Lavoratori agricoli, ordinanza di Spirlì: divieto di esposizione prolungata al sole

Il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha firmato una nuova ordinanza (n. 44), in materia di igiene e sanità pubblica, inerente all’attività lavorativa nel settore agricolo in condizioni di esposizione prolungata al sole.

«È vietato – è scritto nell’ordinanza – il lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle 12.30 alle ore 16 con efficacia immediata e fino al 31 agosto 2021, sull’intero territorio regionale nelle aree o zone interessate dallo svolgimento di lavoro nel settore agricolo, limitatamente ai soli giorni in cui la mappa del rischio indicata sul sito www.worklimate.it/scelta-mappa/sole attivita-fisica-alta/ riferita a: “lavoratori esposti al sole” con “attività fisica intensa” ore 12:00, segnali un livello di rischio “Alto”».

Nel provvedimento si considera che «l’eccezionale ondata di caldo, caratterizzata da fasi in cui le temperature risultano particolarmente elevate, rendono rischioso lo svolgimento dell’attività lavorativa, soprattutto nei settori per i quali il lavoro viene svolto prevalentemente in ambiente esterno».

Viene inoltre sottolineato che «il lavoro nel settore agricolo è svolto essenzialmente all’aperto, senza possibilità per i lavoratori di ripararsi dal sole e dalla calura nei momenti della giornata caratterizzati da un notevole innalzamento della temperatura».

Si prende anche atto che «il Coordinamento tecnico interregionale della sicurezza nei luoghi di lavoro, d’intesa con l’Ispettorato nazionale del lavoro (Direzione centrale tutela, sicurezza e vigilanza del lavoro) sta predisponendo delle raccomandazioni per i lavoratori esposti a rischi derivanti dall’innalzamento delle temperature, in particolare nei cantieri, in agricoltura e nel florovivaismo».

«Restano salvi – è scritto ancora – eventuali provvedimenti sindacali limitati all'ambito territoriale di riferimento».

Covid: zona bianca e green pass, due nuove ordinanze in Calabria

Il presidente della Regione, Nino Spirlì, ai fini del contenimento della diffusione del Covid-19, ha firmato due ordinanze (numero 43 e 42) con cui, rispettivamente, si applicano in Calabria le misure previste per la “zona bianca” (ordinanza ministro Salute del 18 giugno 2021) e si prende atto delle disposizioni (previste nel Dpcm del 17 giugno) che definiscono le modalità di rilascio delle Certificazioni verdi digitali.

Dal 21 giugno, «cessa la limitazione oraria degli spostamenti ed è prevista l’anticipazione delle date di riapertura» – rispetto a quelle fissate dai decreti legge 52 e 65 – per queste attività: parchi tematici e di divertimento; piscine e centri natatori in impianti coperti; centri benessere e termali; feste private anche conseguenti le cerimonie civili e/o religiose all’aperto e al chiuso; fiere, grandi manifestazioni fieristiche, congressi e convegni; eventi sportivi aperti al pubblico, diversi da quelli di cui all’articolo 5 del decreto legge 52, che si svolgono al chiuso; sale giochi e scommesse, sale bingo e casinò; centri culturali, centri sociali e centri ricreativi; corsi di formazione. In relazione alle sale da ballo e alle discoteche, si applicano le previsioni di cui all’articolo 5 del decreto legge 52, «fermo restando che le attività di ristorazione e bar sono equiparate a quelle già autorizzate dalla normativa vigente».

Le feste conseguenti alle cerimonie civili e religiose «si svolgono nel rispetto dei protocolli e delle linee guida adottati ai sensi dell’articolo 1, comma 14, del decreto legge 33 del 2020, con la prescrizione che i partecipanti siano muniti di una delle certificazioni verdi Covid-19».

Con la firma del Dpcm del 17 giugno si sono realizzate le condizioni per l’operatività del Regolamento Ue sul “Green Pass” che, a partire dal prossimo 1 luglio, garantirà la piena interoperabilità delle certificazioni digitali di tutti i Paesi dell’Unione. In questo modo, sarà assicurata la libertà di movimento sul territorio dell’Unione a tutti coloro in possesso di un certificato nazionale valido.

