Ospedale Serra, "In Movimento" al sindaco: "I cittadini hanno bisogno di chiarezza, non di annunci e prese in giro"

"Dall'incontro svoltosi alla cittadella regionale il 16 u.s. tra i vertici del dipartimento Salute, i sindaci ed i rappresentanti del Comitato San Bruno avente ad oggetto la problematica relativa all'Ospedale ed alla possibilità di allocare la casa di comunità al di fuori del nosocomio, è emerso che nel corso dell'anno 2021 l'Asp di Vibo Valentia, nella persone del Commissario Straordinario Dott.ssa Maria Bernardi, aveva manifestato al Sindaco di Serra San Bruno la volontà di acquistare l'edificio attualmente detenuto in locazione ed adibito a sede del Distretto Socio Sanitario.

Ad oggi non ci è dato conoscere i termini di tale manifestazione di volontà, ma in merito a tale vicenda non possiamo esimerci dal porci qualche domanda e cioè:

- Perché e sulle basi di quali motivazioni il Sindaco, nel ricevere la proposta di acquisto da parte dell’Asp, ha ritenuto di non dover sottoporre al Consiglio Comunale la valutazione di tale opportunità;

- Quali sono state le valutazioni, positive o negative che siano,  fatte dal Sindaco che lo hanno indotto a non considerare tale opportunità vantaggiosa per Serra e per l’intero comprensorio,  tanto in termini di migliore offerta del servizio sanitario per il territorio quanto dal punto di vista economico per un ente, quello serrese, che versa in uno stato di dissesto, tante volte usato come giustificazione  dallo stesso Sindaco alla Sua incapacità amministrativa.

A nostro avviso sarebbe opportuno, ma crediamo poco che ciò avverrà, che il Sindaco Barillari spiegasse ai cittadini, quali sono i pro e i contro nascenti dalla accettazione o meno della predetta manifestazione di volontà da parte dell’Asp.

Ma allo stesso tempo smentisse se ciò non fosse vero lo stesso dirigente che ha apertamente affermato e ribadito di aver direttamente effettuato tale proposta.

Per quanto ci riguarda questa è una vicenda che va chiarita fino in fondo anche perché non si capisce come mai un Sindaco si assuma la responsabilità di non cogliere un'opportunità che non solo avrebbe garantito a Serra ed all'intero comprensorio delle Serre maggiori certezze, dato l’investimento da farsi da parte dell’Asp, dal punto di vista sanitario ed un potenziamento qualitativo e quantitativo dei servizi sanitari garantiti dalla stessa Asp (nel caso di specie concernente nello specifico la medicina territoriale). Oggi avrebbe, soprattutto, evitato tutta la problematica relativa all'allocazione della casa di comunità perché la stessa sarebbe potuta essere ubicata all'interno dell'edificio ceduto, attuale sede degli uffici della azienda sanitaria.

Abbiamo l'impressione che al Sindaco Barillari, al netto dei selfie, dall’ossessiva smania di apparire sugli organi di informazione, delle pose e degli inutili e vuoti proclami,  importi poco dal punto di vista sanitario, e non solo, delle sorti di questo territorio, tantomeno importi se la casa di comunità venga allocata all'interno dell'Ospedale e se questa assurda decisione possa compromettere definitivamente la speranza di avere a Serra San Bruno l'Ospedale ( di zona disagiata ) previsto dal Dca n. 64/2016, implementato dal pieno utilizzo delle sale operatorie e di ulteriori servizi.

Ciò che non ci spieghiamo è se tale atteggiamento sia dovuto ad una chiara ed oramai acclarata miopia politica, unita ad incapacità ed inadeguatezza amministrativa, o a cosa?

Ci chiediamo altresì, come mai tra i Sindaci del comprensorio, il Sindaco Barillari sia rimasto l’unico a sostenere che l’allocazione della casa di comunità all’interno del nosocomio serrese non pregiudichi il futuro dello stesso; possibile che sia l’unico illuminato rispetto a tutti gli altri suoi colleghi?

 Pertanto invitiamo il Sindaco a farsi un bagno di umiltà e a mettersi seriamente al lavoro per garantire a tutti i cittadini, serresi e del comprensorio, quel diritto alla salute e a prestazioni sanitarie degne di un paese civile.

A prendere reale coscienza della realtà ed affrontare le problematiche legate all’Ospedale San Bruno ed alla locazione della casa di comunità in una sede diversa da quella attualmente individuata.

