Va all’ufficio postale, ma è positiva al Covid. Pensionata denunciata in Calabria

Sette persone, tra cui due minorenni, sono state denunciate dai Carabinieri a San Luca, perché sorprese fuori casa nonostante fossero sottoposte a quarantena domiciliare obbligatoria in quanto positive al Covid o per aver avuto contatti con positivi.

Emblematico il caso di una donna di  78 anni che, nonostante la positività al coronavirus, è andata all’ufficio postale, scatenando il panico tra i gli utenti.

I controlli dei militari, negli ultimi giorni, si sono fatti più serrati poiché nel paese, che è stato in zona rossa fino al due ottobre scorso, si contano tuttora un centinaio di casi di Covid-19 e molte persone in quarantena per aver avuto contatti con positivi.

Per la pensionata e per gli altri trasgressori è scatta, dunque, la denuncia per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità.

 

Presunti affiliati alla ‘ndrangheta tra i “furbetti” dei buoni Covid denunciati a San Luca

I Carabinieri della locale Stazione e la polizia municipale di San Luca (Rc) hanno denunciato in stato di libertà, 15 persone ritenute responsabili di tentata truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, in particolare dei cosiddetti “Buoni spesa Covid-19”.

Le indagini hanno consentito di accertare che gli indagati avrebbero presentato al Comune di San Luca domande per l’erogazione dei "Buoni spesa", senza che avessero i requisiti necessari per accedere al sussidio.

In particolare, le informazioni fornite andrebbero dalla falsa attestazione sulla residenza e sull’indicazione dei componenti del nucleo familiare, all’omessa o falsa indicazione di ricevere, nel medesimo periodo, altri sussidi sociali (indennità di disoccupazione, periodi retribuiti di malattia dei c.d. “braccianti agricoli”, pensioni di invalidità, l’indennità di maternità e lo stesso reddito di cittadinanza) che, superata una certa soglia, non avrebbe consentito l’ottenimento del buono alimentare.

I Carabinieri, inoltre, hanno approfondito, con l’ausilio dell’Inps, degli istituti di credito e delle banche dati in uso alle forze di polizia, la posizione economica degli indagati, ottenendo una conferma dei sospetti iniziali. Il controllo, effettuato prima della concessione del buono, ha così consentito all’amministrazione comunale di non concedere il beneficio, il cui valore, per ogni soggetto, in media oscilla tra gli 80 e i 200 euro.

“Il dato allarmante” fanno sapere dalla Compagnia di Bianco “è che oltre due terzi degli odierni indagati risulta essere pregiudicato o intraneo o contiguo a ‘ndrine o ad ambienti criminali organizzati”. Le denunce sono ora al vaglio della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri, che valuterà la sussistenza di eventuali ipotesi di reato.

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Rintracciato l'escursionista disperso in Aspromonte

E’ stato ritrovato questa mattina l’escursionista di cui si erano perse le tracce ieri nei pressi del Santuario della Madonna di Polsi, nel territorio di San Luca (Rc).

Il malcapitato è stato rintracciato in prossimità del luogo di culto, dove si era accampato per trascorrere la notte.

Alle ricerche hanno partecipato i Carabinieri, il personale della Stazione Aspromonte del Soccorso alpino e speleologico Calabria, Forestali, e Vigili del fuoco.

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Positivi al Covid, violano la quarantena: denunciati

San Luca - I Carabinieri di San Luca (Rc) hanno denunciato in stato di libertà, per inosservanza di un provvedimento dell’autorità, F.S. ed E.S., fratello e sorella, rispettivamente di 24 e 29 anni.

I due, nonostante fossero in quarantena perchè positivi al covid-19, non sono stati trovati a casa durante un controllo.

 

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Minaccia l'ex amante di rivelare la loro relazione extraconiugale, menette per una 27enne

San Luca - Una 27enne, G.A.I., di nazionalità romena è stata arrestata a San Luca (Rc), con l’accusa di estorsione. L’arresto, effettuato dai carabinieri, è scaturito in seguito alle presunte minacce che la donna avrebbe rivolto ad un 50enne, residente in un centro della Locride, con il quale avrebbe avuto una relazione sentimentale.

In particolare, la 27enne avrebbe intimato all’ex amante di consegnargli del denaro in cambio dell’impegno a non rivelare la loro relazione alla moglie.

La storia sarebbe andata avanti per mesi, prima dell’epilogo, avvenuto qualche settimana fa, quando l’indagata avrebbe contattato la presunta vittima chiedendo 300 euro.

A questo punto, l’uomo si è rivolto ai Carabinieri, i quali hanno ricostruito l’accaduto e dopo aver monitorato l’incontro tra i due, hanno fermato la donna con i soldi provenienti dalla presunta estorsione.

Dopo l’arresto, G.A.I. è stata dapprima rinchiusa nella casa circondariale “Panzera” di Reggio Calabria e successivamente, dopo la convalida dell’arresto, è stata posta ai domiciliari.

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Covid, per Fabrizia e Piscopio prorogata la 'zona rossa'. Restrizioni in altri due centri del Reggino

Fabrizia (Vv) e la frazione Piscopio di Vibo Valentia rimarranno in ‘zona rossa’ fino al 23 gennaio prossimo.

E’ quanto dispone una nuova ordinanza emessa ieri dal presidente facente funzioni della giunta regionale della Calabria, Nino Spirlì.

