Gerardo Sacco ricevuto da Papa Francesco per i cento anni della Lilt

Nella giornata di ieri Gerardo Sacco, insieme al presidente nazionale della Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori) Francesco Schittulli e a quello della sezione provinciale di Crotone, Patrizia Pagliuso, sono stati ricevuti da Papa Francesco in una udienza privata nel corso della quale il Santo Padre ha ringraziato tutti i volontari della Lilt per il grande lavoro fatto nel corso della sua storia.

“Non è la prima volta che vengo ricevuto da Papa Francesco – commenta Gerardo Sacco – Questo, però, è stato un incontro davvero stupendo, particolare e sentito in maniera intima. Il Santo Padre in questo momento delicatissimo per il mondo si sta dimostrando un grande messaggero di pace e, allo stesso tempo, ha mostrato grande vicinanza ai malati oncologici. Purtroppo tra la guerra e la pandemia la piaga del cancro rimane. In tanti hanno evitato controlli per paura, ma la prevenzione è fondamentale e insieme alla ricerca possono, speriamo un giorno non tanto lontano, sconfiggere questo male orribile”.

Papa Francesco ha apprezzato particolarmente l’opera realizzata dall’orafo per la celebrazione di qualche giorno fa ispirata a Igea, dea greca della salute invocata per prevenire le malattie e per il mantenimento dello stato di salute.

Il 25 febbraio scorso, infatti, la Lega italiana per la lotta contro i tumori ha compiuto il suo centenario di vita, una tappa storica che rappresenta un passaggio fondamentale per prendere coscienza dello straordinario percorso svolto dalla Lilt. In quell’occasione Gerardo Sacco è stato insignito dell’attestato di benemerenza “in virtù del profondo coinvolgimento e adesione a progetti di sensibilizzazione in materia di salute pubblica e, in particolare, di prevenzione oncologica”.

Il nuovo segretaio di papa Francesco è un calabrese

“La nomina di Don Fabio Salerno, sacerdote nato a Catanzaro, a segretario personale di papa Francesco, riempie di gioia e di orgoglio i cuori di tutti i calabresi. Il delicatissimo incarico annunciato dal direttore della sala stampa vaticana – osserva il presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini- è un grande riconoscimento per un ancor giovane religioso che ha dimostrando grandi doti nella diplomazia pontificia. E credo sia un grandissimo motivo di orgoglio anche per l’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace, illuminata dalla guida di monsignor Vincenzo Bertolone”.

Conclude il presidente Tallini: “Sono sicuro che Don Fabio Salerno, al quale rivolgo le congratulazioni a nome dell’intero Consiglio regionale, terrà sempre serbata nel suo cuore la nostra amata Calabria”.

Coronavirus, Calabria: Tallini ringrazia papa Francesco

 “La solidarietà manifestata alla Calabria da Papa Francesco, donando - attraverso l’Elemosiniere card. Konrad Krajewski ed il vescovo di Locri-Gerace mons. Francesco Oliva - all’ospedale di Locri 4mila mascherine e 400 tute dotate di occhiali di protezione, mi induce a porgergli i ringraziamenti più sinceri a nome mio personale e del Consiglio regionale che mi onoro di rappresentare. L’attenzione preziosissima che Papa Francesco ha riservato alla Calabria - afferma il presidente dell’Assemblea legislativa regionale Domenico Tallini -, spinge tutti noi che rivestiamo cariche pubbliche a prenderci cura della nostra comunità e dei nostri concittadini con ulteriore  impegno, dando maggiore impulso al  dovere della solidarietà individuale e collettiva verso le fasce sociali più svantaggiate. E insieme a  fare di più e meglio, nell’azione pubblica finalizzata a dare una mano significativa alle famiglie in difficoltà in questo periodo di acuta crisi economica e di paura per il futuro. In secondo luogo - aggiunge il presidente Tallini - questa donazione riservata ad un Ospedale che insiste in una delle aree più in difficoltà della Calabria e del Mezzogiorno italiano, ci consente di fare una riflessione sull’urgenza che lo Stato italiano raccordi, all’insegna della coesione territoriale Nord-Sud e per un ‘welfare di giustizia’ e di opportunità per tutti (come ha auspicato il vescovo di Cassano alla Jonio mons. Francesco Savino), più coerentemente le politiche pubbliche con i bisogni delle aree storicamente svantaggiate del Paese. Mi permetto - conclude Tallini -  di sperare che Papa Francesco, compatibilmente con i suoi programmi e una volta cessata la pandemia, possa tornare nella nostra regione, perché i calabresi, disponibili ad andare oltre le legittime rimostranze verso le criticità e a diventare protagonisti del cambiamento, possano, ancora di più, beneficiare dei suoi insegnamenti e della sua parola”.

