Covid in Calabria, "zona rossa" prorogata in un centro del Vibonese

Il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, nell’ambito delle misure di contrasto al Covid-19, ha firmato l’ordinanza n. 37, che proroga, per altri 7 giorni, la “zona rossa” nella frazione di Paravati del Comune di Mileto (Vv).

Le nuove misure sono in vigore fino al 20 maggio 2021.

«Le nuove disposizioni – è scritto nell’ordinanza – si sono rese necessarie perché non sono diminuiti in maniera significativa i casi attivi (quantificati in 80 alla data odierna). Inoltre, permane ancora una significativa circolazione virale tra la popolazione residente, con 30 nuovi casi confermati registratisi nel periodo 1-6 maggio e 15 nuovi casi nel periodo 7-12 maggio».

Nel provvedimento si specifica che «il sindaco del Comune di Melito è stato preventivamente informato circa la sussistenza dei presupposti per un ulteriore prolungamento delle misure della “zona rossa” e della conseguente adozione del presente provvedimento».

«Le misure – è specificato ancora – permangono per la durata fissata, indipendentemente dalla collocazione regionale».

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Covid in Calabria, Spirlì e Longo: "Dati corretti, basta allarmismi"

«I professionisti del territorio, delle strutture sanitarie e della Regione, stanno operando quotidianamente per arginare al più presto la curva dei contagi ed estendere al massimo l’immunità vaccinale. Questo lavoro ha consentito alla Calabria, pur con le note difficoltà, di essere oggi, in assoluto, la regione d’Italia in cui, dall’inizio della pandemia, si registra il minor numero di casi (3.332) e di decessi (57) per 100mila abitanti (dati al 10 maggio 2021). Anche i dati della settimana appena trascorsa sono confortanti, con quasi tutti i parametri che confermano il trend dei contagi in diminuzione e con il sistema vaccinale che ha preso il ritmo adeguato, superando i target giornalieri».

È quanto dichiarano, in una nota congiunta, il presidente della Regione, Nino Spirlì, e il commissario della Sanità, Guido Longo.

«È necessario – prosegue la nota – porre un chiarimento in merito al valore degli indicatori assegnati alla Calabria, nell’analisi settimanale dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute, poi verificati nell’ambito della Cabina di regia nazionale. Preliminarmente, deve essere evidenziato che il flusso dei dati dal quale scaturisce il bollettino quotidiano regionale, riportato anche nel rendiconto giornaliero del ministero della Salute (attraverso Protezione civile nazionale), deriva dalle informazioni fornite dalle Aziende sanitarie e ospedaliere e viene supervisionato, aggregato e inviato dalla Regione. Per i soggetti risultati positivi al Covid-19, sempre le Aziende che hanno in carico i pazienti, siano essi ospedalizzati o in isolamento domiciliare, inseriscono, in una piattaforma di monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità, i relativi dati sanitari ed epidemiologici. Tali dati, essendo giocoforza non contestuali all’avvenuta diagnosi di positività, possono essere disallineati rispetto al dato in numero assoluto comunicato giornalmente al ministero della Salute/Protezione civile».

«Il sistema di monitoraggio, però, entro specifici margini di disallineamento, considera ugualmente affidabile il dato, che, pertanto – è spiegato ancora –, non incide negativamente né sul calcolo dell’indice di trasmissibilità, né sull’assegnazione del “colore” alla Regione. Qualora il livello di non allineamento fosse considerato non accettabile, sarebbe puntualmente segnalato come “alert”, essendo comunque disponibile il dato di riferimento, perché comunicato con il flusso giornaliero. Inoltre, l’affidabilità/attendibilità dei dati presenti in quella piattaforma, non deriva da una mera comparazione numerica, ma da un complesso esame settimanale della qualità e della completezza delle informazioni inserite. Nel report settimanale del ministero della Salute/Iss/Cabina di regia, i dati in esso presenti includono sia il dato derivante dal flusso ministero della Salute/Protezione civile, che il dato derivante dalla piattaforma Iss».

«Nessuna omissione di dati – precisano Spirlì e Longo – è quindi presente ma, semplicemente, il sistema degli indicatori trae la sua fonte da database e flussi diversi. Ai due già citati si devono aggiungere quello Agenas (per i posti letto) e quello della survey settimanale (per focolai e catene di trasmissione). È noto che l’analisi del rischio non si basa su un singolo parametro, ma sulla valutazione complessiva di 21 indicatori, dalla quale si attribuisce, settimanalmente, una determinata classificazione del rischio alla Regione. È per tali motivi che, ad esempio, nella settimana 19-25 aprile 2021, pur in presenza di un indice di trasmissione (Rt) ampiamente inferiore al valore 1, l’analisi combinata di tutti gli indicatori (tra cui il livello di saturazione dei posti letto) ha determinato per la Calabria l’attribuzione di un rischio “moderato” e la conferma della “zona arancione”, anziché un rischio basso e il passaggio in “zona gialla”».

