Sanità, i sindaci di Serre e Preserre formulano un documento unitario: “Proposti interventi per garantire il diritto alla salute dei cittadini”

Facendo seguito a quanto indicato nelle precedenti settimane, il sindaco di Serra San Bruno, Alfredo Barillari, ha convocato l’Assemblea dei sindaci dell’Ambito territoriale sociale – sede deputata alla programmazione degli interventi, alla condivisione degli obiettivi ed all’elaborazione degli indirizzi per il raggiungimento degli stessi – al fine di evidenziare le necessità del territorio e delle comunità di riferimento in ambito sanitario e formulare idonee proposte per garantire la tutela del diritto alla salute.

I sindaci dei Comuni ricadenti nell’Ambito (Serra San Bruno, Acquaro, Arena, Brognaturo, Capistrano, Dasà, Dinami, Fabrizia, Gerocarne, Mongiana, Nardodipace, Pizzoni, San Nicola da Crissa, Simbario, Sorianello, Soriano Calabro, Spadola, Vallelonga, Vazzano) hanno stilato un documento in cui sono state sintetizzate le esigenze territoriali dall’accesso alla sicurezza delle cure per tutta la popolazione e che è stato inviato al presidente della Regione Calabria e commissario alla Sanità Roberto Occhiuto, al presidente della Commissione Sanità, attività sociali, culturali e formative Michele Comito e al commissario straordinario dell’Asp di Vibo Valentia Giuseppe Giuliano.

In particolare, hanno rimarcato il riequilibrio tra ospedale e territorio evidenziando una maggiore ed adeguata attenzione alle cure primarie, emergenziali (attraverso l’ospedale di montagna/zona disagiata di Serra San Bruno) e graduate (attraverso l’ospedale di comunità di Soriano Calabro). Hanno richiesto una più efficace Medicina territoriale con il potenziamento degli ambulatori specialistici all’interno della Casa della Comunità.

Il documento entra dunque nel merito della struttura ospedaliera di Serra San Bruno (ribadendo la necessità di un Pronto soccorso per l’Emergenza-Urgenza, il potenziamento della Medicina, della Dialisi, del Laboratorio Analisi, oltre che dei reparti di Riabilitazione, Fisioterapia e Lungodegenza; la riapertura della Radiologia; la presenza di un anestesista h24; a previsione di una Chirurgia che effettui interventi in Day Surgery, di elisuperfici dedicate e di più ambulanze) e di quella di Soriano Calabro (intesa come struttura sanitaria di ricovero che afferisce alla rete di offerta dell’Assistenza Territoriale e svolge una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero, con la finalità di evitare ricoveri ospedalieri impropri o di favorire dimissioni protette in luoghi più idonei al prevalere di fabbisogni sociosanitari, di stabilizzazione clinica, di recupero funzionale e dell’autonomia e più prossimi al domicilio).

“Lavorando in sinergia e mettendo al centro l’obiettivo del rafforzamento dell’offerta sanitaria, che non ha colori politici - ha commentato il sindaco Barillari – abbiamo in maniera compatta costruito una proposta unitaria che punta a salvaguardare i diritti dei nostri cittadini, a garantire buoni livelli di assistenza e a dare migliori prospettive per il futuro. Continuando con questa determinazione e questa capacità di sintetizzare i concetti intorno a scopi comuni, praticheremo una politica orientata al dare le risposte che le nostre comunità attendono. I sindaci sono uniti nel presidiare la sanità territoriale”.

 

 

Sanità nel Vibonese, Solano denuncia "il colpevole ritardo della politica davanti a una situazione socio-sanitaria delicatissima"

«Nel Vibonese siamo davanti ad uno stato di emergenza sanitaria che richiede interventi straordinari e immediati. La stessa Conferenza dei sindaci se non è in grado, sin da subito, di dare impulso alla costituzione di tavoli tecnici che lavorino, in maniera incessante e incisiva, alla concreta risoluzione dei gravosi problemi di salute pubblica del territorio non ha motivo di essere più convocata. Poiché è nei fatti un’assise evanescente e fine a sé stessa, priva di forza politica. Il ruolo dei sindaci non può ridursi soltanto a battaglie marginali per il mantenimento di una guardia medica e, quindi, essere svilito ed esautorato delle sue primarie funzioni istituzionali. Nell’interesse dei cittadini occorre guardare ad orizzonti di ben più ampio respiro che, finalmente, garantiscano anche nel Vibonese il sacrosanto diritto alla salute».   

