Preserre catanzaresi, un piano per il futuro

Un vento di innovazione e consapevolezza soffia sulle Preserre catanzaresi con il lancio del Piano Operativo Annuale 2023-2024 dell'Osservatorio Nazionale Minori e Intelligenza Artificiale che ha sede a Torre di Ruggiero (CZ). La presentazione del programma, firmato dal Direttore Tecnico, prof. Francesco Pungitore, è un importante passo verso una nuova era, incentrata sulla relazione tra minori e tecnologia.
La grande novità prospettata da Pungitore, coadiuvato dal vice direttore esecutivo, avv. Maria Stefania Fera, risiede nella sua estensione. “Ora, il nostro compito congiunto è tradurre questa ambizione in iniziative concrete di sensibilizzazione in ogni vostro Comune”, scrive Pungitore rivolgendosi ai nove sindaci che hanno sottoscritto il protocollo d'intesa: Torre di Ruggiero, Cardinale, Chiaravalle Centrale, Argusto, Gagliato, San Vito sullo Ionio, Cenadi, Olivadi e Centrache. L'impegno dell'Osservatorio è infatti di coinvolgere tutti, partendo dalle scuole che hanno aderito (IIS “Ferrari”, Comprensivo “Alvaro” e Comprensivo n. 2) in un'azione sinergica e diffusa sul territorio.
Il piano si articola in diverse aree strategiche.

Ricerca e studio: collaborazioni con università e centri di ricerca per approfondire l'impatto dell'IA sui minori, con pubblicazione di studi e ricerche.
Formazione e sensibilizzazione: seminari, workshop e programmi educativi nei comuni e nelle scuole, nonché una piattaforma online di formazione.

Campagne informative: collaborazione con media e influencer, oltre alla creazione di campagne mirate per sensibilizzare l'opinione pubblica.
Creazione di un Gruppo di Lavoro Giovani: permetterà una prospettiva di coinvolgimento attivo delle nuove generazioni.
Congresso Internazionale sull'IA: previsto per luglio 2024, rappresenterà un momento di confronto globale.
Collaborazioni e momenti istituzionali: rapporti con enti e istituzioni, partecipazione a incontri e tavoli di lavoro per promuovere azioni concrete.
Monitoraggio e valutazione: strumenti di controllo per monitorare l'efficacia delle attività proposte.

Comunicazione e diffusione: aggiornamenti continui tramite canali social e media per garantire visibilità.
Il piano dell'Osservatorio è un'appassionante promessa per il futuro dell'educazione e della consapevolezza tecnologica, non solo nel territorio in cui ha sede, ma in tutta Italia. Coinvolgendo direttamente comuni e scuole, l'iniziativa mira a trasformare l'Intelligenza Artificiale da un enigma in un alleato per la crescita culturale e professionale delle nuove generazioni. Con un occhio sempre attento alla responsabilità, questo è un progetto che guarda al futuro con ottimismo e determinazione.

Dosi di marijuana sequestrate nelle Preserre

Continua l’attività di controllo del territorio ad opera della polizia nella provincia vibonese.

In particolare, gli agenti hanno dato esecuzione a un’ordinanza della Corte d’Appello di Reggio Calabria applicativa della misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza aggravato dall’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria a carico di un vibonese indagato per delitti in materia di sostanze stupefacenti, il quale aveva violato la misura cautelare dell'obbligo di dimora cui era sottoposto.

Nel corso di controlli svolti dalla Squadra mobile di Vibo Valentia nella frazione di San Costantino Calabro, sono state, invece, denunciate tre persone accusate di furto aggravato, per aver realizzato allacci abusivi alla rete dell'energia elettrica.

Inoltre, durante servizi effettuati dai poliziotti della Squadra mobile, del posto fisso di Tropea e del Commissariato di Serra San Bruno, sono state sequestrate diverse dosi di marijuana ad un uomo residente nella zona delle Preserre vibonesi che, pertanto, è stato segnalato alla locale Prefettura.

