Serra San Bruno, il Comune aderisce alla campagna “Il maggio dei libri”

Il Comune di Serra San Bruno, guidato dal sindaco Luigi Tassone, ha aderito alla campagna di promozione alla lettura dal titolo: “Il maggio dei libri 2017”.
 
"In questo modo- si legge in una nota del primo cittadino - si intende sottolineare il valore sociale della lettura quale elemento chiave della crescita personale, culturale e civile di una comunità. La campagna – promossa dal Centro per il Libro e la Lettura del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo - ha preso il via oggi, 23 aprile (data individuata dall'Unesco come giornata mondiale del libro e del diritto d'autore) e proseguirà per tutto il mese di maggio".
 
La delegata all'Istruzione del Comune, Brunella Albano, a tal proposito, ha provveduto ad inserire nella banca dati de “Il Maggio dei libri” un'iniziativa indicata dalle maestre delle prime classi della scuola primaria “Nazzareno Carchidi”.
 
"Il filone tematico scelto è quello della legalità e prenderà spunto dalla lettura e dalla visione di Pinocchio per far scoprire ai bambini la cultura alla legalità intesa come rispetto di regole civili e valori normali. Gli alunni, a fine campagna, realizzeranno dei disegni e scriveranno dei loro pensieri che saranno successivamente messi insieme per la creazione di un libro.
 
Nel mese di maggio, che richiama simbolicamente alla crescita e alla maturazione ma anche all'allegria e al piacere – concetti, questi, legati alla cultura – si terranno anche presentazioni di libri presso la scuola secondaria di Primo grado Ignazio Larussa”.
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Ernesta Zadra risponde a Scopacasa

Riceviamo e pubblichiamo una lettera della Signora Ernesta Zadra

Sento il dovere di rispondere Al Prof. Scopacasa nella sua qualità di ex Consigliere e Direttore Didattico nel c.d.a. dell'Asilo Chimirri di Serra San Bruno, in seguito ad una sua intervista al Vizzarro, in cui spiega le motivazioni delle sue dimissioni. Cercherò di rispondere punto per punto alle sue dichiarazioni che si sono incentrate in particolare sull'Amministrazione dell'Asilo a suo dire, poco chiara e dalla trasparenza assente e di un Registro protocollo carente; ed altro che andrò man mano analizzando.

Nell'Archivio della Scuola è conservato tra gli altri documenti amministrativi, il Protocollo che è stato forse il solo atto che il professore sembra abbia consultato ed in cui, tra l'altro sono registrate le richieste di assunzione delle maestre del territorio. A quanto pare, i soli fatti che interessavano il Professore. Almeno due fra queste sono state registrate prima di quella della maestra che è stata poi assunta. Mi meraviglio che il professore non le abbia notate.

Ha detto il vero che l'Archivio storico dell'Asilo , vecchio di cento anni e che narra la storia di questa gloriosa realtà scolastica di Serra san Bruno ed anche l'Archivio corrente, sono stati da me conservati, nella mia qualità di Responsabile Legale della Fondazione allorché l'edificio che accoglie l'Asilo si era trasformato in un cantiere. Ho l'orgoglio di averli salvati da una sicura dispersione. Il professore ha potuto riscontrarne la avvenuta restituzione quando , in uno dei primi Consigli d amministrazione che si sono tenuti nell'Asilo, è stato aperto il mobile che li contiene, affinchè potesse consultarli quando e come voleva. Così è scritto nel Verbale stilato nell'occasione. Ho anche aggiunto che parte dei documenti erano a disposizione nello studio del commercialista Salerno che tiene la nostra contabilità ed altri che si riferivano alla contablità dei lavori di ristrutturazione dell'edificio ed i rapporti con la Regione, erano stati curati da Gerardo Rachiele che era l'ex Consigliere tesoriere, uomo di grande rettitudine ed anche di esperienza perchè ex direttore della Carime, e che era pronto a fornirgli ogni spiegazione in merito. A quanto mi risulta, il professore ha consultato gli atti con la Regione, ma non altri incartamenti e mi meraviglio ancora una volta che egli abbia, senza gli opportuni approfondimenti, parlato poi di scarsa trasparenza amministrativa .Posso dire| a chi giova?

