Lotta all’abbandono rifiuti: controllo congiunto di CFS e Guardia Costiera. Irrogate le sanzioni

perazione congiunta del personale del Corpo Forestale dello Stato di Paola e della Guardia Costiera di Paola dipendente dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Cetraro volta alla repressione del fenomeno dell'abbandono di rifiuti.

Nei giorni scorsi il personale operante durante una attività di controllo ha rinvenuto lungo l'arenile di Paola nella zona Nord,in località “Pagnotta”, diversi cumuli di rifiuti abbandonati sul margine che divide la strada dall'arenile. Questi  erano costituiti da rifiuti urbani non pericolosi, come rifiuti organici (scarti di cibo), esiti di potature di alberi, plastica (giocattoli, bottiglie, flaconi di detersivo) scarpe ed indumenti in disuso ed altro ancora. Probabilmente questi abbandoni di rifiuti sono perpetrati da cittadini che non si sono adeguati ai criteri della raccolta differenziata adottata da qualche tempo dal Comune di Paola. Dagli accertamenti effettuati sono stati identificati diversi responsabili di tali abbandoni, verso i quali sono state irrogate sanzioni amministrative per migliaia di euro.

In questa zona il fenomeno dell’abbandono è frequente, in particolare lungo i corsi d’acqua. Durante i fenomeni di piena il materiale abbandonato viene trasportato a valle fino ad arrivare sul litorale costiero. Gli accertamenti per individuare ulteriori responsabili sono ancora in corso.

Droga: i carabinieri arrestano 25 persone, 6 sono donne

E’ in corso dalle prime luci dell’alba una vasta operazione antidroga condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza con il supporto di velivoli dell’8° nucleo elicotteri carabinieri e unità cinofile dei carabinieri del Gruppo operativo Calabria di Vibo Valentia.

I militari dell’Arma hanno eseguito venticinque provvedimenti di fermo di indiziato di delitto emessi dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Paola in provincia di Cosenza, a carico di altrettante persone accusate, a vario titolo, di spaccio continuato di sostanze stupefacenti, estorsione e detenzione illegale di armi.

Le indagini lampo, coordinate dal sostituto Procuratore della Repubblica Anna Chiara Fasano e condotte dai carabinieri della Compagnia di Scalea, hanno portato alla luce un articolato contesto di spaccio di cocaina, hashish e marijuana nelle più note località turistiche dell’alto tirreno cosentino ed in particolare nei comuni di: Scalea, Santa Maria del Cedro, Belvedere Marittimo, Diamante, Buonvicino e Sangineto.

Tra le venticinque persone colpite dal provvedimento figurano, anche sei donne, quasi tutte legate sentimentalmente ai membri del gruppo criminale, che nel tempo erano riuscite a costruire posizioni di rilievo. La maggior parte di loro, infatti, si occupava del trasporto delle sostanze stupefacenti che, solitamente, occultava nelle parti intime. Una di loro, ritenuta particolarmente scaltra, era riuscita addirittura ad ottenere un ruolo di primo piano gestendo personalmente la contabilità dello stupefacente ed i crediti vantati verso dagli spacciatori.

Per chi non pagava erano guai, infatti, i carabinieri hanno documentato un episodio in cui la donna ha prima minacciato uno pusher moroso e poi lo ha fatto picchiare dal marito.

E’ stata proprio la pericolosità dei soggetti  ad indurre la Procura ad emettere tempestivamente il provvedimento di fermo, tanto più che, nella gran parte dei casi, gli investigatori hanno potuto riscontrare legami di amicizia e parentela, tra le persone coinvolte ed esponenti del potente clan di ‘ndrangheta dei Muto di Cetraro.

Trovato il cadavere di un giovane in un dirupo

Misterioso ritrovamento nel territorio del comune di Paola dove, questa mattina, è stato rinvenuto il cadavere di un giovane.

Il corpo del ragazzo è stato trovato in un dirupo nei pressi di un cavalcavia, lungo la strada statale 107 Silana-Crotonese.

Per recuperare la salma si è reso necessario l'intervento dei vigili del fuoco. Del tutto superflua si è, rivelata, invece la presenza dei sanitari del 118. Sul posto sono giunti anche gli agenti della polizia stradale che hanno avviato le indagini per cercare di fare chiarezza su quanto accaduto.

Al momento, gli investigatori non escludono nessuna ipotesi. Si ipotizza, tuttavia, che possa trattarsi di un suicidio.

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Incendiato il portone della casa di un presunto affiliato alla 'ndrangheta

Ignoti hanno dato alle fiamme il portone di un edificio in cui, tra gli altri, abita un ragazzo tratto in arresto quattro giorni fa nel contesto dell'inchiesta sulle attività criminali del clan "Rango-Zingari".

L'incendio è stato appiccato durante la notte tra domenica e lunedì a Paola, in provincia di Cosenza. L'allarme è stato lanciato dalla mamma che si è rivolta ai Vigili del Fuoco. L'attività investigativa sull'episodio è affidata ai Carabinieri, anch'essi recatisi sul luogo dove erano presenti residui di liquido infiammabile.

