Soverato, successo per la conferenza “Liceo Classico Salesiano: radici antiche per il futuro”

Si è tenuta la conferenza “Liceo Classico Salesiano: radici antiche per il futuro” presso l'Istituto Salesiano di Soverato, con la presenza di Catia Zambon, Presidente nazionale Agesc, per la prima tappa del suo viaggio in Calabria. Agesc è l'acronimo di Associazione Genitori Scuole Cattoliche. Si tratta di un'organizzazione che riunisce genitori, famiglie e persone interessate all'educazione e alla formazione dei giovani nelle scuole cattoliche in Italia. L'associazione si impegna nella promozione della qualità dell'istruzione, nella difesa dei diritti delle famiglie e dei bambini, e nel sostegno alla scuola cattolica paritaria.

L'evento di Soverato ha visto la partecipazione, tra gli altri, del Direttore dell'Opera Salesiana, Domenico Madonna, del docente Raffaele Lioi, dello storico Ulderico Nisticò, del regista Maurizio Paparazzo e del sindaco Daniele Vacca.

L'incontro è stato introdotto da Roberta Ussia, Presidente del Comitato Agesc di Soverato, che ha sottolineato il prestigio e il valore culturale e sociale del Liceo Classico Salesiano. A seguire, il sindaco Vacca ha portato i saluti istituzionali, mostrando grande sensibilità verso le tematiche sociali e culturali della città.
Durante la conferenza è stato proiettato un video sulla storia dei Salesiani a Soverato, realizzato dal regista Maurizio Paparazzo, che ha emozionato il pubblico, in particolare i giovani alunni, grazie alla narrazione di vicende storiche ed aneddoti inediti. Il filmato ha evidenziato l'importanza dell'Istituto Salesiano fin dalla sua fondazione agli inizi del 1900 e il suo ruolo nel panorama culturale italiano.

Lo storico Ulderico Nisticò ha condiviso il suo percorso personale come ex allievo e poi insegnante nella stessa scuola, sottolineando l'inscindibile legame tra l'istituto e la città. L'intervento di Nisticò ha suscitato grande interesse tra i ragazzi presenti, che hanno poi partecipato a una rappresentazione teatrale sul Liceo Classico Salesiano, arricchendo la giornata con momenti di cultura e intrattenimento.

Il sindaco Vacca ha ribadito l'importanza dell'Istituto come riferimento culturale e ricchezza per la città di Soverato. In chiusura, la Presidente Zambon ha enfatizzato la necessità di garantire sostegno economico alla scuola cattolica paritaria, affinché i genitori possano liberamente scegliere un'educazione cattolica per i propri figli. L'Agesc si impegna da sempre su questo fronte, occupandosi in particolare della formazione di giovani e famiglie.


La giornata è stata caratterizzata da momenti di grande emozione, grazie anche ai racconti di Ulderico Nisticò e Maurizio Paparazzo, che hanno saputo coinvolgere e appassionare il pubblico presente all'evento.

