Comunali a Serra, Giancotti: «Sono contraria al carrierismo. La politica è servizio, non un mestiere»

«Sono fortemente contraria alle poltrone e al carrierismo. La politica è un sentimento, non un mestiere, in quanto permette di confrontarsi con il popolo e di inserirsi nei tessuti sociali».

È quanto ha dichiarato la candidata alla carica di consigliere comunale della lista “Per Serra Insieme”, Valeria Giancotti, intervenuta ieri nel corso della puntata di “Noi che”, sulle frequenze di Radio Serra 98, condotta da Daniela Maiolo.

«La lista di cui faccio parte - ha affermato Giancotti - è composta da persone pronte a dare il massimo per questa comunità. Non solo: dietro, infatti, c’è un vero e proprio battaglione di tecnici, avvocati e ingegneri che partecipano attivamente a un progetto serio e credibile, con Biagio Figliucci candidato a sindaco, un professionista che ha investito a Serra San Bruno, dando lavoro a giovani del posto».

La candidata a consigliere ha proseguito dicendo che «è inutile parlare di programmi se poi gli stessi non vengono attuati. Una volta vinte le elezioni, ci metteremo al lavoro e lo faremo operando in modo del tutto diverso rispetto al passato, quando non si sa per quale ragione i progetti finivano in un cassetto».

In materia di turismo, Giancotti ha evidenziato che «Serra, con le sue bellezze e il suo patrimonio, ha tanto da offrire, ma l’offerta che c’è sul territorio va tramutata in fatti. I turisti, una volta arrivati nella nostra cittadina, non sanno come muoversi, non sanno cosa visitare. In questa direzione, occorre formare delle guide turistiche, che consentano di far conoscere le bellezze di cui Serra dispone».

Per Giancotti, ex vicesindaco della città della Certosa, «la nostra arma vincente sarà il programma: un programma semplice, snello e abbreviato, all’interno del quale è indicata in modo chiaro la nostra idea di futuro».

Giancotti, da laureata in Economia aziendale, punta «molto sulle attività economiche del territorio. Quando nascono delle realtà aziendali, si crea occupazione; significa evitare che i giovani possano prendere la valigia ed emigrare, come purtroppo in tanti hanno già fatto. Al Comune di Serra c’è uno sportello specifico, denominato “Sportello Europa” - a cui io, da ex amministratore, ho dedicato molto tempo - che si propone di informare i giovani sull’esistenza di fondi europei e bandi regionali, affinché queste risorse possano essere investite sul nostro territorio. Questo lo si può fare, ad esempio, riprendendo il bando sulla zona industriale, volutamente messo nel cassetto».

In tema di Sanità, a giudizio della candidata a consigliere comunale «bisognerà battere i pugni in Regione e negli uffici dei direttori generali», visto che «a Serra San Bruno abbiamo avuto dei rappresentanti politici che non si sono spesi minimamente per difendere il nostro ospedale».

Relativamente alla viabilità, invece, Giancotti ha parlato di un «manto stradale disastroso, che va ripristinato e messo al sicuro», senza dimenticare l’incrocio situato sull’ex statale 110, che «necessità urgentemente di una rotatoria, al fine di evitare nuovi incidenti».

La candidata alla carica di consigliere comunale ha avvertito, inoltre, l’esigenza di «confrontarsi e collaborare con tutte le realtà associative presenti sul territorio, accogliendo le proposte e non, al contrario, metterle alla porta come, invece, è stato fatto negli anni».

Occhi puntati anche al Psc (Piano strutturale comunale), la cui approvazione, secondo l’aspirante consigliere, consentirebbe di «sfruttare il territorio in termini economici» e di «dare una boccata d’ossigeno alle realtà locali. Durante la precedente amministrazione, con Walter Lagrotteria e Brunella Albano abbiamo lavorato tanto per l’approvazione del Psc. Eravamo arrivati a un buon punto ma, a causa dell’atteggiamento degli ex amministratori, che sfruttano queste occasioni per fare campagna elettorale, il Piano strutturale comunale non è stato approvato».

Giancotti, in conclusione, ha riavvolto il nastro della sua esperienza amministrativa: «Nel 2018, la sottoscritta, La Grotteria e Albano siamo stati buttati fuori con un azzeramento di giunta firmato da casa, senza che si svolgesse un’apposita riunione di maggioranza. Ecco, io non condivido questo modus operandi. Per me la politica è confronto, è discussione, è il nascere di nuove idee, insieme. Ecco perché la nostra squadra si chiama “Per Serra Insieme”».

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Ospedale di Serra: Lagrotteria, Giancotti e Albano: “Insoddisfatti della gestione del caso di Coronavirus, pretendiamo rispetto ed attenzione”

“A seguito di quanto accaduto all’Ospedale di Serra San Bruno in occasione del riscontro di un caso di paziente positivo al Covid-19 manifestiamo formalmente il nostro disappunto nei confronti dell’Asp di Vibo Valentia e di questo abbiamo provveduto ad inoltrare apposita comunicazione ufficiale al Commissario Straordinario Dott. Giuliano ”.