Non usa mezzi termini il presidente della Provincia di Vibo Valentia, nonché sindaco di Stefanaconi, Salvatore Solano, nel denunciare, nel corso dell’ultima Conferenza dei sindaci del Vibonese, - tenutasi, tra l’altro, alla presenza del presidente regionale della Commissione Sanità, Michele Comito, dei consiglieri regionali del territorio, Francesco De Nisi, Antonio Lo Schiavo e Raffaele Mammoliti e del commissario dell’Asp di Vibo, Giuseppe Giuliano - «una situazione socio-sanitaria delicatissima, divenuta per i cittadini non più sostenibile».

Salvatore Solano, al riguardo, ha sottolineato che «il tempo delle discussioni evanescenti è scaduto, la classe politica e istituzionale del Vibonese non ha più alibi, occorre assumersi, fino in fondo, le proprie responsabilità». Solano, analizzando gli scenari politici e istituzionali, ha quindi evidenziato che «il territorio esprime un assessore e quattro consiglieri regionali, uno dei quali è presidente della Commissione Sanità.  Che sono, inoltre, «espressione del Vibonese tre parlamentari della Repubblica e un sottosegretario di Governo». Pertanto «in considerazione anche di un presidente di Regione, Roberto Occhiuto, divenuto Commissario regionale alla Sanità, - ha asserito - dobbiamo pretendere che la provincia di Vibo Valentia abbia delle risposte immediate e concrete. Troppe persone sono morte per malasanità in questo territorio. Ora basta!».

Sanità, Guccione: "Sottratti milioni di euro alle cure dei cittadini per pagare doppie e triple fatture. Occhiuto passi ora ad azioni concrete per debellare il Sistema"

"Un fiume di denaro è stato sottratto alle cure dei calabresi ed è servito, invece, a pagare due o addirittura tre volte una stessa fattura. È quanto ho denunciato più volte in questi anni, sottolineando un sistema ormai consolidato che ha permesso la distrazione di importanti risorse sanitarie che ha finito per aggravare la già precaria situazione della sanità calabrese. In molti, però, si sono voltati dall’altra parte e hanno tentato di far cadere nel vuoto le mie accuse. Ma oggi un’ulteriore conferma alle mie denunce arriva dalla Corte dei conti e dal procuratore regionale, Maria Rachele Anita Aronica. 'Gli importi pagati e non dovuti – si legge nella relazione del procuratore Aronica - per prestazioni già remunerate (quindi pagati due volte) e/o per prestazioni extra budget non riconoscibili, talora anche sovrastimate, nonché per interessi e indennità al personale non spettanti sono veramente notevoli e ammontano, per quanto sopra detto nella parte sull’attività (citazioni, inviti e sentenze sanità), complessivamente ad almeno 61/65 milioni di euro, pari a oltre due terzi del disavanzo sanitario – emerso dal Tavolo tecnico del 22 luglio 2021 – di oltre 91 milioni di euro per l’esercizio 2020'.

E' quanto scrive in una nota, il responsabile Pd Sanità nel Mezzogiorno, Carlo Guccione.

