Otto chili di marijuana già essiccata rinvenuti in una tenda

Otto chili di marijuana e 15 piante della stessa sostanza in fase d'essiccazione. È quanto hanno rinvenuto i carabinieri della locale Stazione e dello Squadrone eliportato Cacciatori Calabria in località "Napurdà". di San Luca (Rc).

Lo stupefacente è stato trovato in una tenda, adibita ad essiccattoio, posta su un terreno sul quale sono stati trovati residui di canapa indiana.

Il terreno, infatti, aveva ospitato una piantagione, articolata in due piazzole, che era stata precedentemente avvistata dai carabinieri elicotteristi.

Una volta sequestrato lo stupefacente, i militari hanno avviato le indagini per cercare di dare un volto ai responsabili.

  • Published in Cronaca

Trasportava 12 Kg di droga, arrestato

I carabinieri della Compagnia di Bianco, con il supporto dei militari dello Squadrone eliportato “Cacciatori” di Vibo Valentia, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip presso il Tribunale di Locri, nei confronti di Michele Giorgi, di 54 anni, di San Luca.

L’arrestato è stato identificato dai militari, che hanno poi chiesto l’emissione del provvedimento cautelare, quale complice del fratello Sebastiano, di 59 anni, arrestato pochi giorni fa mentre trasportava un sacco contenente marijuana.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, infatti, il cinquantaquatrenne si trovava in compagnia del fratello Sebastiano e trasportava un sacco con all’interno 12 chil di marijuana.

A differenza del congiunto, colto in flagranza di reato, era riuscito a fuggire a piedi tra la fitta vegetazione ed a far perdere le proprie tracce, abbandonando sul posto il sacco con lo stupefacente, poi rinvenuto e sequestrato dai militari.

In seguito a tale episodio, i carabinieri della Stazione di San Luca hanno avviato le indagini, che hanno consentito d'identificarlo con certezza e di richiedere il provvedimento cautelare.

Durante le operazioni di perquisizione, in un’abitazione nella disponibilità dell’arrestato, gli uomini dell'Arma hanno rinvenuto e sequestrato 109 cartucce per fucile di vario calibro, detenute illegalmente.
Dopo l’arresto, Giorgi è stato posto ai domiciliari.

  • Published in Cronaca

In moto con oltre mezzo chilo di cocaina, in manette Paolo Nirta

Nell’ambito del piano “Focus ‘ndrangheta”, i poliziotti del Commissariato di Bovalino hanno tratto in arresto Paolo Nirta, 41enne di San Luca. 

L’uomo, ritenuto esponente di spicco della cosca di ‘ndrangheta Nirta-Strangio, operante a San Luca e zone limitrofe, è accusato dei reati di detenzione e trasporto di sostanza stupefacente e detenzione d'arma clandestina.

In particolare, gli agenti hanno intimato l’alt ad un motociclo condotto dall’arrestato che, incurante dell’ordine di polizia, ha cercato di scappare, ma è stato prontamente raggiunto e bloccato.

Durante la successiva perquisizione, cui sono stati sottoposti sia Nirta che la moto, i poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato un panetto di cocaina del peso di 521 grammi.

Una volta esteso il controllo all’abitazione del 41enne, gli uomini della polizia di Stato hanno trovato una pistola Beretta caibro 9 short con matricola abrasa, 150 cartucce di diverso calibro e altro materiale.

Su disposizione dell’autorità giudiziaria Nirta è stato, quindi, associato alla casa circondariale di Locri.

 

Polsi: il cammino ed il cambiamento

Riceviamo e pubblichiamo

"Un passo dopo l'altro. Così ci hanno insegnato a superare i sentieri difficili e la stanchezza, le prime guide aspromontane, abitanti di paesi che qualcuno definisce con appellativi altisonanti: San Luca, Platì, Africo, Roghudi, Cardeto, per citarne alcuni. Erano e sono il genius loci, di quei luoghi.

L'Aspromonte, piaccia o no, sta camminando un passo per volta verso il cambiamento, tra mille difficoltà. Se dovessimo trovare una metafora, sta in un cammino storico della nostra montagna: il sentiero che dal Montalto conduce a Polsi.

Il primo passo vede la Calabria succinta tra Ionio e Tirreno, al cospetto del camminatore. Una prospettiva grande e luminosa. Il percorso poco dopo cambia, una gran discesa porta all'ombra delle faggete, il cielo quasi non si vede, ma la strada è ancora ampia e facile. Poi cambia ancora fino a farti rimpiangere il bosco fitto, ma lo sguardo che si allarga sul vallone della Madonna ripaga il caldo ed il dolore alle ginocchia. La vegetazione avvolge, non sempre con gentilezza, ma siamo noi ad essere di troppo. In vista del Santuario, sulla testa di una frana non si prova tanto paura quanto affidamento, alla montagna o alla Madonna, in base alle sensibilità di ognuno. L'ultimo contrafforte accompagna il camminatore fino a Polsi. La meta è stata raggiunta e non suggeriamo risposte.

