Terrificante incidente sulla Ss 106, due morti e un ferito grave

Terrificante incidente stradale lungo la Ss 106, nei pressi dell’incrocio per Sibari (Cs), dove questo pomeriggio due persone sono morte e una terza è rimasta gravemente ferita.

Lo schianto, le cui cause sono in corso d’accertamento, ha interessato una Dacia Duster e una Citroën C8.

Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che, dopo aver prestato le prime cure, hanno disposto il trasferimento del ferito in eliambulanza.

La strada è stata chiusa al traffico per consentire le operazioni di soccorso. Sul luogo del sinistro hanno operato anche vigili del fuoco, carabinieri e polizia stradale.

Camper distrutto da un incendio sull’A2 del Mediterraneo, illesi i passeggeri

Un camper diretto a Bologna è andato a fuoco questa mattina tra gli svincoli di Sibari e Frascineto sull'autostrada A2 del Mediterraneo.

L’incendio, fortunatamente, non ha avuto conseguenze per l’anziana coppia che si trovava a bordo.

I due, infatti, dopo aver avvertito odore di bruciato, sono riusciti ad abbandonato il mezzo prima che fosse completamente avvolto dalla fiamme.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno domato il rogo e messo in sicurezza alcune bombole di Gpl presenti sul camper.

La corsia interessata dall'accaduto è stata temporaneamente chiusa al transito per consentire le operazioni di soccorso.

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Permessi per assistere parenti disabili usati per fini personali, denunciati due impiegati

I finanzieri della Compagnia di Sibari hanno accertato come due dipendenti di un ente pubblico, attraverso sistematici raggiri, abbiano fruito di permessi e congedi retribuiti per assistenza a persone disabili, utilizzandoli, in realtà, per adempiere a delle incombenze private e familiari.

Le indagini sono state dirette a verificare il reale utilizzo dei giorni di assenza dal lavoro retribuiti di due dipendenti pubblici che, per fruire dei benefici di legge, avevano appositamente e fittiziamente variato il proprio indirizzo di residenza presso le abitazioni dei congiunti disabili bisognosi di assistenza.

In particolare, le fiamme gialle attraverso servizi di appostamento e pedinamento arricchiti da riprese video-fotografiche e dal riscontro del traffico telefonico, hanno accertato un utilizzo illegale di congedi e permessi retribuiti, non utilizzati per prestare assistenza ai parenti disabili, ma per incombenze private, anche fuori Regione, nonché per partecipare a spettacoli ed eventi televisivi.

I militari hanno, infatti, constatato come gli indagati abbiano truffato l’ente per il quale prestano servizio, grazie a un cambio di residenza ad hoc e alle false dichiarazioni nelle quali hanno fittiziamente attestato di convivere e prestare assistenza in via continuativa ed esclusiva ai rispettivi parenti disabili. Con tali comportamenti, i dipendenti hanno leso sia l’ente pubblico di appartenenza, che ha dovuto fronteggiare l’assenza dei propri lavoratori, che l’Inps, chiamata a rimborsare la quota di retribuzione anticipata dal datore di lavoro. Grazie ai successivi approfondimenti documentali sono stati calcolati i giorni di effettiva assenza ingiustificata (tra permessi e congedi retribuiti) e l’ammontare della retribuzione percepita indebitamente.


In particolare, gli indagati si sono assentati per 117 giorni di permessi retribuiti e 169 giorni di congedi retribuiti, per un complessivo importo indebitamente percepito di circa 23 mila euro a titolo di retribuzione.

Al termine delle indagini i finanzieri hanno segnalato alla procura della Repubblica, per i reati di falsità materiale e truffa ai danni dello Stato, i due dipendenti pubblici che ora rischiano, oltre alla restituzione dell’indebito percepito e il procedimento disciplinare da parte dell’ente di appartenenza, la pena della reclusione da 1 a 6 anni e della multa sino a 1549 euro.

 

In Calabria per cacciare specie protette, denunciati

Quindici cacciatori, provenienti dal Nord Italia, sono stati denunciati, nell'ambito di un'operazione antibracconaggio condotta nella Sibaritide, dai carabinieri forestali.

Durante l'attività, i militari hanno sottoposto a sequestro: fucili, munizioni e diversi capi di selvaggina abbattuta.

L'operazione ha preso il via, quando gli uomini dell'Arma hanno intuito che i cacciatori, molti dei quali provenienti dalla Toscana, si facevano aiutare da "guide" reclutate tra residenti nella zona per praticare la caccia illegale a specie protette.

