Coronavirus, uffici polizia del Vibonese aperti solo per le urgenze

Al fine di circoscrivere al massimo le situazioni suscettibili di esporre l’utenza ed il personale a rischio contagio da virus Covid-19, in aderenza alle direttive governative volte a diradare al massimo gli spostamenti non indispensabili, con decorrenza immediata e sino al 3 aprile prossimo, l’attività di apertura al pubblico presso la Questura, il Commissariato di Serra San Bruno ed il posto fisso di polizia di Tropea sarà limitata ai soli casi di motivate ed indifferibili urgenze.

Coronavirus, chiude l'ufficio immigrazione della Questura di Vibo Valentia

La Questura di Vibo Valentia comunica che, in ottemperanza alle misure straordinarie adottate dalla Direzione centrale dell’immigrazione e della polizia delle frontiere alla luce delle prescrizioni in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica in atto, da oggi e per la durata di 30 giorni è stata decisa la chiusura al pubblico dello sportello dell’Ufficio immigrazione destinato al rilascio ed al rinnovo dei permessi di soggiorno.

Si rende noto all’utenza che gli appuntamenti già calendarizzati saranno posticipati di 30 giorni a cura di Poste Italiane, che invierà agli interessati una nuova convocazione.

Per le informazioni del caso potrà essere inoltrata una e-mail all’indirizzo pec Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., evitando di recarsi personalmente negli uffici.

In ogni caso verrà assicurata l’attività relativa alla ricezione delle manifestazioni di volontà di richiedere protezione internazionale.

Al Vibo Center iniziativa della questura contro la violenza sulle donne

Domani pomeriggio la Questura di Vibo Valentia sarà presente con proprio personale specializzato presso il centro commerciale Vibo Center, per la campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne “Questo non è Amore”.

Sarà un’occasione d'incontro con le donne di tutte le età, al fine di soddisfare richieste di informazioni e dare indicazioni sugli strumenti di tutela previsti dalla normativa vigente e d'intervento in situazioni di violenza, aggiornati alla legge 69 del 2019, cosiddetto “Codice Rosso”.

Nella circostanza sarà divulgato un opuscolo che raccoglie storie di donne che hanno trovato il coraggio di dire basta alle violenze e di poliziotti che hanno saputo ascoltare chi si trovava in un momento di particolare sofferenza.

Con tale presenza la polizia di Stato vuole testimoniare il costante impegno nel contrasto ad ogni forma di violenza, non solo fisica ma anche psicologica, sessuale ed economica nei confronti delle donne.

Vibo, una signora lascia una rosa al corpo di guardia della questura

"In questo giorno di dolore noi cittadini vi siamo vicini. Grazie di cuore per tutto ciò che fate per noi. Onore a voi”.

Questo è il semplice e toccante tenore del bigliettino che, unitamente a una splendida rosa rossa con nastro tricolore, una signora di Vibo Valentia stamattina ha consegnato al corpo della guardia della questura, con l’intento di partecipare al cordoglio che ha colpito la polizia di Stato per la tragica fine di Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, i giovani poliziotti uccisi ieri a Trieste nell’adempimento del loro dovere.

Matteo, tra l’altro, aveva frequentato nel 2013 il 186° corso di formazione proprio presso la Scuola allievi agenti di Vibo Valentia.

Alla sconosciuta signora, che in maniera anonima ha lasciato il fiore, è andato il commosso ringraziamento del questore di Vibo Valentia.

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Trenta nuovi poliziotti per la questura di Vibo

 Da oggi la Questura di Vibo Valentia ha 30 poliziotti in più. Sono stati assegnati, infatti 27 agenti che, insieme a 8 - arrivati prima di Natale – completano una prima fase di potenziamento delle Questure italiane più impegnative e difficili.

Solo 5 poliziotti sono, invece, stati trasferiti in altre sedi per avvicendamenti ordinari.

La “nuova linfa” della polizia di Stato di Vibo – i neo trasferiti hanno un’età compresa fra i 20 e i 30 anni - è composta anche da 10 agenti in prova, provenienti dalle migliori scuole di Polizia, quelle di Trieste e Vibo.

Tra loro, alcuni sono laureati, altri vantano qualificati percorsi professionali e didattici. Tutti saranno destinati ad incarichi operativi e andranno a potenziare, in gran parte l’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico.

Da domani, Vibo Valentia potrà così contare su un numero doppio di Volanti sul territorio, da impegnare sulle attività di prevenzione e repressione.

Il potenziamento di 30 unità – fortemente voluto dal capo della polizia, Franco Gabrielli, attento alle dinamiche del territorio del distretto di Catanzaro (Vibo – Crotone – Cosenza – Catanzaro) e al fenomeno della criminalità organizzata della ‘ndranghetà – permetterà di elevare i livelli di attenzione e di risposta anche sul fronte investigativo, non trascurando le istanze di sicurezza dei cittadini. 