«Riguardo all’indice Rt – evidenziano il presidente e il commissario – questo indicatore rappresenta una stima statistica a posteriori su cui non incidono i casi della settimana di monitoraggio, ma quelli della settimana ancora precedente. Inoltre, in questi giorni si tenta di diffondere notizie fuorvianti anche sul numero di tamponi giornalmente effettuati. Il dato giornaliero tiene conto del numero dei soggetti a cui è stato eseguito un tampone (molecolare o rapido antigenico) e del numero totale dei tamponi eseguiti su queste persone. Allo stesso soggetto, a puro titolo d’esempio, può essere effettuato più di un tampone: uno screening iniziale con il test antigenico rapido, seguito da una conferma con un tampone molecolare e da un successivo tampone effettuato per dichiararne la guarigione. Ovviamente, il numero dei soggetti testati sarà inferiore al totale dei test eseguiti. Basta visionare il bollettino quotidiano del ministero della Salute per accorgersi che, proprio per questo motivo, non nella Regione Calabria, ma in tutte le Regioni d’Italia, il totale delle persone sottoposte a test è ovviamente di gran lunga inferiore al numero complessivo dei tamponi eseguiti ma che, in ogni caso, tutti i dati, figurano correttamente nei riepiloghi».

«I falsi allarmismi e le polemiche sterili – concludono Spirlì e Longo – non hanno senso in un momento in cui, grazie alla collaborazione e all’attenzione di tutti, si possono prospettare mesi migliori per il nostro territorio».

Covid, Spirlì: "Gli sbarchi vanificano gli sforzi, il governo intervenga"

«Gli sbarchi incontrollati di migranti vanificano gli sforzi delle regioni del Sud nel contrasto alla pandemia di Covid-19. Il presidente del Consiglio Draghi e il ministro Lamorgese devono intervenire subito, prima che sia troppo tardi».
 
È quanto dichiara il presidente della Regione, Nino Spirlì.
 
«A Lampedusa, nelle ultime 24 ore – spiega il presidente – si sono verificati 20 sbarchi, per un totale di più di 2mila persone, di varie nazionalità, arrivate nel nostro Paese. Questi dati fotografano una situazione preoccupante, che i nostri territori non possono permettersi a causa dei rischi legati ai contagi da Covid-19 e dell’assoluta assenza di controlli. È una situazione paradossale rispetto alla quale il Governo non può voltarsi dall’altra parte».
 
«La Regione Calabria – aggiunge Spirlì – è impegnata ogni giorno per contenere l’epidemia e, a fatica, sta rialzando la testa, anche per quanto riguarda la campagna vaccinale, che continua a essere sempre più incisiva ed efficace, come dimostrano gli ultimi dati ufficiali. La nostra macchina organizzativa è finalmente entrata a regime e non è accettabile che i risultati raggiunti vengano messi a repentaglio dal lassismo che, incomprensibilmente, ammanta le politiche e le misure sull’immigrazione».
 
«Mi auguro – conclude il presidente – che prevalga il buonsenso e che il Governo Draghi prenda tutte le decisioni necessarie per scongiurare una nuova emergenza sanitaria».

 

 

 

Vibo Capitale del libro 2021, Spirlì: «Onore per la Calabria»

«Esprimo tutta la mia felicità per Vibo Valentia, Capitale del libro 2021. Mi congratulo con il sindaco, Maria Limardo, e con tutti i vibonesi che, con il loro lavoro, stanno onorando una delle più antiche città della Calabria, ricca di storia e cultura».

È quanto dichiara il presidente della Regione, Nino Spirlì.

«Sono ormai anni – aggiunge – che seguo tutte le proposte artistiche e culturali di Vibo Valentia e non ho potuto fare altro che apprezzare, giorno dopo giorno, il cammino di una città ormai baricentro di arte, cultura e letteratura».

«In bocca al lupo a tutti, la mia gioia si moltiplica – conclude Spirlì – proprio perché il risultato di Vibo Valentia conferma la Calabria come regione dal grande patrimonio culturale. È un onore che si aggiunge a quello di avere un’altra perla del Vibonese, Tropea, come Borgo dei borghi 2021».

