L'Arma dai carabinieri ricorda la medaglia d'oro Carmine Tripodi

Si svolgerà alle ore 10.30 di oggi, in località Ponte Cucuzza di San Luca  la commemorazione del 35° anniversario dell’omicidio del brigadiere Carmine Tripodi, medaglia d’oro al valor militare, con la resa degli onori e la deposizione di una corona presso il monumento eretto in sua memoria.

Alle ore 11.00 nella chiesa Santa Maria della Pietà di San Luca, sarà celebrata la funzione religiosa officiata da mons Francesco Oliva, vescovo della diocesi di Locri–Gerace, alla presenza delle autorità civili, miliari e giudiziarie del distretto reggino e del circondario di Locri.

Successivamente, alle 11.45, ci sarà la deposizione di un cuscino di fiori al monumento ai caduti nei pressi della casa comunale, ed infine, alle ore 12.00 ci sarà la deposizione di una corona presso il monumento “Brig. M.O.V.M. Carmine Tripodi” nell’omonima piazza di San Luca.

La cerimonia commemora la medaglia d’oro al valor militare, Carmine Tripodi, nato a Torre Orsaia (SA) il 14 maggio 1960. Arruolato nell’Arma dei carabinieri il 14 luglio 1977, prestò servizio presso la Compagnia di Bianco, la Squadriglia Carabinieri di Motticella e, da ultimo, dall’8 gennaio 1982, al comando della Stazione carabinieri di San Luca. Fu fortemente impegnato con determinazione e grande professionalità ad arginare l’ondata dei sequestri di persona sui crinali dell’Aspromonte riuscendo ad assicurare alla giustizia i rapitori dell’ingegnere napoletano Carlo De Feo, tenuto prigioniero per 395 giorni sulle montagne reggine. Alle 21.00 del 6 febbraio 1985, mentre stava andando, a bordo della propria autovettura, presso la caserma della Compagnia Carabinieri di Bianco subì, in località Cucuzza di San Luca, un agguato ad opera di tre malviventi che, dopo aver bloccato il passaggio del mezzo, esplosero all’indirizzo dell’auto numerosi colpi di lupara, attingendo mortalmente il militare e dileguandosi. Seppur ferito a morte, il sottufficiale reagì coraggiosamente esplodendo alcuni colpi con la propria arma, ferendo almeno uno dei malviventi in fuga, per poi accasciarsi esanime all’interno della sua autovettura. Il 5 giugno 1986, in occasione della Festa dell’Arma dei carabinieri celebrata in Roma, il presidente della Repubblica ha conferito alla memoria del brigadiere Carmine Tripodi la “Medaglia d’Oro al Valor Militare” con la seguente motivazione: “Comandante di Stazione distaccata, già distintosi in precedenti operazioni di servizio contro agguerrite cosche mafiose, conduceva prolungate, complesse e rischiose indagini che portavano all’arresto di numerosi temibili associati ad organizzazioni criminose, responsabili di gravissimi delitti. Fatto segno a colpi di fucile da parte di almeno tre malviventi, sebbene mortalmente ferito, trovava la forza di reagire al proditorio agguato riuscendo a colpirne uno, dileguatosi poi con i complici. Esempio di elette virtù militari e di dedizione al servizio spinto fino al sacrificio della vita. San Luca, 6 Febbraio 1985.”

Coltivazione di marijuana, due persone in manette

 Due persone di San Luca (Rc), Mattia Esposito e Antonio Giampaolo, di 29 e 33 anni, sono stati arrestati con l’accusa di coltivazione continuata ed aggravata di un’ingente quantità di marijuana.

Il provvedimento, eseguito dai carabinieri della Stazione di Sant’Ilario dello Jonio e dello Squadrone eliportato Cacciatori Calabria, giunge al termine di un'indagine avviata in seguito al rinvenimento, avvenuto lo scorso giugno, di una piantagione di marijuana.

In particolare, nel corso di un rastrellamento, i militari avevano rinvenuto, occultata in un’area demaniale in località “Cardesi” di Sant’Ilario dello Jonio, una coltivazione composta da oltre 300 piante di marijuana.

Una volta avviate le indagini, gli investigatori dell'Arma sono riusciti a documentare e accertare che gli arrestati si prendevano cura della piantagione, provvedendo alla concimazione, all’irrigazione ed alla coltivazione delle piantine.

Al termine delle formalità di rito, Esposito è stato tradotto nel carcere di Locri, mentre Giampaolo è stato posto ai domiciliari.

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Sorpresi con 9 Kg di marijuana, arrestati

I carabinieri della Stazione di San Luca hanno arrestato tre persone accusate di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

In particolare, durante un servizio di controllo del territorio, i militari hanno notato due auto con tre uomini a bordo.