Tale soluzione appare ancora possibile, per come più volte affermato dal Commissario dell’Asp di Vibo Dott. Giuliano ( in occasione del Consiglio Comunale aperto di Serra e della Conferenza dei Sindaci della Provincia di Vibo), e per ultimo ribadito dai Dirigenti regionale che hanno presieduto l’incontro di giorno  16 alla Cittadella.

Non c’è tempo da perdere, non c’è lo possiamo permettere.

Si svegli il Sindaco, la Giunta e gli amministratori tutti, in quanto delle decisioni prese al riguardo saranno tutti responsabili verso i cittadini di Serra e dell’intero territorio. Non si potranno accettare o ammettere “io non sapevo” oppure “a me non hanno detto”.

Se poi, per incapacità amministrativa o perché a Serra realmente non esistono strutture alternative (di questo fortemente e concretamente dubitiamo), bisognerà prendere atto che una possibilità, ultima, esiste ed è quella offerta dal Sindaco di Spadola di allocare la Casa della Comunità nei locali messi a disposizione gratuitamente dalla sua amministrazione, che sin d’ora ringraziamo per il grande senso civico dimostrato nell'affrontare l'intera vicenda.

I cittadini hanno bisogno di verità e chiarezza, non di annunci e prese in giro, il popolo vuole verità non selfie.

I Serresi vogliono un Sindaco”

E’ quanto si legge in una nota del Movimento politico culturale "In Movimento".

 

 

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Ospedale Serra San Bruno, De Caria e Zangari chiamano a raccolta i cittadini in vista del sit-in di venerdì alla Cittadella regionale

“Unità e partecipazione. In vista del sit-in previsto alla Cittadella regionale per venerdì prossimo dove manifesteremo tutto il nostro dissenso circa le sorti del nosocomio di Serra San Bruno, dimenticato dalla politica sanitaria regionale e dall’Asp di Vibo Valentia, chiamiamo a raccolta tutti quanti credono che la sanità sia un bene comune da garantire ad ogni uomo in quanto tale. Questo rappresenterà l’inizio di tutta una serie di manifestazioni ed incontri aventi come minimo comune denominatore la restituzione di un ospedale di montagna cosi come previsto dalla legge e la garanzia che i livelli essenziali di assistenza vengano ripristinati anche nel comprensorio delle Serre, dove non può e non si deve morire per mancanza di servizi sanitari. Dove si è scelto di smantellare l’unico ospedale presente sul territorio senza tenere conto della richiesta di salute dei cittadini, dove il diritto alla salute viene calpestato ogni giorno dall’inefficienza burocratica da un lato e da scelte politiche scellerate dall’altro. Fino a pochi giorni fa alla nostra rivendicazione di sanità la politica regionale e l’Asp di Vibo Valentia hanno risposto con un valzer di contentini senza alcun contenuto reale, adesso è il momento di rappresentare nelle sedi decisionali il nostro disappunto e la nostra protesta. Occorre, dunque una presa di posizione forte che sappia mettere alle porte le bugie elettorali e le complicità che di mese in mese hanno portato a questo disastro, per questo la nostra arma sarà la nostra presenza. E' per questo che insieme a tutti gli altri movimenti nati e presenti sul territorio che hanno come obbiettivo la tutela della salute e dell’ospedale “San Bruno”, abbiamo pensato di istituire dei pullman che da Serra San Bruno e dai paesi vicini partiranno venerdì mattina alle ore 8.30 (Serra) ed alle 8.45 (Brognaturo) alla volta di Catanzaro dove chiederemo che una delegazione venga ricevuta dal Commissario alla sanità e Presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto, al quale sottoporremo le richieste di tutti i liberi cittadini che saranno presenti per difendere la dignità e il rispetto civico che attualmente sentiamo calpestati da atti scellerati che non sono degni di un popolo civile come il popolo del territorio delle Serre calabre. Lasciamo da parte ogni colore politico e marciamo uniti vero un bene comune, quello del ripristino della sanità nel Comprensorio montano delle Serre, uniti si vince”.
 