Papa Francesco benedirà la statua della Madonna di Fatima donata alla comunità di Soveria Mannelli

Domani (mercoledì 25 aprile) una rappresentanza della comunità di Soveria Mannelli, guidata dal vescovo Luigi Cantafora, sarà in Piazza San Pietro per l'udienza generale di Papa Francesco.

Al termine dell'udienza il Pontefice benedirà un'immagine della Madonna di Fatima, una copia autentica della statua presente nel santuario mariano portoghese donata dal vescovo di Leiria-Fatima alla comunità di Soveria Mannelli.

Il dono della statua della Madonna, destinata alla nuova Chiesa di Soveria Mannelli che sarà intitolata a ‘Nostra Signora di Fatima’, è segno della comunione tra la Diocesi di Leiria-Fatima e la Chiesa lametina ed è un'occasione, affermano dalla Diocesi “per la nostra comunità diocesana, già profondamente legata alla Madonna, per rinnovare il proprio affidamento a Maria e attraverso di lei crescere nella comunione con Cristo e i fratelli”.

Insieme al vescovo Cantafora, saranno presenti a Roma all'incontro con il Papa il parroco di Soveria Mannelli don Roberto Tomaino, il sindaco Leonardo Sirianni, il comandante della Compagnia Carabinieri Soveria Mannelli Francesco Zangla.

 

Callipo (Anci) all'udienza con il Papa: «Francesco apprezza gli sforzi dei Comuni per l'accoglienza»

«Emozionato e felice di aver incontrato Papa Francesco». Così Gianluca Callipo, sindaco di Pizzo e presidente di Anci Giovani, ha commentato l’incontro di questa mattina nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, tra il pontefice e i rappresentanti dell’Associazione nazionale dei comuni italiani. 
 
«Ho avuto anche l’opportunità di scambiare qualche veloce parola con il Santo Padre – ha continuato Callipo -, che ha espresso grande apprezzamento per gli sforzi che i Comuni italiani stanno facendo per coniugare l’accoglienza degli immigrati con le istanze di sicurezza che vengono dai territori».
 
Il riferimento di Callipo è alla campagna Anci per promuovere l’adesione delle Amministrazioni locali allo Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, che supera la gestione straordinaria dei Cas e garantisce precisi limiti all’accoglienza degli immigrati, affinché non si creino ghetti ed emarginazione. I Comuni calabresi che hanno deciso di aderire, sottoscriveranno nei prossimi giorni il relativo protocollo d’intesa con le prefetture, alla presenza del ministro dell’Interno, Marco Minniti.
 
«Il Papa - ha concluso Callipo, che riveste anche la carica di presidente protempore di Anci Calabria - ci ha spronato a essere coraggiosi nelle scelte e teneri con i più deboli. Parole che ci motivano ad andare avanti, senza mai perdere di vista il bene comune e la necessità di temperare le esigenze umanitarie con la volontà delle comunità che amministriamo».
 

 

I bambini dell'Annunziata di Cosenza incontrano papa Francesco

 Anche quest’ anno l’albero del Vaticano, un monumentale abete rosso di 25 metri proveniente dalle foreste di Scurelle in Trentino, sarà ornato dalle riproduzioni di sfere in argilla raffiguranti i disegni realizzati da bambini in cura presso i reparti oncologici di alcuni ospedali italiani, tra cui Cosenza.

Questi piccoli pazienti, insieme ai loro genitori, hanno partecipato ad un programma di ceramico-terapia ricreativa presso i laboratori ospedalieri permanenti coordinati dalla condazione contessa Lene Thun Onlus.

I piccoli "artisti", provenienti da tutta Italia, accompagnati dalle loro famiglie, saranno ricevuti oggi (9 dicembre) in udienza privata dal Santo Padre e invitati alla cerimonia di accensione del grande albero di Natale a Roma, in piazza San Pietro, che resterà illuminato fino alla notte di domenica 8 gennaio, festa del Battesimo del Signore e conclusione del tempo di Natale.

