Reggio C., Imbalzano (FI): “sul bando regionale della logistica urbana, l'ennesimo disastro dell'amministrazione Falconatà"

“Desideriamo conoscere dall’assessore competente per quale motivo l’amministrazione comunale non è riuscita a mettere in piedi uno straccio di progetto per essere ammessi al bando regionale che avrebbe consentito alla città di Reggio la possibilità di migliorare il proprio sistema di logistica urbana, provocando la conseguente perdita secca di 1 milione e mezzo di euro, i preziosi per elevare la qualità della vita della nostra città, ormai ridotta - statistiche nazionali alla mano - ad un colabrodo in tutti i settori, grazie all’inefficienza di una Amministrazione ormai al capolinea”.

È quanto afferma il consigliere comunale di Forza Italia Pasquale Imbalzano, che interviene per "sottolineare l’incapacità propositiva di un esecutivo buono soltanto per fare qualche annuncio, puntualmente smentito dai fatti".

“Già la Regione - commenta l'esponente di FI - ha ampiamente dimostrato in questi anni la propria drammatica difficoltà a spendere – anche qui dati alla mano - la quasi totalità della montagna di risorse comunitarie che avrebbero dovuto cambiare in questi 4 anni il volto della Calabria, con bandi farraginosi suscettibili di continui ricorsi da parte dei soggetti partecipanti, tant’è che i dati più recenti resi disponibili dai dipartimenti competenti regionali evidenziano un misero 7,7% di risorse comunitarie spese. Se a ciò si aggiunge la fumosità dei progetti prodotti dall’Amministrazione Falcomatà quando si accorge di poter partecipare a qualche bando con inevitabile esclusione dallo stesso, la frittata è completa”.

“Ma come si fa, come in questo caso, a far mancare la firma del soggetto legittimato a farlo digitalmente per conto del Comune – si ritiene il Sindaco – e come si fa a non allegare le autorizzazioni più elementari del ministero competente, espressamente previste e rispetto alle quali si è addirittura concessa una congrua proroga, proprio per dare la possibilità di accedere a questi importanti finanziamenti? Disinteresse, Incapacità o altro?”, continua Pasquale Imbalzano.

“ E già che ci siamo, chiediamo all’assessore ai Fondi europei l’entità delle risorse assegnate al Comune di Reggio Calabria per la programmazione 2014 – 2020, i progetti proposti e i relativi criteri, lo stato di attuazione degli stessi, la spesa fin qui rendicontata, stante la prossima scadenza della programmazione in corso salvo brevi proroghe, a quali bandi ha partecipato il Comune in questi 4 anni, a quali è stato ammesso e le eventuali esclusioni con relativa indicazione delle cifre, vista anche la permanente ed ormai stucchevole lamentazione della mancanza di risorse, per arginare l’ormai inaccettabile degrado della città”, aggiunge ancora Pasquale Imbalzano.

"Riteniamo sia venuto il momento di sfatare definitivamente questa favola evocata ad ogni piè sospinto sia pure senza convinzione e per giustificare la drammatica condizione in cui versano centro e periferia della città, ormai rassegnate a sopportare questi ultimi mesi che mancano alla fine di questa consiliatura”, conclude il Consigliere di Forza Italia.

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Imbalzano (FI): Progetto “Obiettivo Occupazione”, a rischio concreto licenziamento centinaia di giovani reggini.

“Nonostante le ripetute assicurazioni fornite nei mesi scorsi dal Sindaco e recentemente anche dal Responsabile di Procedimento del Progetto “OBIETTIVO OCCUPAZIONE”, i ritardi inammissibili nella liquidazione delle mensilità ai titolari di un diritto sacrosanto ci costringono ad intervenire sull’argomento, stante la concreta preoccupazione di tantissimi giovani di essere licenziati dalle aziende e dagli studi professionali che avevano partecipato al relativo bando”.

E’ quanto afferma il Consigliere Comunale del Gruppo di Forza Italia Pasquale Imbalzano, che ha da sempre seguito questa vicenda, dai contorni ormai surreali.

