La spending review e la politica degli annunci

C’è un argomento che, per almeno due lustri, ha accompagnato il dibattito politico italiano: la spending review, ovvero la revisione della spesa pubblica.

Il tema, trattato  in tutte le salse e ad ogni latitudine, ben si presta a rappresentare il paradigma dell’inadeguatezza della classe politica italiana, incapace di decidere e portare fino in fondo le scelte annunciate.

Dopo essere stata presentata come la miracolosa ricetta, destinata a ridare ossigeno alle asfittiche finanze dello Stato, la spending review è improvvisamente sparita dai radar.

Nonostante fiumi di parole, commissari e commissioni varie, non è mai cambiato nulla: nessuna spesa è stata tagliata ed i carrozzoni - ricettacolo di travet e raccomandati di ogni risma - hanno continuato a bruciare soldi pubblici per scopi sconosciuti ai più.

Tutto è rimasto come prima, compresa la politica degli slogan e degli annunci.

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Provincia di Vibo, pagati 5 stipendi. Niglia: “Presto fuori dal dissesto”

Sono cinque gli stipendi che, in poco più di un mese, si sono visti accreditare sui propri conti i dipendenti della Provincia di Vibo Valentia. Una boccata di ossigeno per i lavoratori e, nel contempo, un chiaro segnale di ripresa dell’ente che, entro i primi giorni del mese di Marzo, si vedrà trasferire dal Ministero dell’Interno circa 2 milioni e 500 mila euro. 

Un trasferimento economico significativo che come evidenziato dai funzionari del settore finanziario dell’Amministrazione provinciale: “Consentirà di recuperare i due salari rimasti in arretrato e permetterà, inoltre, di tornare ad erogare con puntualità le mensilità stipendiali”.

Il 2017, dunque, potrebbe essere l’anno del rilancio per la Provincia di Vibo, anche alla luce dell’esito referendario che ha sancito la permanenza in Costituzione delle Province. 

“Il percorso politico e amministrativo avviato due anni fa sta iniziando a dare i risultati sperati - ha affermato il presidente Andrea Niglia. Il prossimo anno - ha aggiunto - abbiamo buone possibilità di uscire dal dissesto e di conseguenza potremmo erogare finalmente servizi dignitosi  ai cittadini. A questo proposito, attendiamo un chiaro segnale dal Governo nazionale. Noi da parte nostra - ha sottolineato Niglia - abbiamo fatto il massimo di quanto era nelle nostre prerogative”. La Provincia di Vibo Valentia, negli ultimi due anni, ha ridotto notevolmente le spese e ha razionalizzato la macchina organizzativa dell’Ente. “Siamo passati da sei ad un’unica dirigenza (il Segretario generale) e da 378 a 151 dipendenti”, ha messo in luce il vice presidente Pasquale Fera, che ha seguito in prima persona il processo di spending review provinciale. Tra le spese diminuite in maniera più significativa, Fera ha ricordato: “I fitti nel settore dell’edilizia scolastica, che da 1 milione e 200 mila euro sono calati a 470 mila euro e le spese telefoniche che da 370 mila euro annue sono scese a sole 60 mila euro”.

La palla ora passa, dunque, all’esecutivo nazionale, guidato dal premier Paolo Gentiloni, che dopo aver affrontato l'emergenza Monte dei Paschi di Siena, deve approvare i decreti correttivi della riforma Madia sulla Pubblica amministrazione bocciata dalla Consulta, e stabilire la ripartizione dei fondi stanziati dalla legge di Bilancio per Comuni, Città metropolitane e Province. Gli enti locali premono perché arrivi al più presto il decreto sulla ripartizione del fondo previsto dalla legge di Bilancio, che vale circa tre miliardi di euro. “Con queste risorse possono essere neutralizzati i tagli da un miliardo di euro a carico delle Province che vista la vittoria del No al referendum - ha evidenziato Niglia - restano in Costituzione con pieni diritti. Sono stati mesi difficili - ha ricordato, infine, il presidente della Provincia di Vibo Valentia  - abbiamo ereditato un ente in dissesto che veniva da una travagliata gestione commissariale. Le nostre difficoltà sono state, inoltre, acuite anche dai tagli effettuati dal Governo, in seguito alla riforma Del Rio, che hanno penalizzato soprattutto i cittadini, in termini di servizi fondamentali inerenti la manutenzione di strade e scuole. Ora, insieme al neo eletto Consiglio provinciale, ci attendono altri due anni di intenso lavoro amministrativo, politico e istituzionale che, se supportato da seri provvedimenti nazionali, potrà ridare dignità ad un provincia e a un territorio che ha ancora le potenzialità per innescare dinamiche di crescita e di sviluppo sociale ed economico”.

 

 

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