Don Mimmo Battaglia nominato vescovo

Era stata Serra San Bruno a dare alla diocesi di Catanzaro l’ultimo vescovo scelto tra le file del suo clero. Era il 24 aprile 1960 quando il sacerdote serrese don Bruno Pelaia veniva eletto vescovo di Tricarico. Oggi, a distanza di 56 anni, esulta nuovamente di gioia l’intera comunità dell’arcidiocesi metropolitana di Catanzaro-Squillace. Don Domenico Battaglia, a tutti noto come don Mimmo, ha ricevuto la nomina a vescovo da parte di Sua Santità Francesco. Monsignor Bertolone ha convocato stamane il clero diocesano nella Cattedrale di Catanzaro per informare tutti della decisione presa dal Santo Padre: al sacerdote diocesano, figlio della Chiesa che è in Catanzaro-Squillace, la Santa Sede affiderà la guida pastorale della diocesi di Cerreto Sannita – Sant’Agata dei Goti in Campania, provincia di Benevento. Il sacerdote, presidente tra l’altro del Centro Calabrese di Solidarietà, è stato apprezzato anche novello sacerdote nella città di Serra San Bruno, dove in occasione delle feste dell’Assunta ha svolto le predicazioni sia a Terravecchia che a Spinetto. Don Mimmo riceverà l’ordinazione episcopale nella cattedrale di Catanzaro il prossimo 3 settembre, per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di S.Ecc. mons. Vincenzo Bertolone. Farà il suo ingresso in diocesi il 2 ottobre. 

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Pasqua, il messaggio Urbi et Orbi di Papa Francesco

Di seguito, il testo integrale del messaggio Urbi et Orbi di Papa Francesco:

 

Cari fratelli e sorelle, buona Pasqua!

Gesù Cristo, incarnazione della misericordia di Dio, per amore è morto sulla croce e per amore è risorto. Per questo oggi proclamiamo: Gesù è il Signore!

La sua Risurrezione realizza pienamente la profezia del Salmo: la misericordia di Dio è eterna, il suo amore è per sempre, non muore mai. Possiamo confidare totalmente in Lui, e gli rendiamo grazie perché per noi è disceso fino in fondo all’abisso.

Di fronte alle voragini spirituali e morali dell’umanità, di fronte ai vuoti che si aprono nei cuori e che provocano odio e morte, solo un’infinita misericordia può darci salvezza. Solo Dio può riempire col suo amore questi vuoti, questi abissi, e permetterci di non sprofondare ma di continuare a camminare insieme verso la Terra della libertà e della vita.

L’annuncio gioioso della Pasqua: Gesù, il crocifisso, non è qui, è risorto (cfr Mt 28,5-6) ci offre la consolante certezza che l’abisso della morte è stato varcato e, con esso, sono stati sconfitti il lutto, il lamento e l’affanno (cfr Ap 21,4). Il Signore, che ha patito l’abbandono dei suoi discepoli, il peso di una ingiusta condanna e la vergogna di una morte infame, ci rende ora partecipi della sua vita immortale e ci dona il suo sguardo di tenerezza e di compassione verso gli affamati  e gli assetati, i forestieri e i carcerati, gli emarginati e gli scartati, le  vittime del sopruso e della violenza.  Il mondo è pieno di persone che soffrono nel corpo e nello spirito, mentre le cronache  giornaliere si riempiono di notizie di efferati delitti, che non di rado si consumano tra le mura domestiche, e di conflitti armati su larga scala che sottomettono intere popolazioni a indicibili prove.

Cristo risorto indica sentieri di speranza alla cara Siria, Paese dilaniato da un lungo conflitto, con il suo triste corteo di distruzione, morte, disprezzo del diritto umanitario e disfacimento della convivenza civile. Alla potenza del Signore risorto  affidiamo i colloqui in corso, affinché con la buona volontà e la collaborazione di tutti si possano raccogliere frutti di pace e avviare la costruzione di una società fraterna, rispettosa della dignità e dei diritti di ogni cittadino. Il messaggio di vita, risuonato per bocca dell’Angelo presso la pietra ribaltata nel sepolcro, sconfigga la durezza dei cuori e promuova  un incontro fecondo di popoli e di culture nelle altre zone del bacino del Mediterraneo e del Medio Oriente, in particolare  in Iraq, nello Yemen e in Libia.