“Credo che sia il venuto il momento di fare chiarezza sul Progetto stesso, atteso che anche nella competente Commissione Consiliare convocata per conoscere lo stato dell’arte sono venute risposte contraddittorie alle nostre ed altrui domande. In particolare, vogliamo sapere se il Sindaco, nella qualità di Funzionario Delegato del “Decreto Reggio” abbia con cadenza annuale richiesto sempre e tempestivamente i 3.600.000 milioni di euro al Ministero delle Infrastrutture, destinati al finanziamento di “Obiettivo Occupazione”. E’ bene altresì avere conferma che le risorse eventualmente già erogate dallo stesso Dicastero non siano state utilizzate per altri fini e/o non siano state pignorate a causa di ritardati pagamenti per lavori effettuati dalle imprese interessate e finanziati con risorse della stessa Legge ”, continua Pasquale Imbalzano.

E già che ci siamo, desideriamo sapere se c’è stato lo scorrimento della graduatoria previsto dal Bando originario, nell’ipotesi di ditte comunque rinunciatarie, stante l’incertezza fin qui registrata nelle competenti sedi istituzionali ed il balletto sul numero delle ditte allo stato fruitrici delle risorse del progetto”, continua ancora il Consigliere di Forza Italia Pasquale Imbalzano.

Invitiamo il Sindaco, nella sua veste, ad assumere immediate iniziative per sbloccare nei prossimi giorni una situazione che sta assumendo contorni drammatici e che, altrimenti, provocherà guasti insostenibili al tessuto sociale della città”, aggiunge Pasquale Imbalzano.

Non vorremmo che le curiose e ripetute dichiarazioni del Sindaco secondo cui il Comune non ha il dovere di creare posti di lavoro - tant’è che, a differenza delle precedenti Amministrazioni che i posti di lavoro li hanno creati (eccome!) non ha ritenuto di attribuire neanche una Delega al Lavoro pur potendo attingere a fonti di finanziamento importanti- sia divenuto un alibi inammissibile per non interessarsi con la necessaria continuità di un progetto così importante come “Obiettivo Occupazione”, che tocca direttamente centinaia di famiglie, imprese e professionisti di questa città, tenuto conto dei ritardi cronici e insostenibili nei pagamenti, registrati in questi quattro anni da questa Amministrazione”, conclude Pasquale Imbalzano.

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Reggio, Balzino (Alternativa Popolare):"Consiglio finito ancor prima di iniziare, CSX irresponsabile"

“Irresponsabilità, indolenza, sciatteria, lassismo: questa é la cifra politica dell’Amministrazione Falcomatá e della sua maggioranza di CSX, che non riesce a garantire l'attività della massima assise cittadina, convocata dopo cinquanta giorni dall'ultima seduta di fine luglio.

Eppure erano ben 18 i punti all'ordine del giorno che dovevano essere approvati tra cui importanti debiti fuori bilancio, due dei quali già generati in questo primo scorcio di consiliatura (odg n° 6-7) e l’acquisizione di patrimonio immobiliare derivante da confisca.

Ciò a cui abbiamo assistito stamane é uno spettacolo indecoroso e deprimente nei confronti di una Città che soffre una deriva economico sociale senza precedenti e che meriterebbe altre e più efficaci risposte da coloro che la governano. Il vuoto pneumatico dell’azione amministrativa del centrosinistra continua a perdurare e a far danni”.

E’ quanto afferma in una breve nota Pasquale Imbalzano, Capogruppo di Alternativa Popolare, sugli odierni lavori del Consiglio Comunale di Reggio conclusosi anzitempo per mancanza del numero legale.

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Pasquale Imbalzano attacca Falcomatà sullo sblocco dei pagamenti del progetto "Obiettivo Occupazione"

"Le cattive abitudini sono dure a morire. Dopo tante azioni di sindacato ispettivo rivolte dai colleghi consiglieri nel recente passato e cadute nel vuoto, anche in questo caso sono trascorsi oltre trenta giorni dall’inoltro al Sindaco, quale funzionario delegato al Decreto Reggio, di interrogazione a risposta scritta sull’ineludibile vicenda dello sblocco dei pagamenti relativi al progetto Obiettivo Occupazione e dai piani alti di Palazzo San Giorgio viene serbato solo silenzio assordante”.

E’ quanto afferma Pasquale Imbalzano, capogruppo di Area Popolare- Nuovo Centrodestra nel Consiglio Comunale di Reggio.

