Latitante catturato in Calabria: si nascondeva con la moglie in una casa di campagna

E’ stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Taurianova (Rc), Giuseppe Zappia, 43 anni, latitante da gennaio 2021.

Ritenuto responsabile dell’importazione in Francia di circa una tonnellata di cocaina dal Sudamerica, è stato sorpreso mentre si allontanava a bordo di un fuoristrada dalle campagne di San Martino di Taurianova.

Condannato in via definitiva a dieci anni di carcere dalla magistratura transalpina che ha emesso un mandato d'arresto europeo per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, dovrà espiare la pena residua di 6 anni e 5 mesi di reclusione.

Nonostante il tentativo di far perdere le sue tracce, Zappia è stato scovato insieme alla moglie con la quale si nascondeva nell’ultimo piano di una vecchia costruzione ubicata in una zona strategica nella frazione di San Martino, difficilmente raggiungibile in auto e distante dalle principali arterie stradali.

Il 43enne, dopo le formalità di rito, è stato tradotto nella casa circondariale di Palmi, in vista della successiva estradizione.

L'Arma ha ricordato i carabinieri Caruso e Condello

Questa mattina, a Taurianova, alle ore 10:00, ha avuto luogo la cerimonia commemorativa in occasione della ricorrenza del 46° anniversario dell’omicidio dell’appuntato Stefano Condello e del carabiniere Vincenzo Caruso.

I Carabinieri hanno sentito forte il dovere di ricordare, con un momento di raccoglimento la memoria dei commilitoni che hanno perso la vita nell’adempimento del loro dovere. Un ricordo indelebile, un esempio costante nella vita di ogni carabiniere, foriero di indicazioni proprio in questo momento della vita del paese in cui il servizio reso al prossimo è quanto mai sentito.

L’evento, alla presenza del Prefetto di Reggio Calabria, Dott. Massimo Mariani, del Comandante Provinciale di Reggio Calabria, Col. Marco Guerrini, ha riunito le massime autorità militari e civili, i vertici della Magistratura, rappresentanze dell’Arma territoriale e dell’Associazione Nazionale Carabinieri, con la sentita partecipazione anche dell’amministrazione comunale. Dapprima si è svolto un breve momento di raccoglimento presso il monumento eretto a Taurianova, nella piazza intitolata ai decorati, carabinieri M.O.V.M. App. Condello e Car. Caruso, trucidati nella strage di Razzà dell' aprile 1977.

A seguire, la celebrazione della Santa Messa, presso la locale “Chiesa Matrice”, officiata dal Cappellano Militare Don Aldo Ripepi, e, per finire, presso il cippo eretto sul luogo dell’eccidio, è stato deposto a cura dei militari della locale Stazione Carabinieri di Taurianova, un cuscino di fiori devoluto dall’Associazione Nazionale Carabinieri – Sezione di Taurianova.

 

Rievocazione dei fatti storici

Il 1° aprile 1977, alle 13.00 circa, l’Appuntato Stefano Condello, ed i Carabinieri Vincenzo Caruso e Pasquale Giacoppo, iniziarono il loro turno quotidiano di lavoro. All’epoca i tre militari erano in servizio all’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Taurianova.

Una volta usciti dalla caserma, i tre militari percorrendo la Statale 101-bis in direzione di contrada Razzà di Taurianova notavano quattro autovetture ed una vespa parcheggiate sul lato della strada nei pressi della masseria di un pericoloso pregiudicato.

Il Carabiniere Caruso riconobbe in una della auto l’appartenenza ad un noto pregiudicato della zona, il quale, alla luce di alcune notizie acquisite dall’Appuntato Condello, era noto anche per aver favorito dei latitanti.

L’Appuntato Condello ed il Carabiniere Caruso decisero così di lasciare il Carabiniere Pasquale Giacoppo a presidio del mezzo di servizio e si incamminarono sulla mulattiera in direzione della masseria.

Una volta giunti sul posto, si resero conto che due noti pregiudicati tra tutti quelli presenti erano armati di pistole. Ne nacque così una colluttazione, durante la quale l’Appuntato Condello ed il Carabiniere Caruso riuscirono a disarmare i malviventi, pur essendo comunque investiti da una pioggia di colpi di lupara e di pistola esplosi in loro direzione dagli altri pregiudicati presenti.

L’Appuntato Condello rispose al fuoco ma venne ferito alle spalle. Il Carabiniere Caruso lo raggiunse e riuscì a colpire gli aggressori del commilitone, ferendoli mortalmente. Ma al sopraggiungere di altri malviventi, anche il Carabiniere Caruso finì per soccombere sotto gli incessanti colpi d’arma da fuoco.

Il Carabiniere Pasquale Giacoppo, che nel frattempo aveva udito gli spari, decise di avvicinarsi ai colleghi, imbattendosi subito in tre individui armati di fucile: con loro ingaggiò un altro scontro a fuoco, per fortuna senza conseguenze per la propria incolumità, determinando la fuga dei malviventi.