Sulla base di quanto ipotizzato dagli inquirenti, la cosca cosentina era dedita allo smercio di cocaina e hashish, al racket ai danni di titolari di esercizi commerciali ed aziende ed alla sottrazione di appartamenti di edilizia popolare a coloro che ne avevano diritto per "consegnarli" a soggetti appartenenti all'organizzazione criminale. 

 

 

 

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'Ndrangheta: azzerata la cosca dei "Rango-Zingari", eseguite 18 ordinanze di custoria cautelare

Dalle prime luci dell’alba è in corso una vasta operazione antimafia dei carabinieri del Comando provinciale di Cosenza che, con il supporto di velivoli dell’ottavo nucleo elicotteri di Vibo Valentia, stanno eseguendo 18 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di altrettanti esponenti della potente cosca di ‘ndrangheta consentina dei “Rango-Zingari”.

I provvedimenti sono stati emessi su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro dall’ufficio del Giudice per le indagini preliminari del capoluogo catanzarese.

Le indagini sono state condotte dai militari del Reparto operativo del Comando provinciale carabinieri di Cosenza e coordinate dal procuratore capo Nicola Gratteri, dai procuratori aggiunti Giovanni Bombardieri e Vincenzo Luberto e del sostituto procuratore Pierpaolo Bruni.

Tra le persone raggiunte dall’ordinanza, anche, il capo della cosca Maurizio Rango, 40 anni, già detenuto in regime di 41 bis.

Intercettazioni, pedinamenti, riprese e riscontri alle dichiarazioni di pentiti dello stesso clan, hanno consentito agli investigatori dell’Arma di ricostruire 3 anni di egemonia della cosca sul territorio cosentino, dal 2012 al 2015. Una multinazionale del crimine che gestiva lo spaccio organizzato di cocaina e hashish, le estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori del consentino, arrivando persino ad “assegnare” alloggi popolari agli affiliati togliendoli ai legittimi assegnatari.

La cosca era riuscita anche ad imporsi attraverso attività apparentemente lecite, gestendo delle società di sicurezza che imponeva alle discoteche del luogo, non esitando, in un caso, a pestare un gestore riottoso.

Documentata anche l’espansione del clan verso la cittadina di Paola (CS), subentrando alla locale cosca dei “Serpa”, disarticolata nel 2012 da un’operazione antimafia portata a termine dall’Arma dei carabinieri e coordinata dalla Dda. di Catanzaro.

Calabria: scossa di terremoto nel mar Tirreno

Nuova scossa di terremoto a largo della costa calabrese. Alle 18,13 di oggi l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato una scossa di magnitudo 2.6.

Il sisma è stato localizzato, in un braccio di mare compreso tra Paola ed Amantea, ad una profondità di 244 chilometri.

La scossa di oggi arriva a distanza di due giorni dal terremoto di magnitudo 2.4 rilevato a pochi chilometri dalla costa jonica reggina.

 

Tentato omicidio e porto abusivo d'arma, due persone fermate a Paola

Due persone, Matteo Serpa e Salvatore Serpa, rispettivamente di 44 e 29, anni sono state fermate dai carabinieri della Compagnia di Paola, in esecuzione di provvedimenti della locale Procura. I due sono accusati di tentato omicidio, detenzione e porto abusivo di armi  da fuoco.

Dalle indagini, avviate in seguito ad una segnalazione anonima al 112, è emerso che il 44enne avrebbe consegnato all'altro fermato una pistola con la quale, travisato da un cappuccio, quest'ultimo avrebbe sparato un colpo ad altezza d'uomo in direzione dei passeggeri di un fuoristrada che aveva ripetutamente tamponato l'auto in sosta di Matteo Serpa

Gli accertamenti eseguiti di carabinieri hanno permesso di risalire all'identità degli occupanti del fuoristrada, ovvero componenti del clan Martello di Fuscaldo contrapposto ai Serpa. Le due cosche sono ritenute dagli inquirenti le protagoniste degli assetti delinquenziali finalizzati al controllo del territorio di Paola e Fuscaldo.

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In tribunale per essere processato, si allontana per fare una rapina

Si trovava in tribunale per essere sottoposto a giudizio, quando si è allontanato per compiere un rapina. Protagonista dell'assurda vicenda, accaduta a Paola, un 39enne di Scalea che ha lasciato l'aula giudiziara per andare a mettere a segno una rapina ai danni di un commerciante.

Entrato in un negozio, l'uomo ha aggredito il titolare colpendolo ripetutamente con i pugni. Impossessatosi di 200 euro, il rapinatore si è allontanato dal luogo del reato servendosi di una stampella. Il titolare dell'attività commerciale ha, quindi, allertato i carabinieri ai quali ha fornito una dettagliata descrizione dell'aggessore.

Grazie alle informazioni ricevute, i militari dell'Arma sono riusciti ad individuare il presunto rapinatore che, nel frattempo, era tranquillamente rientrato in tribunale. L’uomo è stato arrestato e trasferito nel carcere di Paola in attesa di giudizio

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