Francesco “Frank J.” Zappalà, il grande avvocato e politico della Pennsylvania era calabrese

Francesco “Frank J.” Zappala’ nacque, il 24 maggio 1897 a Santo Stefano in Aspromonte, provincia di Reggio Calabria, da Giuseppe (“barbiere del paese”) e Carmela Penna.

La famiglia Zappala’ giunse ad “Ellis Island” nel 1908. Il piccolo Francesco, oramai per tutti “Frank J.”, mostrò, sin da subito, una vivace intelligenza.

Fondamentale fu, per lui, l’incontro con tale Joseph King che intuitone le capacità lo spinse a studiare. “Frank J.” lo fece soprattutto di notte, il giorno lavorava per aiutare la famiglia, e così si laureò in legge, nel 1929, alla “Duquesne University” di Pittsburgh in Pennsylvania. Intraprese una carriera professionale che lo rese uno dei più prestigiosi avvocati della Pennsylvania.

Fu anche impegnato in politica con il partito Democratico. Nel 1934 ottenne la “nomination” per Camera dei Rappresentanti della Pennsylvania. Questo evento fu salutato con entusiasmo dalla comunità italo-americana. Infatti un italo-americano, mai prima di allora, aveva avuto questo onore da parte del Partito Democratico. “Frank J.” divenne Deputato alla Camera della Pennsylvania dal 1935 al 1937.

Fu nominato magistrato della città di Pittsburgh. Quest’ultimo incarico lo vide impegnato dal 1939 al 1950. Sposò, nel 1930, Josephina Andolina con la quale ebbe tre figli: Frank J., Stephen e Richard. Fu anche difensore di John Bazzano un noto affiliato alla mafia. Il figlio Stephen Zappala’ diverrà Presidente Supremo della Corte di Giustizia di Pittsburgh. Francesco “Frank J.” Zappala’ mori l’8 gennaio del 1988 a Pleasant Hills, Allegheny County, Pennsylvania.

L’importante giornale “Pittsburgh Post-Gazzette”, in occasione della sua morte, gli dedicò un articolo a tutta pagina.

*Presidente onorario “Ambasciatori della fame”  

 

 

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Armi, droga ed esplosivo: padre e figlio finiscono in manette nel reggino

Un’operazione condotta congiuntamente dai militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Reggio Calabria e dei carabinieri del Nucleo operativo della compagnia di Villa San Giovanni e dello Squadrone eliportato Cacciatori, ha permesso di rinvenire in un terreno ubicato nel comune di Santo Stefano d’Aspromonte, armi, esplosivo e droga. Nel corso delle attività sono stati trovati: due fucili e due pistole con matricola abrasa, una penna-pistola, una doppietta, 205 grammi di gelatina esplosiva e un involucro contenente circa 56 grammi di cocaina.

In dettaglio, i militari hanno rinvenuto in una zona boscosa, ben mimetizzato lungo un sentiero inerpicato che prende l’abbrivio dal terreno oggetto della perquisizione, un panetto di gelatina esplosiva, preservato da una serie di involucri di plastica, che ne rendevano impermeabile il contenuto.

Poco distante, interrato e ricoperto dai rovi, è stato trovato un ulteriore barile di plastica che nascondeva al suo interno la penna pistola, una calibro 38 special, una pistola semi-automatica modificata per poterne consentire l’utilizzo con un diverso munizionamento, un fucile a canne sovrapposte mozzate, una doppietta, un fucile automatico tipo caccia, due passamontagna e oltre 270 munizioni di vario tipo e calibro.

La sostanza stupefacente, occultata all’interno di un barile di plastica collocato nei pressi di una stalla, è stata rinvenuta grazie al fiuto infallibile di Edin, il cane antidroga condotto dai cinofili del Gruppo della guardia di finanza di Reggio Calabria.

Il terreno oggetto della perquisizione è risultato essere nella disponibilità di due persone, M.A. di 66 anni e M.G. di 29, rispettivamente padre e figlio, di cui il primo già destinatario di misura cautelare personale degli arresti domiciliari.

Isuccessivi controlli ispettivi espletati presso le abitazioni di domicilio dei due soggetti hanno permesso di rinvenire un pugnale, un tirapugni ed un manganello telescopico.

Tutto il materiale rinvenuto è stato messo in sicurezza da personale specializzato e sottoposto a sequestro, mentre, su disposizione, Sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria Giovanni Calamita, di concerto con il Procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni, i due uomini sono stati tratti in arresto e condotti presso la casa circondariale di Arghillà in quanto ritenuti responsabili della detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti e dell’illecita detenzione di armi e materiale esplodente. Sono in corso ulteriori accertamenti volti a verificare la provenienza delle armi e se le stesse siano state utilizzate per la commissione di altri fatti illeciti.

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