Abbattono un bosco per costruire un "villaggio", denunciate 7 persone originarie di Nardodipace

I carabinieri forestale delle Stazioni di Roccella Jonica e Caulonia  hanno denunciato sette persone accusate di aver invaso e distrutto un bosco, in località Vasì-Pericaro, di proprietà del Comune di Martone (Rc) ed aver edificato abusivamente una sorta di "villaggio rurale", composto da abitazioni rustiche, magazzini, depositi, stalle, baraccamenti, terrazzamenti per la coltivazione ed una  vasca di raccolta per le acque di irrigazione. Il tutto collegato da una strada.

La risposta su come lo scempio sia stato possibile, l’ha data F.A, una sessantacinquenne presente sul posto al momento del sopralluogo, che alla domanda dei militari ha risposto candidamente “qua è tutto mio”, esibendo anche una bolletta Enel.

Ai sorpresi carabinieri forestali, coadiuvati dal personale dell’Ufficio tecnico del Comune di Martone, è bastato poco per appurare la verità.

La baraccopoli, nell’insieme vasta circa 2,5 ettari, è stata eretta abusivamente su un terreno di proprietà comunale, abbattendo un bosco di alto fusto di faggio, il tutto in un territorio forestale protetto dal vincolo paesaggistico, idrogeologico ed antisismico.

 Le indagini hanno permesso d’identificare altri sei presunti responsabili, tutti nati o residenti a Nardodipace, alcuni dei quali legati da vincoli di parentela: F.I., di 74 anni; C.G. di 44 anni,; F.C.R. di 48  anni,; M.A. di  75 anni,; I.S.C. di 31 anni; I.P.S. di 48 anni.

Lunghissimo l’elenco dei reati contestati che vanno dall’invasione dei terreni comunali, al furto e danneggiamento di beni demaniali, alla distruzione e deturpamento di bellezze naturali. Sono state inoltre elevate sanzioni amministrative per 7.200 euro, ma il danno all’ambiente ed alla collettività è certamente molto superiore e non facilmente quantificabile, poiché è stata compromessa la protezione idrogeologica del territorio, la conservazione dell’ambiente naturale e del paesaggio, valori ben riconosciuti e tutelati dalla legislazione Italiana. Inevitabile quindi l’immediato sequestro dell’area ed il deferimento dei responsabili, che dovranno rispondere all’autorità giudiziaria di numerose violazioni penali ed amministrative.

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Carabinieri trovano nel magazzino di un terreno 60 chili di marijuana, fucili e pistola

Supportati dai militari dello Squadrone "Eliportato Cacciatori Calabria, i Carabinieri hanno trovato sessanta chili di marijuana, tre fucili, una pistola oggetto di furto e cento munizioni. Gli uomini in divisa della Compagnia di Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria, hanno scovato l'arsenale e l'ingente quantitativo di sostanza stupefacente all'interno di un locale adibito a magazzino in un fondo a Martone, di cui non si conosce ancora l'identità del proprietario. Proseguendo i controlli in zona, i Carabinieri si sono imbattuti in una piantagione di canapa indiana del genere "olandese". Le piante, alte fra i 20 ed i 50 centimetri, erano nascoste in una casa abbandonata. L'irrigazione veniva effettuata utilizzando un tubo in pvc per il quale era stato completato il collegamento alla rete idrica comunale. 

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Frana seppellisce chiesa in una grotta: l’Osservatorio ambientale chiede la messa in sicurezza

Alcuni componenti dell’Osservatorio ambientale “Diritto per la vita”, nel corso di un sopralluogo nel territorio di Martone, hanno avuto modo di imbattersi in un manufatto di straordinaria bellezza collocato davanti ad una grotta naturale, seppur in stato di totale degrado. Nella convinzione che si trattasse di qualcosa di sconosciuto, il presidente dell’Osservatorio Arturo Rocca ha interpellato telefonicamente il professor Domenico Minuto, esperto di bizantinesimo calabrese, a cui ha descritto il luogo e il ritrovamento. Si è appreso così, che si trattava della chiesetta bizantina di Sant’Anania. Anche il compianto monsignor Nadile, già vicario del Vescovo di Locri, aveva conoscenza della chiesetta. “Alla sorpresa di avere scoperto qualcosa che non si conosceva – ha spiegato Rocca - è subentrata l’indignazione per la poca considerazione dei nostri beni archeologici, architettonici, storici ed ambientali. Di recente una delle tante frane ha seppellito buona parte del sito, anche se ciò che rimane è significativo e certamente ancora degno di essere salvaguardato.  L’Osservatorio ambientale – ha aggiunto - rivolge un appello alla sensibilità, oltre che alle responsabilità, delle istituzioni coinvolte (sindaco Comune di Martone, Soprintendenza Archeologica, Deputazione di Storia Patria) affinché si provveda con urgenza alla messa in sicurezza della struttura che, a detta del professor Minuto, risale al XII sec.  Sicuramente non sarà possibile recuperare gli affreschi di cui restano confuse tracce – ha concluso - ma almeno non si rischia di permettere che il sito venga cancellato e con esso la memoria di un popolo che invece ne ha tanto bisogno per poter risalire la china”.

Le intimidazioni in Calabria non risparmiano nemmeno gli scuolabus

I criminali che quotidianamente agiscono nelle notti calabresi non si sono fermati nemmeno davanti ad uno scuolabus. Sconosciuti, poche ore fa, hanno dato alle fiamme un pulmino che trasporta i bambini per conto del Comune di Martone, in provincia di Reggio Calabria. Il solo di cui l'Amministrazione disponeva. Dopo aver riversato liquido infiammabile sul veicolo, hanno appiccato il rogo che ha inghiottito l'automezzo. i Vigili del Fuoco intervenuti rapidamente hanno eseguito gli accertamenti di rito. Sono in corso le indagini nel tentativo di individuare gli autori del gesto criminale. 

Scoperte dai Carabinieri 2300 piante di canapa indiana

I Carabinieri hanno sequestrato complessivamente più di 2.300 piante di canapa indiana nell'ambito di due diverse attività investigative effettuate a Martone e Platì, nel Reggino. Gli arbusti coltivati a Martone venivano irrigati mediante u'apparecchiatura ben congegnata. La piantagione individuata a Plat', invece, suddivisa in tre porzioni, aveva una vastità simile a quella di tre campi di calcio. Gli inquirenti sono ora a caccia dei sggetti che si occupavano della gestione delle coltivazioni. 

Individuate due piantagioni di canapa indiana: tre arresti

Due piantagioni di cannabis indica di un'ampiezza complessiva pari a tre campi da calcio sono state individuate dai Carabinieri della Compagnia di Roccella Ionica che, a seguito della scoperta, hanno effettuato tre arresti. Le coltivazioni, formate da 2.130 arbusti, si trovavano in un'area ubicata fra i territori comunali di Gioiosa Ionica e Martone. I militari dell'Arma hanno messo sotto sequestro 92 chili di marijuana. Messa in commercio, la sostanza stupefacente coltivata avrebbe garantito un guadagno superiore ai tre milioni di euro. 

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