Elezioni provinciali Vibo, caso nel centrodestra. Grillo: “La base tenuta all’oscuro dai nominati”

“La presentazione delle liste per le elezioni provinciali ha offerto la riprova di un qualcosa che purtroppo è evidente da tempo. C’è un manipolo di nominati che agisce ignorando completamente la base e giostrando a proprio piacimento”. È quanto afferma il già coordinatore provinciale di Forza Italia e del Pdl Valerio Grillo che attacca gli attuali vertici del partito azzurro.

“Ancora una volta – sostiene – siamo costretti ad osservare un comportamento poco democratico, che denota l’incapacità di confrontarsi e fare sintesi. Un coordinatore provinciale nominato decide nel chiuso di una stanza insieme ad una ristretta oligarchia senza coinvolgere gli iscritti. I suoi silenti ed ossequiosi vicecoordinatori rinunciano a qualsiasi ruolo accontentandosi di mantenere un innocuo pennacchio. Mai in Forza Italia – rileva Grillo -  si è registrato niente di simile. Eppure abbiamo passato fasi di entusiasmo e momenti difficili: in nessun caso i dirigenti si erano spinti ad elaborare e attuare strategie senza informare e senza ascoltare. In un momento così complicato, i cittadini avrebbero bisogno di chiarezza e trasparenza. Invece, si assiste all’esatto contrario e questi atteggiamenti alimentano il clima di sfiducia e contribuiscono ad allontanare la gente dalla politica. Questa classe dirigente – conclude - risulta inadeguata a svolgere un compito delicato ed importante che è quello di rilanciare un partito che ha sempre avuto freschezza ed energia per proporsi come punto di riferimento”.

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Battibecco Censore-Costa, Grillo bacchetta PD e centrodestra: “Rispetto istituzionale prima di tutto”

“È davvero incredibile ciò che è accaduto a Vibo durante la visita del sottosegretario Ferri: mai era accaduto che il sindaco della città che ospita l’evento fosse impedito a porgere il saluto istituzionale”.

È quanto afferma il già coordinatore provinciale di Forza Italia e del Pdl Valerio Grillo che, in riferimento al recente episodio che ha visto come protagonisti il deputato del PD Bruno Censore ed il sindaco di Vibo Elio Costa, si schiera decisamente con il secondo.

“Costa – spiega Grillo – quale uomo istituzionalmente corretto e certamente ben educato non voleva sottrarsi a quello che era un suo compito, ma evidentemente qualcun altro, che ha poca dimestichezza con i metodi istituzionali, ha ritenuto di dover bloccare l’intervento. Da questo fatto si possono operare tre considerazioni: a) i piccoli esponenti della politica nostrana si sono resi conti della magra figura che avrebbero fatto al cospetto di un esponente del Governo dopo l’esposizione degli argomenti di Costa; b) il sottosegretario stesso mettendo a confronto l’intervento di Costa e quello di Censore avrebbe subito un effetto devastante; c) sono risibili le giustificazioni di chi sostiene che Costa avrebbe cercato, così facendo, di guadagnarsi una candidatura al Senato. Costa - sostiene Grillo – conosce perfettamente la valenza di questi piccoli censori, intesi ovviamente come valutatori severi della condotta, e se avesse avuto qualche mira in tal senso, saprebbe senza dubbio a chi rivolgersi per ammansire i personaggi servili.

Qualche considerazione – rileva Grillo – va anche fatta riguardo alla silente aggregazione di maggioranza al Comune che, ancora una volta, dimostra di subire la presenza di un sindaco come Costa e di non amarlo. Avrebbe dovuto difenderlo strenuamente ma, si sa, chi la sera si consente laute cene con i rappresentanti della sinistra di certo ha più a cuore i rapporti con quest’ultima che  quelli con il proprio sindaco. Ma Costa sa bene da chi è contorniato, poiché più di una volta il silenzio è stato assordante. Forse – è la conclusione – i piccoli leader nostrani hanno delle mire senatoriali e hanno paura che la personalità di Costa li metta in ombra”.