Il Professore Scopacasa si è dimesso dall'incarico di Direttore didattico, nomina ricevuta dal Consiglio di Amministrazione della Scuola, per le motivazioni di cui sopra ed ha consigliato, per la trasparenza di affiggere un bando in bacheca per reperire un candidato sul territorio. Mi corre a questo punto l`obbligo di chiedergli come mai non abbia sentito di seguire la stessa prassi in occasione della nomina della maestra, poi assunta per chiamata diretta?

Vorrei anche che il Professore, Preside emerito, mi spiegasse il senso della sua affermazione quando ha parlato di missione che intendeva svolgere nell'Asilo Chimirrri, perchè egli non è entrato con gentilezza e umiltà nelle aule di questo vetusto edificio, bensì, come si suol dire, a gamba tesa e con velleità egemoniche. Ha subito accusato la precedente Amministrazione di assenza di ,trasparenza amministrativa minacciando Consiglieri e maestre riunuti, di far venire un ispezione dell'Ufficio scolastico ( che si è poi concretizzata), di far togliere la parità all'Asilo e di far chiudere la scuola. Ignorando che ciò avrebbe comportato il licenziamento del personale e delle maestre e la fine del glorioso Asilo Chimirri che tanti benefici aveva apportato in tanti anni di attività alla popolazione. Con le sue intemperanze e minacce continue, il Professore è riuscito a sconvolgere il tessuto psicologico dell'ambiente umano che operava nell'Asilo e che non aveva mai dovuto affrontare una situazione così devastante per la sua sopravvivenza. Mi domando infatti quanto questa fragilità abbia influito nella votazione all'unanimità per  l'assunzione della maestra sostenuta dal Professore Scopacasa. Almeno per quanto riguarda il mio voto.

Il professore Scopacasa è giunto persino ad aggredirmi verbalmente, con tale violenza da indignare i consiglieri , nonché i genitori presenti nell'Asilo. Ciò ha comportato che gli stessi genitori si recassero il giorno dopo dal Sindaco per denunziare l'acccaduto e chiedere la rimozione del professore dall'Asilo; esempio seguito anche dalle maestre , che hanno raccontato dei soprusi subiti. Il giorno seguente l`accaduto, anche io mi sono recata presso la locale stazione dei carabinieri per denunciare l'aggressione verbale a cui ero stata sottoposta, ma ho scoperto che il reato di calunnia è stato depennato dal Codice penale. Il prof. Scopacasa ha lamentato che il pagamento degli stipendi al personale dell'Asilo erano in ritardo( aggiungo di un mese e mezzo), ma come era possibile lavorare in queste condizioni?

 

A questo punto ci auguriamo che il Sindaco, che sappiamo ha nominato il Consiglio, con elementi che riteneva all'altezza del compito, non rinnovi il Professore Scopacasa nel Consiglio dell'Asilo Chimirri, poiché egli è ormai persona non gradita. Un grazie ai Consiglieri per quanto hanno potuto operare in tante difficoltà. Rimane alla fine l'amarezza di quello che si poteva fare e non è stato fatto e la constatazione che l'arroganza poteva essere sostituita con un poco di umana solidarietà

Serra, convocato il consiglio cmunale

Il presidente del consiglio comunale, Maria Rosaria Franzè, ha convocato il consiglio comunale per mercoledì 19 aprile, alle ore 15, nei locali di palazzo Chimirri.

Due soli punti all'ordine del giorno:

  1. Approvazione dei verbali della seduta precedente;
  2. Approvazione del bilancio di previsione finanziario 2017/2019

Nel caso di mancanza del numero legale, la seconda seduta è prevista per venerdì 21 aprile 2017-

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Controlli dei carabinieri nelle Serre, denunciato un minorenne

Prosegue l'attività di controllo del territorio condotta dai carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno, guidata dal capitano Mattia Ivano Losciale .

Anche nello scorso fine settimana, i militari hanno dato esecuzione ad una serie di azioni di prevenzione e verifica che hanno interessato i comuni di Soriano Calabro, Arena, Acquaro, Fabrizia e Mongiana.

