Caulonia, pubblicato il bando per i percettori di mobilità in deroga

È stato pubblicato sull’albo pretorio del comune di Caulonia il bando per la selezione ed il reclutamento di 30 lavoratori in mobilità in deroga per progetti di durata temporanea sotto forma di tirocinii.

 Il comune di Caulonia ha attivato la procedura dopo l’adesione, nel febbraio scorso, alla manifestazione di interesse della Regione Calabria.

I profili professionali ed il numero di lavoratori occorrenti per i progetti sono così ripartiti: 6 per manutenzione ordinaria edifici e strutture di proprietà dell’Ente; 5 per manutenzione ordinaria della viabilità; 6 per manutenzione ordinaria di spiagge ed arenili ed annesse zone di accesso; 8 per manutenzione ordinaria aree verdi, aree attrezzate; 5 per servizi di supporto amministrativo.

 I progetti avranno durata di 6 mesi prorogabili, con un impegno massimo di 20 ore settimanali. Le domande dovranno essere inoltrate entro le ore 12 del 14 settembre prossimo.

Serra, via libera alla selezione per il reclutamento di 30 persone inserite nel bacino della mobilità in deroga

Con un avviso pubblicato sul proprio sito ufficiale, il comune di Serra San Bruno ha dato il via alla selezione di 30 lavoratori afferenti al bacino dei disoccupati ex percettori di mobilità in deroga, da utilizzare in percorsi di tirocinio per un periodo di sei mesi.

A darne notizia è il sindaco Luigi Tassone, per il quale si tratta di «un intervento che, da un lato, mira a risollevare l’economia del nostro paese e, dall’altro, a migliorare ulteriormente l’immagine di Serra, attraverso una gestione più attenta dei servizi».


Stando a quanto si legge nell'avviso, i percettori devono aver acquisito lo status entro il 31 dicembre 2014, con decreto regionale o altri provvedimenti equipollenti e non beneficiari diretti dell'indennità di mobilità in deroga dall'accordo quadro del 07/12/2016.

Possono presentare domanda, per essere inseriti in percorsi di politica attiva presso il comune di Serra San Bruno, i soggetti precedentemente inseriti nel bacino dei percettori di mobilità in deroga aventi i requisiti di cui all'articolo 6 dell’avviso pubblico, in possesso di qualifiche compatibili con le prestazioni da svolgere con riferimento alle seguenti figure professionali: 5 figure per la manutenzione ordinaria edifici e strutture di proprietà dell’ente; 6 per la manutenzione ordinaria della viabilità; 12 per la manutenzione ordinaria di aree verdi, aree attrezzate, ecc.; 2 per i servizi turistico-culturali e 5 per i servizi di supporto amministrativo.


Nell'eventualità che, a valle del processo di selezione, i profili professionali ammessi ai tirocini non dovessero totalmente o parzialmente coincidere con le indicazioni contenute nella istanza di partecipazione prodotta dall’ente alla Regione Calabria, lo stesso comune s'impegnerà ad avviare gli ammessi, riposizionando le figure funzionalmente ai servizi senza necessità di rimodulare le indicazioni contenute nel formulario allegato all'istanza di partecipazione.


Il modulo di domanda potrà essere scaricato sul sito della Regione Calabria e su quello del comune di Serra San Bruno al seguente indirizzo: www.comune.serrasanbruno.vv.it o reperibile presso gli uffici dell’ente di piazza Carmelo Tucci, 1.

Le istanze dovranno essere inviate per raccomandata A/r o presentate all’ufficio protocollo dell’ente, entro le 13 del 20/08/2018, indicando la seguente dicitura: "Manifestazione di interesse per la presentazione di percorsi di politiche attive, nelle modalità dei tirocini, rivolta agli enti pubblici a favore di soggetti precedentemente inseriti nel bacino dei percettori di mobilità in deroga della Regione Calabria. Domanda di partecipazione".
Le domande dovranno essere corredate dal curriculum vitae e dalla copia di un documento di riconoscimento in corso di validità.

Non saranno prese in considerazione le istanze pervenute oltre il termine fissato dall’avviso.

Pagamento dei Tirocini, Cgil: no alle ritenute Irpef del 23%

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa della CGIL, riguardante il tardivo pagamento degli stipendi dei tirocinanti negli enti locali e la proposta, da parte dello stesso sindacato, unitamente alla UIL, di non applicare le ritenute IRPEF sugli stipendi appena pagati.

