Rifiuti abbandonati in modo incontrollato, scattano i sequestri

 I carabinieri forestale delle Stazioni di Castrovillari (Cs) e Oriolo hanno sequestrato due aree nel comune di Spezzano Albanese, sulle quali erano stati abbandonati cumuli di rifiuti.

 In particolare, il primo sequestro è stato fatto in località “Largo S.Maria” dove, su una proprietà comunale, è stato rinvenuto un ingente quantitativo di rifiuti pericolosi e non.

Il secondo sequestro ha interessato invece un’area ubicata a ridosso del cimitero, dove erano stati accumulati circa 100 metri cubi di rifiuti speciali pericolosi e non, quali: elettrodomestici, fotocopiatrici, materiale edile, plastica, bidoni di vernice, computer, televisori e rifiuti indifferenziati.

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Sequestrati oltre mille prodotti pericolosi

I finanzieri della Compagnia di Castrovillari hanno sequestrato, presso un negozio di articoli per la casa di Spezzano Albanese (CS), oltre mille prodotti privi delle indicazioni di sicurezza e con il marchio Ce contraffatto.

Proprio in seguito alla scoperta del falso marchio Ce, il controllo dell’attività commerciale si è trasformato in una vera e propria ispezione dei locali.

Durante l'attività, le fiamme gialle hanno rinvenuto altri 800 prodotti appartenenti a diverse categorie merceologiche (componenti elettrici e piccoli elettrodomestici, giocattoli, etc.) privi del marchio Ce, dei dati dell’importatore, delle istruzioni in lingua italiana e dei dati che certificano la conformità in termini di sicurezza, la provenienza ed informano il consumatore circa le istruzioni d’uso.

Al termine delle operazioni, il titolare dell’attività commerciale, un cittadino cinese di 48 anni, è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Castrovillari per tentata frode nell’esercizio del commercio.

L'uomo rischia ora una sanzione amministrativa pari a circa 4 mila euro per la detenzione, ai fini della vendita, della merce non conforme agli standard di sicurezza e non recante le informazioni merceologiche in lingua italiana.

 

 

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Rapinano anziana donna, arrestati

È finita nel peggiore dei modi la gita fuori porta di due giovani di Spezzano Albanese, che avevano deciso di trascorrere una giornata a Villapiana, località turistica dell’alto Jonio Cosentino.

I due, infatti, sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro, con l'accusa di rapina in concorso ai danni di un’anziana signora.

In particolare, i militari della Stazione di Villapiana sono stati allertatati in seguito ad una rapina consumata da due giovani, presso un alimentari del lido di Villapiana.

I due, dopo aver scippato la collana in oro ad una donna che si trovava nel negozio, si erano dati alla fuga, inseguiti da alcuni cittadini.

Giunti sul posto, sulla scorta delle indicazioni ricevute dai testimoni, i carabinieri hanno avviato le ricerche che hanno permesso d'intercettare i rapinatori all’altezza del Lungomare di Villapiana.

La coppia, avvistati gli uomini dell'Arma, nel tentativo di sfuggire all’arresto, ha provato a nascondersi dietro le siepi di un locale.

Una volta individuati, i due sono stati fermati ed identificati in P.A. e D.N.C., rispettivamente, di 24 e 28 anni, entrambi residenti a Spezzano Albanese.

Poco lontano, i carabinieri hanno, quindi, rinvenuto la collanina rubata, che, è stata restituita all’anziana signora che nel frattempo era stata soccorsa dai sanitari del 118.

Grazie alle dichiarazioni fornite da diversi testimoni, i presunti scippatori sono stati arrestati per rapina impropria in concorso e lesioni personali.

Una volta espletate le formalità di rito, i due arrestati sono stati posti ai domiciliari, in attesa del giudizio direttissimo.

Presenta un documento falso e ruba 116 mila euro

Si è presentata allo sportello dell'ufficio postale di Spezzano Albanese e dopo aver esibito un documento falso, si è fatta consegnare 116 mila euro depositati sul conto corrente intestato ad una coppia di 40enni del luogo

Una volta scoperto l'ammanco, le vittime hanno denunciato il fatto ai carabinieri che hanno immediatamente avviato le indagini.