Soverato, il successo delle “Lettere di Sangue” di Ulderico Nisticò

Giallo e romanzo storico. Due generi letterari che si intrecciano, con originale piglio stilistico, nelle “Lettere di sangue” di Ulderico Nisticò (Tabula Fati): successo editoriale che continua a suscitare grande interesse di pubblico e di critica. Piacevole e partecipata serata di presentazione con l'autore, a Soverato, a cura della libreria “Non ci resta che leggere”, sempre gestita con competenza, impegno e passione da Eleonora Fossella Maria Grazia Posca. Ha introdotto il giornalista Francesco Pungitore, puntando l'attenzione sulo stile narrativo tipico dell'autore: anticonformista, originale, ironico, politicamente scorretto. Ulderico Nisticò nel libro parla di storia (dalla caduta del Fascismo ai nostri giorni) e la riscrive, con la presenza dominante delle donne. Donne forti, donne intelligenti, donne coraggiose, donne in divisa... E poi l'utilizzo di alcuni personaggi quasi shakespeariani, che appaiono e scompaiono nel racconto. Un espediente molto interessante che consente all'autore di rendere la trama ancora più fitta e incalzante. “Lettere di sangue” è, quindi, un libro revisionista? Lo è nella misura in cui si riesce a cogliere il senso del termine nell'ottica di Nisticò. Una prospettiva che ci porta a considerare gli eventi della storia “al di là del bene e del male”, senza filtri e pregiudizi ideologici. Revisionismo, per Nisticò, non significa, banalmente “invertire” il giudizio morale su buoni e cattivi. Significa, al contrario, spezzare la cappa di conformismo, verità imposte e retorica di cui siamo tutti impregnati fin dalle prime letture sui banchi di scuola. Lo scrittore ci porta ad analizzare i fatti, a partire dalle testimonianze, ricercando la verità con giudizio e non con pregiudizio. Questo “riscrivere la storia” degli ultimi ottant'anni d'Italia, peraltro, non è puramente intellettualistico. Le “Lettere di sangue” ci immergono nelle vicende, nelle emozioni, nei sentimenti dei protagonisti. In una parola: nella loro quotidianità. E' quella che viene chiamata microstoria, che ci fa capire come, molto spesso, le grandi scelte personali nei momenti chiave della macrostoria siano condizionate da fattori che poco o niente hanno a che fare con le ideologie raccontate nei manuali scolastici e molto, invece, con le emozioni, le passioni e persino con il caso. Tra i misteri della storia d'Italia di cui ci parla Nisticò, le famigerate lettere di Churchill. Segreti "inconfessabili" che Giuliana, Tecla e le tante altre donne di questo bel romanzo forse ci aiuteranno a capire meglio, molto meglio di un manuale scolastico.

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Chiaravalle, Ulderico Nisticò e la scuola “Alvaro” portano a teatro la Costituzione

Un dialogo teatrale tra lo storico Ulderico Nisticò e gli studenti dell'Istituto comprensivo “Corrado Alvaro”. La rappresentazione “Evviva la Costituzione” si terrà il prossimo lunedì 30 maggio alle ore 10 presso il teatro Impero di Chiaravalle Centrale. Iniziativa curata dalla locale Consulta comunale della Cultura, presieduta da Teresa Tino, e patrocinata dall'amministrazione comunale.

Nell'occasione, il sindaco, Domenico Donato, gli assessori della sua giunta e i consiglieri comunali distribuiranno alla scolaresca “Il piccolo libro della Costituzione” per testimoniare “il valore di quei principi che rendono il nostro Paese un modello di comunità libera, democratica e solidale”.

Successivamente, alle ore 11.30, nel piazzale antistante l'Istituto “Alvaro” si procederà alla piantumazione dell'Albero della Legalità, dedicato alla memoria del magistrato Giovanni Falcone, nel trentesimo anniversario della strage di Capaci. Il tutto in collaborazione con i Carabinieri Forestali. I militari terranno anche una lezione sulla biodiversità e il rispetto dell'ambiente. Altre quarantacinque piante verranno messe a dimora dagli studenti in località “Foresta”. 

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Saggio storico di Ulderico Nisticò: “Napoleone Bonaparte, un nemico ancora attuale”

“Fu vera gloria...?”. Ai celebri versi del Manzoni prova a dare una risposta lo storico Ulderico Nisticò nel suo interessante saggio “Napoleone Bonaparte, un nemico ancora attuale” (Il Cavallo alato).

Abile in battaglia, nelle vesti di condottiero e stratega. Nemico della Tradizione, poiché figlio della Rivoluzione francese. Ambizioso oltre misura, tanto da farsi proclamare imperatore. Ma pur sempre un “parvenu”, arrivato sul trono di Francia dalla lontana Corsica. La stessa isola su cui ancora oggi spirano forti venti di indipendenza.

E chissà come sarebbe andata la storia, se “le petit caporal” fosse rimasto nella sua Ajaccio libera, indipendente e “italiana”. La figura di Napoleone rimane, comunque, centrale negli ultimi duecento anni di storia europea. In ottanta pagine di piacevole lettura, tra aneddoti e curiosità, Nisticò ci consegna l'uomo Bonaparte.

E il giudizio sulla sua “gloria”, se sia stata frutto della Fortuna, della Provvidenza o del Caso, resta come la manzoniana domanda: “Ai posteri l'ardua sentenza”.

