Rapina in un ufficio postale, un arresto

Un 48enne, F.S., di Rosarno (Rc) è stato arrestato dai carabinieri, in esecuzione di una misura cautelare in carcere, emessa dal gip di Palmi.

L’arresto è scaturito in seguito alle indagini avviate dopo una rapina, avvenuta lo scorso 7 luglio, presso l’ufficio postale di San Ferdinando.

Gli investigatori dell’Arma sono quindi riusciti ad individuare l’auto usata dai rapinatori e ad identificare l’arrestato in uno dei protagonisti del colpo.

Nel frattempo proseguono gli accertamenti per l’identificazione del complice che ha partecipato alla rapina.

Lavoro nero, denunciato un imprenditore agricolo

Il titolare di un’azienda agricola di San Ferdinando (Rc) è stato denunciato dai carabinieri, poiché durante un controllo eseguito con il supporto dei militari del Nucleo ispettorato del lavoro di Reggio Calabria, nell'azienda sono stati individuati nove lavoratori in nero.

Alcuni dei braccianti, tutti di origine africana, non erano neppure in possesso dei necessari certificati medici.

Pertanto, oltre alla denuncia, il proprietario dell’azienda agricola è stato sanzionato con una multa da 3.600 euro.

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I carabinieri trovano sei mezzi rubati ad un'impresa di movimento terra

Durante un servizio di controllo del territorio, i carabinieri della Stazione di San Ferdinando (Rc) hanno rinvenuto 6 veicoli - autocarri e mezzi per movimento terra - che erano stati rubati a Satriano, nel Soveratese.

Dopo aver individuato i mezzi, che erano stati sottratti ad un’impresa di Bivongi (Rc), i militari hanno avviato le indagini per assicurare alla giustizia i responsabili del furto.

 

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Sgombrati 22 nomadi che avevano occupato abusivamente un piazzale con camper roulotte

I carabinieri della Tenenza di Rosarno e della Stazione di San Ferdinando (Rc) hanno sottoposto a controllo 7 autoveicoli (per lo più camper e roulotte), parcheggiati in un piazzale della zona industriale di San Ferdinando.

L’attività ha permesso d’identificare 22 nomadi, originari di Noto (Sr), di cui 11 minorenni, stanziatisi abusivamente in quel sito.

Nei loro confronti è stato notificato un ammonimento ai sensi dell’ordinanza n. 23/2020 del Comune di San Ferdinando, con il quale sono stati invitati a lasciare l’area entro 48 ore: pena, una sanzione amministrativa ed il fermo del veicolo in loro possesso.

Inoltre, a carico di 7 di loro, già noti alle forze dell’ ordine, i militari hanno avanzato una proposta di rimpatrio con foglio di via obbligatorio, che verrà sottoposta al vaglio delle autorità competenti.

Al termine del controllo, i nomadi hanno lasciato il piazzale abusivamente occupato.

Infine, nell’ambito dello stesso contesto operativo, i carabinieri hanno controllato, tra Rosarno e San Ferdinando, 117 persone, 68 tra auto e moto, 3 esercizi pubblici e comminato sanzioni amministrative per violazioni al codice della strada.

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Scoperta piantagione con 1500 arbusti di 'olandese nana', 3 persone in manette

Una piantagione composta da 1500 arbusti di marijuana 'olandese nana' è stata scoperta dai carabinieri, in contrada Ferraro, a San Ferdinando (Rc).

Alla coltivazione, individuata dagli uomini dello Squadrone eliportato Cacciatori di Calabria, su segnalazione dei colleghi dell’8° Nucleo elicotteri di Vibo Valentia, era possibile accedere attraverso uno stretto cunicolo ricavato tra la fitta vegetazione e protetto da un sistema di video-sorveglianza alimentato ad energia solare, in grado di registrare e mandare segnali d'allarme in caso di movimenti sospetti da parte delle forze dell’ordine.

Durante l'intervento, i Cacciatori di Calabria ed i militari della Stazione di San Ferdinando e della Tenenza di Rosarno, hanno sorpreso tre persone intente a tagliare le cime delle piante, 30 chili delle quali erano già state riposte in diversi sacchi.

Nonostante un maldestro tentativo di fuga di uno di essi, gli uomini, tutti residenti a Rosarno: Francesco Pronestì, 66 anni, Francesco D’Agostino (61) e Giuseppe Salvatore Chindamo (23), sono stati tratti in arresto e trasferiti nella casa circondariale di Palmi.

In seguito all’udienza di convalida, D'Agostino è stato posto ai domiciliari, mentre per Pronestrì e Chindamo è stata confermata la detenzione in carcere.