Ponte sullo Stretto, Spirlì: "È tempo di pretenderlo, Governo si impegni"

«Noi non possiamo oggi chiedere per cortesia, oggi pretendiamo il Ponte perché è indispensabile. Non è un favore, è un dovere che Europa e Italia devono avere nei confronti di questi territori. Il Governo e il presidente Draghi devono impegnarsi».

È quanto ha dichiarato oggi il presidente della Regione, Nino Spirlì, in occasione dell’incontro, intitolato “Ponte sullo Stretto: è tempo che la telenovela finisca”, che si è svolto questo pomeriggio a Messina nella sede del Consorzio autostrade siciliane. L’iniziativa arriva a pochi giorni dal parere favorevole della Commissione tecnica all’attraversamento stabile dello Stretto.

Presenti il viceministro delle Infrastrutture, Alessandro Morelli, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, e gli assessori regionali di Calabria e Sicilia, Domenica Catalfamo e Marco Falcone.

«Il Ponte Ulisse – ha aggiunto il presidente Spirlì – è dovere. Si tratta dei primi territori europei per chi viene da India e Cina, ormai signori dei commerci, e dall’Africa. Calabria e Sicilia sono l’ingresso che non può essere staccato dal resto della casa europea. Non può esserci frattura che rallenti il passaggio di uomini e cose, l’Europa non se lo può permettere».

«Non si può continuare ad “annacare il pecoro”, c’è da prendere una decisione definitiva. Questo è il momento, non un altro. I tempi – ha sottolineato Spirlì – sono cambiati e questi tempi impongono il Ponte. Il progetto è già pronto. Aspettare ancora significa prendere in giro le genti d’Europa. Noi aspettiamo notizie dal Governo».

«È anche arrivato il momento – ha concluso il presidente – di riflettere sullo sposalizio tra pubblico e privato per la realizzazione del Ponte. La preoccupazione che l’opera non si possa fare perché mancano i fondi è figlia di una visione parziale».

«Ha ragione Spirlì – ha detto il viceministro Morelli –, questo è il momento giusto. Voglio prendere il testimone di Calabria e Sicilia e rappresentare le proposte di queste due regioni in sede governativa».

«Il Ponte – ha proseguito – è un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo del Paese. Siamo nella fase del Pnrr e Governo e Parlamento stanno legiferando per l’Italia del 2050. La pretesa di cui parla il presidente Spirlì è la pretesa di aziende e lavoratori che hanno diritto di essere collegate a Roma, Milano e a Bruxelles. Se vogliamo, e lo vogliamo, che l’alta velocità arrivi fino alla Sicilia, realizzare il ponte e le infrastrutture collegate sono evidenti conseguenze. In Parlamento c’è una squadra di parlamentari che, a prescindere dal colore politico, sta portando avanti la bandiera Italia. Porto il testimone di Sicilia e Calabria convinto che stavolta il buonsenso prevarrà. Questo è il momento giusto».

«Siamo qui – ha affermato il presidente della Sicilia Musumeci – per riprodurre la ferma determinazione di due regioni stanche di essere periferia d’Europa e che vogliono diventare centrali nell’area del Mediterraneo rendendo attraente l’estremo sud dell’Italia». «Negli ultimi mesi – ha aggiunto –, il dibattito attorno al ponte si è arricchito di nuovi contributi di idee. Speravamo che i governi Conte potessero mettere al centro della propria agenda l’esigenza di affrontare il tema del collegamento tra le due sponde. Non lo hanno fatto. Il Governo Draghi diventa ora per noi il punto di riferimento anche per la presenza di forze politiche che in passato hanno manifestato l’intenzione di realizzare l’infrastruttura».

«L’Ad di Webuild Salini – ha detto ancora Musumeci – ha manifestato la volontà di aprire subito il cantiere. Siamo convinti che, ormai, ogni perdita di tempo sia inopportuna e dettata dalla volontà di rinviare sine die, ancora una volta, il tema. La nostra è una adesione convinta e non formale, perché siamo pronti a intervenire anche finanziariamente».

«Ci sono – ha concluso Musumeci – tutte le condizioni per porre in termini perentori la questione. Il Mezzogiorno può diventare la piattaforma del Mediterraneo e, per farlo, c’è bisogno che le persone e le merci attraversino lo Stretto in tre minuti».

Covid, un altro comune in zona rossa in Calabria

Il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, nell’ambito delle misure di contrasto al Covid-19, ha firmato una nuova ordinanza che dispone la “zona rossa” nel comune di Careri e la proroga della stessa disposizione (prevista dall’ordinanza n. 27 del 19 aprile scorso), per quello di Delianuova. Entrambi i comuni sono della provincia di Reggio Calabria.

