Minaccia di far saltare in aria il capannone della ditta di famiglia: arrestato

Un uomo di 48 anni è stato arrestato per tentata estorsione dalla Polizia. Questi i fatti: gli agenti in servizio di controllo straordinario del territorio nell’ambito del piano "Focus ndrangheta" , tempestivamente sono intervenuti nella periferia sud di Rosarno, in provincia di Reggio Calabria, per sedare una lite tra familiari. Dopo aver riportato la calma, gli agenti hanno accertato che i partecipanti alla lite erano quattro fratelli che, con diversi incarichi e mansioni, lavoravano presso la ditta di famiglia, con sede legale a San Ferdinando. L’arrestato, A.G., dedito all’uso di sostanze stupefacenti ed alcooliche, pur lavorando quale semplice dipendente, era solito richiedere ai suoi tre fratelli continue somme di denaro per soddisfare le sue esigenze. Nella circostanza, i tre fratelli, esasperati dalle pressanti e sempre più crescenti richieste effettuate dal quarto fratello, lo hanno accontentato solo parzialmente. Di qui la reazione dell’arrestato e le violente minacce, di chiara natura intimidatoria, inviate ad uno dei fratelli tramite messaggio telefonico, per manifestare l’intenzione di far saltare in aria il capannone della ditta di famiglia se non fosse stato soddisfatto nella sua ennesima richiesta. L’accertamento di tutte queste circostanze ha consentito agli agenti della Polizia di Stato di trarre in arresto A.G. in flagranza del reato di tentata estorsione nei confronti dei tre familiari. D’intesa con l’Autorità Giudiziaria competente, l’arrestato è stato associato presso la Casa Circondariale di Palmi.

 

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Deve scontare 9 anni e 4 mesi per droga: arrestato un 37enne

I Carabinieri hanno tratto in arresto un uomo di 37 anni in esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria. Rocco Careri, di Drosi, frazione di Rizziconi, dovrà espiare la pena di 9 anni e 4 mesi di reclusione, poiché ritenuto responsabile di reati in materia di stupefacenti, commessi nel 2015 a Rosarno e altrove.

Nel suo podere 3888 piante di marijuana: finisce in carcere un 53enne

Nel corso di un articolato servizio teso alla repressione dei reati in materia di stupefacenti, i militari della locale Tenenza, unitamente a quelli dello Squadrone Cacciatori "Calabria", hanno tratto in arresto a Rosarno, in flagranza di reato, il 53enne F.G. che, agli arresti domiciliari - con l’autorizzazione del Tribunale della Libertà a svolgere attività lavorativa presso il suo podere agricolo nella fascia diurna – aveva deciso di trasformare il suo orto di fagiolini e primizie stagionali, in coltivazione intensiva di cannabis indica con 3.888 piante dell’altezza media di un metro; a F.G. sono stati, pertanto, contestati i reati di produzione, coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di ingente quantitativo di sostanza stupefacente. La piantagione, formata dalla qualità di piante di marijuana cosiddetta "olandese nana", molto ricercata nel mercato, immessa nel circuito illegale, avrebbe creato profitti per diversi milioni di euro poiché il peso della sostanza stupefacente ricavata si aggirava intorno ai 280 chilogrammi Le piante successivamente, previa campionatura, sono state distrutte in loco. F.G. stava scontando la misura detentiva poiché, nell’aprile del 2015, fu destinatario di ordinanza di custodia cautelare nell’ambito della nota operazione cosiddetta "Gatta nel Sacco" che, a Rosarno, aveva disarticolato una banda di rapinatori (esecutori e mandanti) che avevano messo a segno una lunga scia di rapine all’esercizio commerciale "Splendidi & Splendenti". F.G. è stato poi tradotto presso la Casa Circondariale di Palmi  ed, a seguito dell’udienza di convalida, gli è stata confermata la misura di massimo rigore detentivo.  

 

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Due persone arrestate dai Carabinieri

I Carabinieri hanno tratto in arresto un uomo di 49 anni per i reati di truffa e ricettazione, in esecuzione al provvedimento di carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi. Angelo Gabriele Giovinazzo, di Rosarno,  dovrà espiare la pena di 3 anni e 6 mesi di reclusione per fatti commessi tra gli anni 1999 e 2010. Il provvedimento restrittivo è stato eseguito in Contrada Bosco di Rosarno. A Scilla, invece, i Carabinieri della locale stazione hanno tratto in arresto Virgilio Giuseppe Nasone, 71enne di Scilla, in atto sottoposto agli arresti domiciliari, per il reato di evasione, poiché è stato sorpreso dai militari operanti, fuori dalla propria abitazione di residenza, in palese violazione degli obblighi imposti dalla misura cautelare al quale era sottoposto.