Sono scattate, quindi, una serie di perquisizioni che hanno portato al rinvenimento di centinaia di capi di fringuello, cardellino, verdone, pettirosso ed altri esemplari la cui caccia è vietata.

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Due auto distrutte da un incendio

Notte di fuoco a Sibari, dove la notte scorsa sono state distrutte due automobili parcheggiate poco distante dalla locale Stazione dei carabinieri.

Nonostante l’intervento dei vigili del fuoco, le due vetture, una Fiat 500 L ed una Seat Marbella appartenenti al medesimo nucleo familiare, sono andate completamente in fumo.

Da alcuni elementi raccolti dagli investigatori, l’incendio sarebbe di natura dolosa.

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Al Parco archeologico di Sibari l'iniziativa "Dall’Albania al Mezzogiorno. Arbereshe, un patrimonio da condividere"

Il Museo e Parco archeologico nazionale di Sibari, in occasione delle Giornate europee del patrimonio, propone, domenica 23 settembre 2018, "Dall’Albania al Mezzogiorno. Arbereshe, un patrimonio da condividere".

L'iniziativa prenderà il via, alle ore 16.00, con una conferenza di carattere storico – letterario – antropologico, cui prenderanno parte:  Adele Bonofiglio, direttore del Museo e Parco archeologico nazionale di Sibari; Francesco Marchianò, esperto di albanologia e Damiano Guagliardi, presidente Faa (Federazione delle associazioni Arbereshë).

Alle ore 18.00, invece, ci sarà l’inaugurazione della mostra fotografica di Damiano Guagliardi “Grujia dhe Katundi Arberesh (La donna e il Paese Arberesh)”.

Presentata per la prima volta nel 1988 a Spezzano Albanese, in occasione della 1ª Edizione Mirë se erdhët, la mostra è stata successivamente esposta in Molise, Puglia, Sicilia, Lazio e Lombardia.

Dal 1993 al 2006 è stata allestita presso il Centro iconografico Arbëresh di Mongrassano.

L’evento si inserisce nel programma “MuSST – Musei e sviluppo dei sistemi territoriali” con il quale il Museo di Sibari ha già iniziato, e sta portando avanti, un percorso di valorizzazione del Patrimonio Arbreshë.

'Ndrangheta, catturato pericoloso latitante

Gli uomini dello Sco e delle Squadre mobili di Cosenza e Catanzaro, con il supporto della Polizia scientifica, hanno tratto in arresto a Cassano allo Ionio il latitante Luigi Abbruzzese, considerato il boss dell’omonima cosca egemone nella Sibaritide.

Irreperibile dal 2015, il ventinovenne era inserito nell’elenco dei ricercati più pericolosi d'Italia. Al momento della cattura aveva con sé due pistole, munizioni ed un documento falso.

Condannato in appello a 20 anni per traffico di droga, Abbruzzese era destinatario di una misura cautelare.

 

 

Truffa per il conseguimento di contributi agricoli: 4 indagati, sequestrati beni per oltre 300 mila euro

I finanzieri del Gruppo di Sibari, in esecuzione di un provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca, emesso dal gip presso il Tribunale di Castrovillari, hanno sottoposto a sequestro beni e disponibilità finanziarie, nei confronti di quattro persone di Cassano allo Ionio, ovvero: L.F. di 65 anni; M.V. di 55 anni; A.F. di 31 anni ed E.F. di 30 anni.

Il provvedimento costituisce l’esito di una complessa e articolata indagine, che ha permesso di accertare l’indebita percezione di contributi agricoli erogati, nel periodo 2012-2017, dall’Arcea Calabria, per un importo complessivo di oltre 331 mila euro.

Nel corso dell'attività investigativa, le fiamme gialle hanno accertato le false dichiarazioni presentate dagli indagati, in ordine alla disponibilità di terreni altrui attraverso dichiarazioni di conduzione di fondo agricolo, contratti unilaterali e bilaterali.

Al termine dell’attività investigativa, i finanzieri di Sibari hanno segnalato gli indagati, in concorso tra loro, per i reati di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Il giudice per le indagini preliminari ha quindi emesso un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca anche per equivalente, nei confronti degli indagati, su beni mobili, immobili, denaro ed altre utilità nella loro disponibilità, per un valore di 331.706,33 euro.

Una volta individuati i rapporti finanziari intrattenuti dagli indagati con vari istituti di credito, le fiamme gialle, dopo averne accertata la consistenza, hanno proceduto al sequestro di 331.703,66 euro, pari all’indebito accertato.

L'intera somma è stata trasferita al Fondo unico di giustizia, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

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