Al via l'edizione 2018 di Sciabaca

Grande attesa per l’inizio di Sciabaca, il festival sul viaggio e sulle culture mediterranee ideato e promosso da Rubbettino editore previsto per il prossimo 21-23 settembre a Soveria Mannelli.

La tre giorni vedrà impegnati vari luoghi della città presilana, in un alternarsi di dibattiti, spettacoli, incontri, mostre…

Si comincerà venerdì mattina con un incontro sull’archeologia, il grande tesoro ancora in gran parte sepolto sotto il suolo della nostra regione. A discuterne saranno l’archeologo e docente universitario Fabrizio Mollo e la docente Unical di Storia antica Giovanna De Sensi Sestito.

Il pomeriggio vedrà l’imprenditore Daniele Rossi raccontare agli studenti dei suoi viaggi per il mondo alla ricerca di miscele pregiate di caffè. 

Sta già suscitando grande entusiasmo la notizia della presenza di Francesco Sabatini, glottologo, e volto noto della TV grazie al suo “Pronto soccorso linguistico” in onda la domenica mattina su Rai Uno.

Il prof. Sabatini, introdotto dalla prof.ssa Teresa Goffredo, terrà una lectio magistralis sul tema “Il viaggio delle parole”.

Alle 20,00 in un luogo molto caro alla memoria della Casa Editrice, la sede delle ex industrie Rubbettino, verranno inaugurate tre interessanti mostre: due di fotografia, “Crossing Calabria” di Antonio D’Agostino e “Ghiaccio mediterraneo” di Michele Peronace; e la mostra degli arazzi disegnati da sette designer contemporanei nell’ambito dell’iniziativa “Designing Grand Tour” (info www.designinggrandtour.it).

Il primo giorno del festival si concluderà con la dovuta celebrazione del decennale dell’uscita di “Anime Nere”, il romanzo noir di Gioacchino Criaco dal quale è stato tratto l’omonimo film di Francesco Munzi. L’appuntamento, che si terrà in occasione della pubblicazione in America del romanzo, sarà un’occasione importante per discutere di cinema e letteratura e, soprattutto, del loro rapporto con la Calabria. All’evento prenderanno parte Gioacchino Criaco e il regista e sceneggiatore Mimmo Calopresti. Modera la giornalista Maria Teresa D’Agostino.

Il sabato mattina ha inizio con la tradizionale “escursione filosofica” in compagnia di Francesco Bevilacqua, autore per Rubbettino del recente “Le fantasticherie del camminatore errante”. La camminata si concluderà presso l’arena di San Tommaso in compagnia dell’associazione Felici & Conflenti e delle sue musiche tradizionali del Reventino.

Due interessanti dibattiti con al centro il Mediterraneo animeranno il pomeriggio. Alle 17,00 Patrizia Giancotti e Domenico Nunnari discuteranno di Mediterraneo e filoxenia, alle 18,30 invece il giornalista inviato di guerra Marco Lupis e lo studioso di intelligence e comunicazione Mario Caligiuri ricostruiranno alcune fondamentali cronache di geopolitica mediterranea per aiutare i presenti a comprendere l’origine del fenomeno dei “barconi”.

Grande attesa per l’evento serale. Alle 21,00 infatti verrà presentato il nuovo romanzo di Ettore Castagna “Tredici gol dalla bandierina” alla presenza dello storico goleador del Catanzaro Massimo Palanca. L’evento vedrà inoltre la partecipazione del comico Enzo Colacino.

Densa e molto interessante infine la giornata di domenica. Si comincia alle 10,30 presso il Lanificio Leo, la più antica fabbrica della lana esistente in Calabria, dove verrà presentato il progetto Designing Grand Tour con la partecipazione dello storico Vittorio Cappelli, del designer Emilio Leo e di Studiocharlie.

Doppio appuntamento goloso alle 12,30 presso l’agriturismo “La rosa nel bicchiere”. Si inizia con la presentazione del libro dei Lou Palanca “Il morzello di Nancy Harena” per proseguire poi con la degustazione dello Street food mediterraneo riletto e interpretato dallo chef Antonio Torchia (info e prenotazioni su www.larosanelbicchiere.it).

Nel pomeriggio sarà ospite del festival l’architetto e antropologo Rosario Chimirri che terrà una conversazione sull’architettura popolare calabrese. Seguirà l’attesa presentazione del libro di Sonia Serazzi “Il cielo comincia dal basso”, il romanzo finalista al premio Sila 49 che sta facendo discutere e appassionare critica e pubblico. L’autrice converserà con la giornalista del “Foglio” Simonetta Sciandivasci.

Il pomeriggio si chiuderà con la presentazione del volume “L’ape furibonda, donne di carattere in calabria” di Romano Pitaro, Claudio Cavaliere e Bruno Gemelli, coordinati e introdotti da Giorgia Gargano.