Per quanto riguarda Careri, le misure si applicano dalle ore 5 dell’1 maggio 2021 a tutto il 13 maggio 2021.

A Delianuova sono invece prorogate per altri 7 giorni, senza soluzione di continuità e fino a tutto il 7 maggio prossimo.

Il provvedimento è stato adottato perché, è scritto nell’ordinanza, «il dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Reggio Calabria ha comunicato che nel Comune di Careri, negli ultimi 14 giorni (13-27 aprile 2021) si è registrato un incremento di oltre il 60% di nuovi casi confermati, raggiungendo un totale di 52 casi attivi rispetto ad una popolazione di 2.350 residenti».

Nel Comune di Delianuova,«permane, negli ultimi 14 giorni, un’incidenza rispetto ai soggetti residenti ampiamente superiore al valore di allerta, registrando ulteriori 148 nuovi casi, per un totale di 244 casi attivi e, pertanto, si propone un prolungamento delle misure di mitigazione, in detto territorio».

«Nei Comuni di Careri e Delianuova – è specificato ancora –, sono limitate a non più del 50% della popolazione studentesca le attività scolastiche e didattiche, in presenza, della scuola secondaria di secondo grado, fermo restando quanto previsto all’art. 1 comma 3 del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52».

 «Resta ferma la possibilità, per i Comuni – riporta il provvedimento –, di intervenire con l’adozione di ulteriori provvedimenti in relazione alla situazione epidemiologica caratterizzante il singolo territorio di riferimento, nel rispetto del principio di proporzionalità e adeguatezza correlato al rischio da fronteggiare».

«Il dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale competente – è infine sottolineato –, procede al costante monitoraggio della situazione epidemiologica locale, segnalando tempestivamente all’Unità di crisi regionale, ogni variazione significativa intervenuta. A seguito di ulteriori sviluppi della situazione epidemiologica locale e regionale, le disposizioni fissate nella presente ordinanza potranno essere rimodulate».

Sanità, Spirlì in Consiglio regionale: "Unica soluzione l'azzeramento del debito"

«Per la Sanità calabrese l’unica soluzione percorribile è un intervento straordinario dello Stato che non sottragga alla Regione i poteri di organizzazione e di coordinamento, ma imponga, attraverso un piano straordinario, la verifica e la determinazione certa del debito e il conseguente azzeramento di tutte le pendenze pregresse. In tale direzione, nei giorni scorsi, ho inviato una richiesta accorata al presidente Draghi, in quanto convinto che, senza l’azzeramento del debito sanitario, questa regione non potrà mai ambire a offrire ai propri cittadini il sacrosanto diritto alla salute».

È quanto ha dichiarato oggi il presidente della Regione, Nino Spirlì, in apertura dei lavori della seduta del Consiglio regionale dedicata alla situazione della Sanità calabrese.

«Noi – ha affermato – siamo al fianco del commissario ad acta. Il prefetto Longo è arrivato in Calabria nel momento più drammatico della storia dell’umanità e non poteva che essere accolto in amicizia. In qualità di rappresentanti eletti o nominati, non avremmo potuto lasciarlo solo».

«È delle ultime ore – ha detto ancora il presidente – una mia lettera, indirizzata ai ministri Speranza e Lamorgese, ai rispettivi capi di gabinetto e al sottosegretario Molteni, in cui chiedo che venga disposto un team di ispettori sul caso Sant’Anna. Certi atteggiamenti non possono essere più tollerati. Chi ha sbagliato dovrà pagare».

«Su Villa Bianca – ha aggiunto – non è più possibile aspettare che si coordinino interessi che devono essere dichiarati. Questa struttura può e deve recuperare 100 posti di degenza».

«Il generale Pirro – ha rilevato Spirlì – è al fianco del commissario Longo nella campagna vaccinale e sta dando una grande risposta alla nostra terra. Chiunque altro ci avrebbe lasciato il dubbio, l’Esercito no. Abbiamo ottenuto risultati a Cosenza, Catanzaro, Lamezia Terme e nella Piana».

«Sulle vaccinazioni, siamo passati dalle 2.500 somministrazioni al giorno alle 12mila di venerdì, alle 19mila di sabato e alle 15mila di domenica scorsi. Questi numeri sono possibili solo utilizzando la piattaforma, gestita in maniera centralizzata dalla struttura che è all’apice: commissario, Protezione civile ed Esercito. Le 23mila schede mancanti – ha detto il presidente – stanno per essere inserite in piattaforma e confluiranno nei dati che saranno ufficiali a livello nazionale».