Gli ex consiglieri comunali Walter Lagrotteria, Valeria Giancotti e Brunella Albano si soffermano su quella che definiscono “una gestione non ottimale della situazione, causata anche e soprattutto dalla mancata attivazione del Pre-Triage e dell’adozione delle relative procedure previste in questi casi” e mettono in evidenza “la assoluta mancanza di dispositivi di protezione individuale che dovrebbero essere forniti a tutti gli operatori sanitari e di cui non vi è, invece, ancora disponibilità”. In più, rilevano che “a seguito dell’esposizione, avuta nei giorni scorsi, degli operatori del Pronto Soccorso potrebbe verificarsi una situazione di potenziale contagio” e ricordano che “sono state emesse diverse ordinanze di quarantena obbligatoria, anche nei confronti di personale ospedaliero, ci fa allarmare e rimaniamo sgomenti di fronte alla irresponsabile scelta di emanare un ordine di servizio nei confronti di tutto il personale del Pronto Soccorso e del 118 e di Radiologia di rientrare comunque in servizio, senza alcun preventivo controllo sanitario che riteniamo, in queste circostanza, obbligatorio a tutela degli stessi operatori, dei pazienti e della popolazione del territorio delle serre. Ci chiediamo chi è, l’incosciente, che si vorrà fare carico di tale gravi disposizioni”

Da qui nascono ulteriori riflessioni e richieste: “è assolutamente necessario evitare la diffusione del virus e spegnere sul nascere eventuali focolai. Dunque, anche alla luce degli ultimi ordini di servizio, riteniamo urgente:

1)      sospendere l’ordine di servizio di rientro al lavoro dei soggetti interessati ed effettuare, a tutela della loro salute e di quella dei pazienti, i tamponi sugli operatori sanitari entrati in contatto con il paziente poi risultato positivo e di tutto il personale ospedaliero, così come anticipato, nei giorni scorsi, anche dal DG del Dipartimento  della Salute regionale Dott. Belcastro;

2)      dotare, immediatamente, di tutti i dispositivi di protezione e attrezzatura necessaria al corretto svolgimento delle prestazioni sanitarie: tutti gli operatori sanitari del Pronto soccorso, del 118, dei reparti, tutti i dipendenti ospedalieri e anche coloro i quali, anche essi ad oggi trascurati, forniscono il servizio di assistenza domiciliare, che quotidianamente entrano in contatto con gli ammalati e che possono rappresentare un ipotetico veicolo di contagio e veicolazione del virus, di tutti i dispositivi di protezione;

3)     rendere disponibili maggiori unità di personale infermieristico, anche impiegando personale attualmente non impiegato negli ambulatori che momentaneamente sono stati chiusi;

4)      provvedere all’immediata apertura del Pre-Triage che, al momento, sembrerebbe ancora chiuso in quanto, ad oggi,  sembrebbe non ci sia la disponibilità, all'interno della stessa tenda neanche della dotazione, per tipologia e quantità, di idonea strumentazione e, cosa  altrettanto grave, ribadiamo manca della dotazione degli appositi dispositivi di protezione per gli operatori (DPI).

5)      garantire l’operatività e la reperibilità di personale, secondo quanto previsto dalla delibera n. 345 del 18 marzo, che ad oggi non ha trovato riscontro in alcun ordine di servizio. Ciò servirebbe a rendere disponibile ulteriore personale necessario al presidio ospedaliero per il funzionamento della tenda di Pre-Triage e del Pronto Soccorso e ad attivare e rendere disponibile il servizio della seconda ambulanza, che potrebbe essere impiegata per il trasporto di pazienti risultati positivi. E che oggi si rende ancor più necessaria per il nostro territorio. Sarebbe pertanto opportuno, anche qua, quantomeno creare con apposita turnazione di reperibilità necessaria al possibile impiego di questo mezzo dotandolo degli appositi sistemi per l'isolamento e trasporto in ambulanza di pazienti a rischio contagio.

Lagrotteria, Giancotti e Albano spiegano inoltre che “pretendiamo rispetto ed attenzione verso la comunità” e che “rimarremo sempre vigili per far rispettare il sacrosanto diritto alla tutela della salute della nostra comunità, lotteremo per garantire il rispetto dei operatori ospedalieri e per la tutela della loro incolumità su i luoghi di lavoro. E tutto ciò senza guardare in faccia nessuno nel solo interesse e tutela dei cittadini e del nostro territorio”.

