Serra, riapertura delle scuole. L'amministrazione comunale ha predisposto una giornata di screening per il personale scolastico

“Non intendiamo rispondere a quanti, forse mal conoscendo la normativa in essere e le linee di demarcazione tra le competenze istituzionali, cercano di strumentalizzare situazioni particolarmente delicate, ma riteniamo doveroso rivolgerci ai tanti genitori che si preoccupano, giustamente, per la salute dei loro figli, ed ai nostri concittadini che temono per l’evolversi della pandemia. Il Dpcm pubblicato in data odierna, che colloca la Calabria in ‘zona arancione’, prevede che l’attività didattica per il primo ciclo d’istruzione continui a svolgersi integralmente in presenza e l’ordinanza della Regione Calabria, così come tante ordinanze comunali, che ne disponeva invece la sospensione, è stata annullata dal Tar e dal Consiglio di Stato”.

E’ quanto si legge in una nota diramata dall’amministrazione comunale di Serra San Bruno.

Il comunicato giunge in seguito alla presa di posizione del movimento “Per Serra insieme” che, in merito al rientro a scuola, aveva accusato il sindaco Barillari e l’assessore Ariganello “d’improvvisazione”.

“La nostra attenzione nei confronti della scuola – aggiungono gli amministratori serresi - anche grazie al dialogo instaurato con i dirigenti scolastici e con i genitori, è stata improntata all’osservanza del principio della massima precauzione sin dall’inizio dell’anno scolastico e quando le condizioni della nostra cittadina sono state tali da adottare misure più restrittive rispetto a quelle nazionali e/o regionali, non abbiamo esitato a prenderci le nostre responsabilità. Ciò anche quando siamo stati i primi a sospendere l’attività didattica in presenza evitando, probabilmente, in tale occasione, il degenerare della situazione come poi è accaduto in altri comuni.

Oggi, che sono decorsi i termini per verificare gli sviluppi determinati dalle festività natalizie e che la situazione epidemiologica sul territorio è sotto controllo in quanto limitata a due nuclei familiari isolati da giorni, non sussistono, per quanto a nostra conoscenza, le condizioni per poter derogare alla normativa nazionale e regionale.

Né i sindaci - per quanto vengano divulgate notizie diverse - hanno il potere di intervenire nella scelta delle modalità didattiche (didattica a distanza, didattica integrata o altro) o dell’organizzazione delle attività in quanto scelte che competono alle autorità scolastiche alle quali comunque abbiamo sempre fornito tutto il supporto e gli strumenti richiesti per portarle avanti.

Così come alle stesse autorità è demandato il rispetto di tutte le precauzioni necessarie per la sicurezza in ambiente scolastico per la cui garanzia esiste una specifica figura, quella del Responsabile dei Servizi di Prevenzione e Protezione, che ne ha verificato sin dall’inizio dell’anno scolastico, la sussistenza.

Continueremo pertanto a tenere la barra dritta sulla strada del rispetto delle competenze e delle normative, del dialogo con le autorità preposte e, soprattutto, del principio della massima prudenza in virtù del quale, nella giornata di domenica, verrà data a tutto il personale scolastico, docente e non, la possibilità di sottoporsi a screening con i tamponi antigenici che, con scrupolo e coscienza, siamo stati tra i primi ad acquistare.

Ciò premesso – conclude la nota - vogliamo augurare ai nostri bambini, agli insegnanti, al personale scolastico ed ai genitori tutti, una serena ripresa, con la consapevolezza che non esiteremo, come fatto finora, ad intervenire ove le condizioni lo rendessero necessario”.

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Rientro a scuola, “Per Serra insieme” critica l’amministrazione: “Improvvisazione e disorganizzazione, sottovalutati aspetti fondamentali”

“Il ritorno alle lezioni in classe costituisce un elemento dalla straordinaria importanza sociale e pedagogica che presuppone una serie di attività preparatorie atte a garantire la sicurezza per la salute. L’approccio a questo tema deve essere pertanto estremamente attento e serio”.
 
Il movimento “Per Serra insieme” interviene in merito alle modalità di rientro a scuola ed opera una serie di riflessioni finalizzate al superamento di problemi di diverso ordine.
 
“Innanzitutto – premette il gruppo di minoranza – bisogna sottolineare l’essenzialità del contatto fra studenti e fra studenti ed insegnanti che, nel lungo termine, non può essere sostituito da altri sistemi data la sua valenza culturale e sociale. Né può passare in secondo piano la qualità dell’apprendimento dei ragazzi ed il contribuito che la scuola deve avere nel processo di sviluppo umano. Ed è proprio perché riteniamo fondamentale un rientro in aula che chiediamo certezze per gli alunni, il personale scolastico e le famiglie”.
 