Infine, nel prosieguo delle perlustrazioni nelle aree rurali delle Serre, è stata rinvenuta e sequestrata una pianta di cannabis alta circa 3 metri.

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Armi e droga trovati in un nascondiglio sotterraneo nelle Preserre

I poliziotti della Questura di Vibo Valentia, in seguito ad una segnalazione di resti di una vettura sono intervenuti in contrada Andre, nelle Preserre Vibonesi.

Giunti sul posto, durante le attività finalizzate ad accertare la provenienza del veicolo, hanno notato, al di sotto del mezzo, una porzione di terreno non omogena, pertanto hanno deciso fare luce sull'anomalia.

I sospetti si sono rivelati fondati, infatti, dal sottosuolo è emerso un contenitore in plastica, con all'interno armi, droga e munizioni.

In particolare, nel nascondiglio sono stati rinvenuti: una mitraglietta “Skorpion” con matricola abrasa e due caricatori; una pistola calibro 9x21 completa di 2 caricatori, uno dei quali rifornito di 15 colpi e l’altro “aumentato” per contenerne 20; una pistola Beretta calibro 6,35; un Passamontagna nero e 527 cartucce di vario calibro.

Come se non bastasse, nel contenitore sono stati trovati anche 300 grammi di cocaina pura.

Preserre, basta parchi eolici: il manifesto del Movimento Ambientalista

Un manifesto-appello firmato da centinaia di associazioni e cittadini contro l'eolico selvaggio, per la difesa del patrimonio boschivo calabrese.

A presentarlo, a nome del neonato “Movimento Ambientalista delle Preserre”, il docente universitario, consigliere comunale a San Vito sullo Ionio, Gianfranco Macrì. L'intervento durante la partecipata serata culturale di Montepaone Lido “La mia terra non è utopia”. Il documento è stato consegnato dal professore Macrì direttamente nelle mani del candidato alla presidenza della Regione Luigi De Magistris, presente alla manifestazione, e sarà prossimamente proposto anche a tutti gli altri aspiranti governatori.

Tra le richieste, una moratoria su tutte le autorizzazioni in corso per nuovi parchi eolici. “La Calabria - ha spiegato Macrì nel prendere la parola - è una regione dove il surplus di energia prodotta da fonti rinnovabili è superiore al fabbisogno effettivo. Nonostante ciò continua ad aumentare il numero di parchi eolici e fotovoltaici che ogni anno consumano migliaia di ettari di territorio, mettendo a rischio ambiente e paesaggio. Il dato appare ancora più paradossale se si tiene conto dell’emergenza incendi che ogni estate devasta l’intera Calabria. Tutto questo, insieme ad altre deficienze strutturali, certifica la cancellazione di una parte consistente del patrimonio ecologico calabrese, difficilmente ripristinabile in assenza di una politica verde all’altezza della situazione. La notizia del possibile via libera alla costruzione di un parco eolico nel comune di San Vito sullo Ionio, ha messo in moto diverse realtà associative, rappresentanti delle istituzioni, singoli cittadini, tutti preoccupati del futuro di questa (e non solo di questa) parte del territorio calabrese, le Preserre catanzaresi, tra le più belle della provincia, finite nel mirino di logiche più industriali che ecologiche. L’allarme è partito a seguito di una delibera della giunta comunale di San Vito sullo Ionio che ha disposto il taglio di 750 piante di alto fusto al fine di consentire la realizzazione di un impianto di energia rinnovabile.