“Infine ringraziamo tutti coloro in questi giorni si sono adoperati al servizio dei cittadini a difesa e tutela della loro incolumità: operatori ospedalieri, medici ed infermieri del Pronto Soccorso, dei Reparti e del servizio di Assistenza domiciliare; le Forze dell’Ordine: Carabinieri e Polizia; I dipendenti Comunali e la Polizio Municipale; gli operatori di Protezione civili e i volontari che si sono adoperati per garantire le consegne a domicilio per chi non autosufficiente e comunque a tutela della salute di tutti noi. Grazie a tutti Voi”

 

Serra: gli ex consiglieri comunali Albano, Lagrotteria e Giancotti danno il benvenuto ai commissari prefettizi

"Avendo appreso dalla stampa che ieri, a seguito della nomina Prefettizia del 24 febbraio u.s., si è insediato alla guida del Comune di Serra San Bruno il Commissario Prefettizio Dott. Salvatore Guerra, affiancato dal Sub-Commissario Dott. Sergio Raimondo, desideriamo inviare Loro un Cordiale Saluto di Benvenuto nella nostra cittadina.

Siamo certi che con la loro, già comprovata, esperienza e professionalità sapranno affrontare al meglio e con competenza le tante questioni che riguardano la gestione tecnico-amministrativa dell’Ente, traghettando così Serra San Bruno verso le elezioni che si terranno, presumibilmente, nella prossima primavera.

Nell'inviare ai Commissari Prefettizi i nostri migliori Auguri di Buon Lavoro, cogliamo l’occasione per comunicare Loro, qualora ritengano ve ne fosse bisogno, nell'interesse di Serra e dei Serresi, la nostra più ampia collaborazione".

È quanto si legge in un comunicato diffuso dagli ex consiglieri comunali Brunella Albano, Valeria Giancotti e Walter Lagrotteria.

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Serra: Albano, Giancotti e Lagrotteria chiedono le dimissioni dell'amministrazione comunale

Riceviamo e pubblichiamo

"Egregi Amministratori, avevate detto e scritto in tutte le salse che l’inciucio Censore-Salerno del marzo 2019 era stato fatto per senso di responsabilità nei confronti di Serra e dei Serresi e che l’unico scopo era quello di evitare il Commissariamento dell’Ente per oltre un anno. Quello che avete detto e scritto è giunto il momento di dimostrarlo. Tenuto conto che l’art. 65 del TUEL non lascia alcun dubbio interpretativo, il comma 1 recita testualmente: “Le cariche di presidente provinciale, nonché di sindaco e di assessore dei comuni compresi nel territorio della regione, sono incompatibili con la carica di consigliere regionale. E ancora, che l’art. 141 del Tuel unitamente ad una serie di Sentenze del Consiglio di Stato precisano:  Consiglio di Stato - Sentenza 17 novembre 2009: “ L'articolo 141, lettera b), n. 3 del D.lgs. 267/2000, ove è disciplinata l'ipotesi di scioglimento del Consiglio comunale per cessazione della carica, per dimissioni contestuali, della metà più uno dei consiglieri, non introduce una diversa e speciale forma di dimissioni rispetto a quella regolamentata dall'articolo 38 del medesimo D.lgs., intendendo il legislatore, con la norma in esame, semplicemente far scaturire un preciso effetto giuridico (lo scioglimento dell'organo) al verificarsi di un mero fatto (le contestuali dimissioni di più della metà dei consiglieri), sulla base della presunzione che la contestuale presentazione delle dimissioni della metà più uno dei consiglieri sottende la volontà politica di sciogliere il Consiglio. Non si configura, pertanto, un «atto collettivo» (negoziale) di dimissioni, unitario e plurimo allo stesso tempo, bensì a un mero fatto consegue l'effetto dissolutorio previsto dalla norma. In ultima analisi, l'atto di rassegnazione delle dimissioni è un atto giuridico in senso stretto, cioè un atto i cui effetti giuridici non dipendono dalla volontà dell'agente, ma sono disposti dall'ordinamento, senza riguardo all'intenzione di colui che li pone in essere; è, infatti, atto irrevocabile, non recettizio e immediatamente efficace.”  Consiglio di Stato – Sentenza 9 marzo 2015 : “ Mentre l’articolo 38, comma 8, Tuel, non attribuisce alcun rilievo allo scopo perseguito dai dimissionari di creare le condizioni per lo scioglimento del Consiglio comunale, nel caso di dimissioni individuali dell’amministratore locale, qualche oscillazione il giudice amministrativo di appello l’ha evidenziata, invece, nel configurare le dimissioni ultra dimidium quale atto collettivo negoziale, nel quale, occorre valorizzare il collegamento esistente tra le volontà dei singoli consiglieri in funzione dell’obiettivo unitario dello scioglimento e qualificare l’atto recante le dimissioni quale atto collettivo, caratterizzato dall’inscindibilità del legame esistente tra le volontà espresse dai singoli dimissionari, risultante dimissioni rese con un unico atto ovvero, con tesi prevalente, quale atto giuridico in senso stretto, cioè un atto i cui effetti giuridici non dipendono dalla volontà dell’agente, ma sono disposti dall’ordinamento, senza riguardo all’intenzione di colui che li pone in essere.” Letto ciò, è chiaro ed inequivocabile che le c.d. “dimissioni ultra dimidium” (metà più uno dei membri assegnati, non essendo computabile a tal fine il Sindaco) determinerebbero lo scioglimento immediato del Consiglio Comunale. Pertanto, qualora tali dimissioni si concretizzassero entro il 24 febbraio prossimo, si avrebbe così la possibilità di tornare alle urne per eleggere il nuovo Sindaco ed il nuovo Consiglio Comunale, nella prossima tornata elettorale di primavera 2020. Questo per Noi, oggi, rappresenta l’unico Atto di Responsabilità possibile, restituire la parola ai cittadini Serresi, per ridare così la dignità che merita ad una Cittadina oramai messa in ginocchio sotto ogni punto di vista: economico, sociale e culturale. La nomina di un Commissario Prefettizio nel marzo 2019, momento in cui si è insediata la attuale Giunta Comunale, avrebbe sicuramente causato meno “danni” rispetto al “disastroso operato” dalla stessa fin qui effettuato:  Mancata approvazione del PSC (ex Piano Regolatore);  Notevole degrado della viabilità comunale, nonostante un intervento già effettuato di circa 100.000 euro;  Aumento al massimo consentito dalla Legge della tassazione IMU, che graverà su i cittadini Serresi per i prossimi 20 anni;  Aumento della Tassa su i Rifiuti;  Notevoli e continui Disagi al sistema Idrico Comunale, nonostante interventi già effettuati per circa 250.000 euro;  Chiusura della Piscina Comunale, nella totale indifferenza dell’Amministrazione Comunale;  Dichiarazione di Pre-Dissesto Finanziario, di fatto concretizzatasi con la presentazione del Piano di Riequilibrio Finanziario al Ministero dell’Interno, che costerà lacrime e sangue ai cittadini Serresi. Atto che ha sancito l'inequivocabile incapacità amministrativa dell'attuale giunta comunale. Noi pertanto, Vi Invitiamo e Vi aspetteremo al protocollo dell’Ente per rassegnare, contestualmente, le dimissioni dalla carica di Consiglieri comunali a qualsiasi ora, di qualunque giorno Voi scegliate, l’importante è che tutto ciò avvenga prima del 24 febbraio prossimo. Qualora ciò non dovesse succedere, ne risponderete ai cittadini Serresi, quale ulteriore Atto di Irresponsabilità ed Arroganza, che negherà, ancora una volta, un futuro, di possibile crescita e sviluppo, a Serra e ai Serresi, con l’unico scopo, che fino ad oggi a Voi noto, quello di Tutelare i propri interessi e le proprie ambizioni personali".