Dopo aver precisato che non si hanno “certezze sull’evoluzione epidemiologica”, il movimento “Per Serra insieme” precisa che “è necessario eliminare i rischi di possibili contagi da Covid in ambiente scolastico” e s’interroga sulla praticabilità della via della didattica mista. 
 
“Il ritorno a scuola – spiega il gruppo – comporta un impegno organizzativo volto a superare ogni potenziale pericolo che al momento non ravvisiamo. Piuttosto, da quanto emerge, sembra esserci improvvisazione e declino di responsabilità da parte del sindaco Alfredo Barillari e dell’assessore al ramo Raffaela Ariganello che optano per la totale delega di ogni decisione agli insegnanti ed ai rappresentanti dei genitori, peraltro agendo con notevole ritardo. Mentre in diversi altri centri del comprensorio – aggiunge - è stato promosso uno screening propedeutico al rientro in classe, a Serra San Bruno si brancola ancora nell’incertezza quando ormai mancano poche ore all’ipotetico ritorno a scuola. Non è stato in sostanza predisposto un piano per il rientro: non si è pensato alla regolamentazione dell’entrata e dell’uscita, alla gestione delle lezioni, a sanificare i locali e a come aerarli, al sistema di trasporto da e verso le scuole. Tutto ciò è segno inequivocabile che chi oggi amministra non solo non ha le idee chiare, ma preferisce lavarsi le mani demandando le scelte ad altri e senza pensare troppo ai possibili effetti. Insomma, si sottovalutano nodi cruciali con estrema leggerezza. Perché - si domanda al riguardo il gruppo di opposizione – non si è provveduto prima ad impiegare le risorse utili per programmare il rientro? Perché è stato perso tanto tempo senza pensare alle idonee soluzioni?”.
 
Alla luce di queste considerazioni, il movimento “Per Serra insieme” chiede “un generale cambio di rotta dell’Amministrazione comunale che deve concentrarsi sui problemi del territorio e non farsi distrarre da questioni secondarie per la vita della comunità”.

 

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Scuole, Spirlì: "La Regione si opporrà alla decisione del Tar"

«Ci opporremo alla pronuncia del Tar di oggi che lascia i giovani delle superiori a casa fino al 31 gennaio ma, al tempo stesso, dice che i bambini di medie ed elementari devono rientrare a scuola da lunedì».

Lo afferma il presidente facente funzioni della Giunta, Nino Spirlì, in merito al decreto del Tar regionale che ha sospeso l’ordinanza n.1 della Regione.

«Da lunedì – dice ancora Spirlì –, la Calabria non sarà in zona gialla, ma in quella arancione: sarà chiusa e nessun adulto potrà uscire se non per andare dal medico o a lavorare. I bambini e gli adolescenti, invece, potranno farlo. Loro, evidentemente, non corrono rischi, in pericolo ci sono solo i ragazzi dalla prima superiore in poi e tutte le altre persone fino ai 99-100 anni».

«Non si può andare avanti in questo modo, è una follia. Poche decine di genitori non possono decidere per un’intera regione e per centinaia di migliaia di famiglie. Faremo tutto il possibile rimanendo nella legalità e utilizzando tutti gli strumenti democratici per rispondere a questa pronuncia. I legali dell’Avvocatura – spiega il presidente – stanno già lavorando per opporsi a questa decisione e mi auguro che ne possa arrivare un’altra in tempi altrettanto rapidi, considerato che, da lunedì, la Calabria sarà in zona arancione. È importante che i ragazzi siano tutelati. I genitori che vogliono tenere i figli a casa sono nel giusto, visto che nessuno è in grado di garantire la sicurezza nelle scuole. In questo momento serve buonsenso».

Il presidente della Regione, inoltre, fornisce nuove informazioni sulla campagna di vaccinazione anti-Covid in corso: «Sta andando avanti e dovremmo portarla a termine entro la prossima estate».

Scuola, Tassone chiede il rientro in classe: “Concreti i rischi di sviluppare sindromi depressive, c’è bisogno di tornare alla vita sociale”

“È indispensabile organizzare il ritorno in presenza degli studenti, in piena sicurezza, al fine di evitare diversi controeffetti che incidono negativamente sul loro sviluppo psico-fisico. Recenti studi dimostrano, infatti, il concreto rischio che i bambini alle prese con la didattica a distanza, quindi collegati con un dispositivo per alcune ore al mattino, e che trascorrono il pomeriggio in casa, possano essere colpiti dalla cosiddetta sindrome della capanna o comunque da disturbi depressivi”.

Il consigliere regionale Luigi Tassone avvisa sulle possibili problematiche derivanti da un intero anno senza la scuola tradizionale e chiede un rientro fra i banchi al più presto.

