di un terreno saldo boscato.  L’esecuzione dell’attività realizzata, necessitava del nullaosta idrogeologico, poiché l’area ricade in unica zona sottoposta a vincolo idrogeologico forestale. I lavori eseguiti senza prescrizione alcuna, e senza che fossero applicate le opere di salvaguardia del territorio, hanno  determinato la denudazione del terreno saldo, la perdita di stabilità e il turbamento della regimazione delle acque.  A causa dello sbancamento realizzato con mezzo meccanico, l’area presenta i primi segni inerenti i fenomeni di ruscellamento superficiale, dilavamento ed erosione meteorica in quanto le piante, con il loro apparato radicale e di chioma, assolvevano alla funzione di conservazione del suolo e prevenzione del dissesto idrogeologico. L’indagato dovrà rispondere anche di deturpamento e distruzione di bellezze naturali. 

 

Sbancamento abusivo: il Corpo Forestale dello Stato sequestra un'area di 2000 mq

Nei giorni scorsi a seguito di un controllo è stato posto sotto sequestro, da personale del Comando Stazione del Corpo Forestale dello Stato di San Pietro in Guarano, in località  "Pescara" nel Comune di Luzzi , in provincia di Cosenza, nei pressi dell’omonimo torrente un’area di 2000 metri quadri dove era stato eseguito un notevole sbancamento di terreno finalizzato all’apertura e coltivazione di cava che ha creato due piazzali. Tali lavori, che hanno interessato lo sradicamento di diverse  ceppaie sono stati eseguiti in area sottoposta a vincolo paesaggistico- ambientale senza le dovute autorizzazioni necessarie.  L’attività svolta ha modificato in modo permanente lo stato fisico del suolo e del sottosuolo, rispetto al piano di campagna e rientra tra quelle attività che comportano una trasformazione urbanistica del territorio. Inoltre i lavori eseguiti sono stati realizzati su un’area inferiore ai 150 metri dai corsi d’acqua, nelle immediate vicinanze del torrente Pescara, iscritto nel registro delle acque pubbliche. Il volume comprensivo dello scotico e del materiale inerte prelevato, inerente lo sbancamento, ammonta a circa 10000 metri cubi di terreno su un’aliquota. Per quanto accertato è stato deferito all’autorità giudiziaria un uomo del luogo, proprietario del fondo. 

Sbancamento abusivo: il Corpo Forestale dello Stato sequestra area di 2500 mq

Durante una operazione di controllo del territorio gli uomini del Corpo Forestale dello Stato hanno posto sotto sequestro una area di circa 2500 metri quadri in cui è stato realizzato uno sbancamento. I lavori, eseguiti  in località  "Gidora" nel Comune di Luzzi, in provincia di Cosenza, sono stati realizzati, secondo il personale di San Pietro in guarano, senza alcuna autorizzazione ed erano finalizzati, riferiscono gli inquirenti, alla coltivazione di una cava. Durante il controllo è emerso anche che tali lavori, realizzati in area soggetta a vincolo idrogeologico e paesaggistico-ambientale erano stati eseguiti, a parere dei titolari dell'indagine, senza alcun nullaosta previsto dagli organi competenti. Lo sbancamento del terreno che ha interessato anche lo sradicamento di varie ceppaie di cespugli ed essenze forestali, e la realizzazione di cinque gradoni, un piazzale di 500 metri quadri ed una pista di circa 90 metri di lunghezza è stato  realizzato su un’area adiacente, e quindi inferiore ai 150 metri dai corsi d’acqua, limitrofi al torrente Gidora iscritto nel registro delle acque pubbliche. Lo sbancamento iniziale è stato realizzato ai margini di una strada interpoderale che costeggia l’argine del torrente e si estende all’interno di un fondo privato. I lavori finalizzati all’apertura e alla coltivazione di una cava ex novo, rientrano tra quelle attività che comportano una trasformazione urbanistica del territorio e quindi soggetta al rilascio del permesso di costruire.  Per tali lavori sono stati denunciati all’autorità giudiziaria un uomo di Luzzi, proprietario del fondo e un uomo di Rose esecutore materiale dei lavori effettuati con l’ausilio di mezzi meccanici

 

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