Giunto sul posto e trovando i due commilitoni stesi a terra esanimi, il militare tornò immediatamente all’autovettura di servizio per dare l’allarme, ma il collegamento radio non funzionò e si vide così costretto a far rientro in caserma per chiedere aiuto.

Le indagini fecero piena luce sull’eroico comportamento dell’Appuntato Condello e del Carabiniere Caruso: quel giorno i Carabinieri avevano sorpreso in quella casa colonica ben undici mafiosi, che stavano tenendo una riunione di ‘ndrangheta. Si trattava di esponenti delle più potenti famiglie della Piana di Gioia Tauro, che si stavano confrontando per gestire i rispettivi spazi di potere e spartirsi appalti e tangenti.

Il 21 luglio 1981 la Corte d’Assise del Tribunale di Palmi condannò i responsabili dell’eccidio a pesanti pene detentive, ed in particolare a trent’anni di reclusione per omicidio continuato ed aggravato in concorso Giuseppe Avignone, Girolamo Albanese, Vincenzo  Zinnato, Domenico Lombardo, Francesco Furfaro, Domenico D’agostino, Domenico e Damiano Cianci.

In relazione al comportamento dei militari, è stata loro concessa la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria.

Mezzi per la raccolta dei rifiuti rubati a un Comune calabrese, tre arresti

All’alba di oggi, i carabinieri della Compagnia di Taurianova (Rc) hanno arrestato tre persone, in esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare emessa dal Tribunale di Palmi, per furto e ricettazione di due mezzi usati per la raccolta dei rifiuti del comune di Polistena.

In particolare, l’indagine ha permesso di dare un nome alle due persone che la notte del 20 agosto scorso, dopo aver rotto i lucchetti del cancello principale del centro raccolta rifiuti comunale di Polistena, avevano rubato un furgone e una motrice con gru e cassone scarrabile, utilizzati per il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti.

L’ identificazione del terzo indagato, destinatario dell’odierna misura cautelare, invece, è stata possibile, in quanto nel corso dell’indagine, nel novembre scorso, è stato rinvenuto dai militari dell’Arma uno dei mezzi rubati, in un’autocarrozzeria di cui era gestore. Nei confronti dell’uomo, che all’arrivo dei carabinieri aveva negato di conoscere la provenienza del furgone, l’ipotesi del reato è quella di ricettazione.

Il provvedimento emesso dal gip di Palmi, ha disposto per i tre indagati gli arresti domiciliari, misura aggravata dal divieto di comunicazione con persone non conviventi.

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Rapina nel parcheggio di un centro commerciale, arrestato il presunto autore

E’ stato identificato dalla polizia uno dei presunti autori della rapina perpetrata nei giorni scorsi nel parcheggio di un centro commerciale di Taurianova (Rc), ai danni di una commerciante di nazionalità cinese.

La vittima, dopo essere stata aggredita da un uomo con il volto coperto, era stata costretta a lasciare la borsa contenente 500 euro, documenti ed effetti personali.

Per gli investigatori, a compiere il colpo sarebbe stato un venticinquenne, che una volta messe le mani sul bottino si sarebbe dato alla fuga a bordo di un’auto guidata da un complice.

Il presunto rapinatore, dopo essere stato identificato, è stato arrestato con l’accusa di rapina aggravata in concorso.

Intanto proseguono le indagini per cercare di dare un volto anche al complice.

Droga, manette per un 22enne

Detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, questa l’accusa con la quale un 22enne è stato arrestato dalla polizia a Taurianova (Rc).

Il giovane, che sarebbe stato sorpreso a spacciare marijuana, avrebbe cercato di sfuggire agli agenti. Un volta bloccato e sottoposto a perquisizione è stato trovato in possesso di diverse dosi di droga.

Inevitabile, quindi, l’arresto e il trasferimento nel carcere di Palmi.

Operazione "New age": nuove leve dedite allo spaccio di droga arrestate nel Reggino

Questa mattina, alle prime luci dell’alba, a Taurianova e Cittanova, i carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, a conclusione di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Palmi, nell’ambito dell’operazione denominata “New Age”, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare, emessa dal gip di Palmi nei confronti di 13 persone ritenute responsabili – di associazione finalizzata alla produzione e al traffico di sostanze stupefacenti.

L’operazione, giunge al termine di un’attività investigativa condotta dai militari dell’Arma dal gennaio 2020, che ha consentito di acclarare la presenza di un articolato giro di spaccio, al centro del quale è stata riscontrata l’operatività di alcuni soggetti risultati, punto di riferimento di numerosi consumatori di sostanza stupefacente del comune di Taurianova, oltre che di alcuni comuni limitrofi.

