Smaltimento illecito di rifiuti, due denunce

I carabinieri di Rossano, con la collaborazione dei colleghi forestali della Stazione di Acri e Scala Coeli, hanno sequestrato cinque siti sui quali erano state abbandonate le carcasse di oltre 200 auto.

In particolare, il primo sequestro è avvenuto in località “Orto Ranieri” di Scala Coeli, dove è stato individuato un terreno usato dal titolare di un’officina meccanica non autorizzata alla bonifica e demolizione di veicoli fuori uso.

Dopo aver denunciato il proprietario dell’attività, i militari hanno sequestrato il terreno.

Gli altri quattro siti oggetto del sequestro erano stati realizzati, sempre a Scala Coeli, da un uomo già noto alle forze dell’ordine, su terreni di proprietà demaniale e di un istituto che fa capo alla diocesi di Rossano.

In questo caso, il responsabile è stato denunciato per gestione illecita di rifiuti speciali ed occupazione abusiva di terreno.

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Scala Coeli, annullato il sequestro dell'area boschiva comunale "Masciarda-Catananni"

Il Tribunale di Cosenza – sezione Penale – Riesame, con sua ordinanza del 10 giugno scorso ha annullato il sequestro probatorio cui era stata sottoposta  l’area comunale boschiva Masciarda-Catananni di Scala Coeli, deputata ad essere utilizzata per un progetto di forestazione produttiva redatto da due professionisti incaricati dalla stessa Amministrazione comunale in carica.

Secondo l’accusa, i tecnici, pur di fare ottenere il finanziamento all’Ente, avrebbero predisposto il progetto su un appezzamento di terreno mai interessato dagli incendi con la conseguenza che l’intera Giunta Comunale veniva denunciata.

«Se la pubblica amministrazione – commenta il sindaco Giovanni Matalone -  è trasparente, onesta, priva di personalismi e di qualsivoglia tornaconto succede, a volte, che abbia ragione, alla faccia di chi accampa sempre sospetti e pesca nel torbido senza sapere che nel torbido si pesca solo fango che infanga il pescatore. Qualcuno sarà rimasto male della pronunzia di annullamento,  soprattutto chi, con animo maligno sperava che quanto ipotizzato nell’indagine del Corpo Forestale potesse abbattere l’Amministrazione guidata dal Sindaco Matalone, il quale continua a suscitare, naturalmente nei suoi detrattori, imprecisati mal di pancia e continui e violenti attacchi di gelosia che trae origini da un inspiegabile e becero pensiero che l’attuale sindaco non sarebbe stato capace di gestire la “res pubblica” e la macchina comunale che altri, supponendosi più capaci, avevano portato sull’orlo dello sfacelo economico ed amministrativo.  Però chi era ritenuto, chissà per quale motivo, incapace si sta rivelando invece “illuminato”, nonché amministratore oculato e sicuramente onesto e trasparente».  

Con il provvedimento emesso in queste ore dal Tribunale di Cosenza – sez. Penale – Riesame, l’area viene riconsegnata alla piena disponibilità della proprietà.

«Pur confermando la mia più totale fiducia nei confronti della Magistratura affinché faccia piena chiarezza circa l’accaduto, dopo questa prima pronunzia, valuteremo insieme ai nostri legali i successivi passi da fare affinché il nostro Comune esca immacolato da questa vicenda».

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Eseguono lavori senza autorizzazione, denunciati

Durante alcune attività di controllo del territorio, i carabinieri forestale della Stazione di Rossano (Rc) hanno denunciato tre persone per abusivismo edilizio e violazione della normativa ambientale.

In particolare, uno dei denunciati è accusato di aver realizzato, in un’area sottoposta a vincolo, in località “Pantano –Martucci di Corigliano Rossano, una recinzione in cemento armato di 30 metri nei pressi della spiaggia, senza essere in possesso del necessario nulla-osta paesaggistico ambientale.

In un’altra attività di controllo, i militari si sono imbattuti in uno sbancamanto realizzato, senza autorizzazione, in località Masciarda, nel Comune di Scala Coeli (Cs).

Inevitabile, quindi, la denuncia per l’esecutore materiale dei lavori e per il committente, cui sono state elevate anche sanzioni amministrative per un importo complessivo di 4 mila euro.

Una delle sanzioni è stata elevata per violazione delle misure anticontagio.

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Falso e tentata truffa su un finanziamento regionale, denunciati due tecnici

I carabinieri forestale delle Stazioni di Rossano (Cs) e Scala Coeli hanno sequestrato un bosco di 24 ettari di proprietà comunale.

Il provvedimento è scattato in seguito ad un controllo effettuato in località “Masciarda-Catananni” nel Comune di Scala Coeli, in un'area oggetto di un finanziamento regionale nel settore agricolo-forestale il cui progetto prevedeva la ricostituzione di un bosco danneggiato da incendio.

Durante diversi sopralluoghi i militari hanno accertato che la superficie oggetto dell’erogazione del finanziamento, per oltre il 50 per cento, è formata da un rimboschimento artificiale di conifere e non per come rappresentato negli elaborati progettuali caratterizzato da un bosco ceduo di latifoglie miste con presenza di piccole aree a conifere.

Inoltre, il bosco di latifoglie interessato dal progetto si presenta in ottimo stato vegetativo e non reca evidenze di passaggio del fuoco se non per lievi punti.

Una delle particelle inserite nel progetto che sarebbero dovute essere caratterizzate dal passaggio del fuoco non risulterebbe neppure nel catasto incendi aggiornato dal Comune.