I consiglieri comunali: Brunella Albano, Valeria Giancotti, Walter Lagrotteria.

 

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Serra, Albano-Lagrotteria-Giancotti:"Amministrazione comunale dannosa, incapace e inadeguata"

“Recuperino l’onestà intellettuale, dicano che posizione politica hanno” e ci saremmo aspettati il completamento della frase con l’espressione di Peppino “… e ho detto tutto” (Totò, Peppino e la Malafemmina).

Intanto cogliamo positivamente che qualcuno abbia deciso quantomeno di mettere in bocca almeno su i giornali, perché diversamente è cosa oramai rara, delle parole, seppur senza senso e fuori luogo, agli Amministratori di minoranza/maggioranza, i quali hanno dato dimostrazione, insieme al Sindaco, di vivere veramente un’altra realtà che nulla ha a che fare con quella che i cittadini Serresi devono, loro malgrado, vivere ogni giorno.

A tal proposito chiediamo loro quando affermano “Nella città in cui vivono i Serresi, che pure non è esente da alcuni problemi tipici di tutte le realtà comunali italiane che comunque vengono affrontati con impegno e determinazione... grazie alle attenzioni dell’Amministrazione comunale” cosa intendono con “problemi tipici” forse una nuova fonte di attrazione turistica oppure qualcosa di cui dovremmo tutti essere loro grati.

Sarebbe, poi, interessante capire a quali dei seguenti problemi, esattamente, sono rivolte “le attenzioni degli Amministratori”:

Ø  Alle condizioni in cui versano le strade comunali? Che asfaltate solo qualche mese fa oggi sono in un evidente stato di degrado e che ha visto il Comune di Serra spendere, per tali interventi, una somma complessiva di oltre 80.000 euro.

Ø  Alle problematiche legate alla spesso mancata salubrità delle acque, accertata, periodicamente, da ordinanza del Sindaco, o al fatto che ancora oggi i Serresi serviti dal serbatoio “Castagnari”, nonostante un investimento pari a 250.000 euro, non vedono garantito il sacrosanto diritto di usufruire di una fornitura idrica regolare dai rubinetti di casa, peraltro acqua pagata al Comune anche a buon prezzo?

Informiamo, gli Amministratori, che al protocollo è stata presentata una lettera di protesta scritta e sottoscritta da parte di decine di cittadini, senza acqua in pieno inverno, che non vivono certamente “nel paesello immaginario”;

Ø  Alle problematiche che ad oggi hanno determinato la chiusura di una realtà di essenziale importanza per la nostra comunità come la Piscina?

