Truffa sui biglietti ferroviari, due persone denunciate a Rosarno

Nei giorni scorsi, personale delle Squadre Giudiziaria ed Informativa della Polizia Ferroviaria, a conclusione di articolate indagini, ha perquisito, sequestrando “cose pertinenti al reato”, il locale del bar “Buffet” della stazione ferroviaria di Rosarno, in provincia di Reggio Calabria.

L’operazione ha preso l’abbrivio in seguito ad un’anomala coincidenza rilevata da diversi capitreno.

In particolari, alcuni giorni addietro, due viaggiatori, trovandosi a bordo dello stesso treno regionale, al momento del controllo del titolo di viaggio, hanno esibito i rispettivi biglietti, emessi dal circuito Sisal. I titoli di viaggio sono risultati perfettamente identici in ogni parte.

Rilevata l’anomalia il controllare ha ritirato i due biglietti elevando una sanzione amministrativa a carico dei due ignari passeggeri che hanno, strenuamente, continuato a sostenere di aver acquistato regolarmente il titolo di viaggio presso il bar “Buffet” della stazione ferroviaria di Rosarno.

A riprova della motivata buona fede, uno dei due viaggiatori ha sporto regolare denuncia presso gli uffici della Polizia Ferroviaria. Gli accertamenti scaturiti dalla strana coincidenza hanno consentito di acclarare che anche altri controllori, in diverse circostanze, avevano rilevato analoghe anomalie dei titoli di viaggio emessi dalla stessa biglietteria.

In seguito della perquisizione delegata dalla Autorità Giudiziaria competente, è stata sottoposta a sequestro la macchinetta del circuito Sisal attraverso la quale erano stati emessi i biglietti incriminati. Con l’accusa di truffa aggravata e continuata, il personale della Polizia Ferroviaria ha proceduto al deferimento in stato di libertà del titolare dell’esercizio commerciale, B.T. classe 1953 e del socio, M.G.B. classe 1955.

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Mucca investita da un treno: circolazione ferroviaria interrotta

Per oltre un'ora, a partire dalle 11:15 di oggi, il transito dei treni è stato interrotto lungo la linea ferroviaria che collega Sibari a Crotone. La circolazione è tornata nella normalità alle 12:30. Trenitalia ha comunicato che i problemi sono stati creati da una mucca travolta dall'Intercity 559 partito da Taranto e diretto a Reggio Calabria. L'incidente è avvenuto nel tratto compreso fra Crucoli e Cirò in provincia di Crotone. Nessuna conseguenza per i viaggiatori che si trovavano a bordo e costretti a scendere per prendere posto sul Regionale 3727 in direzione Catanzaro. Da lì hanno poi raggiunto la città dello Stretto grazie ad un pullman messo a disposizione da Trenitalia. Il danneggiamento è costato un'ora di ritardo al treno coinvolto nell'impatto ed arrivato alla stazione di Cirò più di sessanta minuti dopo l'orario previsto. Altri due Regionali, a causa di quanto accaduto, hanno subito notevoli rallentamenti. 

Sculco: "Atteggiamento discriminatorio di Trenitalia verso la Calabria"

“Da parte di Trenitalia, nei confronti della Calabria, si segnala ancora una volta, un atteggiamento gravemente discriminatorio”. A dirlo è stata la consigliera regionale Flora Sculco illustrando in Consiglio la mozione sui trasporti approvata all’unanimità. Ha aggiunto: “Nell’ultimo ventennio l’occupazione nel settore ferroviario in Calabria è letteralmente crollata, passando da 13.000 a soli 2.000 addetti e questa situazione non trova riscontro in nessuna delle regioni italiane. Si è registrato un progressivo e crescente disimpegno rispetto al trasporto ferroviario della Calabria che ha portato il settore alla marginalizzazione ed al degrado. Un dato ancor più grave è costituito dal fatto che negli ultimi cinque anni gli investimenti realizzati dal gruppo Ferrovie dello Stato, in Calabria, sono stati nell’ordine del 5%, su una media del 20% destinati al resto del mezzogiorno, sul totale degli investimenti nazionali. Il binomio occupazione - investimenti, dice a chiare lettere e con drammaticità, che Trenitalia ha deciso da tempo di ignorare la Calabria e, di fronte ai gravissimi problemi della nostra realtà, ha deciso, irresponsabilmente, di voltare le spalle alla nostra Regione. Tutto questo – ha argomentato la Sculco - è ampiamente dimostrato dallo stato di abbandono nel quale versa da tempo il sistema di trasporto ferroviario che ha subito continui tagli sulle tratte principali e di collegamento interregionale, in particolare sulla linea Jonica ridotta ad un vero e proprio stato di degrado e di arretratezza. Questa situazione si inserisce poi, in contesto a dir poco allarmante dello stato più complessivo dei trasporti e della mobilità nella nostra regione, che sono giunti ad un punto tale di ritardo da limitare fortemente le esigenze di mobilità dei cittadini e compromettere seriamente ogni sforzo per promuovere crescita e sviluppo. Ecco perché la vicenda di Trenitalia assume un valore ed un significato più generale e rappresenta una questione ed un problema che devono coinvolgere non solo le organizzazioni sindacali, ma anche tutti i soggetti, in particolare Consiglio e Giunta regionale, chiamati ad un’autorevole e decisa assunzione di responsabilità. D’altra parte lo stesso presidente della Giunta, Mario Oliverio, nel presentare, in aula, il suo programma di governo aveva, giustamente, inquadrato e ritenuto il tema della mobilità, nel contesto dell’integrazione e della continuità territoriale con il resto del Paese, come un diritto dei cittadini calabresi, un diritto costituzionalmente riconosciuto ed, ancora oggi, per la nostra regione, in gran parte negato”. Ha proseguito la  consigliera: “Non si è limitato a questo, il presidente Oliverio. Nel programma ha infatti richiamato e si è impegnato, e ci ha impegnato, ad approntare e proporre una nuova Legge regionale sui trasporti per definire norme e regole aggiornate e moderne per il governo del sistema dei trasporti in Calabria. Si è impegnato, inoltre, alla rapida elaborazione di un nuovo Piano regionale dei Trasporti come progetto di sistema per la filiera infrastrutture, servizi, mobilità, da realizzare con elevati livelli di qualità e di efficienza e per raccordare la Calabria al resto del Paese e all’Europa. Tutto ciò – ha concluso la Sculco - significa che non vogliamo chiedere solo agli altri di fare la loro parte, ma intendiamo essere soggetti attivi e protagonisti e avere le carte in regola per adempiere, fino in fondo, ai nostri doveri e alle nostre responsabilità”.

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