Reati ambientali, quattro denunce

Nei giorni scorsi, i carabinieri della Compagnia di Palmi e personale dei Nuclei forestali di Cittanova e Sant’Eufemia d’Aspromonte, hanno deferito in stato di libertà 4 persone per reati in materia ambientale.

In particolare, a Seminara i controlli effettuati dai militari dell’Arma hanno consentito di sequestrare una discarica abusiva di pneumatici ormai fuori uso accatastati in un terreno adiacente la strada provinciale 26.

A Scido, a causa dei forti odori di fumo provenienti da un garage, i carabinieri della locale stazione hanno effettuato un’ispezione, trovando e sequestrato una carrozzeria abusiva, con tanto di forno per la rinverniciatura e canna fumaria artigianale.

Infine, a Sant’Eufemia d’Aspromonte i controlli hanno consentito di sequestrare tre autolavaggi abusivi, le cui acque reflue, unitamente a detersivi industriali ed olio motore, sfociavano nei corsi d’acqua della zona circostante.

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Si sarebbe appropriato dei soldi del Tribunale, denunciato ex impiegato

I carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi hanno denunciato un uomo che da poco tempo aveva lasciato il suo impiego presso il locale Tribunale. Le indagini, originatesi in prima fase da una segnalazione del Tribunale Civile, sono state poi sviluppate e approfondite dai militari dell’Arma.

Nel corso degli accertamenti, sono stati raccolti elementi utili a carico dell’ex impiegato che, incaricato di gestire le pratiche relative alla riscossione dei crediti riguardo le spese di giustizia derivanti dalle sentenze emesse dal Tribunale di Palmi, nel corso del 2020 e del 2021 avrebbe trattenuto a suo indebito beneficio alcune migliaia di euro. Infatti, anziché versare i soldi raccolti agli enti deputati, il dipendente avrebbe distolto le somme dirottandole sul suo conto personale. La cifra complessiva risulta tuttavia ancora da appurare e, al momento, i militari dell’Arma hanno proceduto al sequestro preventivo di circa 3.500 euro. L’uomo è stato denunciato a piede libero, in attesa di ulteriori sviluppi procedimentali che consentiranno di accertarne l’eventuale colpevolezza.

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Perdono 11mila euro alle scommesse e si danno alla fuga, denunciati

I carabinieri hanno denunciato quattro siciliani per insolvenza fraudolenta. In particolare, gli indagati, dopo aver accumulato un debito di circa 11.600 euro in una sala scommesse di Palmi (Rc), si sarebbero dati alla fuga per non saldare il dovuto.

Una volta ricevuta la segnalazione da parte di una dipendente del centro scommesse, i militari si sono messi sulle tracce dei fuggitivi, bloccandoli all’imbarco dei traghetti di Villa San Giovanni. E’ seguita, quindi, una perquisizione durante la quale, nell’auto, sono stati rinvenuti e sequestrati 4.300 euro frutto di alcune vincite.

Dagli ulteriori riscontri, è emerso che già in passato i quattro avrebbero commesso gesti analoghi sia in Calabria che in Sicilia.

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Armi e truffa sul Reddito di cittadinanza, denunciate 8 persone

A Palmi, i carabinieri, nel corso di servizi volti al controllo del territorio, estesi nei comuni aspromontani limitrofi, hanno denunciato 8 persone per vari reati, tra i quali porto abusivo di armi e truffa.

In particolare, i militari hanno sorpreso 3 persone in possesso ingiustificato di armi e rinvenuto, in località Castellace di Oppido Mamertina, diverse munizioni da caccia occultate in un terreno.

Denunciati, inoltre, un 23enne accusato di indebita percezione del Reddito di cittadinanza - a causa di false attestazioni emerse sullo stato di famiglia - e una donna di Delianuova per l’indebita percezione dello stesso beneficio.

L’ammontare erariale complessivo stimato ai danni dell’Inps è di circa tremila euro.

Lascia i domiciliari per andare al mare, arrestato

A Palmi, nei giorni scorsi, i carabinieri hanno arrestato in flagranza un 34enne accusato di evasione dai domiciliari.

Nello specifico, nel corso di un servizio di perlustrazione, i militari hanno notato presso la località “Tonnara” un veicolo sospetto in prossimità di un noto stabilimento balneare. A seguito di un controllo più specifico, esteso nell’intera località circostante, hanno individuato il soggetto già sottoposto agli arresti domiciliari per reati in materia di stupefacenti, mentre era intento a prendere il sole sotto un ombrellone, godendosi una bibita e una giornata di mare come ogni altro libero cittadino.