Infine, la documentazione fotografica a corredo del progetto non corrisponderebbe ai luoghi oggetto del finanziamento.

I militari hanno quindi sequestrato l’area interessata dal progetto e denunciato due progettisti e direttori dei lavori che, a vario titolo, dovranno rispondere dei reati di falso in atto pubblico, tentata truffa aggravata finalizzata a far percepire indebitamente un finanziamento di 145 mila euro a favore del Comune di Scala Coeli.

Sono al vaglio degli investigatori le eventuali responsabilità degli amministratori in merito alla vicenda.

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Smaltimento illecito di rifiuti, denunciato il proprietario di un frantoio

Smaltiva le acque di vegetazione prodotte da un frantoio in un invaso da lui realizzato.

Per questo motivo, il proprietario di un impianto di Scala Coeli (Cs) è stato denunciato per violazione della normativa ambientale.

L’invaso è stato scoperto dai carabinieri forestale della Stazione di Rossano durante un controllo, effettuato in collaborazione con i militari della locale Stazione, ad un frantoio in località “Schette” di Scala Coeli.

Nel corso dell'attività ispettiva, gi uomini dell'Arma hanno rilevato che le acque di vegetazione, anziché essere smaltite nei terreni previsti nella pratica agronomica, venivano riversate, senza alcuna autorizzazione, in un invaso non impermeabilizzato.

Dopo aver sequestrato l’invaso, contenente circa 1700 metri cubi di acque di vegetazione e lavaggio, i militari hanno denunciato il proprietario del frantoio per attività di gestione illecita consistente nel trasporto, stoccaggio e smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi di un ingente quantitativo di acque di vegetazione e lavaggio.

 

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Impianto abusivo di calcestruzzo realizzato su area demaniale, denunciato un imprenditore

I carabinieri forestale della locale Stazione hanno sequestrato un impianto di calcestruzzo e lavaggio inerti, in località “Laretto” nell’alveo del torrente Nicà, a Scala Coeli.

Il provvedimento è stato assunto al termine di un controllo effettuato in un veccho impianto di lavaggio regolarmente utilizzato, nonostante non fosse più a norma.

L’impianto abusivo, non dotato di sistema per la raccolta delle acque industriali di lavorazione e di prima pioggia e delle relative vasche a tenuta del rifiuto da smaltire successivamente, è stato realizzato su un'area demaniale.

Durante il controllo è stata scoperta anche l'occupazione di un'area demaniale coltivata ad uliveto.

Inoltre, nel cantiere, i militari hanno riscontrato la presenza di un impianto di lavaggio inerti realizzato su un'area comunale.

Una volta esteso il contrololo all’esterno del cantiere, gli uomini dell'Arma hanno accertato diversi prelievi di materiale.

Dopo aver sequestrato l'intera superfice, i carabinieri forestali hanno denunciato il proprietario dell’impianto per occupazione abusiva di area demaniale, violazione urbanistica e paesaggistica,  distruzione e deturpamento di bellezze naturali in area vincolata.

Ennesimo incidente sulla Statale 106, tre feriti

Ennesimo incidente sulla Strada statale 106 “Jonica” sulla quale,  nel territorio comunale di Scala Coeli, in provincia di Cosenza, tre persone sono rimaste ferite nello scontro tra due autoveicoli.

Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, gli uomini delle forze dell'ordine ed il personale Anas. 

La stata è stata chiusa per alcuni minuti, al fine di consentire l’intervento dei soccorsi.

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“Grave rischio ambientale connesso all’ampliamento della discarica di rifiuti speciali di Scala Coeli”

“La richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale, relativa all’ampliamento della discarica per rifiuti speciali esistente nel comune di Scala Coeli, rappresenta un grave e concreto rischio per la salute umana e per l’ambiente”.

È quanto afferma Laura Ferrara, europarlamentare calabrese del MoVimento 5 Stelle, in merito al possibile “mega-ampliamento”della discarica privata sita nel comune di Scala Coeli.

Il gestore privato della discarica ha presentato infatti alla Regione, con  prot. 385898 del 23/12/2016, un nuovo progetto che prevede un’area di ingombro di circa 68.000 mq, in pratica un’ampliamento di oltre dieci volte la discarica esistente.

“L’impianto di smaltimento rifiuti - continua la Ferrara - sorge in un’area a forte connotazione naturalistica, nota come Valle del Fiume Nika, un territorio a chiara vocazione turistica e agricola, tra vigneti e uliveti coltivati con il metodo biologico ai sensi dei Reg.Comunitari n.834/07 e n.889/08 e dove resistono ancora gli ultimi allevamenti estensivi di bovini di razza podolica.

Per tali ragioni, ho interessato della questione la Commissione Europea chiedendo, nello specifico, se la suddetta richiesta di ampliamento sia conforme ai principi della Direttiva 2008/98/CE ed, in particolare, all'art.4 disciplinante la gerarchia dei rifiuti che, in linea con la Strategia Rifiuti Zero, pone soltanto all’ultimo posto della gerarchia il conferimento dei rifiuti in discarica. In considerazione di tutto ciò, - conclude l’europarlamentare pentastellata - se davvero, come proclamato a più riprese, l’obiettivo della Regione sono le buone pratiche del riuso e del riciclo e il livello “zero” in fatto di discariche nel 2020, allora è necessario che la richiesta di realizzare una mega-discarica debba essere respinta per garantire un’adeguata tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini calabresi”

 

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