 

Sorpresi a bruciare cavi elettrici, arrestati

Nel corso di un servizio di ordine pubblico presso la nuova Tendopoli ministeriale di San Ferdinando (Rc), i carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro ed i poliziotti del Commissariato della città della Piana, hanno tratto in arresto due cittadini romeni, il 38enne Balog Petru e il 25enne Nica Ionut, colti in flagranza del reato di combustione illecita di rifiuti.

A richiamare l'attenzione delle forze dell'ordine è stata la colonna nera di fumo che si levava dall’area limitrofa all’ex baraccopoli smantellata lo scorso anno.

Giunti sul posto, militari e agenti hanno sorpreso i due cittadini stranieri in procinto di bruciare 26 chili di cavi elettrici, per recuperare il rame contenuto al loro interno.

In seguito all’esito del giudizio direttissimo, i due sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

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Nascondeva un fucile nel matersasso, arrestato

Durante un servizio straordinario di controllo del territorio, i carabinieri della Stazione di San Ferdinando (Rc), con il supporto dello Squadrone eliportato Cacciatori Calabria di Vibo Valentia, hanno arrestato Biagio Archi, di 54 anni, ritenuto responsabile di detenzione di armi comuni da sparo clandestine, ricettazione e detenzione abusiva di munizionamento.

L’arresto è stato eseguito nel corso di una perquisizione effettuata a casa di Archi, nella quale gli uomini della Benemerita hanno rinvenuto: un fucile Zoli calibro 12, nascosto in un materasso della camera da letto, risultato rubato nel 2017 in provincia di Pavia; una pistola calibro 22 di fabbricazione artigianale, occultata in una scatola; quattro cartucce calibro 7.65; quattro cartucce calibro 12; 13 cartucce calibro 28; 27 bossoli e 28 ogive calibro 38 special; varie parti e congegni di armi, un tubo in metallo e due penne modificate, in grado di sparare, rispettivamente, cartucce calibro 7,65 e proiettili di piccolo calibro.

Dopo aver sequestrato il materiale rinvenuto, che sarà inviato al Ris di Messina per essere sottoposto ad analisi dattiloscopiche e balistiche, i carabinieri hanno tratto in arresto Archi, il quale, al termine degli adempimenti di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Reggio Calabria Arghillà.

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Migranti ubriachi scatenano una rissa, arrestati

Durante la notte tra il 14 ed il 15 agosto scorsi, i carabinieri del compagnia di Gioia Tauro, della Stazione di San Ferdinando e del 14° Battaglione "Calabria", hanno arrestato in flagranza di reato:  Touray Bubacar, gambiano di 25 anni; Jaiteh Alagie, senegalese di 21 anni; Jaiteh Dembo, maliano di 29 anni e Marong Suwaro, gambiano di 28 anni; tutti domiciliati presso la tendopoli di San Ferdinando.

In particolare, intorno all’1.30, i militari sono intervenuti presso una struttura balneare di San Ferdinando, su richiesta di alcuni cittadini che hanno segnalato un gruppo di quattro extracomunitari, in evidente stato di ebbrezza alcolica, che dopo aver danneggiato la recinzione perimetrale e la pavimentazione del lido, aveva iniziato a lanciare pietre e bottiglie di vetro all’indirizzo di alcuni avventori sino a scatenare una vera e propria rissa.

In seguito al tempestivo intervento delle pattuglie dell’Arma, le persone coinvolte nella rissa hanno tentato di dileguarsi, ma due extracomunitari sono stati bloccati sul posto mentre altri due sono stati fermati poco distante.

Gli accertamenti svolti nell’immediatezza hanno permesso ai carabinieri di ricostruire la dinamica dell’evento ed accertare il coinvolgimento nella rissa di 3 cittadini italiani, identificati e rintracciati nelle ore successive presso i pronto soccorso degli ospedali civili di Polistena e Gioia Tauro, cui si erano rivolti per le cure del caso con prognosi da tre a trenta giorni a causa delle ferite da taglio riportate.

Durante la rissa sono stati lievemente feriti anche uno dei cittadini extracomunitari tratti in arresto (dimesso senza prognosi) ed un appartenente all’Associazione nazionale carabinieri di Gioia Tauro (dimesso con 6 giorni di prognosi), intervenuto per sedare la lite.

Al termine delle attività,  i militari hanno denunciato i tre cittadini italiani, C.E., 28 anni, O.M. (41) e G.S.(49), accusati a vario titolo ed in concorso tra loro dei reati di danneggiamento aggravato, rissa e lesioni personali gravi.

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