Il festival terminerà con la pop-theology di mons. Antonio Staglianò il vescovo di Noto salito alla ribalta dell’attenzione di pubblico e media per le sue omelie “condite” di musica pop e per aver di recente scritto e donato un rap ai Ferragnez in occasione del loro matrimonio nella città sicula.
Grande novità di quest’anno sarà la sezione Kids del festival che vedrà impegnati anche i più piccoli in attività di letture animate e laboratori d’arte e musica tenuti e guidati da Serena Sirianni, libraia de “L’Isola di Arturo” e un laboratorio di Filosofia per bambini, tenuto dal filosofo Massimo Iiritano.

Per il programma e i dettagli del festival visita il sito www.sciabaca.it

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A Sciabaca 18 il nuovo romanzo di Sonia Serazzi

È un pezzo di Sud diverso, un altro «Sud che sfugge a tutti e che non è neppure quello virtuoso, impiegato ora più che mai nella retorica del riscatto, quel sud efficiente, un po’ svizzero, un po’ californiano, che vuole stabilirsi come organicità e non come anomalia, quello delle eccellenze, per intenderci, su cui, legittimamente, giustamente, ci si occupa, ciclicamente, in un articolo, in un servizio sulla televisione del mattino, in meritevoli libri e sempre con lo stesso tono “non lo direste mai, e invece”. La Calabria di Rosa Sirace [la protagonista del romanzo di Sonia Serazzi] è un inedito assoluto, un così com’è senza perché». 

Così Simonetta Sciandivasci, giornalista per «Il Foglio», «Linkiesta» e «La Verità», in un lungo e denso articolo apparso su «Il Foglio» descrive il Sud de Il cielo comincia dal basso, il nuovo libro di Sonia Serazzi che tanto sta facendo discutere di sé appassionando critica e pubblico. 
E sarà proprio Simonetta Sciandivasci a presentare il romanzo nell’ambito di Sciabaca 2018, il festival di viaggi e culture mediterranee ideato e promosso da Rubbettino a Soveria Mannelli dal 21 al 23 settembre.

La conversazione si terrà domenica 23 settembre alle 17,30 nei giardini dell’antico palazzo baronale Passalacqua (oggi Marasco).

Protagonista del romanzo è Rosa Sirace, una che impara a fiorire nel posto che ha, e fiorendo scrive la sua vita di cose piccole su un'agenda: fogli con sopra il numero del giorno, e la carta che tiene il conto ripete quotidianamente che una storia non ha tutto lo spazio e il tempo che vuole. Così Rosa Sirace disciplina fatti, incontri e volti costringendoli sulle righe, e sceglie di essere sincera su quello che c'è intorno: la verità resiste a ogni poco. Allora la figlia di un Visconte operaio e di una Baronessa casalinga si porta in casa il lettore offrendogli un mondo senza imbrogli. Ma nell'offerta qualcosa brucia e qualcosa profuma, poi c'è il cielo, un azzurro modesto che Rosa Sirace insegue sul messale e impara da sua nonna: Antonia Cristallo. E Rosa tutto il cielo che scava lo appende in alto, a cominciare ogni pagina, e spera che bastino le Scritture a far scintillare la terra rivoltata.

Per il programma completo e i dettagli del festival visita il sito www.sciabaca.it

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Al via “Sciabaca 2017” a Soveria Mannelli viaggio nell’arte e nella letteratura, pieno il coinvolgimento del territorio

Soveria Mannelli – È appena iniziato “Sciabaca, viaggi e culture mediterranee”, festival letterario di Rubbettino editore. In un clima festoso, tutto il territorio di Soveria Mannelli è stato coinvolto per la tre giorni che apre oggi e chiude domenica 24 settembre, tra un target di pubblico variegato. Al confine tra Calabria Ultra e Calabria Citra, luogo di sosta per quanti da Catanzaro si recavano a Cosenza e da qui verso il Nord del Paese, Soveria è attraversata dalla storica Statale 19 “Delle Calabrie”. 

Ad aprire la giornata, l’incontro dal titolo “Le parole in fondo al pozzo. Lingue rare e preziose di Calabria”, presso l’Officina della Cultura e della Creatività, nei dintorni di Piazza Bonino. Oltre ai saluti dell’editore Florindo Rubbettino e del Sindaco di Soveria Mannelli Leonardo Sirianni, presenti Francesco Altimari, professore ordinario di lingua e letteratura albanese all’Università della Calabria, Tito Squillaci, medico pediatra, esercita la professione in Calabria e, come volontario, in Malawi, Albania, Uganda e Sierra Leone, infine Hans Peter Kunert, linguista, glottologo, lettore di Tedesco all’Università della Calabria. Nell’aula gremita di giovani, (numerose quest’anno le adesioni dei volontari Sciabaca) si mettono a confronto più culture, insieme a varie influenze linguistiche e culturali, con vari strati, ad esempio la lingua greca, normanna, francese, spagnola ecc. E in un contesto tutto linguistico, dunque fortemente identitario, si inserisce anche la minoranza occitana in Calabria (tra le più piccole delle comunità calabresi).