Il parco eolico di San Vito sullo Ionio, in particolare, viene visto da molti cittadini e attivisti come la via d’accesso a nuove devastazioni a cavallo tra la provincia di Catanzaro e quella di ViboValentia, che andrebbero a sommarsi a quelle già perpetrate in altre parti della regione nel corso degli anni, col rischio di incrementare oltre misura il depauperamento del suolo (a dispetto di quel consumo zero che l’Unione europea impone di raggiungere nel 2050) e la messa in discussione dell’equilibrio ecologico; senza sottovalutare le scarse ricadute in termini economici derivanti dagli introiti compensativi pattuiti con le società di realizzazione e gestione degli impianti nonché i costi di smaltimento degli aerogeneratori una volta scadute le convenzioni”. Da qui la richiesta ai candidati alla presidenza della giunta regionale di “un impegno concreto finalizzato ad attuare tutte le azioni utili a bloccare le richieste autorizzative in corso”.

Serre, Preserre e Basso Jonio. Incontro in diretta facebook per discutere del futuro dopo il covid-19

Videoconferenza in diretta facebook tra vari esponenti politici e rappresentanti del territorio delle Serre, Preserre e Basso Jonio, in cui si è parlato delle prospettive possibili a seguito della pandemia di COVID-19. All’incontro dal titolo “Serre, Preserre e Basso Jonio. Un futuro dopo il Covid-19 è possibile” e organizzato da Emanuela Neri, consigliere comunale di Chiaravalle Centrale, componente della Conferenza regionale Democratiche Calabria e segretaria di Circolo del PD, hanno partecipato imprenditori, professionisti e rappresentanti politici. Dalla camera dei deputati è intervenuto Antonio Viscomi, assieme ai consiglieri regionali Luigi Tassone e Libero Notarangelo e ai sindaci Ernesto Alecci di Soverato e Vitaliano Papillo di Gerocarne. Oltre a Teresa Esposito, Responsabile Conferenza Democratiche Calabria, Anna Pittelli, componente della Direzione Nazionale del Pd, Giuliano Fera, ingegnere civile, Luciano Principe, imprenditore di Chiaravalle Centrale e la stessa organizzatrice Emanuela Neri. Durante la discussione tutti i partecipanti, partendo da ciò che sta succedendo in tutto il mondo e dall’impatto che la pandemia ha avuto nel sociale e nell’economia, hanno manifestato l’esigenza di analizzare le conseguenze che tutto ciò ha avuto in un piccolo territorio come quello delle serre, preserre e basso jonio e se ci potesse essere la possibilità di trasformare la negatività che la situazione odierna inevitabilmente ha portato in positività in modo da creare i presupposti, attraverso le scelte politiche e l’apporto di tutti gli ambiti sociali, per far rivivere le piccole realtà. “Abbiamo un’opportunità, – secondo Emanuela Neri – ci si presenta l’occasione di far sviluppare le nostre piccole realtà. Come afferma Fuksas, bisogna ritornare all’umanesimo, dobbiamo tornare a vivere i nostri paesini. Allontanarci dal Global – ha proseguito la Neri - per tornare a goderci il Local in un modo nuovo. In contatto costante con tutto il mondo così come oggi le nuove tecnologie ci danno la possibilità di fare”. “Dagli eventi negativi si dovrebbe prendere esempio – per Giuliano Fera – così come è successo a Genova. La burocrazia allunga i tempi di ripresa e uccide un pezzo alla volta tutte le realtà produttive di un territorio. La cosa da fare non sarebbe solo saltare alcuni passaggi farraginosi nei momenti di emergenza, ma cancellarli e rendere in ogni momento il più fluido possibile tutta la macchina istituzionale e produttiva”. Luciano Principe ha auspicato una collaborazione tra la società civile e imprenditoriale e la politica, che è fatta di persone che se scelte bene recepiscono e portano nelle sedi istituzionali le istanze di tutte le componenti di un territorio. Fiducia nelle istituzioni, quindi, e collaborazione tra le parti in causa per superare questo momento e ripartire più forti di prima. Dello stesso parere Vitaliano Papillo, secondo cui “la prima cosa da fare è snellire la macchina amministrativa. Per ogni richiesta ad un ente o per partecipare a un bando ci sono decine di documenti da presentare e una miriade di fogli da compilare. In questo modo si allontanano i cittadini dalle istituzioni e non si riesce ad intervenire laddove è necessario in tempi brevi e si crea un muro tra chi rappresenta, che ascolta sempre di meno il territorio, e chi deve essere rappresentato”. La diffusione del COVID-19, potrebbe portare la maggior parte di coloro che andranno in vacanza a rimanere in Italia e in particolare a scegliere le regioni del sud dove il virus si è manifestato in maniera meno diffusa. “Dobbiamo, quindi, cogliere la sfida – secondo Alecci – e aiutare le aziende che lavorano nel turismo per preparare nel migliore dei modi la stagione estiva”. Per Anna Pittelli, in Calabria, si dovrebbe parlare di costruzione e non di ricostruzione, in quanto si dovrebbe “partire da zero e implementare l’offerta culturale e turistica accogliendo i visitatori con una serie di servizi che duri tutto l’anno e non solo la stagione estiva”. Secondo Luigi Tassone, il percorso che la Calabria dovrebbe seguire per rilanciarsi dovrebbe passare dal Turismo, che è una parte importante dell’economia regionale, ma soprattutto dall’Agricoltura, che è il settore che più influisce economicamente sul tessuto sociale. “Per far ripartire l’economia calabrese bisogna investire sull’agricoltura, sul turismo, sulla sanità e sull’imprenditoria”. In conclusione l’intervento di Antonio Viscomi, deputato del Partito Democratico che ha posto l’accento sulla necessità della realtà calabrese “di fare sistema. Il turismo, l’agricoltura, il manifatturiero, il terzo settore e il commercio devono concorrere e partecipare alla crescita della nostra regione. Lo scoglio da superare sono tutti i campanilismi. Bisogna unire tutte le realtà e portarle a combattere per lo stesso obiettivo, quello di far crescere il nostro territorio”.