Insospettiti, hanno deciso di fermarle ed ispezionarne i bagagliai.

I sospetti degli uomini dell'Arma si sono rivelati fondati, dal momento che in una delle vetture sono stati trovati nove chili di marijuana già essiccata, mentre in entrambe le auto sono state rinvenute delle ricetrasmittenti, probabilmente utilizzate per comunicare durante il viaggio.

I tre uomini, di 53, 32 e 27 anni, sono quindi finiti in manette e dovranno rispondere del reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Due di loro sono stati posti ai domiciliari; il terzo, invece, avendo già precedenti, è finito in carcere.

 

Scoperte e distrutte due piantagioni di canapa indiana

Due piantagioni di canapa indiana sono state rinvenute a San Luca e Cardeto, nel Reggino.

Nel primo caso, i carabinieri della Compagnia di Bianco e dello Squadrone eliportato "Cacciatori Calabria", dopo aver trovato una coltivazione composta da 35 arbusti, hanno arrestato e posto ai domiciliari un 55enne del luogo, accusato di coltivazione di stupefacente.

Nel secondo caso, invece, gli uomini dell'Arma della Stazione di Cardeto hanno scoperto, in località Cropanè di San Lorenzo, una piantagione di canapa indiana, composta da quasi 600 piante di tipo “Shunk”.

La coltivazione, che era irrigata da un sistema a goccia temporizzato che attingeva l’acqua da una vasca costruita con tronchi d'albero e fango, è stata distrutta.

Voleva portare la statua della Madonna di Polsi, uomo legato a famiglia di 'ndrangheta bloccato dai carabinieri

Approfittando della confusione dovuta al gran numero di fedeli accorsi ieri mattina al santuario della Madonna di Polsi, un uomo, appartenente per vincoli di sangue ad una nota famiglia di 'ndrangheta di Bagnara Calabra, ha tentato di intrufolarsi tra i portatori della statua della Madonna, violando le prescrizioni degli organizzatori e della diocesi finalizzate ad evitare indebite intromissioni nel regolare svolgimento delle funzioni religiose.

L’uomo, una volta identificato dai carabinieri impiegati nell’ambito dei servizi di ordine pubblico presenti per i festeggiamenti, è stato accompagnato presso il presidio dell’Arma di Polsi per un controllo di rito e successivi adempimenti.

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Calabria, scoperta coltivazione con 8 mila piante di cannabis

I poliziotti del Commissariato di Siderno hanno rinvenuto una piantagione composta da oltre ottomila arbusti di cannabis, in un terreno demaniale ad Ardore Marina.

 La piantagione veniva irrigata regolarmente,  attraverso un impianto allacciato abusivamente alla rete idrica cittadina.

Al termine dell'operazione, in esecuzione di un'ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Locri su richiesta della locale Procura, gli agenti hanno tratto in arresto due pregiudicati di San Luca, S.G. e  P.L., rispettivamente di 50 e 47 anni.

Una volta immesso sul mercato, lo stupefacente sequestrato, avrebbe assicurato ai malviventi introiti per circa circa 5 milioni di euro.

Bunker e diversi chili di droga rinvenuti dai CC durante straordinari controlli del territorio

Due persone arrestate, quattro denunciate, un bunker rinvenuto e alcuni chili droga recuperati. Questo il bilancio di un servizio di controllo straordinario del territorio disposto dal Gruppo Carabinieri di Locri ed effettuato tramite le Compagnie di Bianco, Locri e Roccella Jonica.

I servizi svolti dall’Arma della Locride si inseriscono in una mirata strategia operativa, tesa principalmente alla cattura dei latitanti, al contrasto alla criminalità organizzata e all’aggressione dei patrimoni illeciti delle cosche, adottata anche a seguito di un attento monitoraggio dei delitti commessi nell’area.

Nell’ultimo anno, l’azione svolta dai Carabinieri a cadenza periodica di pari passo ai normali servizi di prevenzione e repressione dei reati in genere, ha consentito, fra l’altro di rintracciare 5 latitanti e rinvenire 6 bunker.

In tale contesto, anche nell’ultima settimana i Carabinieri della Stazione di Careri, assieme ai colleghi Cacciatori Calabria, hanno arrestato V. L., 56enne del posto, per detenzione illecita di stupefacenti. I Carabinieri, nel corso di una perquisizione domiciliare, hanno rivenuto oltre 800 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e materiale vario per il confezionamento dello stupefacente, abilmente occultati in un appartamento adiacente all’abitazione dell'uomo, di cui lui stesso aveva la piena disponibilità.

I Carabinieri della Stazione di Locri hanno arrestato C. S., 60enne del posto già noto alle FF.OO., destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Catanzaro, L’uomo dovrà scontare una condanna a 6 anni e 8 mesi di reclusione poiché riconosciuto colpevole di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.