L'occitano è una lingua che non ha mai avuto un nome – afferma Hans Kunert - i parlanti non hanno mai dato un nome alla lingua”.

Guardia piemontese, nata come comunità valdese, parla l'occitano. Valdese=occitano. I Guardioli si identificano coi valdesi, ma per i valdesi di oggi loro non fanno parte della comunità valdese. L'identità dei guardioli è garantita dalla lingua, i guardioli non sanno cos'è l'occitano. Per i guardioli è la loro lingua, ma non sanno che c'è una comunità che parla occitano fuori da guardia piemontese. Occitano è una lingua romanza, si parlava nel sud della Francia e valli del Piemonte. Seguendo alcuni spunti di letteratura classica, il guardiolo arriva in Calabria nel 1300. Poi si differenzia dall'occitano. Il guardiolo è ancora vivo, anche se si sta via via perdendo, viene insegnato nelle scuole ma manca l’interesse dei bambini.  Come afferma ancora Tito Squillaci

La comunità più antica è quella grecanica, qui la Calabria viene vista quale crocevia e luogo ideale di scambi. Il grecanico viene dalla dominazione bizantina o c'è continuità dalla magna Grecia? Durante l'impero romano si scopre che si continuava a parlare greco. “La Calabria è Greca da 2800 anni, poi latinizzata...”

Sciabaca prosegue, come da programma, alle 17.00 presso Stazione Ferrovie della Calabria con l’incontro “Di viaggi, di Calabria, di Mediterraneo” con Annarosa Macrì Scrittrice e giornalista, in servizio alla Rai dal 1978, alle 17.30, stesso posto, seguirà invece “Per un’antropologia dell’erranza meridionale” con Vito Teti, professore ordinario di Antropologia Culturale presso l’Università della Calabria, dove ha fondato e dirige il Centro di iniziative e ricerche Antropologie e Letterature del Mediterraneo. Alle 19.00 spazio all’arte, presso Ex industrie Rubbettino saranno, infatti, inaugurate le mostre “Visioni di Calabria” con Nik Spatari, Hiske Mass, Bruno Tripodi. Si conclude alle 21.00, dando largo ai giovani, con “Malura”, concerto di Cataldo Perri e lo Squintetto.

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Pizzo: Fuocoammare di Gianfranco Rosi chiude lo Sciabaca festival

"Si è trattato di un evento di grande qualità, che ha confermato le aspettative della vigilia e ha posto le basi per la nascita di un appuntamento fisso nel panorama culturale calabrese". E' quanto ha dichiarato il sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo, al termine della proiezione di Fuocammare, film di Gianfranco Rosi candidato all'Oscar, che ieri sera ha chiuso la prima edizione dello Sciabaca Festival. La manifestazione, che per tre giorni, da venerdì a domenica, ha catalizzato l'attenzione nella città napitina, è stata promossa da Comune, Rubbettino Editore e cooperativa Kairos, che si occupa dell'accoglienza e della promozione turistica dei due principali siti museali di Pizzo, Chiesetta di Piedigrotta e Castello Murat. E proprio l'antico maniero aragonese ha rappresentato il fulcro del festival, ospitando numerosi eventi che hanno indagato in maniera originale la cultura mediterranea, attraverso diverse forme di narrazione, dalla letteratura al cinema, dai talk alle esposizioni artistiche. "Abbiamo voluto affrontare le tematiche tipiche del Mediterraneo e del meridione d'Italia attraverso un percorso che non ricalcasse i soliti stereotipi - ha spiegato l'assessore alla Cultura, Cristina Mazzei - e il pubblico, che ha partecipato numeroso, ha apprezzato questa chiave di lettura "impegnata". Non un evento di massa quindi, ma una manifestazione culturale che ha fatto leva soprattutto sulla qualità delle performance. L'obiettivo, infatti, era proprio quello di offrire qualcosa di diverso dal solito intrattenimento estivo - ha concluso - puntando sulla riflessione e sulla qualità degli autori coinvolti".
Soddisfazione è stata espressa anche dall'editore Florindo Rubbettino, che ha rimarcato la proficua collaborazione che si è instaurata con il Comune di Pizzo. "Con l'amministrazione Callipo - ha detto - esiste ormai un'efficace sinergia, che ha già prodotto in passato appuntamenti come "Pizzo d'autore", la rassegna letteraria che per circa un anno ha consentito l'incontro tra pubblico e autori, dando la possibilità di confrontarsi con romanzieri, poeti e saggisti. Sciabaca Festival ha contribuito a rafforzare questa collaborazione, consolidando l'idea di Pizzo come location ideale per eventi di promozione culturale di respiro regionale e nazionale".

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