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Forza Italia, Valerio Grillo attacca ancora: “Sui territori si sta sfiorando il ridicolo”

“La gestione dissennata della coordinatrice regionale prosegue senza tener conto dei disagi che quotidianamente vengono segnalati da amministratori e dirigenti del partito stanchi di assistere a decisioni non condivise e quindi motivo di divisioni”. È quanto afferma il già coordinatore provinciale di Vibo Valentia di Forza Italia e Pdl Valerio Grillo che sottolinea come “anziché svolgere un ruolo di mediazione per porre fine alle controversie Jole Santelli continua a gettare benzina sul fuoco con atteggiamenti e scelte che deludono ulteriormente i nostri elettori e che causano importanti perdite che indeboliscono il partito”. “Le contraddizioni e le situazioni che sfiorano il paradossale – aggiunge l’esponente azzurro - sono all’ordine del giorno a cominciare dal fatto che i coordinatori provinciali non sono iscritti al Gruppo consiliare regionale. Questo caos si riversa sui singoli territori: a Cosenza l’assenza di confronto è stata alla base di una frattura dalle conseguenze pesantissime; a Vibo, si procede con la nomina spropositata di vicecoordinatori provinciali che, continuando di questo passo, saranno di un numero pari a quello dei paesi ricadenti nella Provincia. L’idea che si dà all’esterno è quella di un partito senza strategia e senza guida. Serve, dunque, un’azione incisiva da parte del Presidente Berlusconi per ridare ordine e credibilità ad una compagine che – conclude Grillo - ha le potenzialità per tornare ad essere il punto di riferimento ed il traino del centrodestra in Calabria”.

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Salerno con Stefania Craxi ad Hammamet: “Reso omaggio ad un grande statista”

Una delegazione, guidata dal consigliere regionale Nazzareno Salerno e composta dall’assessore comunale di Serra San Bruno Adriano Tassone, dall’ex commissario del Parco delle Serre Salvatore Carchidi, dal giovane Antonio Carnovale e dal già coordinatore provinciale del PdL e di FI Valerio Grillo, si è recata ad Hammamet in occasione del XVI anniversario della morte di Bettino Craxi. “Abbiamo reso omaggio ad un grande statista – ha affermato Salerno – che con la sua personalità si è ritagliato un posto da protagonista nella storia d’Italia. Craxi ha saputo interpretare al meglio il ruolo di guida, ponendosi come punto di riferimento della politica. Grazie al suo carisma, ha permesso all’Italia di essere fra i ‘grandi’ del pianeta, sedendo al tavolo delle trattative con pari dignità rispetto alle principali potenze mondiali. Probabilmente – ha aggiunto – si tratta della figura di cui  oggi, in un momento di grande incertezza, avrebbe bisogno il nostro sistema politico. Purtroppo, l’Italia non ha saputo valorizzare fino in fondo lo spirito riformatore di Craxi, commettendo nei suoi confronti ingiustizie di cui il tempo darà l’effettiva contezza. A mio avviso – ha concluso Salerno – Craxi rappresenta un modello da seguire per chi vuole contribuire alla crescita della Patria ed alla pace nel Mediterraneo”. Durante l’esperienza, la delegazione ha dovuto fare i conti con il coprifuoco imposto dal ministero dell’Interno tunisino a seguito delle proteste con cui il popolo ha rivendicato equità e giustizia sociale.