«La nostra sanità – ha evidenziato Spirlì – è offesa e non può andare con lo stesso passo di altri. Chi attacca in maniera strumentale la Regione non rende un buon servizio. Ereditiamo un dipartimento azzoppato, ma che, grazie al direttore generale Brancati, sta ritrovando una propria dignità, col passo lento di chi deve costruire sulla roccia e non sulla sabbia».

«L’emergenza sanitaria in Calabria ha raggiunto, da anni, livelli ormai insostenibili. La pandemia – ha spiegato – ha di fatto aggravato la situazione facendo emergere l’incapacità del sistema sanitario regionale di offrire livelli minimi di assistenza sanitaria. Sebbene abbia manifestato pubblicamente la mia contrarietà alla riproposizione del Decreto Calabria, ho inteso, fin dal primo giorno, insieme alla Giunta, avviare un percorso di collaborazione e di sostegno alle attività che l’organo commissariale ha inteso perseguire».

«Tra i primi atti posti in essere – ha sottolineato – vi è stata la decisione di sancire formalmente il supporto di tutte le risorse umane e strumentali del dipartimento Salute che, a seguito di deliberazione della Giunta regionale, sono stati formalmente messe a disposizione della struttura commissariale. Abbiamo inoltre avviato una serie di manifestazioni di interesse per l’assunzione di funzionari e personale dirigente per completare ulteriormente il contingente del dipartimento».

 «La Giunta, inoltre – ha continuato – ha recentemente completato l’iter di assegnazione di 175 milioni di euro, per investimenti e per l’assunzione di nuove professionalità nel servizio sanitario regionale e per favorire una più celere attuazione delle relative procedure di spesa».

«Con senso di responsabilità, nonostante la confusione dettata dalle norme vigenti che attribuiscono al commissario ad acta l’attuazione del piano operativo Covid e del piano vaccinale, abbiamo fronteggiato – ha puntualizzato il presidente – l’emergenza istituendo le zone rosse, approntato un piano straordinario di riconversione delle strutture per l’ampliamento dei posti letto e distribuito ingenti risorse per far fronte alle nuove assunzioni, grazie, soprattutto, a un costante lavoro degli uffici regionali, dei dipartimenti di prevenzione e di tanti amministratori locali».

«Per rappresentare il quadro del nostro sistema sanitario – ha concluso Spirlì – basterebbe un solo dato: nell’ultimo decennio nelle strutture sanitarie calabresi sono stati investiti circa 15 euro pro capite, mentre, nello stesso periodo, la media nazionale è stata di 45 euro. Il Piano di rientro della Regione Calabria, del 2009, prevedeva una serie di interventi finalizzati a ristabilire un equilibrio economico-finanziario. Ma così non è stato. Troppe le criticità e le inadeguatezze che hanno portato alla nomina di commissari e a vari interventi del Governo culminati con i due Decreti Calabria che, di fatto, hanno completamente esautorato la Regione di poteri di organizzazione e coordinamento».

Vaccino covid in Calabria, Spirlì:" Oltre 19 mila dosi somministrate nel primo giorno di Vax day"

«È stata una giornata straordinaria. Il primo appuntamento con il “Vax day” si è chiuso con la considerevole cifra di 19.046 persone vaccinate».

Lo afferma il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, al termine della prima giornata del “Vax day” calabrese.

«Sono – commenta ancora il presidente – particolarmente soddisfatto per il risultato raggiunto, in linea con le nostre previsioni. Desidero ringraziare di vero cuore tutto il personale sanitario, militare e volontario che, con il proprio lavoro, ha permesso alla Calabria di centrare questo target. Un grande plauso va al delegato della struttura commissariale nazionale, generale Saverio Pirro, e a tutti gli altri ufficiali e sottufficiali dell’Esercito italiano; ai commissari delle Asp e Ao; ai medici e agli operatori sanitari; alla Protezione civile regionale, guidata dal dg Fortunato Varone; alla Croce rossa; ai volontari di tutte le associazioni coinvolte».

«La prima tappa è stata più che soddisfacente. Adesso – conclude il presidente della Regione –, bisogna fare altrettanto bene domani e ho tutti i motivi per credere che andrà così. Il “Vax day” calabrese, oltre a imprimere una accelerazione a tutta la nostra campagna, ha lo scopo di sensibilizzare i cittadini sull’importanza della vaccinazione, lo strumento più potente e veloce che abbiamo per lasciarci alle spalle questa epidemia, che è sanitaria ma anche economica e sociale».

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