“Eppure la vicenda non è affatto sconosciuta se si considera che le somme relative al presente progetto occupazionale risultano (per le annualità 2013 - 2014 – 2015)  erogate solo parzialmente da parte del Comune  ai datori di lavoro su cui gravano i maggiori oneri delle assunzioni dei soggetti svantaggiati e, in specie, risultano liquidate alla data dello scorso luglio 2016 soltanto il 50% circa del relativo ammontare”, aggiunge Pasquale Imbalzano .

“Pare, dunque, non interessare assolutamente come tale incertezza rischia di impedire una pronta ripresa delle attività imprenditoriali e professionali, coinvolte da questi interventi di politiche attive del lavoro, visto che non può essere scongiurato il licenziamento di un centinaio di dipendenti (circa 130 unità) ultimi destinatari della misura di incentivo”, continua Pasquale Imbalzano.

“Circostanza ancora più amara se si considera che lo stesso Sindaco, al 31 ottobre 2016 dinnanzi alla massima assise cittadina e in approvazione  della rimodulazione dei fondi della legge per Reggio, ha offerto inequivocabili garanzie per la definitiva risoluzione della vertenza.

Soprattutto adesso che il Comitato di Gestione sul decreto, convocato lo scorso 20 gennaio a Roma presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, ha conferito immediata eseguibilità alla rimodulazione dello stesso programma di investimenti”, aggiunge ancora Pasquale Imbalzano.

“Pertanto invitiamo caldamente l’Amministrazione a rispondere nel più breve termine, sanando l’irregolarità compiuta non tanto verso gli amministratori che vigilano scrupolosamente sulle sorti di questa complessa vicenda, quanto verso quell’ultimo  centinaio di dipendenti vincitori del bando, che soffrono di una condizione di incertezza non più sostenibile e per i quali si profila – giorno dopo giorno- l’inevitabile licenziamento ad opera dei rispettivi datori di lavoro”, conclude Pasquale Imbalzano

Imbalzano (AP-NCD): "Con il DUP occorre una rivoluzione amministrativa culturale"

In merito all'approvazione del Documento Unico di Programmazione ad opera dell'Amministrazione Comunale di Reggio Calabria, Pasquale Imbalzano, capogruppo di Area Popolare-Nuovo Centrodestra a Palazzo San Giorgio, ha espresso dubbi consistenti e rilevato elementi di criticità qui di seguito riportati in un estratto esauriente del suo intervento in Aula