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Ulderico Nisticò “riscrive” la Storia con il suo romanzo “Lettere di sangue”

Un romanzo, un giallo, un libro che “riscrive” la Storia. “Lettere di sangue” (Tabula Fati), la più recente fatica letteraria di Ulderico Nisticò, in questi mesi si sta affermando prepotentemente tra le più interessanti produzioni editoriali italiane del 2022.

Ambientato sull'Appennino tosco-emiliano, il racconto intreccia diversi personaggi, soprattutto femminili, tanto da potersi definire anche un omaggio alle donne, alla loro forza, alla loro complessità. Con il suo stile proverbiale, impregnato di profonda cultura classica, tra disincanto e ironia, Nisticò coglie l'occasione per ripensare quasi un secolo di storia recente, dal Fascismo ai nostri giorni, attraversando la Seconda guerra mondiale e i capitoli della Repubblica Sociale, della Resistenza, del dopoguerra e ancora oltre. Una macrostoria vista con gli occhi della microstoria.

Lo squarcio che apre Nisticò è sulla vita reale, sulla quotidianità e sul “caso”, l'alea che spesso ci porta a stare da una parte o dall'altra degli eventi, quasi come una forza estranea che opera su di noi. Sono, dunque, le vicende, le emozioni, i sentimenti dei protagonisti a proiettarci nella “Storia”. Decenni, quelli che vanno dal Ventennio in poi, da “riscrivere” nell'ottica di Nisticò, senza più filtri ideologici o di parte, senza più il peso della “damnatio memoriae” imposto dai vincitori sui vinti. Così, tra storie d'amore, indagini e inquietanti segreti da svelare, ecco comparire, ad esempio, il giallo delle misteriose lettere di Churchill a Mussolini: una delle principali chiavi storiche da decifrare nel libro.

“Lettere di sangue” è stato presentato con notevole riscontro a Chiaravalle Centrale. Incontro promosso dalla Consulta comunale della Cultura, presieduta da Teresa Tino, e patrocinato dalla locale amministrazione comunale, guidata dal sindaco Domenico Donato, in collaborazione con l'IIs “Enzo Ferrari”, diretto dal dirigente scolastico Saverio Candelieri, e la libreria “Non ci resta che leggere” di Soverato.

L'autore ha dialogato a lungo con il giornalista Francesco Pungitore e tutti i presenti (tra gli altri la vicepresidente della Consulta, Paola Sangiuliano, la docente dell'Iis “Ferrari” Rosa Candelieri, il consigliere delegato alla Cultura, Pina Rizzo), ribadendo, in conclusione, tra i tanti spunti di riflessione emersi nel corso del convegno, la precisa scelta di collocare la narrazione “altrove”, non in Calabria. Una terra - ha sottolineato, da calabrese, Nisticò - che non ha alcun bisogno dei “fiumi di piagnistei e lamenti” di cui è intrisa una certa letteratura.

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Lettere di sangue, il nuovo romanzo di Ulderico Nisticò presentato a Vibo Valentia

Lettere di sangue (Tabula Fati editore). Questo il titolo della nuova fatica letteraria di Ulderico Nisticò presentata, a partire dalle 18 di oggi, nella cornice di Palazzo Gagliardi, a Vibo Valentia.

L’appuntamento – che rientra nell’ambito dell’VIII edizione dell’iniziativa “Un libro al mese - Visti da vicino” – sarà introdotto dal presidente dell’Associazione “L’isola che non c’è”, Concetta Marzano. Seguirà la presentazione dell’imprenditrice Costanza Chindamo.

A seguire, l’autore  illustrerà  il suo romanzo storico scritto con taglio orgogliosamente “politicamente scorretto”. Nel volume, ambientato sull’Appennino bolognese,  sono tratteggiate, ciascuna per un istante, molte e diverse figure umane. Leggendolo, sarà possibile, come in un film, veder scorrere uomini e donne che trascinano sulle spalle il fardello di un passato, per loro, mai del tutto passato.

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Chiaravalle, nasce la “De.Co.” per le produzioni agricole locali

Nasce il marchio “De.Co.” di Chiaravalle. Una “denominazione comunale” finalizzata a valorizzare le tipiche produzioni agricole locali con un identificativo da spendere sul mercato in termini di garanzia d'origine e di qualità.

