Presentato il volume di Giorgio Ceraudo "L’arte e il paesaggio - Le belle contrade"

A Cosenza, nella splendida cornice del Salone “Giorgio Leone”, nel cinquecentesco Palazzo Arnone, è stato presentato il volume di Giorgio Ceraudo dal titolo L’arte e il paesaggio - Le belle contrade (Rubbettino Editore).
Hanno partecipato all’iniziativa, moderata da Silvio Rubens Vivone, Mario Pagano, soprintendente Sabap Cz- Cs – Kr; Anna Cipparrone, storico dell’arte; Gino Crisci, rettore Università della Calabria e l’autore del volume.

L' architetto Giorgio Ceraudo, forte della sua precedente esperienza alla guida della Soprintendenza per i beni culturali della Calabria, ha tracciato, con dovizia di particolari, un excursus sulla sua attività mirata al recupero e alla valorizzazione dell’ingente patrimonio storico, artistico e architettonico calabrese.

Questi alcuni “tesori” evidenziati dal Ceraudo nel suo lavoro: la Cattolica di Stilo, la Cattedrale di Gerace, il Museo Statale di Mileto, il Castello di Santa Severina, Palazzo Arnone sede della Galleria nazionale di Cosenza e del Polo museale della Calabria, la collegiata di san Nicola di Morano Calabro e la chiesa di sant’Ippolito di Rogliano.

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A Maglie la presentazione del libro di Mario Caligiuri “Aldo Moro e l’intelligence. Il senso dello Stato e le responsabilità del potere”

Oggi sabato 20 ottobre 2018, alle ore 10, al Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Maglie, verrà presentato il libro “Aldo Moro e l’Intelligence. Il senso dello Stato e la responsabilità del potere”, curato da Mario Caligiuri, direttore del master in Intelligence all’Università della Calabria.

Oltre all’autore saranno presenti l’editore Florindo Rubbettino, la dirigente scolastica del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Maglie, Annarita Corrado, mentre i saluti saranno portati dal sindaco di Maglie Ernesto Toma e dal senatore Giorgio De Giuseppe. Modera l’incontro il giornalista Antonio Greco.

Il libro affronta con contributi diversi una serie di temi. Aldo Moro ha profondamente segnato la storia del nostro Paese. La sua figura è però schiacciata sulla tragica fine, lasciando in ombra la lunga azione politica. Eppure negli anni della Guerra fredda, Aldo Moro è centrale nelle fasi che hanno allargato la partecipazione politica, prima ai socialisti e poi ai comunisti. Ma è anche segretario della Democrazia cristiana durante il governo Tambroni, Presidente del Consiglio all’epoca del “Piano Solo” e ministro degli Esteri nel corso della strategia della tensione. Profondo conoscitore dell’intelligence, sa utilizzare le informazioni e sa dialogare con gli uomini che la praticano, come Giovanni De Lorenzo, Vito Miceli e Stefano Giovannone.

E proprio a quest’ultimo fa riferimento nelle lettere scritte durante la prigionia.

Aldo Moro dimostra che un uomo di Stato è anche un autentico uomo di intelligence, poiché sa riconoscere questo fondamentale strumento nell’interesse della Repubblica. Sotto questo profilo, la sua vicenda è ancora tutta da scrivere per sottrarla alle comode riscritture. Un libro spiazzante che illumina sotto una nuova luce l’esperienza politica dello statista democristiano, confermandolo un faro della Repubblica. Nel volume si accende un faro su alcuni aspetti meno noti della vita politico-istituzionale del grande statista originario di Maglie. In particolare sui rapporti intessuti con i servizi dell’Intelligence, relazioni e informazioni mai utilizzate per fini personali.

Moro è riuscito sempre ad intrattenere con i servizi dell’informazione “la relazione tipica dello statista”. Da questo punto di vista il libro di Caligiuri offre un contributo significativo sul piano documentale e sul piano scientifico e diventa pure l’occasione per ripercorrere alcuni passaggi cruciali della vita repubblicana.

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Sciabaca 2018, “Anime nere” spegne dieci candeline

Venerdì 21 settembre alle 21,30, a Soveria Mannelli, a conclusione del primo giorno di Sciabaca Festival - il festival di viaggi e culture mediterranee promosso da Rubbettino editore - si terrà presso l’Officina della cultura e della creatività l’incontro dal titolo “Dall’Aspromonte al mondo, andata e ritorno. Letteratura e cinema a dieci anni da Anime nere”.