Sarà una delle più significative uscite del PARKBUS 2018 - che si svolgerà sabato 18 agosto -  promosso dall'Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte in collaborazione col Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria e l’Associazione Guide del Parco Nazionale dell’Aspromonte, che rappresenta la voglia che sentiamo di camminare con la prospettiva corretta, consci di stanchezze, paure e difficoltà.

Non temiamo la strada, noi guide del parco, perché seguiamo gli insegnamenti dei nostri maestri, perché Polsi ci rifocillerà e ripagherà.

 Molti vanno a Polsi per se stessi, noi andremo per Polsi: un santuario, un luogo dell'anima. Punto".

 Associazione Guide ufficiali del Parco nazionale dell'Aspromonte

Wanda Ferro (FdI): "Bene ministro Salvini a San Luca, ora si impegni per il potenziamento dei presidi di Polizia in Calabria"

“In politica i simboli hanno il loro valore, per questo ritengo la visita del ministro dell'Interno Salvini a San Luca nel giorno di Ferragosto non una passerella, ma un concreto segnale di attenzione verso una Calabria che ha più che mai bisogno della presenza dello Stato”.

È quanto afferma il vice capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, che prosegue: “La magistratura inquirente - oggi guidata nei due distretti calabresi da straordinari magistrati come Nicola Gratteri e Giovanni Bombardieri - e le forze dell’ordine continuano ad ottenere grandi risultati nel contrasto ad una criminalità organizzata potente e pervasiva, ma non basta. Per lottare ad armi pari contro la più ricca e pericolosa organizzazione criminale del mondo servono uomini, mezzi e risorse adeguate. Se negli anni il personale investigativo è stato potenziato sotto il profilo della qualità, si registrano in quasi tutti i presidi delle Forze di Polizia carenze di organico che costringono a centellinare le forze da destinare al controllo del territorio e all’attività di polizia giudiziaria. Spero quindi che la presenza del ministro Salvini in quello che è considerato simbolicamente il cuore pulsante della ‘ndrangheta, sia una autentica assunzione di responsabilità nei confronti di chi opera in Calabria per garantire sicurezza e legalità, e quindi un impegno a realizzare fatti concreti, a cominciare dal rafforzamento dei presidi della Polizia di Stato. I sindacati di Polizia hanno evidenziato in questi giorni la necessità di rafforzare i commissariati della Locride, dell’entroterra vibonese come quello di Serra San Bruno, della Piana di Gioia Tauro, della Sibaritide, oltre che commissariati come quello di Catanzaro Lido, che soffre una pesante carenza di organico, e quello “di frontiera” di Lamezia Terme, che ha una funzione nevralgica in un territorio ad alta densità mafiosa. E ancora è necessario un impegno per il potenziamento della Questura di Reggio Calabria, della Questura di Crotone, impegnata sul fronte degli sbarchi e dei controlli sul centro di accoglienza, e della Questura di Cosenza, che ha un’elevata età media del personale. Inoltre da tempo viene sollecitata l’istituzione a Catanzaro di una sede distaccata del reparto mobile. Spero che queste istanze - conclude Wanda Ferro - vengano recepite già nel Decreto Sicurezza che il ministro ha annunciato per il mese di settembre. Noi di Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni siamo da sempre in prima linea nel sostegno al comparto Sicurezza e consideriamo il rafforzamento delle forze dell’ordine una assoluta priorità per il Paese, per questo saremo da stimolo al Governo affinché le dichiarazioni e le azioni simboliche si traducano in fatti concreti”. 

 

 

Santuario di Polsi, i carabinieri istituiscono un posto ricezione denunce

Il Santuario della Madonna della Montagna di Polsi, sito in località del comune di San Luca, luogo simbolo della pietà popolare Mariana nonché importante luogo di culto per la cristianità, in particolare per quella calabrese, richiama ogni anno un grande afflusso di fedeli che, nei mesi estivi, raggiungono il luogo di preghiera. I festeggiamenti, che quest’anno si apriranno il 3 giugno con la processione del Corpus Domini, culmineranno il 2 settembre, giorno in cui si è registrata in passato la presenza presso il Santuario anche di 15-20mila fedeli, per concludersi il 14 settembre con la processione della Croce di Polsi.

Durante i mesi estivi, dunque, il Santuario prende letteralmente vita, ed è proprio in questo periodo che l’Arma ha deciso di essere ancora più prossima alle esigenze dei pellegrini, istituendo un nuovo presidio proprio all’interno del Comprensorio del Santuario.