Lo sblocco dei pagamenti per i tirocini negli enti locali è avvenuto, in maniera tardiva (6 dicembre), dopo un confronto tra Regione e INPS. Come organizzazione sindacale, unitamente alla Uil, abbiamo già avuto modo di affermare che ci interessa poco la polemica sterile, ma preferiamo dedicarci a rappresentare i bisogni dei calabresi. Aspettando dunque, che venga definitivamente risolto il “pagamento dei tirocini”, sarà il tempo della verità, della trasparenza e della legalità.

Fermo restando che in assenza di risposte certe metteremo in campo azioni di lotta ancor più incisive, valutando azioni legali che mettano in mora la Regione Calabria, vera responsabile di questo ritardo. La Regione Calabria ha dimostrato superficialità nella gestione della questione e inadeguatezza. Riteniamo fondamentale, come già proposto il 16 novembre, la definizione di un PIANO STRAORDINARIO PER IL LAVORO in Calabria, per dare risposte in termini di “lavoro vero” a migliaia di calabresi. Ad ogni modo, come Cgil, unitamente alla Uil, abbiamo già provveduto ad inviare una lettera alla direzione regionale dell’INPS Calabria per chiedere la non applicazione delle ritenute Irpef al 23% per i tirocinanti delle politiche attive. I fruitori delle politiche attive, infatti, riceveranno un compenso complessivo per il tirocinio svolto tra i 4800 e i 5000 euro annui e, non potendo svolgere altre attività lavorative, che ne causerebbe comunque la decadenza dello status, non avranno altri redditi da lavoro nel corso dell’anno fiscale. La maggior parte degli ex percettori di ammortizzatori sociali in deroga, che attualmente svolgono tirocini presso enti pubblici, ha preventivamente comunicato attraverso un modello di detrazione Irpef il proprio presunto reddito annuo inferiore a 8mila euro. Inoltre, per la stragrande maggioranza di queste persone, il tirocinio non si svolgerà completamente all’interno dell’anno fiscale 2017, essendo iniziati con mostruoso ritardo rispetto a quanto concordato con la Regione Calabria, e pertanto si avranno alcune mensilità da erogare nel corso del 2018.

Per tali ragioni, come sigle sindacali, in maniera unitaria, sul solco del percorso già avviato con la manifestazione regionale del 16 novembre, abbiamo ritenuto opportuno chiedere all’INPS la corretta applicazione della tassazione ordinaria e di tenere conto delle autodichiarazioni per le detrazioni, per non aggravare ulteriormente la condizione economica dei tirocinanti calabresi che rischiano di perdere parte del reddito reddito necessario per i posizioni fiscali non dovute, con l’aggravante di doverlo richiedere a rimborso presentando apposite dichiarazioni o istanze alla Agenzia delle Entrate, con i tempi remoti facilmente intuibili.

Serra, tirocinanti ancora in sciopero: "Siamo stanchi delle promesse e non ci bastano gli attestati di solidarietà, andremo avanti finché non vedremo riconosciuti i nostri diritti"

Va avanti la protesta dei 37 tirocinanti, scelti fra i precettori della mobilità in deroga ed in servizio al Parco delle Serre, che da ieri hanno iniziato uno sciopero, che fa eco a quello di tre settimane fa, per il mancato pagamento degli stipendi da ben 4 mesi.

Va avanti nonostante nella giornata di ieri, dopo aver incassato la solidarietà del capogruppo di Liberamente, Alfredo Barilari, e del sindaco di Serra San Bruno, Luigi Tassone, sia arrivata anche la rassicurazione del commissario straordinario del Parco, Domenico Sodaro, che ha affermato: "Ritengo sia doveroso, da parte mia, precisare che nel corso della manifestazione organizzata lo scorso venerdì 10 novembre dalla Cisl a Pizzo Calabro, il presidente della Regione Mario Oliverio, accompagnato dal DG del dipartimento Lavoro Fortunato Varone, ha dato ufficialmente comunicazione che la convenzione tra Inps nazionale e Governo è stata sottoscritta e che la Regione ha inviato i decreti per gli adempimento di competenza dell’Inps regionale".