Dai successivi accertamenti è emerso che l’uomo non beneficiava di alcuna autorizzazione da parte dell’autorità giudiziaria ad allontanarsi dal proprio domicilio, se non per “indispensabili esigenze”, non rientranti di certo nelle circostanze di tempo e di luogo in cui è stato trovato.

Una volta arrestato, il 34enne è stato ricondotto dai militari presso il proprio domicilio in attesa dell’udienza per direttissima, in seguito alla quale l’arresto è stato convalidato dall’autorità giudiziaria.

Scoperta coltivazione con 800 piante di cannabis, un arresto

A Palmi, i carabinieri unitamente ai militari dello squadrone eliportato Cacciatori “Calabria”, hanno arrestato un 30enne, per detenzione e coltivazione illecita di sostanze stupefacenti.

L’attività di polizia giudiziaria, s’inserisce nella più ampia opera di contrasto posta in essere dai militari dell’Arma contro lo spaccio di sostanze stupefacenti e intensificata durante la stagione estiva nelle zone più impervie dell’Aspromonte, che ben si adattano alla coltivazione di cannabis.

Nello specifico, le piantagioni rinvenute dai carabinieri, in località ricadenti nei comuni di Delianuova e Oppido Mamertina, compresa la frazione di Castellace, contano circa 800 piante di cannabis nel complesso.

Nella circostanza, i militari hanno proceduto ad estirpare la vegetazione, la maggior parte della quale è stata distrutta sul posto, previa campionatura di una parte che è stata sequestrata per i successivi accertamenti di natura tossicologica.

Otto chili di marijuana nascosti in un sacco, manette per un 58enne

E’ stato trovato in possesso di 8 chili di marijuana. Per questo motivo un uomo di 58 anni è stato arrestato dai carabinieri, a Palmi (Rc).

In particolare, la droga è stata individuata, suddivisa in dosi, all’interno di un sacco nero nascosto in contrada Garanta. Effettuato il rinvenimento, i militari hanno avviato le indagini per risalire dell’autore dell’occultamento, identificandolo nel 58enne.

Pertanto, sulla scorta dei gravi indizi di colpevolezza raccolti, il gip di Palmi, ha emesso a carico dell’indagato un ordine di custodia cautelare in carcere.

Truffa sui fondi europei per l'agricoltura, sequestrati beni per 163 mila euro

I carabinieri del Reparto tutela agroalimentare di Messina hanno eseguito un'ordinanza emessa dal Gip di Palmi su richiesta della Procura europea - Ufficio dei procuratori europei delegati per Sicilia e Calabria - con la quale è stato disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di denaro e beni immobili per 163 mila euro nei confronti di due coniugi residenti nel Reggino.

Il provvedimento ha disposto anche il sequestro di 39 titoli di pagamento (i cosiddetti diritti all'aiuto) di norma assegnati dall'Agea agli aventi diritto in base agli ettari di terreno agricolo dichiarati in conduzione.

Secondo l'accusa dei pm della Procura Europea, gli indagati avrebbero commesso reiterate condotte illecite volte al conseguimento di erogazioni pubbliche nel settore degli aiuti alle imprese agricole, concessi nell'ambito della Politica agricola comune (Pac). Il provvedimento scaturisce dalle investigazioni svolte dal Reparto carabinieri Tutela agroalimentare di Messina, competente per le regioni Sicilia e Calabria, che hanno permesso di accertare la truffa aggravata finalizzata a conseguire fraudolentemente sia i "Titoli di Pagamento" (necessari per accedere al regime di Pagamento Unico previsto dalla Pac) sia ingenti contributi pubblici destinati al settore agricolo ed erogati dall'Arcea (Agenzia della Regione Calabria per le erogazioni in agricoltura).

La truffa sarebbe stata perpetrata dai coniugi dichiarando in conduzione fondi agricoli di cui non avevano alcuna legittima disponibilità poiché i relativi contratti di acquisto con patto di riservato dominio stipulati con l'Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) erano stati successivamente risolti, uno per morosità dell'acquirente e l'altro a seguito dell'emissione dell'interdittiva antimafia nei confronti del contraente.

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