Stando a quanto scritto nel provvedimento, la proroga della ‘zona rossa’ è stata decisa in seguito alla comunicazione con la quale, “in data 15 gennaio 2021”, il “Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Vibo Valentia” ha informato la Regione che in entrambi i centri “l’andamento epidemiologico” rimane “problematico ed è necessario procrastinare ulteriormente l’efficacia delle limitazioni già precedentemente fissate, al fine di ridurre la curva dei contagi”.

'Zona rossa’ fino al 30 gennaio prossimo, invece, per i due comuni reggini di San Luca e Casignana dove – si legge nel provvedimento – «dai dati presenti nei database regionali risulta che, alla data dell’11 gennaio 2021, nel Comune di San Luca la proporzione dei casi attivi Covid-19 sulla popolazione residente, ha assunto il valore pari a 36,3 casi per 1000 abitanti e nel Comune di Casignana, a seguito dei casi Covid-19 positivi, circoscritti nella contrada Palazzi, si è raggiunto un valore pari a 40,7 casi per 1000 abitanti; in entrambi i casi i dati registrati sono di gran lunga superiori ai dati medi regionali».

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Truffe online, dieci denunce

Il virus, lo sappiamo, ha modificato molte delle nostre abitudini quotidiane. Non sembrano cambiare, però, almeno all’apparenza, le consuetudini criminali dei truffatori, che approfittano soprattutto di questo momento storico per facili guadagni, ottenuti spesso al telefono o davanti alla tastiera di un computer, ai danni di alcuni, tra noi, colpevoli solo di essersi fidati un po’ troppo del prossimo.

È per questo che la Compagnia carabinieri di Bianco sta seguendo attentamente il fenomeno delle truffe, in particolare negli ultimi due mesi. E i risultati non si sono fatti attendere: sette le truffe scoperte e dieci i denunciati, spesso originari di altre regioni d’Italia.

Le vittime, che nella maggior parte dei casi in questione hanno una età superiore ai 50 anni, sono tutte della Locride, residenti ne comuni di Bianco e San Luca.

La dinamica sembra quasi sempre la stessa: l’ignara vittima ha la possibilità di fare un acquisto (ad esempio un’auto usata, un mini escavatore, un ciclomotore elettrico) ad un prezzo vantaggioso – magari attraverso le piattaforme di vendita online – e, pur di sfruttare l’occasione, anticipa al venditore un acconto. Quest’ultimo, però, una volta ricevuti i soldi, non solo non completa alcuna vendita, ma si rende anche irreperibile. Le indagini dei carabinieri sono state possibili grazie al coraggio e alla prontezza delle vittime, che non hanno avuto difficoltà a denunciare tempestivamente la truffa subita. Ad accoglierli, nelle caserme di Bianco e San Luca, benché coperti da mascherine e guanti, sempre gli stessi carabinieri. I quali, poco dopo, con indagini lampo, sono riusciti a risalire ai responsabili.

Il Comando provinciale Carabinieri di Reggio Calabria sta intensificando i controlli nel settore delle vendite, anche online, proprio per prevenire l’odioso fenomeno delle truffe. L’obiettivo è anche quello di sensibilizzare i cittadini ad adottare prudenza per prevenire episodi simili, invitando a contattare il numero di emergenza 112 in caso di bisogno.

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Operazione " Car Crash 2": 66 indagati per truffe alle assicurazioni

I carabinieti della Stazione di San Luca (Rc) hanno denunciato in stato di libertà, alle Procure della Repubblica presso i Tribunali di Milano, Roma, Trieste, Alessandria e Locri, 66 persone originarie della Locride, ritenute responsabili, a vario titolo, anche in concorso tra loro, di fraudolento danneggiamento di beni assicurati, uso di atto falso, illecito utilizzo di dati personali, attività assicurativa o riassicurativa in difetto di autorizzazione ed iscrizione al registro assicurativo, favoreggiamento, indebito utilizzo di carta di credito e sostituzione di persona.

I provvedimenti giungono al termine di un'indagine, convenzionalmente denominata Car Crash 2, avviata e condotta da febbraio 2017 al novembre 2019, dai militari della Stazione di San Luca.

Le indagini hanno consentito di accertare 10 falsi sinistri e circa 40 polizze assicurative contraffatte, per un danno alle compagnie assicurative di circa 250 mila euro.

Per gli investigatori, la maggior parte degli indagati, al fine di ottenere un premio assicurativo meno oneroso, avrebbero utilizzando documenti contraffatti dichiarando di essere residenti presso comuni a basso indice di sinistrosità.

L’operazione costituisce la naturale prosecuzione dell’indagine Car Crash, avviata e condotta dai carabinieri di San Luca da marzo 2014 a marzo 2017, con il supporto del Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia, dell’Interpol, di Europol, Sirene e del Centro di cooperazione polizia e dogane di Thorl Maglern (Austria), che aveva consentito di accertare 72 falsi sinistri stradali ed oltre 100 polizze assicurative contraffatte, nonché di quantificare un danno complessivo alle compagnie assicuratrici pari a circa 800 mila euro.

Ben 200 le persone allora denunciate alle Procure della Repubblica presso i Tribunali di Locri (Rc), Milano, Torino, Bologna, Trieste e Roma, perché ritenute responsabili di danneggiamento fraudolento di beni assicurati ed altro.

Per gli investigatori, le operazioni Car Crash e Car Crash 2, hanno permesso di fare luce su 80 incidenti stradali simulati, che avrebbero arrecato un danno alle compagnie assicuratrici di circa un milione di euro.

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