Nell’ordinanza firmata dal presidente Spirlì si ribadisce, dunque, «la necessità del quotidiano aggiornamento delle anagrafi dei soggetti sottoposti a vaccinazione anti Sars-Cov-2, a cura delle Strutture che effettuano il servizio». Si dispone, inoltre, «l’inserimento immediato nel sistema Tessera sanitaria (Certificazioni verdi - Servizi di invio dati tamponi e certificati di guarigione) ovvero, alternativamente previa acquisizione delle credenziali ove non già fornite, nella piattaforma di reportistica Covid-19 regionale “monitoring”, dell’esito dei test molecolari o antigenici eseguiti, a cure delle strutture laboratoristiche pubbliche e private autorizzate e/o accreditate, abilitate a tali prestazioni, anche in relazione all’ordinanza n. 15/2021».

Stabilito anche «l’obbligo di alimentare tempestivamente il Sistema tessera sanitaria con i dati relativi alle certificazioni di avvenuta guarigione, a cura: a) delle strutture sanitarie afferenti ai Servizi sanitari regionali; b) dei medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta; c) dei medici Usmaf (Uffici di sanità

Nel provvedimento si sottolinea che i «dipartimenti di Prevenzione delle Aziende sanitarie provinciali devono mantenere pienamente aggiornata la piattaforma web di sorveglianza integrata casi di Coronavirus Covid-19 in Italia dell’Istituto Superiore di sanità, valorizzando tutti i campi delle schede sanitarie, incluso lo stato clinico».

Si dà mandato al delegato del Soggetto attuatore «di definire le ulteriori procedure operative finalizzate all’organizzazione funzionale della gestione dati, oggetto del presente provvedimento».

Viene precisato, infine, che «il possesso e la presentazione di certificazioni vaccinali, e più in generale di certificazioni verdi, non deve sostituire il rispetto delle misure di prevenzione e contrasto della diffusione del contagio quali il distanziamento interpersonale, l’utilizzo della mascherina, l’igienizzazione delle mani e delle superfici, fin quando le relative indicazioni nazionali non vengano modificate».

Fondi alluvione Vibo, Spirlì: "Nessuno scippo, i 15 milioni sono ancora disponibili"

«Nessuno scippo è stato consumato ai danni dei cittadini vibonesi: i 15 milioni di fondi per l’emergenza scatenata dall’alluvione del 2006 sono ancora disponibili e aspettano solo di essere utilizzati».

Così il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, in merito ad alcune ricostruzioni, apparse anche sulla stampa, secondo cui i fondi destinati alla messa in sicurezza del territorio di Vibo Valentia non figurerebbero più nel bilancio regionale.

«Apprendo dalla stampa – continua Spirlì – che il Comune di Vibo avrebbe chiesto chiarimenti alla Regione in merito ai fondi della Protezione civile destinati all'attuazione del programma "Emergenza Vibo Valentia", non utilizzati per molti anni e restituiti alla Regione nel 2017. Non essendo, evidentemente, maturate in quell’anno le condizioni per l’utilizzo delle risorse, il competente settore della Protezione civile non ha proceduto a impegnare tali risorse, e le stesse, in base alle regole contabili vigenti, sono confluite nell’avanzo di amministrazione vincolato. Nel 2018, inoltre, è stato richiesto l’utilizzo di oltre 700mila euro, prontamente riallocati in bilancio, a cui non è poi seguito alcun impegno di spesa».

«Queste somme, pari a 15.452.337,73 euro – aggiunge il presidente –, sono pertanto disponibili e possono essere riallocate, in tutto o in parte, su apposita richiesta, nella parte effettiva del bilancio, sulla base di uno specifico cronoprogramma di utilizzo. È dunque difficile comprendere quale sia stata la fonte informativa che abbia potuto alimentare dubbi e timori relativi alla presunta sparizione di queste risorse dal bilancio regionale».

