Operazione “Malea”: scacco alla cosca, tra gli arrestati anche un poliziotto

Sono 12 i provvedimenti restrittivi (8 in carcere e 4 agli arresti domiciliari) disposti dal gip di Reggio Calabria, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, eseguiti questa mattina dalla polizia.

Gli arrestati sono ritenuti affiliati alla locale di Mammola, di cui è stata ricostruita tutta la catena di comando e le sue proiezioni in Lussemburgo, dove con il coordinamento di Eurojust e il supporto dell’Unità I-Can del Servizio cooperazione internazionale di polizia, sono state eseguite 3 delle 12 misure cautelari, per le quali è stato emesso un mandato d’arresto europeo.

 Secondo quanto ricostruito dalle indagini, gli indagati esercitavo sul territorio un asfissiante controllo criminale, imponendo il pagamento del pizzo agli imprenditori che eseguivano lavori pubblici nell’area di competenza. Tra le vittime delle richieste estorsive figurano anche i titolare delle giostre installate in occasione della festa patronale di san Nicodemo. L’operazione è stata convenzionalmente denominata “Malea”, dall’antico nome del piccolo centro ionico.

Tra gli indagati, destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari, figura anche un sovrintendente della polizia di Stato, in servizio presso il commissariato di Siderno, a cui carico viene ipotizzato il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, per aver notizie riservate, anche in cambio di alcune regalie.

Gestivano una coltivazione di marijuana, arrestati

I Carabinieri della Stazione di Mammola, con il supporto dei colleghi dello Squadrone eliportato “Cacciatori di Calabria” e della Compagnia di Milano Porta - Monforte, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, emessa dal Tribunale di Locri su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un 28enne e un 38enne, rispettivamente di Gioiosa Jonica e Grotteria, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di coltivazione di sostanze stupefacenti.

Il provvedimento scaturisce dai risultati di un’indagine scattata a luglio scorso, quando i militari della Stazione di Mammola e dell’8° Nucleo Elicotteri, attraverso videoriprese e servizi di osservazione sul territorio, hanno accertato le modalità con cui gli indagati avrebbero gestito una piantagione di canapa indiana composta da 738 arbusti.

La coltivazione, allestita in località “Ricciardo” del comune di Mammola, è stata sequestrata e distrutta il 23 luglio scorso.

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Sorpresi a prendersi cura di una piantagione di marijuana, scattano le misure cautelari

A Mammola, i Carabinieri con il supporto dei militari dello Squadrone eliportato Cacciatori di Calabria, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Tribunale di Locri su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di quattro persone di età compresa tra i 28 e i 58 anni, ritenute responsabili in concorso di coltivazione di canapa indiana.

Nello specifico, la misura giunge in seguito a un’indagine, condotta tra giugno e agosto scorsi, che ha permesso di documentare, come i destinatari del provvedimento, si recassero in località “Scrisà-Zoccolario”, dotati di falce e innaffiatoio a zaino per adoperarsi nella pulizia, irrigazione e concimazione delle piante di canapa messe a dimora su terreno demaniale.

La coltivazione, costituita da 300 arbusti, avrebbe potuto assicurare un guadagno stimato in 400 mila euro.     

Due degli arrestati sono finiti ai domiciliari, gli altri due invece sono stati sottoposti alla presentazione alla polizia giudiziaria.

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Piantagione di marijuana rinvenuta e distrutta sul monte Limina

Proseguono i servizi finalizzati alla repressione del fenomeno della coltivazione di canapa indiana organizzati dalla Compagnia Carabinieri di Roccella Jonica (Rc), con il supporto dello Squadrone eliportato Cacciatori di Calabria e dell’8^ Nucleo elicotteri di Vibo Valentia.

L’ultimo rinvenimento riguarda una piantagione di marijuana costituita da circa 300 piante, alcune delle quali alte più di 4 metri, tutte ricche di infiorescenze.

La coltivazione è stata individuata in un terreno particolarmente impervio in località Zoccolario-Scrisà, sul monte Limina, nel comune di Mammola.

Gli arbusti, che su disposizione dell’autorità giudiziaria di Locri, sono stati distrutti sul posto, avrebbero potuto fruttare centinaia di migliaia di euro. Dall’inizio della stagione estiva sono state più di 1.400 le piante di marijuana rinvenute nella Vallata del Torbido.

In auto con cento grammi di droga, arrestato

I Carabinieri di Mammola (Rc) hanno arrestato un cittadino extracomunitario, J.I., di 31 anni, ritenuto responsabile di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

In particolare, durante un posto di controllo, i militari hanno fermato l'uomo al volante di una Fiat Punto nella quale sono stati rinvenuti cento grammi tra marijuana ed hashsh.

Il 31enne, quindi, è stato arrestato e tradotto nella casa circondariale di Locri.

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Scoperte tre piantagioni di canapa indiana, distrutte 450 piante

Tre piantagioni di canapa indiana sono state individuate dai carabinieri, nei comuni di Grotteria (Rc) e Placanica.

A scoprire le coltivazioni sono stati i militari delle Stazioni di Mammola e Placanica, in collaborazione con i colleghi dello Squadrone eliportato Cacciatori Calabria.

Le circa 450 piante rinvenute sono state distrutte sul posto.

Fanno il tiro a segno contro i lampioni della pubblica illuminazione con pistola e fucile, arrestati

Questa mattina, a Mammola (RC) e La Louviere (Belgio), i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Roccella Jonica, coadiuvati dagli uomini  della polizia belga, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere ed  un mandato di arresto europeo emessi dal gip presso il tribunale di Locri, nei confronti di due giovani responsabili di danneggiamento aggravato in concorso, detenzione e porto di armi comuni, da guerra e clandestine.

Destinatari della misura sono: Carmelo De Velli, di 26 anni, residente a Mammola ed Antonio Candidofiore, 27 anni, originario di Mammola, ma residente in Belgio.

Per gli investigatori, la notte di capodanno 2018, i due avrebbero danneggiato i lampioni del paese bersagliandoli con un fucile a pompa ed una pistola semiautomatica.

Pertanto, i due giovani dovranno rispondere di danneggiamento aggravato in concorso, detenzione e porto di armi comuni, da guerra e clandestine, tra le quali un fucile Taurus e una pistola semiautomatica Skorpion.

Ai due viene anche contestato l’illegittimo esercizio venatorio ai danni di specie protette.

De Velli, già agli arresti domiciliari per altro reato è stato tradotto presso il carcere di Locri, mentre Candidofiore si trova tuttora presso il presidio di polizia locale di La Louviere.

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Attraversano area protetta con i fucili al seguito, denunciati 3 cacciatori

È di tre persone denunciate, il bilancio dell'attività di controllo straordinario del territorio, coordinata dal Reparto carabinieri Parco nazionale d’Aspromonte di Reggio Calabria e finalizzata alla repressione dei reati ambientali.

In particolare, i militari dealla Stazione Parco di Mammola hanno denunciato in stato di libertà L.F., 65enne e R.D., 79enne, entrambi originari di Reggio Calabria e residenti a Gallico, sorpresi mentre percorrevano in macchina la Strada provinciale Limina-Mammola, in località “Abeto”, all’interno del Parco nazionale d’Aspromonte, con due fucili da caccia calibro 12 e 20, riposti sul sedile posteriore, insieme al relativo munizionamento.

Per la stessa ragione, è stato denunciato in stato di libertà B.S., 22enne originario di Locri e residente a Marina di Gioiosa Jonica, trovato in macchina lungo lo stesso tratto di strada, con un fucile calibro 20 al seguito.

In entrambi i casi, le armi e le munizioni sono state sequestrate.

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