Scoperte piantagione di canapa indiana e 200 cartucce: arrestato un 50enne

Nella giornata di ieri i Carabinieri, unitamente a personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria, hanno tratto in arresto un uomo di 50 anni per i reati di produzione di sostanza stupefacente e detenzione abusiva di munizioni. Nello specifico, nel corso di un mirato servizio finalizzato alla repressione della coltivazione illecita di sostanza stupefacente, i militari della Stazione di San Roberto hanno individuato, in località San Giorgio, un appezzamento di terreno dove sono state rinvenute 44 piante di canapa indiana, dall’altezza media di circa 60 centimetri, poste a dimora su un unico terrazzamento in un’area di circa 200 metri quadri.. Immediate attività di indagine hanno consentito di accertare che il fondo era in uso esclusivo all’arrestato, C.A., di Scilla, considerato il materiale realizzatore dell’illecita piantagione, benché la proprietà fosse formalmente intestata al padre. Sul posto sono stati rinvenuti diversi strumenti utilizzati per la coltivazione delle piante e, in particolare, un serbatoio contenente 1.500 litri. di acqua, necessaria per l’irrigazione. Inoltre, nel corso di perquisizione all’interno di un casolare ubicato nel fondo, i militari dell’Arma hanno rinvenuto circa 200 cartucce di vario calibro, abusivamente detenute. L’intera piantagione, previa campionatura di alcuni esemplari per gli accertamenti di laboratorio, è stata estirpata e distrutta.

 

Molestano telefonicamente una donna: denunciati

I Carabinieri hanno denunciato in stato di libertà per il reato di molestie a mezzo telefonico in concorso un 28enne ed un 51enne. V.P. e V.G.S., entrambi di Reggio Calabria, per futili motivi, hanno molestato telefonicamente una donna mediante l’invio di numerosi sms e telefonate. A notificare il provvedimento sono stati i militari dell'Arma della Stazione di San Roberto.

Deteneva illegalmente armi e munizioni del padre defunto: arrestato

Un 59enne è stato tratto in arresto dai Carabinieri per i reati di detenzione abusiva di munizioni e detenzione illegale di armi comuni da sparo. E' destinatario, è peraltro di un decreto di revoca di licenza di porto di fucile per uso caccia. I militari dell'Arma, in seguito ad una perquisizione effettuata presso l’abitazione di S.B., a San Roberto,hanno rinvenuto, all’interno di un  armadio in legno, diverse armi e munizioni appartenute al padre defunto ed illegalmente detenute.

Proiettili in casa e nel terreno vicino: denunciati due cognati

I Carabinieri hanno denunciato in stato di libertà un uomo di 56 anni già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, ed il cognato, di 43 anni, entrambi di San Roberto, in provincia di Reggio Calabria. Il reato contestato a F.C. e C.F. è detenzione abusiva di munizioni, poiché, a seguito di una perquisizione domiciliare eseguita nell’abitazione di residenza del primo e nel terreno adiacente all'immobile ma nella disponibilità del cognato, i militari hanno rinvenuto complessivamente un centinaio di cartucce di vario calibro in ottimo stato di conservazione.

Faceva lavorare immigrati senza permesso di soggiorno: denunciato

In violazione alle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione, i Carabinieri hanno denunciato in stato di libertà a Campo Calabro due extracomunitari di nazionalità ucraina, poiché, dopo aver fatto regolare ingresso in Italia nel dicembre 2014, vi si sono intrattenuti clandestinamente sino alla data odierna, senza richiedere il permesso di soggiorno. Contestualmente hanno denunciato in stato di libertà G.M., 69enne di San Roberto, poiché, secondo quanto sostenuto dagli investigatori, al fine di trarne ingiusto profitto, avrebbe impiegato in lavori di agricoltura e lavori domestici i cittadini ucraini, irregolari sul territorio italiano, fornendo loro ricovero in un immobile di sua proprietà. Gli extracomunitari, espletate le formalità di rito, hanno avanzato richiesta per beneficiare di asilo politico.

Un milione e mezzo di euro nascosto in casa: denunciati tre fratelli

I Carabinieri hanno denunciato tre fratelli, rispettivamente di 64, 59 e 57 anni per il reato di riciclaggio in concorso. Gli ultimi due erano già sottoposti alla misura degli arresti domiciliari. Perquisendo la loro abitazione a San Roberto, in provincia di Reggio Calabria, i militari hanno rinvenuto, all’interno di una cassaforte, un'ingente somma di denaro tra contanti e  polizze assicurative vita, il tutto per un valore di poco inferiore ad un milione e mezzo di euro. I tre fratelli non sono stati in grado di fornire plausibili ragioni sulla provenienza del denaro contante né sull’ingente entità delle somme relative ai titoli. Il tutto, secondo gli investigatori derivante da attività illecita, è stato sottoposto a sequestro.

Sciagura in Calabria: morto un ragazzo colpito da un palo della luce

Un palo cadutogli addosso lo ha fatto morire: è una autentica sciagura quella che ha colpito la comunità di San Roberto, nel Reggino dove nella giornata di martedì il 25enne Pasquale Princi è stato investito da un palo della luce. Le lesioni si sono rivelate talmente gravi che stamattina è spirato agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria presso cui era stato trasportato d'urgenza. L'incidente si è verificato durante i lavori di ripristino della linea elettrica che aveva subito danni in seguito ai nubifragi abbattutisi sulla Calabria nello scorso fine settimana. La vittima si trovava a breve distanza da luogo in cui erano impegnati gli operai.  

'Ndrangheta, scomparso nel nulla a febbraio: l'auto trovata in fondo ad un dirupo

Era in fondo ad un dirupo, buttata giù da un'altezza di un paio di decine di metri la Opel Frontera appartenente al quarantanovenne Donato Alvaro, di cui ormai non si sa nulla dal lontano 20 febbraio. A ritrovare l'autovettura in una zona di campagna compresa fra i Comuni di San Roberto e Sinopoli, in provincia di Reggio Calabria, sono stati i Carabinieri. Per le operazioni di recupero del veicolo distrutto dal fuoco è stato necessario l'intervento dei Vigili del Fuoco.  Gli investigatori considerano la persona scomparsa un soggetto organico ai componenti del clan Alvaro, cui peraltro è legato da rapporti parentali. A breve distanza dal luogo del ritrovamento vi sono alcuni fondi che lo stesso individuo provvedeva a coltivare. I militari dell'Arma adesso sono impegnati nell'espletamento degli esami e delle verifiche utili all'individuazione a dipanare il mistero attorno al caso. L

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