“Democratici per il No” e “Scelgo No” con il deputato Nico Stumpo e Giovanni Nucera chiudono la campagna referendaria per il No a Reggio Calabria

Molti  cittadini e sostenitori hanno accolto nella sede dei “Democratici per il No” il deputato Nico Stumpo, oggi a Reggio Calabria per ribadire insieme a Giovanni Nucera “La Sinistra”, Santo Gioffrè del coordinamento del Comitato Scelgo No e Seby Vadalà coordinatore del Comitato “Democratici per il No”, le ragioni del No al Referendum Costituzionale del 4 dicembre.

“Noi non stiamo andando a votare contro il Governo, ma per salvaguardare la nostra Carta Costituzionale. Il combinato tra legge elettorale e la Riforma Costituzionale tende ad accentrare troppo potere ad una persona sola esponendoci così a derive antidemocratiche. Anche all’interno nel PD si è aperto un dibattito, proprio perché la materia trattata è delicata e necessita di una riflessione responsabile per un voto secondo scienza e coscienza per il futuro del nostro Paese e delle nuove generazioni”. E’ quanto ha sostenuto  il coordinatore del comitato “Democratici per il No” Seby Vadalà.

Santo Gioffrè del comitato “Scelgo No”, ha sottolineato come la partecipazione dei cittadini sul dibattito costituzionale sia notevolmente cresciuta nei mesi con una serie di iniziative che hanno visto partire proprio dalla Calabria “un grande grido per bloccare questa Riforma, fatta in fretta da un Governo che ormai sembra sempre più lontano dalle problematiche sostanziali del Paese, e in particolare del Mezzogiorno.”

Concorde Giovanni Nucera della “Sinistra”, per il quale “non si fa una Riforma della Costituzione in questo modo, una Riforma il cui esito è quello di dividere un Paese in due, che non velocizza l’iter delle leggi e inoltre, nascosto dietro il paravento della governabilità, vuole ridurre il ruolo del Parlamento aprendo la  strada alla riduzione della rappresentanza popolare finora salvaguardata dalla Costituzione. Questa Riforma è stata studiata e fatta secondo un obiettivo ben preciso: non fare contare più nulla i cittadini e la loro volontà. La nostra, pertanto, non è una battaglia contro qualcuno, ma una battaglia di civiltà.”

In conclusione, il deputato Nico Stumpo ha ribadito come “questa riforma ha tolto completamente dall’agenda politica del Governo tutte le problematiche connesse al Mezzogiorno e ai giovani.  Gli italiani si attendono risposte per i giovani e sul lavoro, vogliono sapere se è possibile uscire dalla tirannia dei voucher che sta diventando una modalità per creare un esercito di giovani e meno giovani sfruttati e sottopagati, anziché consentire un reale inserimento lavorativo. Dobbiamo tornare a parlare di ciò che serve, soprattutto al Sud: lavoro, diritti, servizi. Smetterla di fomentare sentimenti di paura  e ritrovare invece contegno nel parlare agli italiani della nostra Costituzione.  Oggi con questa Riforma, siamo di fronte a un processo di centralizzazione che mira a svuotare le Regioni e togliere ai territori la possibilità di far valere i propri diritti. Ed è proprio dal Sud che si deve levare una risposta forte in tal senso che rifiuti l’ennesima colonizzazione del Mezzogiorno.”

Inibizione di Oliverio: il ricorso trasferito al Tar del Lazio

I magistrati del Tar di Catanzaro hanno stabilito che saranno i colleghi del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio a dirimere la controversia sorta attorno all'inibizione di novanta giorni comminata dall'Autorità Anticorruzione a Mario Oliverio,  presidente della Regione Calabria. Il provvedimento era stato adottato a seguito della decisione, assunta dall'organismo presieduto da Raffaele Cantone, di punire l'assegnazione dell'incarico di Commissario dell'Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria a Santo Gioffrè. La scelta di affidare il ricorso al Tar del Lazio è arrivata al termine dell'udienza celebrata giovedì. Nell'occasione gli avvocati dello Stato avevano fatto esplicita richiesta in merito. Un'istanza a cui si erano opposti Alfredo Gualtieri ed Oreste Morcavallo, difensori del capo dell'Esecutivo regionale, i quali si erano battuti affinché la misura oggetto del contendere fosse sospesa o annullata. 

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Reggio, PD: "Nesci calunnia Gioffrè per problemi del suo collaboratore?"