"Emerge, dunque - aggiunge Guccione - un sistema ben collaudato e ancora in grado di sottrarre ulteriori risorse al sistema della sanità pubblica calabrese. Circa un anno fa, ad esempio, sollevai pubblicamente un’ulteriore vicenda a dimostrazione della totale mancanza di controllo e poca trasparenza all’interno dell’Asp di Cosenza. Sono emerse cessioni di credito e ingiunzioni di pagamento a società di factoring con sede a Milano che pretendevano dall’Asp milioni e milioni di euro. E non esiste nemmeno una fattura ad attestare questi presunti debiti. All’epoca chiesi all'allora commissario dell’Asp Cinzia Bettelini e al successore Vincenzo La Regina di verificare le carte delle società con sede a Milano. Effettuando un accesso agli atti e da una successiva verifica dell’Uoc Area Legale e dall’Uoc Risorse finanziarie dell’Asp di Cosenza emerse che 'le fatture per le quali si richiede il pagamento non risultano mai pervenute e registrate sul sistema gestionale aziendale'. Nonostante la richiesta di 'intimazione di pagamento' per 12 milioni di euro da parte delle società PJT 2411 s.r.l. e Tocai SPV s.r.l. con sede a Milano, nessuna delle fatture 'risulta essere presente negli archivi o registrata in contabilità'. È necessario intervenire - prosegue l'esponente dem - e, attraverso anche una forte volontà politica, smantellare questo Sistema. Tutto ciò è anche il frutto del caos amministrativo e contabile che regna all’interno del sistema sanitario calabrese. Basti pensare che l’Asp di Reggio Calabria non ha ancora presentato i bilanci dal 2013 al 2018, mentre l’Asp di Cosenza non ha presentato i bilanci consuntivi 2018, 2019 e 2020. Inoltre, le Aziende del sistema sanitario calabrese per il 2020 chiudono i bilanci in perdita. In questi dodici anni di commissariamento, i tanti e troppi commissari ad acta che si sono succeduti, non sono riusciti a dare una svolta di trasparenza e sistematicità ai conti delle Asp e Aziende ospedaliere della Calabria. Il 'disordine organizzato' permane e la situazione, nel frattempo, continua a peggiorare, come se nulla fosse. Roberto Occhiuto, da presidente di Regione e commissario della sanità, passi ora alle azioni concrete. Non è più tollerabile - conclude Guccione - perdere ulteriore tempo, si deve voltare pagina, vanno prese tutte quelle misure necessarie a impedire che vengano sottratte ulteriori risorse destinate alla sanità calabrese che oggi registra il tasso più basso in Italia nell’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza.

Sanità nel Vibonese, Lo Schiavo: "Situazione grave, servono risposte straordinarie"

«Una sanità come quella vibonese, che versa in condizioni di straordinaria criticità, ha necessità di risposte straordinarie e di una rinnovata attenzione che possa colmare il grave deficit accumulato nel corso degli anni, anche a causa di scelte politiche sbagliate. Oggi come non mai, la sanità vibonese può essere oggetto di grandi attenzioni. Intanto il presidente Occhiuto, in qualità di commissario straordinario, è chiamato ad offrire risposte adeguate alla richiesta di buona sanità che proviene dai cittadini. Poi, il presidente della commissione Sanità, Michele Comito, collega consigliere vibonese, allo stesso modo è chiamato a garantire ulteriori attenzioni ad un territorio la cui fame di sanità egli conosce bene».

Lo ha detto il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo intervenendo nel corso dell’ultima seduta della Terza Commissione Sanità, Attività sociali, culturali e formative del Consiglio regionale della Calabria che ha ospitato le audizioni dei vertici delle Asp di Crotone e Vibo Valentia.

«Il sistema sanitario vibonese - ha aggiunto Lo Schiavo - appare deficitario sotto più punti di vista: dallo stato fatiscente del principale ospedale della provincia (lo Jazzolino di Vibo) alle carenze che si registrano in altre strutture del territorio, come quella di Serra San Bruno, il diritto alla cura appare sempre più compromesso. Esistono poi ulteriori strutture che potrebbero essere utilizzate per potenziare l’offerta sanitaria, come i presidi di Soriano e Nicotera, rispetto alle quali bisogna fare in modo che gli interventi annunciati trovino un’effettiva realizzazione. Vi è, ancora, la grande questione del nuovo ospedale di Vibo Valentia, il cui annoso iter è ancora rallentato da questioni di natura tecnica che non hanno reso possibile neppure l’espletamento delle opere preliminari. Qui è necessario imprimere una netta accelerazione affinché i cittadini possano recuperare fiducia nelle istituzioni e abbiano la possibilità di veder finalmente realizzata l’opera. È chiaro che, ancor prima delle infrastrutture, occorre intervenire sulla cronica carenza di personale che caratterizza la sanità vibonese, arginando la fuga di medici che disertano concorsi e selezioni perché ritengono evidentemente poco allentanti le prospettive offerte. Non ultimo, si intervenga nel potenziamento dei servizi di assistenza domiciliare e delle lungodegenze che rappresentano per molte famiglie situazioni estremamente dolorose e di non facile soluzione. Su tutto ciò - ha detto Lo Schiavo concludendo il suo intervento - incalzerò il presidente Occhiuto affinché la sfida che afferma di voler condurre sulla sanità possa partire proprio da dove maggiori sono le sofferenze».