Sembrerebbe che avevate preso impegni per risolvere, entro venerdì scorso, tali questioni ma ad oggi nessuno “annunciazione”, anzi nessuno di Voi, il Sindaco in primis, ha avuto il coraggio di metterci la faccia davanti agli utenti della struttura, in particolare, e ai cittadini, più in generale, per dare le spiegazioni del caso e prendersi le dovute responsabilità; forse troppo presi dalla campagna elettorale;

Ø  Alla notizia riportata nei giorni scorsi (10.01.2020) su i quotidiani e che ancora una volta rende noto ai cittadini del territorio delle Serre che il nostro presidio ospedaliero è stato privato del servizio della seconda ambulanza in quanto sarebbe stata sospesa la doppia reperibilità per autisti ed infermieri (se volete siamo pronti a spiegarvi cosa significa e a cosa serve)?

Anche qui aspettiamo l’ennesima “annunciazione” da parte del Sindaco nonché Presidente della Conferenza dei Sindaci della Provincia di Vibo;

Ø  A verificare e porre rimedio allo stato di degrado che abbiamo segnalato nel nostro precedente articolo rispetto alla presenza di eternit nel centro cittadino?

Alleghiamo per la pubblicazione le foto così magari riuscite a trovare il luogo dove da settimane sono state comodamente poste, se vi serve possiamo fornirvi anche le coordinate Gps;

Ø  Al fallimento delle iniziative, eventi e manifestazioni natalizie, costate alle casse comunali circa 30.000 euro, che avrebbero dovuto portare migliaia di turisti a visitare e soggiornare a Serra ma che ad oggi risultano essere non pervenuti. Se così non fosse aspettiamo comunicazione ufficiale su i costi e sul maggior flusso turistico generato da tali iniziative.

È vero siamo delusi e arrabbiati.

Lo siamo come ogni cittadino Serrese che vede Serra morire lentamente ogni giorno, soprattutto, grazie anche ad una Amministrazione inadeguata, incapace, disinteressata ed inefficiente, che risulta essere concentrata costantemente e precipuamente sugli appuntamenti elettorali che si susseguono nel tempo.

E’ il ruolo che ricopriamo che ci impone di denunciare i disservizi e i disagi che affliggono il nostro territorio in generale ed in particolare Serra San Bruno e non cesseremo mai di farlo. A noi non interessa denigrare il Sindaco, in quello ci riesce da solo e dove non riesce lui completano egregiamente l’opera i Suoi Consiglieri. Né danneggiarlo; a noi interessa che ad essere danneggiata non sia Serra e per questo ci spenderemo con ogni sforzo nell’esecuzione del nostro mandato ed a fare quanto nelle nostra disponibilità per impedire che ciò avvenga.

Riguardo poi al “recuperare l’onestà intellettuale”, non abbiamo capito perché e se dovremmo essere noi a farlo con una, quanto mai improbabile, dichiarazione di voto a Tassone il Sindaco “Cazzaro” oppure dovrebbero essere il Sindaco, la Giunta e i Consiglieri a fare quanto necessario per “recuperare l’onestà intellettuale” persa nei confronti dei Serresi: dimettersi per aver tradito il mandato elettorale ed aver dato vita ad una coalizione di minoranza/maggioranza del tutto dannosa, inadeguata e incapace ad amministrare la nostra bellissima cittadina".

 È quanto scrivono in una nota i consiglieri di minoranza, Walter Lagrotteria, Valeria Giancotti e Brunella Albano.

 

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Serra, zona Pip: tutti i dubbi di Valeria Giancotti

“In merito alla pubblicazione del bando di concorso per la cessione in proprietà e trasformazione del diritto di superficie di lotti dell’area Pip, ubicata in località Terra Rossa (meglio conosciuta come Zona Industriale), mi sarei aspettata una scelta politica chiara e coraggiosa da parte del primo cittadino, che però non c’è stata”.