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Avvicendamento al vertice della Squadra Mobile della Questura di Vibo Valentia

Dopo un anno e mezzo di permanenza in questa sede, il Dirigente della Squadra Mobile di Vibo Valentia, Vice Questore Agg. dr. Tito Cicero, è stato trasferito alla Questura di Catania, ove prenderà servizio domani 3 maggio.

Il periodo di permanenza del dr. Cicero alla guida della Mobile è stato contraddistinto dal compimento di significative operazioni di polizia giudiziaria che hanno dato l’esatta misura delle sue non comuni doti professionali.

Sotto la sua guida, la Squadra Mobile ha duramente colpito il clan Mancuso di Limbadi e le consorterie satelliti degli Accorinti, La Rosa e Il Grande, attive nei comuni della “Costa degli dei”, con l’operazione nota come “Costa Pulita” che nell’aprile 2016 ha portato dietro le sbarre ventidue persone per associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione e altri gravi delitti. Anche il clan dei “Piscopisani”, contrapposto ai Mancuso, è stato colpito nel gennaio di quest’anno, con l’arresto per estorsione e lesioni aggravate dalle modalità mafiose dei sodali Rosario Mantino e Rosario Tavella.

L’impegno sul territorio del dr. Cicero ha condotto all’arresto di latitanti di primissimo piano tra i quali, nel gennaio del 2016, l’affiliato ai Santaiti di Seminara (RC) Antonio Cilona, condannato all’ergastolo per associazione mafiosa e omicidio, sorpreso in un resort di Parghelia. Non meno importante l’arresto di Francesco Giuseppe Bonavita, resosi latitante per sfuggire ad ordinanza cautelare per associazione mafiosa e altro scaturita dall’operazione Costa Pulita e rintracciato a Praga il 14 luglio scorso dagli uomini del dr. Cicero. Il 21 dello stesso mese a Monterosso è stato scovato e arrestato in un casolare di Monterosso Giuseppe Alvaro, anch’egli gravemente indiziato del delitto associativo mafioso, esponente di primissimo piano dell’omonima cosca di Sinopoli (RC). 

Innumerevoli le operazioni antidroga, che hanno portato al sequestro di grandi quantitativi di stupefacente e alla distruzione di estese piantagioni di canapa indiana in tutta la provincia.

Quattordici gli scafisti sottoposti a fermo di indiziato di delitto in occasione di 8 diversi sbarchi di profughi avvenuti presso il porto di Vibo Marina tra il mese di luglio 2016 ed il febbraio di quest’anno.

Importante anche l’operazione “Settimo Cerchio”, scattata sulla scorta di un’indagine per omicidio, che nello scorso novembre ha portato a sgominare un giro di prostituzione minorile in cui è finito anche un parroco.

Il dr. Cicero sarà sostituito dal Commissario Capo dr. Giorgio Grasso, trentatrè anni, laureato in Giurisprudenza, Dirigente della Squadra Mobile della Questura di Bergamo, ove in passato ha ricoperto anche l’incarico di Dirigente delle Volanti e della Digos. Noto il suo impegno nelle indagini sull’omicidio della giovanissima Yara Gambirasio, culminate nell’arresto di Massimo Bossetti.

Immigrati bloccano una strada in località Lacina: intervento della Polizia

Attimi di tensione questa mattina intorno alle 7 in località Lacina del Comune di Brognaturo quando numerosi immigrati presenti nella struttura ricettiva che li ospita, per protestare, hanno impedito ad alcuni operai boschivi di raggiungere il posto di lavoro. I lavoratori si sono visti costretti a ricorrere all’intervento degli agenti di Polizia del Commissariato di Serra San Bruno che, guidati dal responsabile delle Volanti, Giovanni Catanzaro, sono immediatamente intervenuti per domare la protesta. La Polizia è stata coadiuvata dai carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno, agli ordini del comandante Mattia Ivano Losciale. Gli immigrati hanno chiesto di poter parlare con il presidente della cooperativa Stella del Sud che ne gestisce la permanenza nella struttura, Pasquale Fera, e con un rappresentante della Questura, Valerio La Pietra, neo-dirigente del Commissariato di Serra San Bruno. Alla fine, dopo alcune trattative, gli immigrati sono rientrati nella struttura per un tavolo con i rappresentanti delle Istituzioni e gli interpreti. I richiedenti asilo hanno espresso a turno le varie problematiche e quindi tutto è rientrato nella normalità. Più in particolare ciascuno degli ospiti ha chiesto il rilascio di permessi di soggiorno, sottolineando la mancanza di comunicazione con i propri familiari ed altre problematiche di natura burocratica. Nessun problema inerente all’igiene, ai pasti o ad motivazioni di carattere pubblico. La Questura, pertanto, per quanto di competenza, si è impegnata a dare risposte in tempi rapidi.

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