 

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Sanità, Bevilacqua: “Incomprensibile il mancato incarico al colonnello Bortoletti”

"Diventa sempre meno comprensibile la ritardata attribuzione dell’incarico, a sub commissario alla Sanità calabrese, del colonnello Maurizio Bortoletti".

E' quanto affermano Franco Bevilacqua e Domenico Campana, di Cambiamo - Coraggio Italia

"La nomina, da parte del Consiglio dei ministri, che gli attribuiva l’incarico di guidare il piano attuativo del rientro dai disavanzi del servizio sanitario della Regione Calabria - sottolineano – è, infatti, del 18 novembre del 2021 e nel frattempo il Comando generale dei carabinieri ha sollevato questioni di trattamento economico, peraltro stabilite da norme vigenti, nonché questioni afferenti l’ “istituto del comando’’ che non riguardano l’incarico che assumerà il colonnello Bartoletti.

La risposta del ragioniere generale dello Stato – aggiungono Bevilacqua e Campana – al quale il Comando generale dei carabinieri si è rivolto, nonostante abbia chiarito i ‘’dubbi economici’’ e quelli legati al ‘’comando’’, sembra non abbia, però, sortito alcun effetto, dal momento che il colonnello Bortoletti si trova  ancora a Milano e non già in Calabria al lavoro per quella salutare operazione di pulizia che attende da anni di essere compiuta nei conti della Sanità.

‘’Abbiamo interessato nostri i parlamentari – concludono Bevilacqua e Campana-  affinché in Parlamento chiedano chiarimenti al ministro della Difesa, nel mentre esprimiamo tutta la nostra solidarietà al presidente della Regione Roberto Occhiuto per la scelta che ha compiuto nell’indicare al governo la persona del colonnello Bortoletti come suo collaboratore per risollevare dalle macerie la disastrata situazione della sanità calabrese’’.

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Vicenda Bortoletti, Saccomanno: "Chi non lo vuole in Calabria?"

"Ad oggi, trascorsi 100 giorni dalla decisione-non decisione del Governo: l’Amministrazione interessata non ha ancora provveduto a dare attuazione alla nomina di Maurizio Bortoletti quale sub-commissario alla sanità calabrese, in un trascorrere del tempo che ha registrato l’originale -almeno, a quanto risulta ad una prima verifica, nei 152 anni trascorsi dall’Unità d’Italia- intervento del Ragioniere Generale dello Stato, che, nel rispondere al Comando Generale dei Carabinieri, dopo una lettura didascalica delle normative vigenti, ha, con motivazione incomprensibile, non risposto adeguatamente alla richiesta. Un fatto di una gravità inaudita se si pensa allo stato di degrado in cui versa la regione ed alla necessità di avere persone competenti e capaci sia per ricostruire il nebuloso passato che il difficile presente. Un danno enorme ai calabresi che il Governo deve mettere in conto, in quanto il deficit creato dai vari commissari, in oltre un decennio di disastrosa gestione straordinaria, non può passare sott’ordine e deve essere sopportato da chi lo ha causato a seguito della propria incapacità ed incompetenza. Sul punto la Lega attuerà le barricate: i danni creati dai commissari non possono essere subiti e pagati dai calabresi. E il ritardo incomprensibile nell’attuare concretamente la nomina del sub-commissario alla sanità è, veramente, un mistero che può far pensare tanto. Chi non vuole Bortoletti in Calabria? Chi ha interesse a non farlo venire? Le domande hanno una facile risposta: questa regione ha subito e subisce ruberie continue nel settore della sanità, tanto che non si riesce nemmeno a ricostruire un passato recente e non si riescono nemmeno ad approvare dei bilanci. È notorio che in alcune ASP vi sono presunti crediti pagati due-tre volte e nessuno è riuscito ad intervenire. Qualche persona di buona ed onesta volontà aveva tentato di mettere fine a questo ladrocinio, ma, stranamente, non è riuscita ad andare avanti: uno strano decesso che ancora è avvolto nel mistero. La Lega, però, non ci sta a far proseguire questo percorso di evidenti illeciti ed ha chiesto l’accesso agli atti presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero della Sanità, il Ministro delle Finanze. e chiede, a gran voce, anche alta, che la Magistratura faccia celermente il suo corso. Le indagini non possono durare anni e, nel frattempo, consentire la prosecuzione di azioni gravemente lesive del rispetto della legge e dei diritti dei calabresi".  