«In qualità di presidente, nonché di assessore al Bilancio della Regione, voglio, quindi, rassicurare l’amministrazione, il consiglio comunale e tutti i cittadini di Vibo Valentia: non c’è stata alcuna sottrazione di risorse. I fondi destinati alla città – conclude Spirlì – aspettano soltanto di essere utilizzati per far fronte, finalmente, ai devastanti effetti di quella tragica alluvione, le cui ferite sono, purtroppo, ancora sotto gli occhi di tutti».

Covid, nuova ordinanza della Regione Calabria: aggiornate le misure per la ripartenza delle attività

Il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha firmato ieri l’ordinanza n. 40, con la quale vengono aggiornate le disposizioni per la ripresa delle attività economiche e sociali a seguito dell’ordinanza del ministro della Salute dello scorso 29 maggio.

«Le linee guida – è scritto nell’ordinanza – aggiornano e sostituiscono l’allegato 9 del Dpcm del 2 marzo 2021» e «individuano i principi di carattere generale per contrastare la diffusione del contagio». Rientra nelle prerogative delle associazioni di categoria e di altri soggetti rappresentativi «la redazione di ulteriori protocolli attuativi di dettaglio, eventualmente più restrittivi, purché nel rispetto di tali principi generali, debitamente verificati. Per tutte le attività devono comunque essere usati dispositivi di protezione delle vie aeree finalizzati alla protezione dal contagio e deve essere obbligatoria la frequente pulizia e igienizzazione delle mani».

«Le feste, conseguenti alle cerimonie civili o religiose, anche al chiuso, possibili dal 15 giugno in zona gialla e già consentite in zona bianca – è specificato –, devono svolgersi nel rispetto di protocolli e linee guida adottati ai sensi dell'articolo 1, comma 14, del decreto-legge n. 33 del 2020 e con la prescrizione che i partecipanti siano muniti di una delle certificazioni verdi Covid-19, anche in zona bianca, in quanto previsto dal decreto del Governo. Resta ferma la possibilità di procedere all’eventuale introduzione di misure più restrittive qualora la situazione epidemiologica regionale, anche di specifici territori, ne richieda l’adozione e, per le autorità comunali, di intervenire in relazione alla situazione epidemiologica caratterizzante il singolo territorio di riferimento, nel rispetto del principio di proporzionalità e adeguatezza rispetto al rischio da fronteggiare».

«Il rilascio della certificazione verde Covid-19 è previsto su richiesta dell’interessato». Il possesso e la presentazione di certificazioni vaccinali non deve comunque «sostituire il rispetto delle misure di prevenzione e contrasto della diffusione del contagio, come il distanziamento interpersonale, l’utilizzo della mascherina, l’igienizzazione della mani e delle superfici».

Nel provvedimento si dà atto che, con l’ordinanza del ministro della Salute, di concerto con il ministro per le Pari opportunità e la Famiglia del 21 maggio scorso, «sono state adottate le “Linee guida per la gestione in sicurezza di attività educative non formali e informali, e ricreative, volte al benessere dei minori durante l'emergenza Covid-19”, che aggiornano il decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 2 marzo 2021».

Con l’ordinanza del ministro della Salute, di concerto con il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali datata 21 maggio 2021, è stato anche «aggiornato e sostituito il Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro fra il Governo e le parti sociali».

"Cipolla tour", Spirlì: "Prodotto simbolo della Calabria"

«C’è un impegno dei nostri produttori a entrare in tutte le fasce di mercato e la grande volontà, che si accompagna a quella politica, di fare di questo prodotto della nostra terra, la cipolla rossa, un simbolo della Calabria».

È quanto dichiara il presidente della Regione, Nino Spirlì, al termine del “Cipolla tour” di stamattina in tre aziende agricole calabresi, specializzate nella produzione della cipolla rossa di Tropea Calabria Igp. Insieme a Spirlì, l’assessore all’Agricoltura della Giunta regionale, Gianluca Gallo, e il dirigente generale del dipartimento Agricoltura, Giacomo Giovinazzo.

Nella prima tappa del tour, visitata la società agricola Fratelli Giampà dell’Op orto natura di Pizzo, specializzata in ortaggi, fragole, agrumi e cipolla rossa di Tropea Calabria Igp. Le principali colture dell’azienda, che conta 140 dipendenti, sono la cipolla, per un’estensione di 30 ettari, e il peperoncino.