Tra giovedì 30 marzo e domenica 2 aprile, infatti, gli uomini in forze alle Stazioni di Arena, Fabrizia e Soriano Calabro, supportati dai militari del nucleo radiomobile della Compagnia, hanno effettuato oltre 110 controlli alla circolazione stradale, una decina di perquisizioni per la ricerca di armi e stupefacenti, oltre a venti controlli, in via amministrativa, per la verifica della regolarità dei titolari di licenza di porto d’armi.

Nel corso delle attività, un minorenne è stato denunciato per ricettazione, perchè trovato alla guida di un ciclomotore cui era stato cancellato il numero si telaio.

 

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Quando la regina del Belgio Paola Ruffo visitò la Certosa e le Ferriere

Scorrendo l' aggiornata classifica dei " Luoghi del cuore " stilata del F.A.I., occorre scendere al 4725 posto per trovare le Reali Ferriere di Mongiana, molto più giù, ovviamente, della Certosa di Serra San Bruno indicata al n. 3590, un pò meglio del Castello Ruffo di Nicotera che è al n. 5137. 

Una classifica che parla da sè, notando l' Area archeologica di Isola Capo Rizzuto ( n.4) , il Santuario di S. Maria delle armi in Cerchiara di Calabria ( n. 115), o la Rupe di Tropea ( n. 137) e i Bronzi di Riace (n. 846 !).

Il suddetto elenco mi ha fatto tornare in mente quell'indimenticabile 30 giugno 2001, quando Paola Ruffo di Calabria, regina del Belgio, fu accolta col suo seguito nella Certosa di Serra San Bruno per il vespro pomeridiano.

Avevo avuto il piacere di conoscere Sua Maestà diversi anni prima a Roma, invitato dall'ambasciatore Paolo Francesco Fulci, il quale mi aveva proposto di redigere una monografia sulla famiglia Ruffo. 

Nell'aprile 2001 la Regina mi raggiunse per telefono nello studio al Dipartimento di Storia dell'Università della Calabria, informandomi che alla fine di giugno sarebbe venuta in Calabria e chiedendomi se poteva essere ammessa all'interno della Certosa, non accessibile alle donne. 

Le risposi subito che il Diritto Canonico prevede che le regine cattoliche regnanti godono del privilegio di ingresso, previa domanda alla Santa Sede e al Priore della Certosa.

La richiesta partì in Vaticano e venne subito accolta, ma con le particolari rituali discrezioni previste all'occorrenza.

Un seguito limitato a nove persone, vestite sobriamente, una vettura normale e non elegante, che potesse entrare dal portone principale.

Del seguito feci parte anch'io e mia moglie con l'incarico di incontrare fuori di Serra San Bruno la Regina,  e accompagnarla a Serra, precedendo la sua auto.

Mi sembrò opportuno proporre come punto d'incontro, proprio le Reali Ferriere di Mongiana.

Fu proprio così. Lì però Paola Ruffo giunse in pullman con tanti suoi amici e conoscenti, che non potendo visitare la Certosa, gradirono moltissimo entrare nel Real Museo, mentre Lei a bordo della mia Lancia, poté varcare le "segrete" mura certosine, accolta con giubilo e "dolcetti " dalla comunità monastica.

Le Ferriere furono visitate al ritorno dalla Regina, e vennero da Lei inserite nei luoghi da rivisitare.

Un tassello di storia  - se non erro - che vale la pena ricordare.

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Serra, al via il progetto di alternanza scuola-lavoro per 14 studenti dell'Einaudi

“Ha preso il via nella giornata odierna presso la sede municipale situata in piazza Carmelo Tucci il progetto di alternanza scuola-lavoro per 14 ragazzi dell'Istituto d'istruzione superiore “Luigi Einaudi” di Serra San Bruno, guidato dal dirigente scolastico Antonino Ceravolo”.