E' quanto si legge in una nota vergata dai rappresentanti del “Movimento Serra al Centro”, Giuseppe Zangari e Gregorio De Caria
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Ospedale Serra San Bruno, Rachiele e Pisani: "Il sindaco faccia chiarezza, da parte nostra iniziative sempre più incisive"

"E' davvero curioso come il sindaco di Serra San Bruno, Alfredo Barillari, dopo essersi adoperato affinchè la Casa di Comunità trovasse sede nel corpo dell'ospedale San Bruno ed essersi autoproclamato garante della veridicità delle promesse del Commissario dell'Asp vibonese, Giuseppe Giuliano e per suo tramite, del Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, adesso intenda partecipare alle azioni a difesa del nosocomio montano che da più parti si fanno sempre più incalzanti. Un dissidio interno che dovrebbe chiarire una volta per tutte, sgomberando il campo da dubbi e contraddizioni. Unitamente ad altri movimenti e comitati abbiamo organizzato un autobus con cui, il 16 dicembre, andremo a intavolare un sit-in di protesta alla Cittadella regionale, chiedendo ai piani alti della Regione che un territorio montano con mille difficoltà come quello del comprensorio delle Serre non venga abbandonato a se stesso e dimenticato, facendolo retrocedere, in campo sanitario ma non solo, a cinquant'anni addietro. Alle riunioni organizzative in vista del sit-in, ma più in generale in vista di ogni altra iniziativa, lavoreremo affinchè il fronte della protesta sia il più largo possibile, includendo sindaci e rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Una cosa è certa la mobilitazione non si fermerà qui e saremo pronti ad iniziative sempre più incisive perchè non si può decretare la morte della sanità nel territorio più difficile della Calabria centrale". 
 
E' quanto scrivono in una nota, le componenti del Movimento "Serra al centro", Nensy Rachiele e Cosimina Pisani. 
 
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Iovine e Franzé (Serra al centro) dicono "no alla Casa di comunità nell'ospedale"

“Un sistema sanitario prossimo alle esigenze del cittadino non sta a significare che la Casa di comunità debba essere ubicata all’interno dell’ospedale civile di Serra San Bruno. C’è un curioso travisamento tra lo scopo principale di queste nuove istituzioni sanitarie ed il modo in cui viene tracciata la loro prospettiva nel Vibonese. La ragione di queste nuove strutture sta nel fatto che dovrebbero fungere da “filtro” territoriale – quindi devono stare sul territorio – per evitare un imbuto caratterizzato da accessi impropri al pronto soccorso. Dovrebbero, quindi, lavorare in sinergia con la medicina territoriale, i medici di famiglia, onde evitare che pazienti cronici finiscano in ospedale. Ma all’Asp di Vibo Valentia, evidentemente, non la pensano cosi. E anziché capire come meglio dislocare sul territorio la Casa di comunità, hanno pensato bene di inserirla nel corpo del nosocomio “San Bruno”, andando palesemente contromano rispetto alla finalità di questa struttura e creando un doppione il cui scopo, non poi cosi velato visti gli accadimenti degli ultimi mesi, sarebbe quello di sopprimere il servizio ospedaliero. Un piccolo escamotage per svuotare la sanità del Comprensorio delle Serre “da dentro”. Ma qualcosa pare non andare per il verso giusto, infatti se fosse confermato la circostanza che le gare d’appalto per le Case di comunità, portate avanti da Invitalia, sarebbero andate deserte, ci troveremmo in un impasse non previsto dal management vibonese, che rischia di metterne a soqquadro i piani. Sarebbe meglio se il commissario dell’Asp di Vibo Valentia, Giuseppe Giuliano, si preoccupasse di ciò che realmente manca (praticamente tutto) in termini di servizi ambulatoriali sia esterni, al distretto, che interni all’ospedale. Esempio emblematico di un grave disservizio è il fatto che per la scelta del medico di base, o per l’esenzione ticket, un cittadino dell’entroterra deve recarsi a Vibo Valentia. Senza contare, poi, che il centralino dell’ospedale – in costanza di due dipendenti – non funziona. Appare chiaro che dette scelte siano nettamente discutibili rispetto all’interesse pubblico che dovrebbe fungere da unico faro nelle scelte amministrative sanitarie. Un interesse pubblico che sembra cozzare con tante delle decisioni manageriali dell’Asp vibonese. Noi siamo e saremo sempre contrari che la casa di comunità venga ubicata dentro l’ospedale “San Bruno” e per questo non faremo che mantenere alta l’attenzione sulla gestione del diritto alla salute nel Comprensorio delle Serre, affinchè non venga soppresso da un meccanismo decisionale azionato da chi non ha a cuore le sorti del territorio montano”. 
 