Stamani abbiamo sentito i lavoratori che affermano: "dai sindacati di riferimento e dall'assessorato ancora non si ha notizia della convenzione firmata, niente è stato reso pubblico. Siamo stanchi delle promesse e non ci bastano gli attestati di solidarietà. Qualora risultasse vero che si sia arrivati alla firma della convenzione, ad oggi, ancora non si ha l'autorizzazione al pagamento, così l'ipotetica convenzione risulta essere poco più che carta straccia. Andremo avanti finché non vedremo riconosciuti i nostri diritti, lotteremo finché non avremo i soldi da portare alle nostre famiglie. Nella migliore delle ipotesi, si parla di un mese di tempo ancora per espletare le pratiche burocratiche, poi, magari, con il Natale di mezzo, si slitta fino al nuovo anno".

Resta dunque tesa la situazione e, pare, non di rapida soluzione. Una cosa è certa, la misura è colma! Difficilmente le madri ed i padri di famiglia che hanno deciso di incrociare le braccia le scioglieranno per delle semplici promesse o per verbali rassicurazioni,  questa volta, per farli tornare a lavoro, serviranno i soldi che onestamente si sono guadagnati.

 

Serra, ancora niente stipendio per i tirocinanti del Parco delle Serre che rientrano in sciopero. Solidarietà da parte di Alfredo Barillari (Liberamente) e Luigi Tassone, sindaco di Serra

Sono passate tre settimane dall'ultima volta che i tirocinanti assegnati al Comune di Serra San Bruno ed al Parco delle Serre avevano incrociato le braccia in segno di protesta, per il mancato pagamento dello stipendio che si protraeva da mesi.

Ad oggi, pare, non essere arrivata ancora nessuna risposta da parte della Regione Calabria e così, i 37 lavoratori assegnati al Parco delle Serre, stamane, sono entrati nuovamente in sciopero“Ci era stato promesso – sostengono i tirocinanti – che entro il 10 novembre sarebbe stata firmata la convenzione per i pagamenti e, invece, per come ci hanno informato i sindacati, nessun atto è stato prodotto. Questo vuol dire che non possiamo ancora essere retribuiti. Questa situazione è insopportabile: lavoriamo da 4 mesi, non siamo mai stati pagati e nemmeno s’intravede la prospettiva del pagamento”.

Non ce la fanno più a tirare avanti senza un soldo in tasca e sono stanchi delle solite promesse che arrivano dai Palazzi del Potere; nessun lavoratore al mondo, o almeno nessun lavoratore che opera in una società che si definisce civile, dovrebbe vedersi costretto a scioperare per rivendicare il sacrosanto diritto d'intascare il dovuto per il lavoro svolto. Tutto questo diventa ancor più grave se a dover pagare questi stipendi è lo Stato, che dovrebbe sostenere ed aiutare i cittadini e non portarli alla fame.

Dalla politica locale sono subito giunte manifestazione di solidarietà, come quella di Liberamente, prima forza d'opposizione al comune di Serra, che per bocca del proprio capogruppo, Alfredo Barillari, tramite una nota stampa, afferma:

"Esprimo la solidarietà di tutto il movimento agli operai in mobilità che da questa mattina sono entrati in sciopero per i mancati pagamenti dei loro stipendi. Nonostante le rassicurazioni di fine settembre, a quanto pare, le istituzioni serresi non riescono ad incidere (o forse non vogliono) in un sistema in cui è tutto legato alla propria parte politica, il PDSorge spontaneo domandarsi a cosa serva invitare assessori, Presidenti di regione, onorevoli, per le varie passerelle, se poi non si riesce a garantire la dignità a decine di famiglie.
 È un sistema, insomma, veloce nel dare incarichi di migliaia di euro ad amici e parenti, ma deficitario nel fare partire dei progetti con tutte le carte in regola (soprattutto per quanto concerne i contribuiti) al fine di garantire un pur minimo salario a dei lavoratori presi in giro per l'ennesima volta da quella che qualcuno osa ancora chiamare "la buona politica". Spero che chi di dovere ci risparmi l'ennesimo annuncio intriso di retorica ed ipocrisia e, piuttosto, alzi la voce e sbatta i pugni sugli stessi tavoli in cui si siede per prendere parte a logiche di potere."

Attacco dunque frontale di Barillari che punta il dito dritto verso il sindaco di Serra San Bruno, Luigi Tassone, ed il suo referente più alto, l'onorevole Bruno Censore.