Con questo evento la Casa editrice Rubbettino intende celebrare il decimo anniversario della pubblicazione di “Anime nere”, in occasione dell’annuncio della prossima uscita dell’edizione america del libro.

Al dibattito prenderanno parte Gioacchino Criaco, autore del libro e coautore della sceneggiatura dello splendido film omonimo per la regia di Francesco Munzi, il regista e sceneggiatore Mimmo Calopresti e la giornalista Maria Teresa D’Agostino.

«Per un africoto, riottoso, ribelle e irredimibile – ha dichiarato Gioacchino Criaco per l’occasione – il cammino di Anime nere è stato quello che solo i sogni possono permettere. Il destino non è frutto del caso, la sua strada la segnano le azioni responsabili. Il caso non ci ha regalato nulla. Ha mutato la mia vita, e cambiato il destino letterario di molti autori calabresi. C’era buona letteratura calabrese prima di Anime Nere, ma Anime Nere ha aperto per tutti spazi prima solo sognati. E Anime Nere il film ha fatto diventare la Calabria terra di cinema, e anche se pochi ce lo riconosceranno, abbiamo fatto tanto, più per gli altri che per noi stessi. Nel decennale, dopo la pubblicazione francese e tedesca è arrivata la traduzione americana. “Camminavamo veloci”, era l’incipit di Anime Nere, che era ed è un auspicio, per noi e per gli altri».

Il programma completo di Sciabaca 2018 è disponibile sul sito www.sciabaca.it

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"L'ape furibonda. Undici donne di carattere in Calabria", sarà presentato a Palazzo Campanella

Il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto parteciperà alla presentazione del libro “L’ape furibonda” (Rubbettino editore, prefazione a cura di Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil).

L’iniziativa, promossa dall’associazione Biesse presieduta da Bruna Siviglia, si terrà venerdì prossimo, 18 maggio, alle ore 17,30 nella sala Giuditta Levato di Palazzo Campanella.

“Undici donne di carattere in Calabria” è il sottotitolo del libro scritto dai giornalisti Claudio Cavaliere, Bruno Gemelli e Romano Pitaro che racconta un pezzo di storia calabrese attraverso queste donne coraggiose che con le loro azioni si sono distinte per audacia e intraprendenza, a volte pagando con la vita le loro scelte.

 A dialogare con gli autori, anche la professoressa Caterina Capponi e l’architetto Consuelo Nava. Ad arricchire l’evento – i cui lavori saranno moderati dalla giornalista Cristina Cortese - la cantastorie Francesca Prestia che proporrà la ballata “Bella Giuditta” ispirata proprio dal libro “L’ape furibonda”.

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Al via “Sciabaca 2017” a Soveria Mannelli viaggio nell’arte e nella letteratura, pieno il coinvolgimento del territorio

Soveria Mannelli – È appena iniziato “Sciabaca, viaggi e culture mediterranee”, festival letterario di Rubbettino editore. In un clima festoso, tutto il territorio di Soveria Mannelli è stato coinvolto per la tre giorni che apre oggi e chiude domenica 24 settembre, tra un target di pubblico variegato. Al confine tra Calabria Ultra e Calabria Citra, luogo di sosta per quanti da Catanzaro si recavano a Cosenza e da qui verso il Nord del Paese, Soveria è attraversata dalla storica Statale 19 “Delle Calabrie”. 

Ad aprire la giornata, l’incontro dal titolo “Le parole in fondo al pozzo. Lingue rare e preziose di Calabria”, presso l’Officina della Cultura e della Creatività, nei dintorni di Piazza Bonino. Oltre ai saluti dell’editore Florindo Rubbettino e del Sindaco di Soveria Mannelli Leonardo Sirianni, presenti Francesco Altimari, professore ordinario di lingua e letteratura albanese all’Università della Calabria, Tito Squillaci, medico pediatra, esercita la professione in Calabria e, come volontario, in Malawi, Albania, Uganda e Sierra Leone, infine Hans Peter Kunert, linguista, glottologo, lettore di Tedesco all’Università della Calabria. Nell’aula gremita di giovani, (numerose quest’anno le adesioni dei volontari Sciabaca) si mettono a confronto più culture, insieme a varie influenze linguistiche e culturali, con vari strati, ad esempio la lingua greca, normanna, francese, spagnola ecc. E in un contesto tutto linguistico, dunque fortemente identitario, si inserisce anche la minoranza occitana in Calabria (tra le più piccole delle comunità calabresi).