“Nella fase di massima emergenza – premette Tassone – era corretto e sacrosanto intraprendere tutte le iniziative volte a minimizzare i contagi da Covid-19 e a proteggere tutti, specie le categorie più deboli. Con il cambio, almeno parziale, della situazione, è giusto individuare tempestivamente gli altri rischi e mettere in atto i provvedimenti volti a disattivarne gli effetti”.

“Tutti gli alunni, soprattutto i più piccoli, - sostiene Tassone – hanno bisogno di interagire con i loro compagni e con gli insegnanti, di avere normali contatti sociali, di uscire e praticare sport. La vita estremamente sedentaria a cui sono stati costretti per via della pandemia può rappresentare un pericolo per la loro serenità e per la loro crescita, causando conseguenze nefaste sull’aspetto psicologico e comunicativo. Stare chiusi in casa per periodi prolungati, secondo quanto spiegato dagli psicologi, può provocare nervosismo, apatia, depressione e disagi simili”.

Alla luce di questo quadro preoccupante, Tassone sollecita “la ripresa delle attività didattiche nelle classi, in modo da eliminare ogni fonte di potenziale stress o trauma e da consentire un ritorno alla vita abituale”.

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Fabrizia, un gruppo di genitori chiede al sindaco la riapertura della scuola primaria

Un gruppo di genitori di alunni della scuola primaria di Fabrizia "esprime" in una nota, "la propria grande indignazione per la mancata riapertura della scuola" in seguito alla decisione del sindaco" di rinviarne l'apertura a dopo le vacanze di Natale.

I genitori "non capiscono il motivo del provvedimento", dal momento che "a livello nazionale ed in regioni molto più popolose della Calabria, i bambini frequentano la scuola in presenza, mentre invece nel nostro paesino di poco più di duemila abitanti, dove il rischio è basso, si riapre il mercato senza problemi ma si creano una serie di scrupoli per riaprire la scuola, privando così i bambini dell’unico diritto che si può offrire loro".

Agli estensori della nota "sembra che tutto venga messo al primo posto, tranne la scuola".

"Un protocollo nazionale - sottolineano - prevede che fino alla prima media si vada a scuola in presenza, anche nelle zone “rosse”, mentre invece il sindaco non lo consente, togliendo ai bambini il diritto-dovere, ma secondo i genitori anche la gioia di frequentare la scuola e poter stare insieme con i compagni e le maestre".

"Si sta provocando ai ragazzi un enorme danno psicologico, didattico e soprattutto umano, perché - prosegue la nota - vengono privati del diritto basilare alla formazione che in special modo fino alla prima media deve necessariamente concretizzarsi con la scuola in presenza e non può certamente essere sostituito con il misero strumento della didattica a distanza che penalizza studenti e famiglie".

Non manca, poi una considerazione sulla didattica a distanza.

"Ascoltare la maestra - aggiungono genitori - che parla dietro un monitor non può sostituire la scuola, il luogo in cui si impara a stare al mondo. Non a caso gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico, il governo e il ministro della pubblica istruzione si sono fortemente spesi e schierati per garantire il diritto della scuola poiché per questo periodo e chissà quanto ancora bisognerà convivere col virus. E’ stato ripetutamente detto che la scuola è sicura e che il rischio dei contagi è più alto dove per andare a scuola è necessario utilizzare i trasporti pubblici; qui da noi, nonostante l’assenza di questo problema, la scuola rimane ancora chiusa".

Pertanto, i genitori chiedono "con forza la riapertura della scuola come in tutto il resto d’Italia".

Il movimento "La forza siamo noi" e l'associazione "Genitori in rete" chiedono un incontro ad Abramo per discutere della riapertura in sicurezza delle scuole

Riceviamo e pubblichiamo.