Fusione dei Comuni delle Preserre, un salto all’indietro di circa 5 secoli 

Leggo la notizia che i sindaci dei paesi di San Nicola da Crissa, Maierato, Capistrano, Monterosso, Francavilla Angitola, Polia e Filogaso hanno adottato una delibera per procedere alla fusione delle rispettive comunità.

Premetto che in merito ho più dubbi che certezze, più domande da fare che risposte da dare.

Pur non essendo in linea di principio contrario, ritengo giusto esternare le mie riflessioni prima ancora di giungere al probabile referendum consultivo cui saranno chiamati i cittadini.

 Sicuramente sarebbe stato meglio per l'importanza del tema che investe il futuro, la storia, le tradizioni di una comunità indire assemblee pubbliche preliminari per sentire gli orientamenti, le opinioni, i suggerimenti dei cittadini e le ragioni dei sindaci che optano per la fusione.

È di questi giorni la notizia pubblicata dal Time, che afferma che la Calabria senza l'Unità d'Italia sarebbe stata la regione più ricca al mondo.

In realtà leggendo con senso critico quella pagina di Storia il Sud fu annesso al Nord con le problematiche che tutti conosciamo. Un altro termine di paragone è l'Unione Europea. Anche quella fu una felice intuizione del nostro Altiero Spinelli e di tantissimi altri politici europeisti, ma i limiti di quella idea sono ormai evidenti e la Brexit Inglese ne è la testimonianza più eclatante.

I sette sindaci sembra vogliano fare un salto all’indietro di circa 5 secoli quando quasi tutti i paesi che vogliono fondersi erano casali di Rocca Angitola. Anche allora quella comunità si disperse, più che per le avverse condizioni climatiche e per le invasioni subite dalla Rocca, per la diversa estrazione culturale dei suoi abitanti. Quella diversità culturale che ancora oggi caratterizza, salvo alcune affinità e rare eccezioni, i sette paesi.