L’immagine dell’uomo nuovo, che splende sul volto di Cristo, favorisca in Terrasanta la convivenza fra Israeliani e Palestinesi, come anche la paziente disponibilità e il quotidiano impegno ad adoperarsi per edificare le basi di una pace giusta e duratura tramite un negoziato diretto e sincero. Il Signore della vita accompagni pure gli sforzi intesi a raggiungere una soluzione definitiva alla guerra in Ucraina, ispirando e sostenendo anche le iniziative di aiuto umanitario, tra cui la liberazione di persone detenute.

Il Signore Gesù, nostra Pace (Ef 2,14), che risorgendo ha vinto il male e il peccato, stimoli in questa festa di Pasqua la nostra vicinanza alle vittime del terrorismo, forma cieca ed efferata di violenza che non cessa di spargere sangue innocente in diverse parti del mondo, come è avvenuto nei recenti attentati in Belgio, Turchia, Nigeria, Ciad, Camerun, Costa d’Avorio e Iraq; volga a buon esito i fermenti di speranza e le prospettive di pace dell’Africa; penso in particolare al Burundi, al Mozambico, alla Repubblica Democratica del Congo e al Sud Sudan, segnati da tensioni politiche e sociali.

Con le armi dell’amore, Dio ha sconfitto l’egoismo e la morte; il suo Figlio Gesù è la porta della misericordia spalancata per tutti. Il suo messaggio pasquale si proietti sempre più sul popolo venezuelano nelle difficili condizioni in cui si trova a vivere e su quanti hanno in mano i destini del Paese, affinché si possa lavorare in vista del bene comune, cercando spazi di dialogo e collaborazione con tutti.  Ovunque ci si adoperi per favorire la cultura dell’incontro, la giustizia e il rispetto reciproco, che soli possono garantire il benessere spirituale e materiale dei cittadini.

Il Cristo risorto, annuncio di vita per l’intera umanità, si riverbera nei secoli e ci invita a non dimenticare gli uomini e le donne in cammino alla ricerca di un futuro migliore, schiera sempre più numerosa di migranti e di rifugiati –  tra cui molti bambini –  in fuga dalla guerra, dalla fame, dalla povertà e dall’ingiustizia sociale. Questi nostri fratelli e sorelle, sulla loro strada incontrano troppo spesso la morte o comunque il rifiuto di chi potrebbe offrire loro accoglienza e aiuto. L’appuntamento del prossimo Vertice Umanitario Mondiale non tralasci di mettere al centro la persona umana con la sua dignità e di elaborare politiche capaci di assistere e proteggere le vittime di conflitti e di altre emergenze, soprattutto i più vulnerabili e quanti sono perseguitati per motivi etnici e religiosi.

In questo giorno glorioso, “gioisca la terra inondata da così grande splendore” (cfr Preconio pasquale), eppure tanto maltrattata e vilipesa da uno sfruttamento avido di guadagno, che altera gli equilibri della natura.  Penso specialmente a quelle aree colpite dagli effetti dei cambiamenti climatici, che non di rado provocano siccità o violente inondazioni, con conseguenti crisi alimentari in diverse parti del pianeta.

Con i nostri fratelli e sorelle che sono perseguitati per la fede e per la loro fedeltà al nome di Cristo e dinanzi al male che sembra avere la meglio nella vita di tante persone, riascoltiamo la consolante parola del Signore: “Non abbiate paura! Io ho vinto il mondo!” (Gv 16,33).  Oggi è il giorno fulgido di questa vittoria, perché Cristo ha calpestato la morte e con la sua risurrezione ha fatto risplendere la vita e l’immortalità (cfr 2Tim 1,10). “Egli ci ha fatto passare dalla schiavitù alla libertà, dalla tristezza alla gioia, dal lutto alla festa, dalle tenebre alla luce, dalla schiavitù alla redenzione. Perciò diciamo davanti a Lui: Alleluja!” (Melitone di Sardi, Omelia Pasquale).

A quanti nelle nostre società hanno perso ogni speranza e gusto di vivere, agli anziani sopraffatti che nella solitudine sentono venire meno le forze, ai giovani a cui sembra mancare il futuro, a tutti rivolgo ancora una volta le parole del Risorto: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose … A colui che ha sete darò gratuitamente acqua dalla fonte della vita” (Ap 21,5-6). Questo rassicurante messaggio di Gesù, aiuti ciascuno di noi a ripartire con più coraggio e speranza per costruire strade di riconciliazione con Dio e con i fratelli. Ne abbiamo tanto bisogno!

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