"L’introduzione,  con il decreto legislativo n° 126/2014, del  documento unico di programmazione negli enti locali del nostro Paese ed in particolare  nella vita dei comuni, rappresenta certamente un salto di qualità  nell’amministrazione delle nostre comunità e impone a tutti gli amministratori,  un livello di capacità e di conoscenza ben superiore rispetto al passato, anche quello recente. In una fase in cui l’ammontare delle risorse disponibili, in particolare quelle correnti,  discendono  da un complesso di fattori, e non più soltanto dai trasferimenti di Stato conferiti di anno in anno ai Comuni, è assolutamente necessario migliorare  e  affinare la capacità di programmazione,  di indirizzo e di controllo sulla gestione,  da parte di tutti  gli amministratori, Consiglieri comunali ma soprattutto Assessori. Quella di amministrare oggi  una città come Reggio Calabria non è più un compito per tutti,  o non lo è nella misura in cui si continua a pensare - o qualcuno si illude-  che ci si possa affidare all’improvvisazione e al vivere alla giornata, perché, in tal caso, i disastri sarebbero comunque  assicurati. E’ stato introdotto dal legislatore un metodo nuovo, che rappresenta una autentica sfida, ed il giudizio impietoso di una azione politico amministrativa sulla manovra di bilancio verrà affidato a due entità che non possono essere oggetto di contestazione alcuna: come sempre,  il giudizio dei cittadini che giudicano sulla base della qualità dei servizi ricevuti e sulla scorta della misura delle tasse imposte, finanche sopportate; ed inoltre, il giudizio altrettanto importante della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti, che doverosamente,  in modo impietoso e responsabile, esercita un ruolo quanto mai delicato e di tutela degli interessi generali. Anche se il dovere di proposta e di gestione  spetta alla maggioranza, ci si convince che è finito il tempo dell’assunto politico dell’uomo solo al comando e che il confronto su tutti i momenti della vita amministrativa  diventa un fatto doveroso e naturale, specie se poi il Documento Unico di Programmazione,  così come i vari  bilanci che da esso discendono, devono essere sottoposti alla valutazione e all’approvazione  del Consiglio comunale. Il Dup, oggi più che mai dopo l’introduzione del decreto legislativo n° 118/2011 sull’armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio anche nei comuni, diventa la bussola di tutta l’attività amministrativa nell’arco della legislatura, sia per la parte strategica  che per quella operativa, esso è sì rivoluzione copernicana ma di carattere legislativo e imposta agli enti locali. Pertanto, è risibile, mistificatorio e imprudente tentare di far passare questa novità legislativa sulla redazione degli schemi contabili come  segno distintivo di una propagandata capacità di programmazione da parte dell’Amministrazione comunale di centrosinistra. Questa premessa è doverosa per il semplice fatto che il dibattito in Consiglio comunale  non ha sciolto alcuni nodi fondamentali che riguardano le diverse scelte strategiche che l’amministrazione ha compiuto,  e in alcuni dei tanti ambiti che si sono individuati nella parte operativa   ci sono casi in cui si fissano obiettivi che comportano spesa corrente, che addirittura non viene indicata. Innanzitutto il programma che ha come primo obiettivo strategico la Città Metropolitana e come obiettivo operativo l’avvio della stessa. Su questo tema – fino ad ora- si è avvertito una grave lentezza operativa e una debole opera di sensibilizzazione sull’ enorme importanza per tutto il territorio provinciale della nuova istituzione, soltanto veicolata attraverso i convegni promossi sul territorio. Tutto questo non basta e non è sufficiente a far emergere una necessaria cultura metropolitana, come precondizione di base per lo sviluppo e la realizzazione della stessa. Sicuramente, alcune iniziative con i Sindaci e nei diversi comprensori, atteso il ruolo ente capofila del Comune di Reggio, potevano e  dovevano essere assunte già nei mesi scorsi, come avveniva nel 2009 all’indomani dell’approvazione della legge n° 42/2009, quella che ha inciso sulla pietra lo status di Citta Metropolitana , e come l’amministrazione del tempo si era concretamente adoperata a fare. La ragione di ciò risiede nel fatto che, come chiaramente si avverte nei convegni tematici, i Sindaci dei comuni della Provincia  continuano a paventare la nascita di una Città Metropolitana troppo Reggio-centrica, cosa che appare eccessiva, soprattutto per il ruolo attribuito dalla legge Del Rio ai comuni con la previsione della Conferenza metropolitana, che pone un riequilibrio dei rapporti all’interno della nuova istituzione. Questo generalizzato sentimento può essere stemperato se il Sindaco e l’amministrazione reggina, nella loro qualità, avessero già convocato più conferenze di zona o provinciali in cui si fosse cominciato a parlare di statuto e anche di una ipotesi di piano strategico, quale sintesi dei rispettivi piani comprensoriali,  alcuni come quelli della Locride già esistenti, nonché approvati dai Sindaci stessi. Tutto questo per conferire  l’inequivocabile sensazione di un totale coinvolgimento di tutta la Provincia. Su questo versante, ritengo sia ineludibile recuperare i ritardi che si stanno verificando  sul piano sostanziale, per mezzo di un rapporto vero con i territori, mettendo da parte rapporti formali o persino personali. Solo così potrà nascere una vera cultura metropolitana diffusa  che impedisca al singolo, amministratore o amministrato, di continuare a ragionare con l’ottica municipalistica di sempre che ha generato sul territorio sterili divisioni e contrapposizioni. Altra grande questione,  quella del Decreto Reggio.  