 

Reati contro il patrimonio: un arresto dei Carabinieri

I Carabinieri hanno arrestato un 65enne per reati contro il patrimonio, commessi nel novembre 2009 a Rosarno, in provincia di Reggio Calaria, in esecuzione all’ordine di carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria. Rocco Messina dovrà espiare la pena di 6 mesi di reclusione in regime domiciliare.

Condannato per riciclaggio: i Carabinieri lo arrestano

I Carabinieri hanno tratto in arresto un 43enne in esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Palmi. Nicola Zagari, di Rosarno, è stato condannato alla pena di 4 anni di reclusione in quanto ritenuto responsabile del reato di riciclaggio in concorso.

Sequestro tratto A3 tra Mileto e Rosarno: i dettagli dell'indagine

I militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, stamattina hanno proceduto al sequestro preventivo del Tronco 3 – Tratto II, Lotto III dell’autostrada A/3 (Salerno/Reggio Calabria) tra gli svincoli di Mileto, in provincia di Vibo Valentia e Rosarno, nel Reggino, per un tratto di circa 8 chilometri e mezzo (dal Km 369+800 al Km 378+500) della strada Provinciale SP 58, in corrispondenza del viadotto Mesima 4 (per una estensione di 200 metri) di una strada interpoderale asservita ad un cantiere, sottostante al tratto autostradale, estesa dal Viadotto del Mesima 1 al Viadotto Mesima 3, nonché di tutti i tratti stradali posti in corrispondenza dei viadotti autostradali Mesima 1, 2, 3 e 4. Il sequestro rappresenta un primo sviluppo di un’indagine eseguita in ordine alla progettazione ed esecuzione dei lavori per l’ammodernamento del Tronco 3 della Salerno Reggio Calabria, al confine tra le province di Vibo Valentia e Reggio Calabria, che allo stato vede 21 persone tra funzionari Anas, professionisti ed imprenditori indagate, a vario titolo, per i reati di disastro doloso, truffa aggravata ai danni di ente pubblico, frode in pubbliche forniture, sub – appalto non autorizzato, falso materiale ed ideologico e abuso d’ufficio. Le indagini sinora svolte avrebbero, infatti, evidenziato che tecnici e funzionari responsabili della progettazione hanno omesso di sottoporre il progetto relativo alla realizzazione dei Viadotti sul fiume Mesima, corredato da uno specifico ed aggiornato studio idraulico (essendo gli elaborati progettuali risalenti al 1999) redatto secondo le Norme di attuazione del Piano di Assetto Idrogeologico, al parere dell’Autorità di Bacino della Calabria, in considerazione dell’interferenza del nuovo tracciato autostradale con il Fiume Mesima tra gli svincoli di Serra e Rosarno, dichiarando valido e cantierabile il Progetto Esecutivo dei lavori, nonostante i dati in possesso documentassero l’esistenza, sulla zona di interesse, del massimo grado di rischio idrogeologico (R4). La mancata acquisizione dei pareri previsti in caso di lavori in aree a rischio idrogeologico avrebbe portato alla realizzazione di strutture inadeguate all’attuale situazione idrica/idraulica del fiume Mesima e, soprattutto, alla mancata predisposizione di opere di difesa contro lo scalzamento dei viadotti autostradali. I lavori eseguiti hanno, inoltre, determinato le condizioni per il verificarsi di fenomeni di esondazione del Fiume Mesima, con derivata inondazione delle strade attigue, a fronte di fenomeni atmosferici importanti (come già avvenuto nelle date del 23 e 24 marzo 2016). Il provvedimento di sequestro è stato adottato, in via d’urgenza, dalla Procura della Repubblica in considerazione del fatto che appare evidente la necessità di intervenire sia per la risoluzione delle gravi problematiche emerse e così eliminare il pericolo concreto e attuale di esondazione del fiume Mesima, sia per evitare l’aggravarsi delle stesse. Il provvedimento dell’Autorità Giudiziaria non prevede, allo stato, la chiusura del traffico autostradale

Mistero nel Vibonese: una donna è scomparsa da ieri

Dalla giornata di giovedì si sono perse le tracce di una donna in provincia di Vibo Valentia. Gli inquirenti non hanno fornito l'identità della scomparsa che svolge la mansione di bracciante agricola ed è di Rosarno. Stamattina è stato ritrovato il suo fuoristrada: era in località Montalto di Nicotera. Le operazioni di ricerca sono condotte dai Carabinieri. Dentro l'auto i militari dell'Arma hanno rinvenuto e repertato macchie di sangue. Dagli accertamenti eseguiti fino al momento non risulta essere ricoverata in nessun ospedale della Piana di Gioia Tauro e della zona del Vibonese. 

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