Scuole riaperte ma in sicurezza. È questa in estrema sintesi l’istanza dell’Associazione Genitori in Rete al sindaco e presidente della Provincia di Catanzaro, Sergio Abramo, a cui hanno richiesto un incontro sul tema. Un’iniziativa realizzata in collaborazione con il movimento “La Forza Siamo Noi” che ha scritto anche agli 80 primi cittadini della provincia catanzarese. Le priorità sono i diritti fondamentali dell’istruzione e della salute mediante l’ausilio di protocolli nazionali, certi ed efficaci, per consentire un rientro a scuola in tutta sicurezza. L’Associazione di Genitori che si occupa di scuola e di benessere dei minori ritiene che un confronto sul tema, in vista della riapertura delle scuole, sia prioritario per il benessere delle bambine e dei bambini, per i quali la scuola in presenza è fondamentale sia sotto il profilo didattico e pedagogico ma anche di socializzazione e psicologico. “Vorremmo sottoporre alla sua attenzione i dati raccolti – scrive l’associazione, nella missiva inviata al sindaco del capoluogo di Regione -, soprattutto con riferimento ai territori della provincia di Catanzaro, attraverso il lavoro di ascolto portato avanti dall'Associazione Genitori in rete che ha costituito insieme alle famiglie Calabresi un “Coordinamento Calabria” per dare voce alle esigenze dei bambini e dei giovani calabresi. Insieme a noi saranno presenti i delegati del Movimento "La forza siamo noi", nato dall'unione di famiglie calabresi convinte dell'importanza della riapertura della scuola al fine di scongiurare i danni che la sua chiusura sta provocando sui bambini e sui ragazzi”. Una lettera inviata per conoscenza anche al Direttore del Dipartimento Prevenzione dell’Asp di Catanzaro, dott. Giuseppe Caparello e all’Ufficio Scolastico,- II Ambito Territoriale Catanzaro in cui viene specificato che: “Nell'incontro vorremmo confrontarci sull'applicazione e comunicazione delle procedure nazionali previste dal protocollo n. 58 dell'ISS e sulle procedure sugli screening in ambito scolastico su cui ha avuto modo di dare anticipazioni nella conferenza stampa di ieri (24 novembre, ndr). Ciò che chiediamo alle Istituzioni – conclude l’associazione di genitori - è di predisporre protocolli certi ed efficaci per consentire un rientro a scuola in tutta sicurezza. Pertanto se ritenesse opportuno invitare anche un referente dell'ASP e rappresentanti del mondo dei dirigenti scolastici, ne saremmo lieti”.

 

 

Genitori in Rete

La Forza Siamo Noi

Scuola dell'infanzia vandalizzata ad Arghillà di Reggio Calabria, dura presa di posizione di Neri

“La furia devastatrice dei soliti ignoti, balordi senza dignità, della scuola dell’infanzia Arghilla’ - Salice lascia una profonda ferita nella coscienza di tutti noi”. 

Queste le parole del consigliere regionale Giuseppe Neri, in seguito agli atti vandalici subiti dalla scuola dell’infanzia Arghillà - Salice (RC).

“Purtroppo, non è la prima volta che l’istituzione scolastica ‘Radice Alighieri’ nel quartiere di Arghillà, è soggetta ad atti vandalici perpetrati da chi, con codardia, utilizza il favore delle tenebre per distruggere e deturpare quei luoghi accoglienti e formativi, adibiti ad ospitare la didattica dei bambini. In una scorribanda notturna devastati: l’attrezzatura per l’attività didattica, libri e materiale scolastico; anche banchi, sedie e armadietti distrutti dalla furia dell’ignoranza e della delinquenza”.

“Forse siamo di fronte - continua Neri - ad un atteggiamento di sfida, o semplicemente dinanzi ad un triste caso di noia esistenziale; sta di fatto che, vandalizzare e defraudare asili e scuole cittadine significa attaccare il patrimonio educativo e sociale, destinato alla crescita personale e valoriale delle future generazioni dell’intera comunità reggina”.

“Da cittadino, ancor prima che da rappresentante delle Istituzioni - conclude l’esponente di ‘Fratelli d’Italia’ - mi auguro che le Forze dell’ordine, di certo attivamente impegnate nella individuazione dei responsabili, riescano al più presto a consegnare alla giustizia i vigliacchi che si sono macchiati di un gesto così vile. Alla dirigente dell’Istituto comprensivo ‘Radice Alighieri’, Avv. Sapone, agli insegnanti e a tutto il personale scolastico va tutta la mia solidarietà, certo che non si lasceranno scoraggiare dallo scempio registrato quest’oggi. Il mio concreto contributo di vicinanza non verrà meno”.

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Emergenza coronavirus, Serra: scuole chiuse fino al 3 dicembre

Scuole chiuse, fino al prossimo 3 dicembre.

È quanto dispone l'ordinanza firmata dal sindaco di Serra San Bruno, Alfredo Barillari.

Il provvedimento è stato disposto alla luce del "recente incremento dei contagi da Covid" ed in considerazione della "nota dell’A.S.P. di Vibo Valentia, avente ad oggetto: “proposta sospensione dell’attività didattica in presenza – scuola dell’infanzia – scuola primaria e 1°classe scuola secondaria di primo grado della Provincia di Vibo Valentia”.

Preso atto che con la nota in questione, l'Asp ha proposto "a tutela della salute pubblica, la sospensione dell’attività didattica dal 10.11.2020 al 03.12.2020, anche in considerazione dell’aumento dell’incremento della curva epidemiologica nel comparto scolastico e del ritardo nella lavorazione dei tamponi e nella ricostruzione dei contatti dei casi positivi", il primo cittadino serrese ha "ritenuto necessario, allo scopo di prevenire una possibile diffusione del virus Covid -19, disporre la sospensione della didattica in presenza in tutte le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado del comune di Serra San Bruno"  a "far data da martedì 10 novembre 2020 e fino al 03.12.02020".

 

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