L'operazione di marketing territoriale varata dall'amministrazione comunale è stata presentata nel corso di un incontro pubblico, nell'anfiteatro del Liceo. Il primo prodotto capace di fregiarsi del marchio “De.Co.” di Chiaravalle  sarà la patata. E proprio questo particolarissimo tubero (importato nel 1500 dall'America in Europa, né verdura e né ortaggio, ma dall'elevato contenuto di carboidrati) ha impegnato l'attenzione dei diversi relatori coinvolti nell'iniziativa: lo storico Ulderico Nisticò, l'esperta in scienze della nutrizione Roberta Staglianò, l'imprenditore agricolo Giuseppe Posca, le esperte di marketing Nunzia Corrado e Mariachiara Mammone.

Tra guerre, carestie e nuovi bisogni alimentari, Nisticò ha delineato il lungo viaggio che ha condotto la patata a diventare, anche in Calabria, cibo quotidiano per ampie fasce di popolazione, concludendo con un invito a definire un disciplinare di produzione molto rigido, nei requisiti da soddisfare, per poter acquisire il marchio di denominazione comunale di Chiaravalle.

Alla dottoressa Staglianò il compito di spiegare le caratteristiche nutrizionali della patata e i consigli utili per il suo consumo nel contesto di una sana alimentazione, mentre Giuseppe Posca ha calato nella dimensione concreta della propria azienda l'impulso positivo derivato dalla creazione della “De.Co.” di Chiaravalle.

Un complesso e articolato studio di marketing ha impegnato Nunzia Corrado e Mariachiara Mammone, chiamate a indicare gli obiettivi per una efficace commercializzazione del prodotto. Nelle sue conclusioni, il sindaco, Domenico Donato, ha ringraziato l'associazione “Bluline Team” e tutti coloro i quali hanno lavorato, negli ultimi mesi, per far sì che il progetto del marchio “De.Co.” potesse finalmente diventare realtà, individuando nel rilancio del contesto rurale chiaravallese, con le sue specifiche e tradizionali produzioni di qualità, una leva di sviluppo essenziale per il futuro e per la creazione di nuove opportunità economiche ed occupazionali.

Chiaravalle, serata d'autore con la scrittrice Vittoria Camobreco

Il potere creativo ed evocativo della scrittura. Il piacere (che diventa amore) per la lettura. Una mescolanza di emozioni e sentimenti positivi ha qualificato l'incontro culturale di Chiaravalle con la scrittrice Vittoria Camobreco e il suo libro “È tutto vero”. Cornice dell'evento, la sala consiliare comunale che ha anche ospitato la consegna del premio “Humanae civilisque culturae” 2021.

Sul romanzo di Vittoria Camobreco, hanno dialogato a lungo con l'autrice i presenti. Tra gli altri: Francesco Pungitore e Pina Rizzo, Marzia Sanzo e Maria Piacente, Ulderico Nisticò e Francesco Brancatella, Annamaria Colabraro e Giovanni Sestito. Quest'ultimo, in qualità di promotore dell'iniziativa e di presidente della sezione provinciale dell'Unione italiana per la lotta alla distrofia muscolare, ha voluto testimoniare l'impegno per rafforzare le reti di socialità sul territorio, come elemento fondante di una comunità che sa darsi forza attraverso le relazioni.

Del libro è stata evidenziata l'originalità della prosa e l'interesse narrativo, toccando i vari aspetti della trama. “È tutto vero” offre uno spaccato di storia calabrese, con fatti reali che fanno da sfondo a slanci immaginativi pregni di reminiscenze classiche.

Lollò Cartisano, uno degli ultimi sequestri di persona accaduto in Calabria nel 1993. Inizia da qui il viaggio di Morgana per un reportage in queste terre di estremo Sud, per narrare il fenomeno dei sequestri di persona e della criminalità. L’impatto con questi luoghi e le sue culture è sorprendente perché la storia da scandagliare e raccontare si trasforma nello strumento di conoscenza di un popolo dalle più svariate sfaccettature, nelle quali personaggi fantasmatici popolano la vita notturna della donna, portandola in un mondo esistito che capovolge la sua prospettiva.

Un'opera, quindi, che rende merito al valore di una scrittrice che, da sempre, si produce in entusiasmanti e apprezzate proposte culturali in Calabria.

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