Non riusciamo a capire ed a condividere perché si debba dare priorità solo alle opere con importo fino a 1.000.000 di euro. Nella nostra Città tutto è prioritario, sia le opere minori ma soprattutto le opere strategiche per il futuro della Città, per entità della spesa prevista e per gli investimenti indotti che si potrebbero mobilitare. Un primo riferimento si pone in rapporto al progetto della fiera di Arghillà, che nasce come polo fieristico di medio livello ma è stata concepita come struttura per il turismo congressuale, di cui l’amministrazione vorrebbe con miopia amministrativa stralciare. Bisognerebbe chiedere agli operatori commerciali e ai cittadini di Parma,  Rimini, Bari e di tante  altre analoghe città di medie dimensioni come la nostra, cosa ha rappresentato per loro la rispettiva fiera e quale apporto ha generato sul prodotto interno lordo  dei territori e quale indotto ha mobilitato. Non vorremmo trovarci dinnanzi che a qualche saccente esperto di commercio internazionale  che affermasse di ritenere superato lo strumento fieristico ai fini dell’aumento degli scambi commerciali sui territori, mentre –nei fatti-  tutti gli enti territoriali a partire dalla Regione Calabria invitano  i rispettivi imprenditori a partecipare alle Fiere in tutto il mondo (Berlino –agroalimentare e Milano –Borsa internazionale del turismo, solo per citare alcuni esempi). A meno che per incentivare lo sviluppo economico e turistico l’amministrazione e il Sindaco pensino soltanto alle fiere e alle sagre tematiche  previste per il triennio 2016-2018 a carattere locale, magari con largo coinvolgimento di venditori  di quisquilie e  di extracomunitari (operatori commerciali si fa per dire). Per noi i lavori della  fiera, che è destinata a sorgere  in una area riconosciuta 'zona franca fiscale' e della quale nessuno parla -a conferma che in questa Città si vive alla giornata senza alcuna visione strategica e con l’ottica di una sola legislatura- devono iniziare al più presto. Inoltre, ci sono altri problemi straordinariamente importanti che il DUP non chiarisce. Il Museo del mare, l’incoerenza tra i dati di bilancio affermati e quelli reali, nonché  la grande questione del lavoro. Da tempo, ci pervengono indiscrezioni circa la presunta volontà dell’amministrazione di voler rinunciare al Museo del mare, opera di grandissimo interesse turistico, che basterebbe da sola  a qualificare l’attività di qualunque amministrazione, per quello che può rappresentare per la città. Il Museo del mare,  una volta costruito,  rappresenterebbe per la Città anzitutto  e per l’intera Area dello Stretto l’immagine emblematica di una Città nuova, il marchio identificativo e positivo come lo è oggi a Sidney , la Sidney Opera House,  come a New York è la Statua della Libertà e come il Museo Guggenheim è divenuto a Bilbao, che ha cambiato la prospettiva economica e sociale  di quest’ultima Città. Per questo crediamo che il progetto deve essere realizzato perché sarebbe  una perla di straordinaria attrazione turistica in un Water Front rinnovato. Ma su questo il DUP non chiarisce amplificando i silenzi dell’amministrazione comunale. Altra questione è quella della non corrispondenza e l’inconciliabilità tra i dati delle missioni e i programmi della sezione operativa e la realtà dei fatti di riscossione fiscale. Se è vero come è vero che i dati di riscossione fiscale rispetto all’anno 2014 – secondo le valutazioni della Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti – corrispondono al 52 % circa della stima delle entrate fiscali per lo stesso anno, ci chiediamo che senso abbia discutere di copertura finanziaria – ad esempio – del servizio di raccolta dei rifiuti urbani? Ugualmente che senso ha discutere di copertura finanziaria dei servizi di manutenzione ordinaria? E ancora come impatta sull’azione amministrativa dell’ente questo  modesto risultato di gestione dell’anno 2014  , in un’era in cui i trasferimenti statali non sono più il punto di riferimento per il naturale esercizio dei poteri di governo, il che conferma che non solo quella previsione contabile , ma anche quella del 2015 non rispetterà le stime inserite a preventivo approvato a settembre scorso, benché più di qualche esponente di maggioranza in quella sede si sia affannato a dichiarare la veridicità di quel bilancio, ben sapendo che di lì a poco così non sarebbe stato.    Attendiamo , in questo senso,  con estremo interesse di conoscere i risultati e gli andamenti trimestrali di riscossione fiscale , la valutazione dei quali sarà altamente rappresentativa dei caratteri del documento di bilancio. Ed inoltre chiediamo, come si farà fronte alla perdita secca di 5 milioni di euro di gettito IMU aree edificabili derivante dalla devastante modifica attuata in silenzio e a danno di tutte le Città calabresi con la nuova legge urbanistica regionale (n°40/2015) del cambio destinazione d’uso dei terreni siti nelle zone C, D e F da aree edificabili a terreni agricoli, per tutti quei comuni come il nostro privi del documento di programmazione strategica urbanistica ? Questo documento di programmazione tiene conto di tutto questo?  Noi crediamo di no. L’ultima questione è il lavoro. Ad esso non viene dedicata alcuna attenzione, lo stesso drammatico fenomeno ha indici di disoccupazione dei giovani e dei meno giovani terribili e non più sopportabili, con rischi seri di esplosione sociale. Ci saremmo attesi che anche  nelle pieghe  dei bilanci 2016-2017 e 2018 venissero fatte importanti previsioni di risorse, per dare sollievo alla diffusa carenza di lavoro.  L’amministrazione invece si è limitata ad indicare nel DUP degli obiettivi  assolutamente generici, che sembrano ripresi da un documento di programmazione di carattere regionale, privi di qualsiasi ipotesi di copertura finanziaria,  grave carenza – questa- per un documento che dovrebbe rappresentare il viatico della programmazione economico finanziaria dell’ente e che si pone- invece- come libro dei sogni di un’amministrazione sempre più sorda e che si sta allontanando speditamente dai sentimenti di gradimento dei cittadini".