La seconda tappa ha riguardato l’Azienda vivaio Santacroce di Acconia di Curinga, specializzata in cipolla rossa di Tropea Calabria Igp e attività vivaistica. L’intero gruppo Santacroce impiega 500 dipendenti e vanta 300 ettari di coltivazione.

La terza tappa ha interessato l’Op Monte Società agricola Veltri, specializzata in cipolla rossa di Tropea Calabria Igp, agrumi e kiwi, in cui lavorano circa 400 dipendenti per 80 ettari di coltivazione.

«Questo – spiega Spirlì – è il primo tour sui nostri territori dedicato alla cipolla rossa di Tropea. Con grande soddisfazione posso dire che torno a casa con informazioni importanti. Con l’assessore Gallo abbiamo assistito a tutte le fasi salienti in tre delle aziende che si occupano di questo prodotto. Si parte dall’antica treccia per arrivare al prodotto poi lavorato secondo le ultime esigenze richieste dal mercato».

«Un prodotto – sottolinea – che si presenta da sé e si impone a tutti livelli, dall’uso domestico fino alle grandi tavole e ai piatti dei grandi chef del mondo. Era un prodotto simbolo della povertà, perché pane e cipolla significava pane e niente. Il grande lavoro di questi anni ha fatto sì che la cipolla diventasse una pietanza centrale».

«È un tour che inizia tra i produttori e – annuncia il presidente – continueremo sui territori dove la cipolla è nata e da cui prende il nome. Quanto prima saremo a Tropea per parlare con gli storici, i coltivatori e tutti coloro che si occupano di questo prodotto. Devo ringraziare Gianluca Gallo perché sta facendo un lavoro enorme per l’agricoltura e l’enogastronomia».

«Il settore della cipolla – conclude Spirlì – dà lavoro a migliaia di operatori, che rappresentano tutto il mondo, visto che provengono da 20-25 Paesi, e che sono impegnati in un lavoro sicuro e legale. Questo è quello che la Calabria vuole, ovvero essere accogliente e poter dare lavoro a tutti. Il rammarico è legato al fatto che, in questo settore, sono quasi assenti i lavoratori calabresi e italiani. Vorrei che si cominciasse a pensare a questo mondo produttivo in maniera differente, così da accompagnarlo nella maniera più giusta».

«Ringrazio il presidente Spirlì per avere voluto rendersi conto insieme a me di questa straordinaria realtà della Calabria. Una realtà – dichiara l’assessore Gallo – che vanta decine di milioni di fatturato e che può, certamente, anche crescere. Oggi abbiamo visitato la Calabria che produce, quella che utilizza un marcatore identitario come quello della “Cipolla rossa” di Tropea».

«Credo – conclude Gallo – che dovremmo continuare a investire su questa coltivazione, e anche su altre, per fare in modo che la nostra agricoltura cresca sempre di più. So che il presidente intende avviare anche azioni di promozione al di fuori dei confini territoriali. Credo, perciò, che l’esperienza del tour di oggi sia un primo passo per rendersi conto di quanto questo settore potrà crescere e trainare, anche dal punto di vista economico, la nostra regione».

Santuario di Soriano, Spirlì incontra padri domenicani: "Malintesi con Comune verso soluzione"

Sono felice di aver incontrato i padri domenicani e di poter essere un compagno leale in questo cammino verso la soluzione di quello che non è nient’altro che un malinteso passeggero con il Comune di Soriano Calabro».

È quanto afferma il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, al termine dell’incontro – avvenuto questa mattina nella Cittadella “Santelli” di Catanzaro – con il priore provinciale dei Domenicani del Meridione d’Italia, padre Francesco La Vecchia, accompagnato da padre Marco Nasta.

Nel corso della riunione, sono state affrontate le questioni relative alla realizzazione del Polo museale e al Parco archeologico del Santuario di San Domenico in Soriano Calabro.