L'occitano è una lingua che non ha mai avuto un nome – afferma Hans Kunert - i parlanti non hanno mai dato un nome alla lingua”.

Guardia piemontese, nata come comunità valdese, parla l'occitano. Valdese=occitano. I Guardioli si identificano coi valdesi, ma per i valdesi di oggi loro non fanno parte della comunità valdese. L'identità dei guardioli è garantita dalla lingua, i guardioli non sanno cos'è l'occitano. Per i guardioli è la loro lingua, ma non sanno che c'è una comunità che parla occitano fuori da guardia piemontese. Occitano è una lingua romanza, si parlava nel sud della Francia e valli del Piemonte. Seguendo alcuni spunti di letteratura classica, il guardiolo arriva in Calabria nel 1300. Poi si differenzia dall'occitano. Il guardiolo è ancora vivo, anche se si sta via via perdendo, viene insegnato nelle scuole ma manca l’interesse dei bambini.  Come afferma ancora Tito Squillaci

La comunità più antica è quella grecanica, qui la Calabria viene vista quale crocevia e luogo ideale di scambi. Il grecanico viene dalla dominazione bizantina o c'è continuità dalla magna Grecia? Durante l'impero romano si scopre che si continuava a parlare greco. “La Calabria è Greca da 2800 anni, poi latinizzata...”

Sciabaca prosegue, come da programma, alle 17.00 presso Stazione Ferrovie della Calabria con l’incontro “Di viaggi, di Calabria, di Mediterraneo” con Annarosa Macrì Scrittrice e giornalista, in servizio alla Rai dal 1978, alle 17.30, stesso posto, seguirà invece “Per un’antropologia dell’erranza meridionale” con Vito Teti, professore ordinario di Antropologia Culturale presso l’Università della Calabria, dove ha fondato e dirige il Centro di iniziative e ricerche Antropologie e Letterature del Mediterraneo. Alle 19.00 spazio all’arte, presso Ex industrie Rubbettino saranno, infatti, inaugurate le mostre “Visioni di Calabria” con Nik Spatari, Hiske Mass, Bruno Tripodi. Si conclude alle 21.00, dando largo ai giovani, con “Malura”, concerto di Cataldo Perri e lo Squintetto.

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Soverato: oggi la prentazione del volume "L'enigma della zizzania"

Si svolgerà oggi nella chiesa matrice di Soverato Superiore, con inizio alle ore 17,30, la presentazione del volume "L'enigma della zizzania" (Rubbettino editore). Scritto da Mons.Vincenzo Bertolone, il libro sviluppa il tema dell'estirpazione del male dalla nostra società ed il "metodo" seguito da don Pino Puglisi nella lotra alla mafia. All'iniziativa, moderata da Ulderico Nisticò, prenderanno parte Nicola Durante, Giudice Amministrativo Tar Calabria e Gerardo Pagano, ex Preside del liceo scientifico di Soverato. Le conclusioni saranno affidate all'autore. 

 Dalla quarta di copertina del volume: "Per seguire le tracce di Cristo, si dovrà camminare tra il grano e la zizzania, si dovrà imparare a distinguerlicominciando da quei loro semi che germogliano nel nostro cuore; si dovrà guardare il cuore dell’altro e le sue ferite, fino a scorgere persino dietro e dentro l’omicida quell’essere umano creato a immagine e somiglianza di Dio, un’immagine che permane indelebile nonostante il male e il peccato. È folle pensare di fronteggiare le mafie con la forza disarmata del Vangelo? Forse, ma con quella stessa follia che chiede di amare i nemici e di pregare per i persecutori, di odiare il male ma amare le persone, anche quelle che sembrano aver smarrito la loro appartenenza all’umanità. Solo così la presenza misericordiosa dei cristiani nella compagnia degli uomini si rivelerà sale e luce, solo così pace e giustizia si abbracceranno, solo così vedremo germogliare nel campo del mondo cieli nuovi e terra nuova, dove l’uomo non sarà più lupo per l’uomo”.

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