Arrivano però, dall'altra parte, gli stessi attestati di solidarietà che vedono il sindaco serrese Tassone, tramite il proprio profilo Facebook, schierarsi a favore dei tirocinanti con queste parole:

"Piena solidarietà ed appoggio ai lavoratori in mobilità che da mesi, pur lavorando con grande professionalità ed impegno, non vengono retribuiti. Questo è inaccettabile ed è per questo che, nonostante le difficoltà che stiamo riscontrando, con diversi colleghi sindaci da diverse settimane stiamo seguendo la vicenda."

Con le parole, dunque, la classe politica sembra esser pronta a sostenere i lavoratori; noi ci auguriamo che presto le parole, gli attestati di stima e solidarietà, così come gli impegni presi si traformino in fatti e dunque in soldi da dare a chi, con fatica ed impegno, giornalmente se li guadagna.

 

Mobilità in deroga, ecco i criteri per individuare chi potrà usufruire delle nuove mensilità

Nel corso dell'ultima riunione del Tavolo sindacale, si è concordato di rendere pubblica una sintesi dei passaggi riguardanti le nuove norme sulla mobilità in deroga.

Sull'argomento, l'assessore regionale al Lavoro Federica Roccisano ha dichiarato: “Con decreto ministeriale n. 83473/2014 il Ministero del Lavoro ha ridisegnato la normativa relativa agli ammortizzatori sociali in deroga, stabilendo i requisiti di cui devono essere in possesso i richiedenti.

Nello specifico, per quanto riguarda la mobilità in deroga del 2014, il decreto ha distinto i beneficiari in due macro gruppi: coloro che hanno superato alla data dell'1 gennaio 2014 i 36 mesi e coloro che hanno percepito, alla stessa data, meno di 36 mesi, stabilendo, altresì, che i soggetti che all'1 gennaio 2014 avevano già fruito di almeno 36 mesi, anche non consecutivi, di prestazioni di mobilità in deroga, avrebbero potuto usufruire di 5 mesi; coloro, invece, che, alla stessa data, avevano usufruito di meno di 36 mesi, avrebbero potuto beneficiare di 7 mesi. Così è stato fatto in Calabria, grazie ad un investimento di 92 milioni di competenza nazionale e di 120 milioni resi disponibili dalla Regione Calabria. Ad oggi, infatti, i beneficiari rientranti nella categorie ‘over 36 mesi’ hanno percepito fino alla quinta mensilità del 2014, mentre quelli ‘under 36 mesi’ hanno percepito fino alla settima mensilità del 2014. Per quanto attiene la possibilità di fruire della mobilità 2015, così come disposto dal Ministero del Lavoro con nota n. 7065 dell'11-12-2014 e come riportato nella circolare Inps n. 107 del 27-5-2015, viene stabilito che ‘non possono essere concessi trattamenti di mobilità in deroga senza soluzioni di continuità rispetto all'evento del licenziamento ovvero, a trattamenti già conclusi’.

Appare, pertanto, chiaro – ha spiegato Roccisano - che il requisito della continuità è espressamente richiesto dalle norme e dalle disposizioni ministeriali e che non si può prescindere da esso. Alla data attuale, si evidenzia che possiedono i requisiti previsti dalle norme ministeriali e che, quindi, potranno accedere al pagamento della mobilità per il 2015 solo 1186 soggetti per i quali la settima mensilità coincide con il mese di dicembre 2014, garantendo lo status di continuità all'1 gennaio 2015. I fondi messi a disposizione dal Ministero del Lavoro per la mobilità in deroga e la cassa integrazione in deroga del 2015 sono 72,2 milioni e potranno essere erogati dopo l'accordo sindacale che ne disciplinerà le modalità, coerentemente con i vincoli normativi cui si è fatto riferimento.

In virtù di quanto chiesto ed ottenuto dal Ministero del Lavoro, in merito all'aumento della deroga, ossia di superare il tetto massimo del 5% portandolo al 50% ed all'opportunità di programmare con gli stessi fondi servizi di politiche attive – ha concluso - l'assessorato al Lavoro ed il Dipartimento stanno lavorando, d'accordo con le organizzazioni sindacali, per dare risposte al maggior numero possibile di percettori”.