Lo scrive in una nota il Commissario regionale della Lega in Calabria, Giacomo Francesco Saccomanno.

 

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La Lega punta il dito contro "lo scandalo della Sanità in Calabria"

"Per un’ora, e non sarà mai abbastanza, giovedì sera si è ritornati a parlare della tragica scomparsa di Ginevra, la bambina di 2 anni, di Mesoraca, che dopo un viaggio della speranza è deceduta all’Ospedale Bambin Gesù di Roma.

Dicevo, non sarà mai abbastanza, perché non ci sono parole sufficienti di fronte alla tragica morte di una bambina come Ginevra. Che, però, ci deve spingere a guardare a quel futuro che Le è stato negato.

Quattro cose, quindi, meritano di essere evidenziate e sottolineate.

La prima. Come ha detto il prof. Michele Grio, primario dell’Unità di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Rivoli, non possiamo chiedere di avere tutti un policlinico sotto casa o il pronto soccorso girato l’angolo, perché non sono i “cartelli indicatori” quelli che fanno la differenza, bensì i Reparti che -per i loro volumi di attività- sono in grado di affrontare in modo efficace tutte le patologie del settore di riferimento. Ècioè inutile, per essere più chiari, avere 30 emodinamiche in Calabria che fanno ognuna 2 o 3 trattamenti l’anno o 40 reparti di ostetricia dove nascono 80/90 bambini all’anno. Si tratta di richieste ricorrenti, come la seconda ambulanza a Mesoraca, cioè in ogni Paese della Calabria con più di 6.472 abitanti, ma che sono da un lato pericolose e dall’altro determinano una allocazione delle risorse economiche non ottimale. In sintesi, le soluzioni sono altre, peccato che non sono state enunciate precisamente dal commissario ad acta per il Piano di rientro dal disavanzo sanitario. E, comunque, le vedremo ed è meglio ripeterle.

La seconda. La situazione della sanità calabrese e nota ed è stata ripetutamente descritta in atti parlamentari, giudiziari e giornalistici. Si tratta di impostare un nuovo modello di governance, anticipando i temi e governandoli nella loro attuazione, senza inseguire gli eventi. O, come accadrà certamente dopo questa trasmissione, senza essere inseguiti dalle centinaia, auguriamolo alla Struttura Commissariale, di richieste, istanze, solleciti, pec e non pec. Chiariamolo senza equivoci, prima di procedere. Il territorio va ascoltato, e il presidente Occhiuto, dobbiamo riconoscerglielo, lo sta facendo senza risparmio di energie. Ma che vada riorganizzato il sistema dell’emergenza-urgenza lo diciamo e lo abbiano scritto in tempi non sospetti, con la passata giunta e prima della competizione elettorale regionale. Il Responsabile del Dipartimento Sanità Elio D’Alessandro lo ha messo al primo punto del programma della Lega da tempo. Si tratta, quindi, di governare questo processo -quanto al come farlo- e di raccontarlo, come si sarebbe potuto fare, senza giocare in difesa, ma utilizzando l’ampia finestra che è stata lasciata in premessa da Corrado Formigli. Tra l’altro, si tratta di un nuovo modello di governance che è stato disegnato, anticipato e partecipato nella relazione depositata al Tavolo interministeriale di controllo sui Piani di rientro del 13 dicembre u.s.