E’ quanto si legge in una nota dell’Amministrazione comunale del borgo della Certosa

 “Si tratta – prosegue il comunicato - di 11 ragazzi dell'indirizzo AFM e di altri 3, dell'indirizzo CAT, collocati nei seguenti uffici:

  • Ufficio tributi
  • Ufficio elettorale
  • Ufficio europa
  • Ufficio ragioneria
  • Ufficio del personale
  • Ufficio anagrafe
  • Ufficio tecnico

L'Istituto “Einaudi”, quindi, ha inteso instaurare un rapporto di collaborazione con l'amministrazione comunale per consentire agli studenti di realizzare due percorsi formativi personalizzati presso gli uffici municipali. Da parte sua, la stessa amministrazione – guidata dal sindaco Luigi Tassone – ha manifestato la propria disponibilità ad accogliere gli studenti nella sede comunale per lo svolgimenti di tali percorsi, atti all'acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro.

 Gli studenti – continua la nota - a partire da oggi, saranno impegnati per i successivi 10 mercoledì e il percorso avrà una durata di 3 ore al giorno.

 In ogni caso, l'attività di tirocinio formativo non costituisce rapporto di lavoro.

 Il progetto, infine, è frutto di un'apposita convenzione stipulata tra l'Istituto “Einaudi” e il Comune di Serra San Bruno, attraverso la quale – secondo quanto affermato dal primo cittadino – "si è inteso dare vita ad una esperienza che darà la possibilità ai ragazzi di interfacciarsi con il Comune ed, in generale, con il mondo del lavoro. Ci riteniamo soddisfatti per l'opportunità che siamo riusciti ad offrire agli studenti di acquisire nuove competenze professionali e di osservare da vicino il lavoro svolto quotidianamente dai nostri funzionari»”.

Giustizia lumaca nel vibonese, l'amaro sfogo di un ex lavoratore

Riceviamo e pubblichiamo
"L’assetto organizzativo conseguente al recente processo di riordino del settore della Giustizia ha determinato un progressivo smantellamento di molti presidi giudiziari minori presenti sul territorio e un conseguente congestionamento dei Tribunali. Un provvedimento che, in particolare nel Vibonese, ha avuto un effetto domino devastante a discapito delle condizioni di molti cittadini che da anni cercano giustizia, ma che proprio per la grossa mole di procedimenti giudiziari che intasano il Tribunale di Vibo Valentia sono costretti ad attese eterne. Il tutto in un territorio in cui i rappresentanti politici – anche rispetto allo smantellamento dei presidi giudiziari, quali ad esempio le sedi dei Giudici di Pace – hanno saputo produrre nel tempo solo annunci fumosi, condannando ancor di più alla miseria assoluta interi nuclei familiari. È questo il caso di molti dei nostri assistiti, tra i quali vi è Raffaele Grillo, invalido civile con tre figli e moglie a carico, che da tre anni attende invano una sentenza che viene reiteratamente rinviata e del quale riportiamo un’emblematica lettera.

Mi chiamo Grillo Raffaele, ho 59 anni, e sono un lavoratore riservista  licenziato da circa quattro anni.

E sono anche disperato. 

Disperato perché da anni non lavoro e non ho la possibilità di mantenere me stesso e la mia famiglia e da anni sono in attesa di una giustizia che non arriva mai.

E questa è la mia storia che affido alla stampa ed agli organi di informazione perché le diano voce, perché la mia di voce non basta più, come non basta la fiducia in una giustizia che cessa di essere giusta, a prescindere dai provvedimenti che adotta e dalle sentenze che pronuncia, laddove ritarda, come nel mio caso, a dare risposte ai cittadini che sono costretti a chiederne l’intervento.

Una voce che spero porti dei cambiamenti in un mondo di sordi, o apparenti, tali quale quello in cui mi sembra ormai da anni di vivere, essendo rimaste senza esito le mie richieste ed i miei appelli e, con essi, le mie speranze.

Questi i fatti.

Lavoravo sin dal 2010 con una società di pulizie in virtù di un contratto di inserimento e di una pluralità di contratti a tempo determinato protrattisi oltre i termini massimi previsti dalla legge e che inoltre presentavano diverse altre illegittimità che a suo tempo avevano determinato la società datrice di lavoro, Gestione Servizi Integrati di Ivrea, di stipulare un accordo in sede sindacale con il sottoscritto riconoscendo la natura di contratto a tempo indeterminato del proprio rapporto pur di impedire l’altrimenti inevitabile contenzioso.             