È quanto scrive in una nota il consigliere comunale d'opposizione Valeria Giancotti, per la quale “l’attenzione per il tessuto imprenditoriale e per i giovani che avrebbero avuto l’occasione di poter investire in un’area specifica su un proprio progetto aziendale, è passata in secondo piano rispetto all’ordinarietà amministrativa e alla possibilità di rendere effettivamente competitivo un territorio che si differenzia e spicca per la presenza di tantissime realtà imprenditoriali. Tutto può dirsi ma non che l’Amministrazione comunale del duo Censore-Salerno stia operando per agevolare e creare delle opportunità di crescita e di sviluppo del territorio, anzi si direbbe che sia piuttosto disinteressata e intenta a volgere altrove le proprie mire e le proprie ambizioni. Anche in questa occasione - prosegue la nota - lo hanno dimostrato, la scelta fatta, infatti, evidenzia, oltre alla mancanza di una conoscenza del territorio e del suo tessuto socio-economico, anche e soprattutto un chiaro disinteresse rispetto a quelle potenziali opportunità che scelte coraggiose, che tengano conto anche della realtà serrese, realmente possano favorire una occasione di crescita e sviluppo, anche in termini occupazionali, per le aziende già presenti oltreché per giovani, i quali potendo acquisire dei lotti a condizioni più favorevoli, potrebbero avviare nuove start-up visti i tanti bandi messi a disposizione dalla comunità europea e dalla Regione. Purtroppo, però, con la pubblicazione di questo bando e alla luce di quanto in esso contenuto – aggiunge Giancotti – si dà seguito al solito iter da tecnici-contabili che, sicuramente, tutela così l’ente e il sindaco con gli attuali amministratori. E I cittadini? Le imprese? I giovani? Il futuro di Serra e dei serresi? Quando mi trovavo in maggioranza – prosegue l'ex vice sindaco – mi sono dedicata a studiare e trovare una soluzione che potesse essere di rilancio alla zona Pip, che versa, oggi come allora, in uno stato di abbandono e di degrado inaccettabile. Nel lavorare quotidianamente a questo progetto insieme agli uffici preposti si era studiato e valutato positivamente ogni aspetto legislativo, tecnico ed economico, di una possibile scelta che portasse a concretizzare la vendita degli stessi lotti prevedendo un prezzo pari a 22,80 euro al mq a base d’asta, prezzo di gran lunga inferiore a quello di 33,82 euro ancora una volta oggi riproposto dalla ‘nuova maggioranza’, incomprensibilmente direi visto anche che per ben cinque volte i bandi pubblicati con quel prezzo a base d’asta, (due dei quali, con quello dei giorni scorsi, pubblicati durante la attuale Amministrazione Tassone), sono ad oggi andati deserti nelle prime quattro pubblicazioni e attendiamo l’esito di quella in corso. Un prezzo di vendita, quello di euro 22,80, seppur ridotto rispetto al precedente e quindi con un minor introito per l’Ente, individuato a seguito di una valutazione complessiva di costi/benefici e anche normativa che non portasse l’Amministrazione ad incorrere in alcun danno erariale. Una valutazione quest’ultima che era stata pensata e analizzata, con l’obiettivo di tutelare il territorio e che potesse essere da impulso al tessuto economico di Serra anche grazie a delle possibili potenziali attività da intraprendere per la promozione e lo sviluppo dell’area in questione, così da innescare un circuito benefico di investimenti che avrebbero potuto, certamente, creare lavoro e dare la possibilità a tanti operatori economici di acquisire un lotto a un prezzo praticamente uguale o quantomeno vicino a quello di altre aree industriali evitando così di perdere ulteriori opportunità di sviluppo dovute alla possibile scelta di investire, da parte di questi ultimi, su zone industriali realizzate al di fuori del territorio comunale di Serra. Peraltro gli uffici avevano anche predisposto tutti gli atti necessari in tal senso, successivamente sottoposti alla valutazione del sindaco, come da lui stesso ammesso in sede di Consiglio comunale, che, seppur condividendo in quel momento tale scelta, molto probabilmente ‘altri’ per lui successivamente hanno pensato bene di decidere di non decidere. Nel riformulare il ‘nuovo’ bando - afferma Giancotti -(se così possiamo definirlo perché di nuovo non c’è praticamente nulla, essendo identico nei dettagli economici e, soprattutto, nel costo di acquisizione dell’area, di nuovo fissato a 33,82 euro) mi piacerebbe sapere se quantomeno l’Amministrazione si sia chiesta per quale motivo i bandi precedenti sono più volte andati deserti. Mi chiedo se qualche esperta in materia di strategia e sviluppo del territorio abbia dato anche solo un’occhiata alla nutrita documentazione che riguarda la zona Pip e soprattutto mi chiedo nella scelta fatta dalla maggioranza quale sia e dove ricercare l’idea di rilancio del territorio, se ne hanno effettivamente una. Avevo già chiesto ben due mesi fa, in occasione della seduta consiliare in cui si trattava del Documento di programmazione dell’attività amministrativa, alla consigliera Jlenia Tucci, delegata Progetti strategici – Piani e strumenti di sviluppo territoriale sostenibile, competente per l’argomento trattato, cosa avesse previsto per il rilancio della zona Pip e se avesse preso in considerazione il bando così come era stato già elaborato e condiviso insieme al sindaco Tassone che, di certo, avrebbe solo fatto il bene del territorio. Ma come recita la barzelletta ‘interrogato il morto, il morto non rispose’, se non con un fremito impercettibile. Per il sindaco l’aver discusso con la ‘nuova maggioranza’ per ‘rivedere il progetto e rideterminare gli importi di vendita dei lotti a base d’asta’ evidentemente e alla luce del bando pubblicato non ha portato ai risultati da noi richiesti ed auspicati in sede di Consiglio comunale. Come già più volte riscontrato nell’agire amministrativo quotidiano di questa nuova ‘minoranza/maggioranza’ sembrerebbe che l’interesse diffuso dei serresi non sia tra le loro priorità. Anche per questo - conluce la nota - hanno deciso di non dar seguito a quel procedimento studiato e predisposto nella precedente maggioranza e quindi da me, molto probabilmente perché non ho voluto indossare le loro stesse casacche da soldatini, casacche che alla sottoscritta non andranno mai bene, qualunque esse siano, perché il senso del dovere, nonché la difesa degli interessi dei cittadini serresi il progresso e la crescita della nostra comunità, vengono prima dei leader, o forse è meglio definirli dei ‘capi’, di turno”. 