«Presto – spiega ancora Spirlì –, il Polo museale di Soriano potrà di nuovo pregiarsi dei beni ecclesiastici. La presenza domenicana in terra di Calabria rappresenta una pietra d’angolo per il cattolicesimo calabrese. Nessuno può fare a meno dell’altro in questa necessaria riscoperta della fede, in un momento di gravi difficoltà per tutti i cristiani, per tutti i cittadini. Camminare insieme significa recuperare un’amicizia alla quale i calabresi non possono rinunciare. Oggi sono più contento».

«È stato un piacere conoscere il presidente della Calabria. Questa nostra visita – sottolinea padre La Vecchia – è dettata dalla necessità di armonizzare un progetto caro tanto ai padri di Soriano Calabro, quanto alla amministrazione comunale. Abbiamo tutti a cuore la valorizzazione del patrimonio storico, culturale e religioso del sito domenicano ed è forte la voglia di collaborare, perché solo così ci può essere vita e successo».

Vaccini Covid in Calabria, Spirlì: "Dati incoraggianti, somministrato oltre il 92% delle dosi ricevute"

«C’è ancora tanto, tantissimo da fare, ma gli ultimi dati sulla campagna vaccinale sono più che incoraggianti e confermano che, dopo un inizio certamente complicato, siamo riusciti a ingranare le marce alte e a somministrare ai calabresi circa 930mila dosi di siero, pari al 92,7% di quelle consegnate. E adesso, dopo essere stati ultimi in “classifica” per diverso tempo, il Report vaccini curato dal Governo ci dice che i nostri numeri, al momento, sono proporzionalmente migliori rispetto a quelli di Lazio, Valle D’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano, Friuli e Sardegna».

 È quanto dichiara il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì.

«Non è una gara tra regioni e siamo consapevoli – aggiunge – che i risultati sono il frutto di un lavoro quotidiano che non consente di abbassare la guardia; ma è anche giusto rendere merito a chi, in Calabria, da mesi si impegna per garantire la vaccinazione anti-Covid al maggior numero di cittadini possibile».

«Si tratta – conclude Spirlì – di una piccola ma grande vittoria della Regione, delle Aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria, del commissario Longo, dell’Esercito, della Protezione civile, della Croce rossa, delle associazioni di volontariato, delle centinaia e centinaia di medici e operatori sanitari che, ogni santo giorno, danno l’anima per consentire alla nostra Calabria di uscire da questo tunnel e di ritornare al più presto alla normalità».

"Villa Bianca", nuovo sopralluogo di Spirlì: "Pronti 15 posti Covid, arriveremo a 100"

«Questo ospedale sarà attrezzato con 100 posti letto Covid. Questo è quello che abbiamo detto e questo sarà».

È quanto ha affermato il presidente della Regione, Nino Spirlì, al termine del nuovo sopralluogo, avvenuto questa mattina, nella struttura sanitaria “Villa Bianca” di Catanzaro, individuata dalla Regione come centro covid del capoluogo.

Spirlì, accompagnato dal commissario dell’Azienda ospedaliera “Mater Domini”, Giuseppe Giuliano, ha preso personalmente atto dello stato dei lavori di trasformazione del presidio sanitario.

«Ci sono già i primi 15 posti letto, che diventeranno – ha detto Spirlì – 22-23 nei prossimi giorni. Intanto, proseguono i lavori nei piani sottostanti per garantire a questa parte di Calabria i famosi 100 posti di cui stiamo parlando, ormai da mesi. Garantisco che saranno proprio 100, anche se, intimamente, spero che non servano».

«I macchinari e i ventilatori che abbiamo chiesto al ministero della Difesa, grazie anche alla solerzia dei generali Figliuolo e Pirro – ha aggiunto il presidente –, sono arrivati e, quindi, la terapia sub-intensiva può già essere garantita. Stiamo lavorando per creare almeno cinque posti di intensiva. Una parte del personale è stato arruolato e altro ne arriverà».

«Ringrazio i responsabili dell’Azienda ospedaliera “Mater Domini” per il lavoro svolto fin qui e mi auguro – ha concluso Spirlì – che questa pandemia rimanga solo un brutto ricordo e che “Villa Bianca” possa finalmente diventare un ospedale a tutti gli effetti e non rimanere una specie di condominio sanitario. Volere è potere».

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