I Carabinieri della Stazione di Ciminà, nel corso di una perquisizione domiciliare effettuata assieme ai colleghi Cacciatori Calabria presso l’abitazione di N.D., 52enne del posto, hanno rivenuto nel garage, ubicato al piano terra, un locale tipo bunker, di 2 metri di lunghezza, 2,40 di larghezza e 1,80 di altezza, composto da una camera con letto a castello. L’accesso ai locali, abilmente occultato, era consentito mediante lo scorrimento sui binari in ferro di blocchi di cemento, azionabili con sistema a motore elettrico, fotocellule di sicurezza e sistema presumibilmente a radiocomando. Il proprietario dell’immobile è stato denunciato mentre i locali sequestrati.

I Carabinieri della Stazione di Bovalino, assieme ai colleghi Cacciatori Calabria, nel corso di un rastrellamento in C.da Borrello di Bovalino, hanno rinvenuto diversi involucri contenenti complessivamente oltre 2,5 chili di marijuana, un bidone in plastica al cu interno vi erano numerosi sacchetti di cellophane, contenenti quasi 18 chili di polvere bianca, verosimilmente sostanza da taglio. Il tutto era stato ben occultato tra la fitta vegetazione.

I Carabinieri della Stazione di San Luca hanno denunciato tre persone del posto, L.G. 27enne, titolare di un esercizio commerciale, R.G. 57enne e R.S. 30enne, tutti del posto, per truffa aggravata ai danni dello Stato. Le indagini effettuate dai militari dell’Arma hanno consentito di riscontrare che presso citato esercizio commerciale veniva esercitata la raccolta di scommesse su competizioni canine tramite un portale illegale, nonché di rinvenire 3 slot-machine in funzione, non connesse alla rete telematica e sprovviste di titolo autorizzativo. Al titolare dell’esercizio sono state comminate inoltre sanzioni amministrative per un totale di euro 80.000,00.

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Catturato il latitante Antonio Callipari

Nel primo pomeriggio di ieri, i carabinieri del Gruppo di Locri, coadiuvati dai militari dello Squadrone eliportato Cacciatori di “Calabria”, hanno arrestato il latitante Antonio Callipari, di 25 anni, ricercato con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria dal settembre del 2017, è sfuggito all’esecuzione di un ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Milano in seguito all’indagine denominata "Ignoto 23" condotta dal Nucleo investigativo del Comando provinciale carabinieri di Milano,  finalizzata alla disarticolazione di una vasta organizzazione dedita al traffico di stupefacenti ed altri reati.

Il latitante, considerato il promotore delle attività illecite dell’organizzazione, che peraltro ha commesso i traffici nella costante disponibilità di armi, coordinava gli approvvigionamenti di cocaina ed altri stupefacenti dalla Calabria alla Lombardia, mediante l’utilizzo di auto con doppio fondo in grado di movimentare fino a 50 chili di cocaina alla settimana.

Nell’ambito delle indagini, sono stati inoltre documentati numerosi viaggi sull’asse Milano-San Luca che consentivano il rientro alla “base” di ingenti capitali provento dei traffici illeciti

La perquisizione effettuata a casa del latitante in occasione dell'arresto, ha consentito di confermarne le elevate disponibilità economiche, con il rinvenimento e contestuale sequestro di circa 80 mila euro in contanti.

Inoltre, Callipari, dal marzo del 2018, è stato colpito da un altro provvedimento cautelare, emesso dal Tribunale di Locri, sulla base del quale dovrà rispondere dei reati di minaccia aggravata e tentata rapina commessi in concorso con altre persone nel maggio 2017, contro una troupe di Rai 3 che si trovava a San Luca per girare delle videoriprese.

“Non tornate più a San Luca se no siete morti”, aveva intimato Callipari ai tre malcapitati reporter dopo aver tentato di rapinare loro un cellulare per impedire un’eventuale chiamata di soccorso e dopo numerose altre minacce per indurli a spegnere le telecamere e cancellare i filmati.

La coraggiosa troupe, tuttavia, quel giorno riuscì a fuggire indenne dal paese e a mandare in onda tutti i filmati nella puntata di Presadiretta del 25 settembre 2017, consentendo così l’avvio delle indagini da parte della Stazione Carabinieri di San Luca.

Un disperato tentativo di fuga, dal retro dell’abitazione in cui si nascondeva, è stato l’ultimo atto di una latitanza durata oltre un anno, durante la quale per i suoi spostamenti il giovane latitante utilizzava documenti contraffatti, rinvenuti dai carabinieri tra i suoi effetti personali.

Al termine delle operazioni, Antonio Callipari è stato condotto presso il carcere di Reggio Calabria.

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