Il posto ricezione denunce sarà operativo a partire da domani, domenica 3 giugno, data in cui è prevista l’inaugurazione alla presenza delle massime autorità militari, civili e religiose del capoluogo reggino, e fino alla data di conclusione dei festeggiamenti. I pellegrini avranno dunque la possibilità - nelle giornate di maggiore afflusso al Santuario - di poter usufruire in loco di un vero e proprio presidio operativo dei carabinieri, che rappresenterà un sicuro punto di riferimento in una località così impervia ed isolata, distante circa 40km dal più vicino presidio delle forze dell’ordine, la Stazione carabinieri di San Luca.

L’iniziativa dell’Arma - realizzata anche grazie alla preziosa collaborazione della Prefettura di Reggio Calabria, della Diocesi di Locri-Gerace e dell’Ente Parco nazionale dell’Aspromonte - è un ulteriore fondamentale tassello, che assume un notevole valore simbolico all’interno di un più ampio contesto di restituzione del Santuario di Polsi ai valori della legalità e della fede Cristiana, a seguito degli infausti eventi del passato, in cui troppo spesso la sacralità dei quel luogo è stata tristemente violata. Una presenza dello Stato ancor più visibile e consistente rappresenterà dunque un’importante garanzia di sicurezza per i fedeli che ogni anno vi giungono in pellegrinaggio, numerosi, da ogni parte del mondo.

  • Published in Cronaca

'Ndrangheta, catturato il latitante Giuseppe Pelle

Nel corso di una vasta operazione di polizia coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, durante la notte, gli investigatori della Squadra mobile di Reggio Calabria e del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato hanno catturato il boss latitante di San Luca (RC) Giuseppe Pelle, di 58 anni.

L'uomo è ritenuto dagli inquirenti un capo strategico, membro della “provincia” della ‘ndrangheta calabrese.

Ricercato dal 2016, Pelle aveva trovato rifugio in un’abitazione situata in una delle contrade più impervie dell’entraterra di Condofuri (RC). Il luogo in cui è stato individuato era pressoché irraggiungibile, in quanto privo di strade percorribili ed isolato dal greto accidentato di una fiumara aspromontana che ne rende difficoltoso l’accesso.

Il blitz è scattato nel cuore della notte, con l'impiego di cinquanta uomini della Polizia di Stato che non hanno lasciato alcuna possibilità di fuga al ricercato, il quale si è arreso senza opporre alcuna resistenza. Al momento della cattura, insieme al latitante, erano presenti altre persone, le cui posizioni sono al vaglio degli inquirenti.

Giuseppe Pelle appartiene alla potente famiglia dei Gambazza di San Luca (RC) un tempo guidata dal padre Antonio, elemento posto ai vertici della ‘ndrangheta fino alla sua morte, avvenuta nel 2009.

L'arrestato è legato anche alla famiglia Barbaro di Plati (RC) facente capo al boss ergastolano Francesco Barbaro, di 91 anni, detto u castanu, di cui ha sposato la figlia.

Il ricercato deve scontare una pena residua definitiva di 2 anni, 5 mesi e 20 giorni di reclusione per associazione mafiosa e tentata estorsione.

Nel mese di luglio 2017, mentre era latitante, è stato colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, nell’ambito dell’inchiesta denominata “Mandamento Ionico”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, per tentata estorsione e illecita concorrenza, aggravate dal metodo mafioso e consistite nell’aver tentato di accaparrarsi i proventi derivanti dall’esecuzione di lavori pubblici in alcuni comuni della Locride tra i quali Siderno, Palizzi, Condofuri e Natile di Careri (RC).

 

'Ndrangheta: deve scontare 10 anni, arrestato trafficante di droga

I carabinieri della Stazione di San Luca hanno arrestato Saverio Salvatore Pizzata, 47enne del posto, condannato a più di 10 anni di carcere per traffico di droga.

L' uomo è stato tradotto nel carcere di Locri, perchè ritenuto responsabile di aver promosso e diretto un'associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.

Il 47enne era stato coinvolto nell'operazione denominata "Marte" (dal cognome di uno degli organizzatori), condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Bologna, che aveva permesso di smantellare un'organizzazione promossa da calabresi, che facevano riferimento alla cosca Nirta – Strangio di San Luca.

Gli investigatori avevano accertato che la cocaina partiva da San Luca con auto a noleggio ed arrivava in Emilia Romagna.

Quotidianamente, dalla Locride, i corrieri si muovevano con almeno tre chili di polvere bianca. Le basi operative dell'organizzazione erano state individuate in una pizzeria, dove la droga veniva consegnata, e un distributore di benzina, in cui le dosi venivano confezionate prima di essere immesse sul mercato.

Nel corso dell'operazione erano state indagate 90 persone e sequestrati oltre 6 chili di cocaina.

 

 

  • Published in Cronaca
Subscribe to this RSS feed