Serra, sanità: duro j'accuse di Albano - Giancotti - Lagrotteria contro il sindaco

«Il sistema sanitario vibonese è al collasso e questo è a tutti noto come è altrettanto nota la situazione critica in cui versa il nosocomio serrese. Tutto ciò non sembra essere sufficientemente chiaro o addirittura non è di interesse primario, al netto dei tanti comunicati stampa e proclami elettorali fatti in questi ultimi mesi, neanche al sindaco di Serra San Bruno Luigi Tassone, nonché presidente della Conferenza dei sindaci dell’ambito territoriale dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia”.

Lo affermano, in una nota, i consiglieri comunali di opposizione Brunella Albano, Valeria Giancotti e Walter Lagrotteria.

«L’ultimo episodio in ordine di tempo, a conferma di quanto affermato, ove ce ne fosse bisogno, è avvenuto sabato scorso, 15 giugno, quando un uomo è rimasto per oltre mezzora a terra in attesa dell’ambulanza. Come rappresentanti istituzionali ma, prima ancora, come semplici cittadini, non siamo più disposti ad accettare che si verifichino altri episodi analoghi. In un territorio, come il nostro, che già vive diversi disagi sociali, assistere alla carenza o addirittura al venir meno anche dei servizi minimi essenziali, non è assolutamente accettabile. Un ospedale come quello di Serra San Bruno si trova a dover far fronte alle esigenze sanitarie, di un territorio ampio e difficile, affrontando tra l’altro problematiche di varia natura: l’assenza di una seconda ambulanza, la mancanza di un automedica adeguatamente attrezzata, la carenza di personale in tutti i reparti, destinata ad acuirsi ancor più con i prossimi pensionamenti, attrezzature medicali oramai obsolete, e, non per ultimi, i problemi strutturali dei vari reparti, che necessitano di immediato intervento, oltre che dell’area del pronto soccorso, dove i sanitari si trovano a lavorare in condizioni assolutamente inadeguate allo scopo, un servizio di 118 appropriato alle esigenze territoriali, funzionale e, soprattutto, funzionante. Davanti a questi disagi e alle “tragedie” che, purtroppo a volte, vivono i cittadini Serresi il Sindaco Tassone Presidente della Conferenza dei Sindaci sembra non riuscire ad andare oltre ai proclami rimanendo del tutto distante e reagendo solo ad impulso: quando serve a dimostrare interessamento a fatti già accaduti, come questo ultimo, oppure nell’approssimarsi di eventuali appuntamenti elettorali. Evidentemente, però, il Sindaco del duo Censore-Salerno, principali colpevoli del declino sanitario regionale, provinciale e soprattutto locale, fa finta di non vedere e non sentire oppure non ha ancora realizzato di essere il “sindaco di Serra San Bruno” nonché presidente della Conferenza dei sindaci dell’ambito territoriale dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia.

Ma se di ciò ci stessimo sbagliando vorremmo risposte, serie, certe e subito riscontrabili, ad una serie di interrogativi:

- Che fine ha fatto “l’automedica 4x4 completa di equipe” che Lei stesso ha promesso tramite un comunicato stampa dello scorso mese di dicembre?

- A cosa si riferiva quando, all’interno del suddetto comunicato, annunciava trionfalmente che “abbiamo posto rimedio a gravi lacune”?

- Si rende conto o no che, da diversi mesi a questa parte, sta prendendo in giro con le sue false promesse non solo i cittadini Serresi ma tutti coloro i quali, nella zona, usufruiscono del nostro ospedale che, sempre stando alle sue parole, doveva essere “il punto di riferimento provinciale …” ?

- Che fine hanno fatto le “azioni eclatanti per salvaguardare il diritto alla salute dei suoi concittadini e a tutela dell’ospedale” che Lei stesso aveva annunciato parecchio tempo addietro?

Ma le promesse disattese sono tante: aveva garantito che l’ospedale “disporrà di 10 posti letto di Lungodegenza e 20 di Riabilitazione, oltre a una palestra attrezzata. Quindi 30 nuovi posti letto per il nostro nosocomio che andranno ad ampliare i servizi”; aveva parlato di un “ecografo all’avanguardia per il potenziamento del reparto di Medicina” e di tanti, tanti altri annunci che alla fine si sono rivelati tali. Aveva promesso, maggio 2018, che “avrebbe tenuta alta l’attenzione e vigilato affinché ogni procedura ed ogni azione fosse eseguita celermente”.


Se ciò è avvenuto a noi sarà sfuggito ma certamente non sarà sfuggito ai cittadini Serresi».