Per mettere a segno il colpo, la protagonista del furto avrebbe fatto ricorso ad una tecnica collaudata. L'anno scorso, infatti, un altro conto corrente era stato prosciugato con le stesse modalità.

 

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Sequestrata cava abusiva, denunciate tre persone

I carabinieri forestale delle Stazioni di Castrovillari e Corigliano, durante una attività di controllo coordinata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari nel Comune di Spezzano Albanese, hanno sottoposto a sequestro un’area utilizzata per la coltivazione e l’esercizio di una cava di circa 2 mila metri quadrati.

In particolare, giunti in una proprietà privata situata in località Stragolia Piccola, i militari hanno individuato la cava al cui interno era in corso un prelievo di inerti con l’ausilio di un escavatore e di un autocarro.

Una volta bloccato il prelievo, sono stati avviati gli accertamenti che hanno permesso di riscontrare che l'estrazione del materiale era stata effettuata senza alcuna autorizzazione.

I carabinieri forestale hanno, quindi,  apposto i sigilli per impedire la prosecuzione delle attività di scavo. Contestualmente sono stati sequestrati, anche, i due automezzi.

Denunciate, infine, tre persone, ovvero, il proprietario del fondo ed i proprietari dei due mezzi usati per il prelievo del materiale. I tre dovranno rispondere rispondere di concorso nel reato di attività estrattiva non autorizzata.

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Smaltimento illecito di rifiuti, sequestrato impianto di depurazione. Denunciate due persone

Un impianto di depurazione di acque reflue industriali e stato posto sotto sequestro dai militari del Nipaf di Cosenza, Nucleo di Polizia Ambientale e Forestale Carabinieri, coadiuvati dalle Stazioni Forestale Carabinieri di Spezzano Sila e Castrovillari, nel comune di Spezzano Albanese lungo la SS 19.

Durante le indagini è emerso che l’impianto, utilizzato da una ditta alimentare, era privo delle autorizzazioni allo scarico previste dalla normativa, risultate scadute nel 2014. Durante il controllo i militari hanno accertato, inoltre, l’illecito smaltimento dei fanghi di depurazione industriale prodotti,  oltre alla presenza nelle vasche di depurazione di oltre 80 metri cubi di rifiuti liquidi speciali.

L’indagine, coordinata al Procuratore Capo Eugenio Facciolla, ha portato al sequestro dell’impianto e alla denuncia di due imprenditori, ovvero il legale rappresentante della ditta e il gestore dell’impianto di depurazione. I due sono accusati di “gestione illecita di rifiuti” e “scarico di reflui industriali senza la prescritta autorizzazione”.

I carabinieri forestale sequestrano una cava e due automezzi

I carabinieri forestali della Stazione di Castrovillari hanno posto sotto sequestro una cava dismessa in località “Simeone” nel comune di Spezzano Albanese.

Durante un'attività di controllo, i militari hanno accertato all’interno della cava la presenza di persone che, con l’ausilio di due mezzi, un escavatore e un autocarro, stavano prelevando materiale inerte.

Le indagini hanno permesso di scoprire che l’attività di estrazione era effettuata senza alcun tipo di autorizzazione e che la documentazione esibita dai responsabili aveva come oggetto lavori di altra natura e in altro luogo.

I carabinieri forestali hanno, quindi, proceduto al sequestro preventivo dell’area e di due automezzi rinvenuti sul posto.

Contestualmente sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria il proprietario di una ditta edile e l’autista dei mezzi.

Abbandono indiscriminato di rifiuti, uomo deferito dai Carabinieri Forestali

Continua il controllo dei militari della Stazione Carabinieri Forestale di Spezzano della Sila al fine di prevenire e reprimere reati ambientali. Dopo la capillare attività svolta al controllo delle utilizzazioni boschive e all’abbandono indiscriminato di rifiuti che hanno portato ad individuare i responsabili di tali reati i militari della locale Stazione hanno nei giorni scorsi deferito il proprietario di un fondo in località “Magli” nel Comune di Trenta.

Durante il controllo, si è accertato lo scarico su tale area di rifiuti speciali,non pericolosi provenienti da attività di scavo. Nello  specifico, terre e rocce da scavo. L’area di scarico è stata posta sotto sequestro, il proprietario deferito per violazione al Decreto Legislativo 152/2006, per illecita attività di gestione e smaltimento  di rifiuti speciali.

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