"Le continue e scomposte esternazioni dell'onorevole Nesci, circa le vicende concernenti l'ASP 5 di Reggio Calabria, dopo la nomina del commissario, dottor Santo Gioffrè, hanno ormai stancato e reso indispensabile un qualche approfondimento". Inzia così una nota diffusa dalla Federazione provinciale del Partito Democratico di Reggio Calabria. 2Entriamo volentieri - si legge nel comunicato - nel merito delle questioni al fine di chiarire definitivamente ai cittadini l'assoluta infondatezza della propaganda della deputata grillina. Intanto, il ruolo del dottor Gioffrè non risulta essere in contrasto con le disposizioni vigenti, così come non risultavano esserlo i suoi predecessori su cui la deputata calabrese Nesci, in Parlamento dal 2013, non ha avuto, infatti, mai nulla da dire, pur avendo questi ultimi gli stessi presupposti di partenza dell'attuale commissario. Bisognerebbe avere un maggiore senso di responsabilità, soprattutto quando si parla di una gestione come quella messa in campo dal dottor Gioffrè, incentrata su un difficile percorso di risanamento, nell'esclusivo interesse della comunità. L'attuale gestione dell'ASP 5 ha già denunciato e sanato numerosi casi di fatture liquidate due volte, di fitti passivi per locali già dismessi ed avviato un monitoraggio straordinario nei confronti di tutte quelle strutture che negli anni hanno goduto di soldi pubblici. Tutte vicende preesistenti alla nomina del commissario, su cui neanche una parola è stata spesa dall'onorevole Nesci che oggi trova la verve per attaccare il commissario Gioffrè su questioni assolutamente ininfluenti rispetto alla mole di debiti che non hanno fatto altro che causare ai cittadini, in questi anni, disservizi e disagi". "Un'ASP come quella di Reggio Calabria, che è tassello importante della voragine debitoria del sistema sanitario complessivo calabrese, necessità - evidenzia la Federazione provinciale PD - inoltre di professionalità che purtroppo non è stato possibile reperire fra i ruoli della stessa azienda, in questo senso l'utilizzazione, si badi temporanea, di due legali allo scopo di supportare l'azione del commissario rappresenta uno strumento utile al pagamento dei debiti in un contesto di assoluta legalità e trasparenza. Il dottor Gioffrè, in stretto coordinamento con l'ufficio del commissario regionale, sta poi affrontando le problematiche della rete ospedaliera e territoriale iniziando a recepire i bisogni dei cittadini che sono al centro dell'attenzione di una rinnovata politica sanitaria. Ci sorge un dubbio. Non sarà questo accanimento, ai limiti della calunnia, frutto di problemi personali che un collaboratore dell'onorevole ritiene di avere nei confronti del dottor Gioffrè?". 

Il libro: "Il gran Capitán e il mistero della Madonna nera"

"Il gran Capitán e il mistero della Madonna nera", questo il titolo dell’ultimo romanzo pubblicato per Rubbettino da Santo Gioffré, già autore di "Artemisia Sanchez”. Il volume  porta il lettore lungo l’accidentato percorso di una Calabria rinascimentale in cui l’autore intreccia miti, leggende, fantasia e storia vera. Protagonista delle pagine di Gioffré è un personaggio storico realmente esistito, Gonzalo Fernàndez de Còrdoba, il generale spagnolo inviato in Italia da Ferdinando il Cattolico per combattere i francesi e difendere il Regno di Napoli. Il ruolo di condottiero, le capacità organizzative e la feroce bellicosità del personaggio si stagliano sull’aspra natura calabrese caratterizzata da montagne, declivi collinari, fiumare e terre argillose. Sullo sfondo s’intrecciano le tradizioni e le strategie militari, le storie dei monaci e quelle delle concubine. I santuari, le chiese e i conventi sono protagonisti tanto quanto le battaglie. Accanto ai soldati ed alla gente comune emerge il ruolo e la funzione svolta dalla religione. Non a caso, l’autore fa ruotare attorno alla Madonna nera di Seminara una serie di misteri e di riti di purificazione che si fondono con la rappresentazione del potere incarnato dal “Capitan”.
Santo Gioffrè, medico e scrittore, è anche autore di numerosi studi sulla storia, la cultura e le tradizioni popolari calabresi. Tra le sue pubblicazioni: "Gli Spinelli e le nobili famiglie di Seminara" , "Artemisia Sanchez" (Mondadori) dal quale la Rai ha tratto una fiction televisiva; Leonzio Pilato" (Rubbettino), biografia romanzata del primo traduttore, dal greco in latino, dell'Iliade e dell'Odissea e "La terra rossa" (Rubbettino), tragica storia di un figlio "mulo" agli inizi del '900 in una Calabria ancora medievale.

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