Pertanto Albano, Giancotti e Lagrotteria chiedono al Sindaco di adoperarsi fattivamente per convocare immediatamente la Conferenza dei Sindaci senza tergiversare in un comportamento che dimostra disinteresse per un organismo di vitale importanza nel mondo delle istituzioni che si occupano di sanità nella provincia di Vibo Valentia.

«A tal riguardo vogliamo ricordare che la Conferenza dei Sindaci “esercita funzioni di indirizzo, verifica e valutazione nei confronti dell’attività dell’Azienda Sanitaria”.

Inoltre uno specifico regolamento della Conferenza, prevede che all’interno della stessa venga nominato un esecutivo, composto da cinque Sindaci di cui uno nominato Presidente, carica attualmente ricoperta da Tassone, che anche in questo caso dimostra di disconoscere tale regolamento e così anche di essere disinteressato a rappresentare efficacemente gli interessi e, purtroppo, i disagi di un intero territorio. Peraltro ricopre anche impropriamente tale ruolo dato che tre dei cinque componenti originariamente designati (Sindaco di Vibo Costa – Sindaco di Tropea Rodolico – Sindaco di San Gregorio d’Ippona Pannia) sono oramai da tempo immemore, anni, decaduti dalla carica di Sindaco e di conseguenza dalla carica di componenti dell’esecutivo. Infatti, secondo quanto previsto dal regolamento all’art. 2 comma 5 “qualora per dimissioni o altra causa venga a mancare contestualmente la maggioranza dei componenti del comitato si procede a nuove elezioni dello stesso”. Ciò è accaduto per disinteresse o interesse? ».

In chiusura Albano, Giancotti e Lagrotteria si impegnano a chiedere un incontro con il Direttore Generale reggente dell’Asp di Vibo Valentia, dott.ssa Elisabetta Tripodi, «affinché ci dia le dovute rassicurazioni che situazioni come quelle accadute nei giorni scorsi non accadano più ma soprattutto che ci fornisca informazioni giuste e dettagliate sullo stato attuale delle cose, sui tempi e le modalità necessari per fornire risposte concrete alle diverse problematiche già evidenziate dell’Ospedale “San Bruno”».

Serra, rottura nel Pd: Lagrotteria, Giancotti e Albano lasciano il partito

Riceviamo e pubblichiamo

"In un tempo poi non tanto lontano, quando la politica e i partiti contribuivano in modo positivo e qualificante alla crescita socio culturale ed economica della società, ogni campagna elettorale lasciava un messaggio chiaro, marcava un segno indelebile per il futuro dei partiti. I moniti e le risultanze delle competizioni elettorali rappresentavano il punto di ripartenza per iniziare nuovi percorsi e ripensare proposte e programmi per ogni contesto sociale. Ci si soffermava a capire quali politiche di governo meritavano di essere riviste, quali battaglie non erano state condotte con fermezza, si interrogava la base del partito, si ascoltava la piazza, si faceva del coinvolgimento popolare più ampio possibile la regola maestra, per mettere in essere una rinnovata proposta politico partitica. La domanda è: le ultime elezioni politiche del 4 marzo 2018 hanno mandato un segnale forte e chiaro al Partito Democratico? Tralasciando la evidente quanto scontata risposta, l’ulteriore quesito che ci poniamo è: il Partito Democratico ha colto appieno il grido di disaffezione che i suoi militanti astenendosi o votando contro hanno urlato? Pare proprio di no. Perché non si è corsi ad aprire un confronto ed un dibattito approfondito con tutti, con le forze sociali, con i giovani, con i disoccupati, con le tante energie positive di questo paese prima di aprire e “chiudere” la fase congressuale? Perché si è scelto di rimanere sordi alle tante sirene che alla fine, disperate e quasi costrette scelgono di cantare a malincuore per i populisti più esasperati d’Europa? Perché, ancora una volta, con sconvolgente prepotenza si è scelto di proporre gli schemi del passato, quelli della peggiore partitocrazia? Perché si è preferito praticare la solita corsa al confezionamento precostituito di liste per prenotare uno o più posti all’assemblea nazionale o reginale del partito senza pensare che così facendo siamo giunti al punto in cui siamo? La spasmodica sete di potere e la patologica voglia di preservare uno o più status quo era ed è, evidentemente, più importante della necessaria ed irrinunciabile risposta a questi quesiti. E allora chi come noi aveva scelto di militare in una casa democratica ricca di valori e di storia ed aveva immaginato che davvero il Partito Democratico potesse competere con le sfide che questo paese in affanno ci riserva, oggi di fronte all’ennesima prepotente ed insensibile accelerazione verso una rotta buia, si ferma, riflette ed in mancanza di una prospettiva politica coerente e concreta guarda a nuovi orizzonti. È giusto precisare, considerato il nostro ruolo di amministratori comunali del Comune di Serra San Bruno, che il nostro percorso amministrativo continua senza tentennamenti. Il Movimento “La Serra Rinasce” a livello comunale continuerà ad essere la nostra casa comune".

Valeria Giancotti - Brunella Albano - Walter Lagrotteria

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