Non è quindi questa la motivazione e sollecitazione di tale fusione e non è una spinta che viene dalla popolazione. Quali dunque le motivazioni: un risparmio di gestione nei servizi, la velleità di essere il primo comune della provincia, la possibilità di accedere più facilmente ai finanziamenti? Che tipo di statuto verrà previsto e dove la sede degli organi elettivi?  Diverse e complesse in ordine di tempo sono le leggi che regolano le unioni o le fusioni tra Comuni previste nella  famosa legge Del Rio, meglio conosciuta come legge sulla cancellazione delle Province. Una legge che ha ottenuto come unico risultato concreto, non il risparmio di gestione economica, come nelle intenzioni del legislatore, ma solo la cancellazione della libertà di voto dei cittadini per scegliere i propri rappresentanti.

Molti Comuni che hanno scelto di fondersi stanno avendo forti ripensamenti perché i vantaggi paventati sono nettamente inferiori alle aspettative. Suppongo che i sindaci abbiano risposte chiare e convincenti ai tanti problemi che una tale decisione comporta, ma sarebbe bene che tutti i cittadini di quei paesi fossero edotti ed informati. 

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Controlli nelle Preserre, sanzionate attività commerciali

Durante una serie di controlli effettuati congiuntamente dai carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno e dagli uomini del Gruppo della guardia di finanza di Vibo Valentia, sono state elevate multe nei settori dell’abusivismo e dei giochi elettronici.

In particolare, a Dinami è stata scoperta una barberia totalmente abusiva senza, cioè, alcuna autorizzazione utile a giustificarne l’attività commerciale.

È scattato quindi il sequestro amministrativo delle attrezzature utilizzate (circa 2 mila euro di materiale) e sono state elevate multe per complessivi mille euro, in virtù, anche, delle mancanze riscontrate sul piano fiscale.

Nello stesso comune, i militari hanno emesso una sanzione da diecimila euro a carico del titolare di un bar, nel quale è stato trovato un apparecchio da gioco abusivo, che è stato sequestrato.

In una sala giochi di Soriano Calabro, invece, sono state accertate violazioni inerenti le normative previste dal Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza in relazione alla mancata esposizione di avvertenze elettromeccaniche, relative a due apparecchi idonei per il gioco lecito.

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Consorzio Metano Preserre, corsa a due per la presidenza

Corsa a due per la presidenza del Consorzio di metanizzazione delle Preserre.

L'out-sider di turno è il sindaco di Monterosso, Antonio Lampasi, a capo di una cordata di amministrazioni comunali dell'Angitolano.

Favorito è il primo cittadino di Torre di Ruggiero, Mario Barbieri, che si dichiara fiducioso di portare in dote “almeno il 52 per cento” delle quote societarie in suo favore. A sostegno di Barbieri si schiera, infatti, il Comune di Chiaravalle Centrale, principale azionista del Consorzio per numero di abitanti.

Smentita, dalla stessa amministrazione comunale di Chiaravalle Centrale, l'indiscrezione di una possibile terza candidatura.

“Indiscrezioni giornalistiche senza fondamento e chiacchiericci da marciapiede - è scritto in una nota di precisazione dell'ente - hanno avanzato l'ipotesi di una candidatura dell'ex vicesindaco di Chiaravalle Centrale, Pina Rizzo, alla presidenza del Consorzio di metanizzazione delle Preserre. Una notizia da ritenersi assolutamente priva di riscontro concreto nella realtà dei fatti, frutto solo di improbabili tentativi di strumentalizzazione politica dai quali questa amministrazione si tira decisamente fuori. Le iniziative di questo Comune per la difesa e il rilancio del Consorzio sono sempre state e continueranno ad essere limpide, trasparenti, in uno spirito propositivo, costruttivo e di collaborazione costante con le altre amministrazioni locali”.

In qualità di consigliere comunale delegato, dunque, Pina Rizzo continuerà ad occuparsi di cultura nella sua città “con buona pace dei soliti noti”. 

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