E' quanto scrivono in una nota gli esponenti di Serra al centro, Maria Rosaria Franzè e Bruno Iovine
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Ospedale San Bruno, Tassone: “Dall’Asp solo fumo negli occhi”

“Un aspetto mi sembra chiaro: presi probabilmente dalla frenesia di placare una legittima protesta che parte dal basso, portata avanti con grande determinazione dal comitato San Bruno, i vertici dell’Asp di Vibo continuano a prendere in giro un’intera comunità oltre che le istituzioni che la rappresentano.
È di ieri, infatti, la delibera dell’Asp di Vibo con la quale si dà mandato ai tecnici per definire i lavori necessari per poter allocare numero 6 posti letto di recupero e riabilitazione presso il primo piano dell’ospedale San Bruno.
Detta così la notizia, sembrerebbe anche una buona cosa. Quasi trionfalistica. Ma di fronte a tale delibera non posso tacere per onestà intellettuale di chi conosce fino in fondo i fatti e per amore di un territorio a cui dedico, con tutti i limiti umani, tutte le mie energie e la mia azione politica.
Ciò detto è doveroso fare alcune precisazioni al fine di ricostruire i fatti e mettere in evidenza l’ennesima presa in giro dei vertici dell’Asp, che spero non abbia avuto l’avallo consapevole del sindaco di Serra San Bruno.
Il Dca 64 del 2016 prevede per l’Ospedale di Zona disagiata di Serra San Bruno ben 20 posti letto destinati a recupero e riabilitazione. A seguito di tale decreto, su continue insistenze dei sindaci del comprensorio, comprese quelle del sottoscritto in qualità di sindaco pro tempore, l’Asp di Vibo procedeva a conferire incarico ad un professionista per la progettazione di un reparto di recupero e riabilitazione, compresa la realizzazione di una palestra all'uopo destinata.
A seguito della realizzazione di tale progetto, che esiste nella sua interezza, non si continuano tuttora a capire i motivi del perché non siano mandati in appalto i lavori necessari, così come invece è stato fatto per il reparto di lungodegenza.
Questi i fatti rispetto ai quali non temo smentite da chi pensa di poter offendere l’intelligenza di un popolo che vive già i disagi di una zona interna di Calabria.
Alla luce di quanto sopra esposto, la delibera emanata ieri è irrispettosa di quanto stabilito dal Dca 64 e quindi non tiene, tra l’altro, conto delle indicazioni di una norma superiore.
Si tratta insomma di un giochino attraverso il quale si vuole gettare fumo negli occhi ad una comunità che magari non conoscendo fino in fondo i fatti, potrebbe pensare ad una buona notizia.
Per tale ragione nei prossimi giorni investirò di quanto sta avvenendo le massime istituzioni regionale del mio partito ed il segretario regionale Nicola Irto al fine di valutare le azioni da intraprendere nei confronti di chi continua a pensare che la sanità possa essere gestita in questo modo”.

Lo scrive, in un nota, il dirigente regionale del Partito democratico e già consigliere regionale della Calabria, Luigi Tassone.

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Ospedale “San Bruno”, la minoranza contro il sindaco: “Il nuovo medico è solo in parziale sostituzione di chi si pensiona”

“Poca onestà intellettuale e politica”. I consiglieri di minoranza Antonio Procopio, Luigi Tassone, Biagio Figliucci e Vito Regio criticano il sindaco Alfredo Barillari, reo a loro avviso di aver “annunciato in modo trionfalistico che dal 30 novembre e per tutti i mercoledì, un chirurgo farà prestazione ambulatoriali”.

“Il sindaco - sostengono gli esponenti di opposizione - sa bene che tra qualche settimana l’unico chirurgo, tra l’altro serrese, che presta servizio presso il nostro nosocomio andrà in pensione e quindi il nuovo medico, che appunto verrà una sola volta a settimana, dovrà dalle prossime settimane supplire a questa assenza”.

Quindi, “si tratta di una soluzione tampone che non può passare per rafforzamento di un reparto, una sorta di piccola toppa che non può coprire un vuoto enorme”.

Da qui viene sviluppato il nuovo affondo: “quelle del sindaco sono chiacchiere e mistificazione della realtà. Per tale ragione, e anche se notiamo che è sempre più confuso e distante dalla realtà, lo invitiamo a tenere un atteggiamento più serio in tema sanitario e a non buttare fumo negli occhi ad una popolazione che quotidianamente deve fare i conti con i disagi sanitari”.