La terza. Corrado Formigli chiede al presidente Occhiuto “… se lei andrà a prendere qualche dirigente per le orecchie e cercherà di farlo fuori da dove si trova per incapacità nello svolgere il proprio ruolo perché qualcuno deve pagare, qualcuno avrà sbagliato … si, però, le responsabilità … ma qualcuno dovrà pagare per queste porcherie che stanno emergendo, cioè lei arriva e trova una sanità devastata… ma si è fatto un’idea di chi sia la responsabilità …”. Ci saremmo attesi che il presidente Occhiuto recitasse o leggesse qualche passaggio della sentenza nr. 168 della Corte costituzionale (del 24 giugno 2021) che censura pesantemente l’operato del Governo in questi 12 anni di commissariamento, indicando, di fatto, tutti i responsabili, che sono -quelli in servizio- ancora tutti al loro posto. Nulla. Lo facciano ora, traendo una sola frase, più che sufficiente, da tre pagine durissime: “… l’incongrua modalità di disciplina del potere sostitutivo statale, irragionevole per la sua inadeguatezza alla situazione nella quale deve intervenire, che, per diversi motivi, costituisce un unicum nel panorama nazionale, una situazione giunta così a distinguersi da ogni altro precedente …”. Allo stesso modo, ci saremmo aspettati, che il Presidente Occhiuto declamasse o leggesse alcuni passaggi della recente sentenza della Corte dei conti della Calabria nel Giudizio di Parifica (10 dicembre 2021): “… come il deficit sanitario dichiarato sia totalmente inattendibile e probabilmente ampiamente sottostimato … Ne è emersa una situazione debitoria potenzialmente dirompente, a fine 2020 i debiti commerciali accumulati dalle ASP e dalle AO sono pari a circa 460 mln di euro; i tempi medi di pagamento dei fornitori sforano tutti (con eccezione della AO di Cosenza) le previsioni comunitarie, attestandosi spesso ad oltre 200 giorni e raggiungendo punte di patologia quasi incredibili ...”. E si potrebbe proseguire per le centinaia di pagine di sentenza e relazioni. E andava detto -ma anche qui silenzio- che chi il Governo ha scelto per curare anche questo lavoro, nominando quale subcommissario un colonnello dei carabinieri, Maurizio Bortoletti (che ha ottenuto strabilianti risultati nel risanare una azienda sanitaria e che, subito dopo la nomina del Governo, alla luce delle consuete tempistiche attuative, ha rinunciato ad un viaggio programmato all’estero, e ha lavorato, in vacanza, a proprie spese, in Calabria, quale ospite del presidente della regione), non è ancora arrivato, ad 85 giorni dal provvedimento del Consiglio dei Ministri del 18 novembre 2021. Non si è potuto, ancora, insediare per delle motivazioni che il Ragioniere Generale dello Stato ha recentemente definito, di fatto, nel felpato lessico governativo, pretestuose e infondate rispetto ai principi generali. Senza questa chiarezza e senza le consequenziali azioni, quali quelle che il colonnello Bortoletti ha sviluppato a Salerno e poi a Pompei con il generale Nistri, si rischia, prima o poi, di rimanere vittime di questo passato, che va separato nettamente dal presente per evitare che questo finisca per drogare, in modo irrimediabile, anche il futuro, rendendo vana anche qualsivoglia buona azione avviata.

La quarta. Ci dispiace, infine, che, proprio in questa prospettiva, quella della necessità irrinunciabile di separare il presente dal passato, il presidente Occhiuto non abbia ricordato come lui insieme al col. Bortoletti (in vacanza) avessero indicato -nella relazione del 13 dicembre al tavolo interministeriale- non solo le responsabilità e i responsabili, ma, soprattutto, il piano di azione che volevano seguire e gli strumenti necessari.

Strumenti, presentati in un emendamento al cd. decreto fiscale del novembre scorso, poi completamente stravolto (da chi? E perché’?) per riproporre quanto già previsto, con i risultati sotto gli occhi di tutti, nei due cd. decreti Calabria del 2019 e del 2020, cioè lo spreco di ulteriore benzina, anche se fosse la migliore, messa in un motore imballato.

Strumenti che avrebbero permesso dal giorno successivo all’approvazione di mettere in piedi quasi immediatamente, ad esempio, un nuovo sistema dell’emergenza-urgenza, costi quel che costi, comprando quello che serviva, assumendo chi era necessario o garantendo ogni necessaria risorsa economica aggiuntiva, noleggiando le ore di eliambulanza che servivano, ristrutturando o avviando la realizzazione delle piazzole assistite per il volo strumentale e notturno necessarie (da Catanzaro a Roma sono 270 miglia e un AW139 ci può mettere poco più di due ore), comprando o noleggiando autoambulanze -strutture diagnostiche mobili …. - e ogni altra attrezzatura necessaria. È quello che la Lega -ma non se ne vuole fare un discorso politico, perché la sanità non è tema di destra, sinistra o centro- chiede da anni, solo per indicare i documenti dove andare a trovare i progetti.