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Mobilità in deroga, problemi in vista per chi non ha la “continuità”

L'assessore regionale al Lavoro Federica Roccisano ha convocato, per martedì prossimo, alle ore 10, nella sede della Cittadella, in vista della stesura dell'accordo sugli ammortizzatori sociali del 2015 e del 2016, una riunione tecnica con le parti sindacali per definire le modalità di recepimento della normativa nazionale e le misure da attivare con il Ministero del Lavoro per ottenere una platea più ampia possibile dei beneficiari. “Fino ad oggi, infatti, - si presentano alcune difficoltà – ha affermato Roccisano - e, tra tutte, la più problematica è quella che riguarda il vincolo della continuità per i percettori di ammortizzatori da meno di trentasei mesi. L'applicazione del decreto ministeriale 148/2015, infatti, prevede che possano beneficiare delle mensilità di mobilità in deroga, per il 2015 e per il 2016, i soggetti che si trovino in situazione di continuità, ovvero chi riesce a percepire la mensilità di dicembre 2014, mentre, nonostante le cospicue risorse messe a disposizione dal governo regionale per coprire la mobilità del 2013 e 2014, i circa diciottomila percettori ‘derogati’ hanno potuto percepire fino alla settima mensilità del 2014. Abbiamo già chiesto all'Inps il conteggio dei beneficiari che si trovano già in condizione di continuità, ma sappiamo che la maggior parte di loro non vi rientrerebbe. In tal senso, in sede di incontro con il Ministero del Lavoro, abbiamo già deciso di richiedere ufficialmente l'aumento della deroga, che prevede che il 5% del fondo stanziato possa essere utilizzato al di fuori dei margini del decreto, oppure, in alternativa, la possibilità di finanziare politiche attive destinate ai beneficiari del 2014. Un incremento della deroga, infatti, ci consentirebbe l'aumento della platea, mentre la seconda opzione di garantire che gli eventuali esclusi dalle politiche passive possano beneficiari di politiche di riqualificazione e inserimento lavorativo. Il nostro obiettivo – ha aggiunto - per il quale siamo certi di trovare anche il sostegno delle parti sindacali, è quello di dare risposte al maggior numero possibile di soggetti. Siamo fiduciosi che il ministro Poletti, vista la grave condizione di crisi in cui si trova la Calabria, accoglierà la nostra richiesta, della quale siamo convinti e per la quale non faremo neanche un passo indietro. Infine, un problema su cui intendiamo soffermarci con le parti sindacali riguarda i prorogati, ovvero i beneficiari che si trovano in situazione di mobilità da un periodo superiore ai 36 mesi, per i quali siamo riusciti a chiudere i pagamenti del 2013 e fino alla quinta mensilità del 2014. È nostra intenzione dare anche a loro risposte che si aggiungano alle possibilità che abbiamo già messo un campo per loro, l'accompagnamento alla pensione e il reddito di inclusione sociale per gli ‘over 50 anni’ che sta per entrare in fase operativa. Definiti i punti chiave dell'accordo durante il tavolo tecnico – ha concluso - sarà concordato con le segreterie regionali un tavolo istituzionale alla presenza del presidente Oliverio per la sottoscrizione dell'accordo”.

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Cassa integrazione e mobilità in deroga, arrivano le risorse a copertura del 2015

Sono finalmente a disposizione delle Regioni che ne avevano fatto richiesta le risorse necessarie a soddisfare le competenze residue, relative al 2015, per l'erogazione dei trattamenti di cassa integrazione e mobilità in deroga. È operativo il decreto firmato dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti e dal ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, che stabilisce la ripartizione delle risorse da destinare alle Regioni richiedenti (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana Umbria e Veneto) per il pagamento delle somme dovute ai titolari dei trattamenti di Cassa integrazione in deroga e mobilità in deroga, per il periodo fino al 31 dicembre 2015. Si tratta di un onere complessivo di 433 milioni e 200.489 euro, posto a carico del Fondo Sociale per l'Occupazione e la Formazione. Tale provvedimento, che va a chiudere l'esercizio dell'anno 2015, è stato adottato con circa 4 mesi di anticipo rispetto a quello dello scorso anno concernente la medesima finalità riferita al 2014 e, di conseguenza, consente a chi è in attesa del pagamento di poterlo ricevere più rapidamente.

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