 

 

Vendita di un'area di Parco Caserta: Caracciolo e Imbalzano vogliono fare luce sulla vicenda

Mary Caracciolo, consigliere comunale di Forza Italia, e Pasquale Imbalzano, che siede sui banchi della minoranza di Palazzo San Giorgio in quota Area Popolare-Nuovo Centrodestra, vogliono aprire uno squarcio di verità in merito alla presunta trattativa di compravendita avente ad oggetto l’acquisto di un’area di proprietà del Comune di Reggio Calabria da parte di un privato cittadino in prossimità del Parco Caserta. A tal fine i due rappresentanti dell'opposizione hanno presentato un'interrogazione a risposta scritta al sindaco Giuseppe Falcomatà, al presidente del Consiglio Comunale Demetrio Delfino, all'assessore all'Urbanistica Agata Quattrone, al dirigente del Patrimonio collettivo Carmelo Nucera ed al dirigente dell'Urbanistica Manuel Pulella. Nel documento si legge: "Premesso che in data odierna è emerso sulla stampa locale la notizia di una presunta trattativa di compravendita tra il Comune di Reggio Calabria e privato cittadino; la suddetta compravendita avrebbe ad oggetto la vendita di un’area di circa 278 mq di proprietà del Comune che insiste in prossimità del Parco Caserta; l’avvio della procedura di acquisto dell’area sarebbe avvenuta con richiesta del 18.10.2014 prot. n. 154933, cui sarebbe conseguito l’assenso alla compravendita da parte del Settore Patrimonio Collettivo con nota n. 169253 dell’11.11.2014; la procedura risulterebbe ancora in itinere e, in particolare, parrebbe che i lavori siano stati sospesi dal Settore Pianificazione Urbana a seguito di un sopralluogo richiesto dal Comando dei Polizia Municipale, a causa della non definita compravendita del suolo comunale". L'atto formalmente inoltrato da Caracciolo ed Imbalzano prosegue: "Considerato che dall’insediamento dell’attuale Consiglio Comunale alcuna informazione è stata offerta in riferimento all’area oggetto di compravendita e alla trattativa stessa, in particolare, nessuna comunicazione è stata fornita in occasione della Commissione Consiliare avente ad oggetto – in via di dettaglio-  l’attività di dismissione immobiliare; è nell’interesse generale ottenere maggiori e più puntuali delucidazioni in merito all’iter procedurale che è conseguito alla richiesta del privato avente prot. n. 154933 del 18.10.2014". "Tutto ciò premesso e considerato - i due consiglieri chiedono maggiori delucidazioni e chiarimenti in merito alla presunta trattativa di compravendita tra il Comune e un privato cittadino avente ad oggetto la vendita di un suolo comunale di circa 278 mq sito in prossimità del Parco Caserta, essendo sussistente un evidente interesse pubblico e generale".

 

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