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L’Avis porta la dieta mediterranea nelle scuole delle Serre

Una serie di incontri, organizzati dall'Avis Calabria, è in programma per i prossimi giorni in alcune scuole delle Serre, per discutere di dieta mediterranea, spaziando sul problema degli abusi di fumo, alcool e droghe, cui i giovani possono incorrere. L’occasione, a ogni appuntamento, viene data dalla presentazione del libro “La dieta mediterranea calabrese - uno stile alimentare in armonia con la salute”, finanziato dalla fondazione “Sapientia” e scritto dal biologo nutrizionista Luigi Elia e da Biagio Cutrì, che ha  curato le illustrazioni e la sezione finale.

Primo incontro mercoledì prossimo alle 100 al plesso di Spadola del comprensivo di Vallelonga, dove, presenti alunni, insegnanti e sindaci del territorio, dialogheranno degli importanti argomenti la preside, Eleonora Rombolà, il vicepresidente vicario di Avis Regionale, Nicodemo Napoli, Antonio Leonardo Montuoro, presidente Accademia Internazionale dieta Mediterranea, l’artista Biagio Cutrì e la biologa nutrizionista Alessandra Barillari. Si ragionerà a 360 gradi su argomenti che stanno a cuore all’associazione di volontariato, che come  effetto “collaterale” dell’attività raccolta sangue ha quello di tutelare e garantire la buona salute dei donatori.

Un buon modo per fare ciò è promuovere un regime alimentare sinonimo di salubrità ed equilibrio, coniugati a cibi unici e gustosi. Ma la buona salute la si garantisce anche facendo comprendere ai giovani che anche il semplice uso di sostanze come fumo, alcool e droghe rappresenta una cattivissima abitudine da evitare. Dopo mercoledì si replicherà il 12 e 13 dicembre alla scuola Azaria Tedeschi di Serra mentre sono ancora da definire le date degli incontri nelle scuole superiori, sempre di Serra, e nei plessi di Capistrano e Vazzano.

“Perché – si legge in una nota – la salute è un bene inestimabile e ad Avis piace divulgarne il messaggio con gli strumenti idonei e convincenti”.  

Serra, Procopio e Tassone criticano Barillari: “Limita la democrazia, se necessario investiremo la Prefettura”

“Siamo guidati da una Amministrazione che ormai naviga a vista e non riesce nemmeno a convocare in modo corretto un Consiglio comunale”.

I consiglieri del Pd Antonio Procopio e Luigi Tassone insistono nella critica alla maggioranza spiegando che “ieri ci sono state notificate due distinte convocazioni di Consiglio comunale, con gli stessi punti all’ordine del giorno, per la giornata di sabato prossimo alle ore 15. La prima convocazione - precisano - chiaramente errata, perché non rispettava i tempi previsti dal regolamento e subito dopo, segnalato l’errore, ci veniva notificata una seconda convocazione ‘straordinaria e urgente’ in questo caso corretta dal punto di vista formale perché notificata 3 giorni prima dello svolgimento del Consiglio”.

In questo, gli esponenti della minoranza vedono una “conferma” rispetto alle precedenti accuse di “confusione amministrativa” ad “una maggioranza incompetente ed inadeguata”.

Inoltre, Procopio e Tassone ricordano “il fatto che sempre per sabato prossimo, su richiesta della minoranza, il sindaco aveva già convocato un Consiglio comunale aperto alle ore 16:30 per discutere dei problemi che riguardano l’ ospedale San Bruno”.
Gli esponenti di opposizione si domandano “come fa il sindaco a convocare un consiglio alle ore 15 con ben 7 punti all’ordine del giorno, considerato che alle ore 16:30 risultata convocato il Consiglio comunale per discutere di sanità”.
“Probabilmente - s’interrogano - il sindaco vuole impedire il normale svolgimento del Consiglio comunale? Decide lui quanto deve durare un Consiglio? Questo atteggiamento non limita la democrazia?”. Pertanto, chiedono al sindaco di “spostare il Consiglio comunale convocato per le ore 15 per consentire che tutti i punto all’ordine del giorno possano essere discussi con tranquillità e serenità. Se la nostra richiesta - concludono - non sarà accolta, annunciamo sin da adesso che interesseremo la Prefettura perché non si può limitare la democrazia”.

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