Ciononostante la Ariete Servizi Integrati di Modugno, subentrata alla prima, decideva di non tener conto di niente non assumendo il sottoscritto che, pertanto, dal 31 luglio 2013, è ormai senza lavoro.

Esauritosi il periodo di fruizione della disoccupazione ordinaria sono ormai anni che non percepisco niente, risultando per di più praticamente impossibile per un uomo della mia età e nelle mie condizioni di salute trovare altra occupazione.

Ragion per cui la mia unica speranza era e rimane il giudizio tempestivamente iniziato presso la Sezione Lavoro del Tribunale di Vibo Valentia con ricorso depositato nel marzo del 2014.

Giudizio da cui ragionevolmente, ritenendo fondate le mie ragioni, mi aspetto molto confidando in una sentenza che possa ridare un po’ di luce e di colore alla mia vita e a quella dei miei familiari.      

Si può quindi immaginare il mio stato d’animo di fronte all’ulteriore rinvio della causa prevista per lo scorso 15 marzo 2017 comunicatomi dal mio legale di fiducia a causa, mi si riferisce, di una sospensione dell’attività della Sezione Lavoro.

Il tutto senza che nei tre anni pieni trascorsi dal momento del deposito del ricorso si sia mai riusciti a fare anche una sola udienza.

Di rinvio in rinvio infatti a distanza di tre anni ancora non si è avuta neanche una sola possibilità di discutere la causa.

In una occasione mancava il Giudice titolare, in un’altra era stato trasferito senza essere sostituito, in un’altra ancora si aspettava da un momento all’altro l’arrivo del nuovo Giudice.

 E dopo l’arrivo e l’insediamento, un altro rinvio perché il Giudice appena arrivato era stato già trasferito!!!!

Tutto vero e verificabile 

Oggi le ragioni dell’ulteriore rinvio (non si sa nemmeno a quando…) risiedono nella inagibilità, mi si dice, del nuovo Palazzo di Giustizia tanto che, con poche eccezioni, tutti i procedimenti di lavoro e previdenza sono stati sospesi anche se il problema del Giudice mancante, anche qui a quanto mi si riferisce, continua ad esserci.

Risultato: la mia causa, quella da cui dipende tutto il mio futuro e tutta la mia vita, e che pur poteva risolversi in una sola udienza non necessitando di prove particolari ma solo di un Giudice che la decidesse, a distanza di tre anni, naviga nel limbo o, per meglio dire, nella palude in cui la giustizia italiana in generale evidentemente si trova ed annaspa in maniera irreversibile.

A tutto danno dei cittadini.

Io non so se ci sono colpe e responsabilità specifiche e, se vi sono, non ne conosco gli autori.

Quello che so è che vorrei che qualcuno – qualcuno che conta e che può fare qualcosa - sentisse il mio che è un vero e proprio grido di dolore e di disperazione e mi desse una risposta.

Una risposta qualsiasi invece dell’assordante silenzio delle istituzioni che, incuranti della sofferenza di chi non chiede altro che di poter lavorare per vivere dignitosamente, fanno scivolare via il tempo senza dare un segno di vita e senza preoccuparsi minimamente del tormento che questo inutile stillicidio di giorni provoca a chi come aspetta di avere giustizia .

Sperando di averla.

Serra San Bruno, 30 aprile 2017 -   Raffaele Grillo"

 Slai Cobas – Serra San Bruno

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Agguato nelle Preserre, 27enne ferito a Sorianello

Nella serata di ieri, un 27enne è sfuggito miracolosamente ad un agguato mentre stava percorrendo in auto la strada che collega la frazione Savini a Sorianello.

La vittima, Giovanni Nesci, benché ferita di striscio alla testa, è riuscita a mettersi in salvo raggiungendo l’ospedale di Vibo Valentia.

 Sull’accaduto indagano gli agenti del commissariato di Serra San Bruno.

 Il 27 enne, che non versa in pericolo di vita, è noto alle forze dell’ordine per essere stato arrestato nel 2015, insieme ad un sodale, con l’accusa di aver cercato, fingendosi carabiniere, di estorcere denaro ad un imprenditore del vercellese.

 

 

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