Questo andava detto. E andava detto che su questa variazione il Governo ha, poi, posto la fiducia, elidendo qualsivoglia discussione e/o modifica parlamentare.

Corrado Formigli, chiude, dicendo che “… siamo anche un po’ stanchi …”, chiedendo che il Governo intervenga.

Eh già, lo siamo anche noi calabresi.

Allora gli chiediamo un aiuto.

Prima di tutto, sul perché -senza farsi fuorviare da spiegazioni che hanno suscitato la “… perplessità …” del Ragioniere Generale dello Stato- sono trascorsi questi 85 giorni dalla nomina del col. Bortoletti, e stanno trascorrendo giornate preziose.

Poi, se si deve, ancora, ammettere che uno o più dirigenti pubblici, lautamente pagati, si frappongano -con i soliti motivi, utili a far “girare la palla”, trattenendo la pratica fino all’ultimo giorno utile prima della denuncia, ponendo un quesito, facendo una pratica, istituendo un gruppo di lavoro o un tavolo- ad una decisione del Governo.

Infine, di conoscere i nomi di coloro che sono intervenuti per modificare -in modo inutile, come detto nel corso della riunione del 13 dicembre- l’emendamento con gli strumenti ritenuti necessari dal presidente Occhiuto e, soprattutto, grazie all’esperienza acquisita in situazioni analoghe, dal colonnello Bortoletti, per incidere, con immediatezza, sulla situazione devastata in cui versa la sanità calabrese, anche per avviare quell’irrinunciabile recupero della fiducia dei cittadini che si fonda su idee chiare, puntualmente spiegate e, infine, realizzate, rendendo il conto, su base almeno settimanale, di quanto si sta facendo.

Su questo, Le auguriamo buon lavoro, dott. Formigli.

Sappi che la Lega sarà presente, vigile, attenta, determinata per evitare quanto accaduto nel passato, per richiamare tutti alla responsabilità, per non far cadere sulle spalle dei calabresi i danni e le incapacità dei commissari nominati e, quindi, che il deficit creato vada pagato dallo Stato, che finalmente vi sia chiarezza e una sanità adeguata per un popolo che ha sofferto e continua a soffrire per le incompetenze -nella migliore delle ipotesi- di tanti che non possono essere nascoste. Saremo, quindi, vigili e non faremo sconti a nessuno!".

E' quanto afferma in una nota il ​​​​Commissario per la Calabria della Lega, Giacomo Francesco Saccomanno.

 

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Regione, Fratelli d’Italia dà il via alle audizioni in Commissione sanità

“Accolta la richiesta del gruppo consiliare regionale ‘Fratelli d’Italia’, di calendarizzare i lavori delle sedute per audire i vertici di Asp e Ao di tutta la regione, il dipartimento Sanità e le organizzazioni sindacali, da parte dei componenti della Terza Commissione consiliare Sanità e del suo presidente Michele Comito.

A partire dal 22 febbraio prossimo, inizieremo a discutere delle criticità che tormentano il comparto sanitario regionale. Cercheremo di capire inoltre, quali siano le priorità di intervento dal punto di vista politico ed amministrativo sulle strutture sanitarie e sulla sanità territoriale, in modo tale da far emergere un quadro più definito della situazione. Tante le emergenze con le quali il sistema sanitario deve fare i conti; pertanto, come già anticipato nei giorni scorsi, la Regione, attraverso il suo organo consiliare di riferimento, potrà iniziare ad istituzionalizzare l’attività di monitoraggio, controllo e proposta da portare eventualmente in Consiglio, nell’esclusivo interesse del raggiungimento dell’obiettivo di normalizzare e rendere efficiente la sanità calabrese.

Lavori delle sedute interamente propedeutici all’attività di riforma della sanità, fissata dal governo regionale del Presidente Roberto Occhiuto, nonché Commissario ad acta. Un impegno che mira ad avviare un complessivo percorso di risanamento, ormai inderogabile, per difendere il diritto ad una salute efficiente e di qualità per i nostri cittadini”.

Lo scrive in una nota, il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Giuseppe Neri.

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