In particolare, le attività investigative sono state avviate in seguito all’arresto in flagranza eseguito dai carabinieri della Stazione di Cittanova, di uno degli odierni destinatari del provvedimento, per detenzione ai fini di spaccio, poichè trovato in possesso di quasi ottomila dosi di marijuana pronte ad essere vendute. Nella circostanza, durante la perquisizione a casa dell’uomo, erano state rinvenute diverse buste con le infiorescenze di marijuana, nascoste in un doppiofondo ricavato in uno degli armadi della camera da letto, che se immesse sul mercato, avrebbero garantito proventi per oltre settemila Euro.

Fondamentale si è rilevata, a partire da questo evento, l’attività info – operativa, avviata dai militari dell’Arma che ha permesso di analizzare i profili dei contatti dell’arrestato e di risalire alla ramificata rete di distribuzione e dei canali di approvvigionamento dello stupefacente, identificando le nuove leve dello spaccio di droga in soggetti, per la maggior parte di età non superiore ai 30 anni, ritenuti responsabili delle condotte illecite quali l’offerta, la cessione, il trasporto, la vendita e la coltivazione oltre che del consumo dello stupefacente.

Il controllo incrociato dei dati emersi dalle verifiche effettuate ha infine consentito di ricostruire le circostanze del fatto e le presunte condotte criminose degli indagati in circa una cinquantina di eventi, sia sul territorio nazionale che all’estero, sintomatiche della sussistenza di una forte rete relazionale.

In particolare, determinanti in merito alla considerazione della sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico degli arrestati, si sono rivelati i numerosi recuperi effettuati nel corso nell’intera attività investigativa, di varie sostanze stupefacenti, soprattutto cocaina e marijuana.

In particolare, il rinvenimento di due piantagioni di canapa indiana, di cui una trovata nel solaio della casa di uno degli arrestati, mentre l’altra individuata in un appartamento occupato abusivamente, in un palazzo nel centro storico di Cittanova. Nello specifico, è stato appurato come gli indagati avessero meticolosamente allestito degli impianti idroponici, completi di sistemi di riscaldamento, ventilazione e illuminazione a lampade Uv, destinati alla gestione di varie colture di canapa indiana. Lo stupefacente, lavorato in dosi, avrebbe permesso agli indagati di ricavare guadagni non inferiore a 50 mila euro.

 

 

 

Nascondeva cocaina e marijuana, arrestato

I carabinieri della Compagnia di Taurianova hanno tratto in arresto un trentaduenne residente a Cittanova, per reati in materia di stupefacenti e per rapina.

In particolare, durante un servizio di controllo, i militari, dopo aver intimato l’alt ad un autocarro che, alla loro vista avrebbe cercato di allontanarsi a velocità sostenuta, provocando tra l’altro un incidente stradale, hanno intercettato il mezzo e identificato gli occupanti.

E’ seguita una perquisizione, durante la quale, il conducente del veicolo, peraltro sprovvisto di patente di guida, è stato trovato in possesso di 60 grammi di cocaina. Inoltre, a casa dell’uomo sono stati individuati 80 grammi di marijuana e un bilancino di precisione.

Infine, avvalendosi di tecnici Enel, i militari hanno riscontrato all’interno dell’immobile un allaccio abusivo alla rete elettrica, che ha fatto scattare anche la denuncia per furto.

L’uomo è stato dunque tratto in arresto in flagranza di reato per possesso di sostanza stupefacente ai fini di spaccio e una volta convalidato l’arresto è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

Ispezioni sui cantieri, tre denunce e sanzioni per 110 mila euro

Controlli a tappeto dei carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro e del Nucleo ispettorato del lavoro di Reggio Calabria per il contrasto al lavoro sommerso.

Gli accertamenti, oltre 20 distribuiti tra attività commerciali e produttive, hanno interessato Taurianova e i comuni limitrofi.

In sei casi sono state riscontrate inottemperanze a quanto disposto dalla normativa in materia di lavoro. Tra le varie inadempienze: diversi lavoratori in nero, registrazioni irregolari sul libro unico del lavoro, inottemperanze in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro quali omessa formazione/informazione sulla sicurezza dei lavoratori, omessa valutazione dei rischi aziendali, omessa redazione del Piano di emergenza ed evacuazione.

Ai titolari delle imprese, alcuni dei quali segnalati all’autorità giudiziaria, sono state contestate sanzioni amministrative per circa 110 mila euro.

In particolare, due dei lavoratori non regolari, sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Palmi per truffa e violazioni inerenti l’obbligo di comunicare all’amministrazioni eventuali variazioni occupazionali nelle forme dell’avvio di un’attività di lavoro dipendente, in quanto percettori indebitamente del reddito di cittadinanza.

In ultimo, i militari dell’Arma hanno denunciato il titolare di una autocarrozzeria di Taurianova, per inottemperanze alla normativa ambientale, in quanto ritenuto responsabile dello stoccaggio di rifiuti in misura non consentita, tra i quali vernici e solventi esausti, nonché carcasse di autovetture non più funzionanti da svariati anni.

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