 

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Forza Italia, Valerio Grillo: “Nessun chiarimento dalla coordinatrice regionale, crescono le tensioni”

“Abbiamo invano aspettato chiarimenti da parte della coordinatrice regionale dopo i dubbi di autenticità che avevamo espresso sul comunicato del presidente Berlusconi: non c’è stato però nessun intervento e, anzi, si è preferito proseguire come se nulla fosse accaduto”. Ad affermarlo è il già coordinatore provinciale di Forza Italia e PdL Valerio Grillo, per il quale, “in tal modo, è stata indirettamente confermata la veridicità delle nostre fonti. Non è stata fatta luce – sostiene l’esponente azzurro - sul perché è stato sostituito il coordinatore provinciale di Vibo Valentia, che aveva brillantemente operato, con un consigliere regionale nemmeno iscritto al Gruppo di Forza Italia, non è stato convocato alcun coordinamento regionale, non c’è stato nessun incontro per spiegare i motivi di scelte sempre più incomprensibili. Al contrario, si è continuato ad agire secondo un metodo che crea incomprensioni e che nasce nel chiuso delle stanze. Le stesse decisioni dei coordinatori provinciali, nominati dalla Santelli – precisa Grillo - vanno nel senso di aumentare le tensioni e creare ulteriori spaccature. Tutte queste azioni non fanno altro che indebolire un partito che avrebbe le potenzialità per radicarsi in maniera significativa sul territorio calabrese. Non c’è una logica inclusiva: in questo modo si fa solo del male a Forza Italia. In Calabria non c’è mai stato un vertice del partito che ha generato così tante divisioni: la nostra tradizionale vocazione verso il dialogo e la moderazione – è la conclusione - sembra essere stata cancellata”.

 

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Forza Italia, Grillo: "Dubbi di autenticità del comunicato di Berlusconi sulla Santelli"

"È una situazione molto strana quella creatasi in Forza Italia: nonostante tutto ciò che è successo la coordinatrice regionale Jole Santelli non ha proferito parola affidandosi - dichiara Valerio Grillo, già Coordinatore di Forza Italia e del PdL -  solo ad un presunto comunicato stampa del Presidente Berlusconi". "Ma, secondo quanto ho avuto modo di apprendere, sembrerebbe che lo stesso comunicato - rivela Grillo - non sia stato vergato dal nostro Presidente, che in questo periodo ha dovuto affrontare ben altre situazioni di carattere personale, ma sia stato elaborato da alcune fonti vicine alla Santelli e facenti parte della segreteria di Berlusconi. Se ciò fosse vero, saremmo di fronte alla dimostrazione della carenza di rappresentatività della coordinatrice regionale, che è consapevole della confusione che ha creato nel partito e che ora cerca in ogni modo di mantenere la poltrona. Peraltro, pare che nemmeno il dipartimento Enti locali fosse a conoscenza del comunicato".

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Forza Italia, Valerio Grillo attacca Santelli: “Commessi troppi errori, inspiegabile rimozione Arena”

“Quello di coordinatore regionale di un grande partito come Forza Italia è un ruolo importante ed allo stesso tempo complesso. Richiede impegno, determinazione e passione. È indispensabile una costante presenza sul territorio per saper ascoltare la voce della gente e poter, attraverso incisive azioni politiche, dare le giuste risposte”. È quanto afferma il già coordinatore provinciale di Forza Italia e del PdL Valerio Grillo  per il quale queste sono “caratteristiche che sono mancate all’attuale gestione che, al contrario, è stata animata da uno spirito di divisione e da strategie finalizzate solo al mantenimento della propria postazione. In particolare, l’essersi rivolta direttamente al capo per farsi difendere testimonia l’incapacità di rimediare ai gravi errori che lei stessa ha commesso. Ciò, unito alle uscite dei suoi ‘nominati’, dipinge uno scenario poco rassicurante per il futuro del partito. Inoltre, se è vero che il presidente Berlusconi ha detto che il partito ha ottenuto ottimi risultati sul territorio – si chiede Grillo - perchè è stato rimosso il coordinatore provinciale Arena che aveva dimostrato grinta e brillantezza? Ricorrere agli espedienti a cui abbiamo assistito è un segnale di debolezza ed insicurezza che ribadisce lo stato di confusione in cui è stata portata Forza Italia.  Se si vuole invertire la tendenza – è la conclusione -  vanno prese decisioni forti che consentano il dialogo, la riapertura del partito verso l’esterno e che permettano il pieno coinvolgimento di chi crede nei valori del centrodestra italiano”.

 

Forza Italia, Valerio Grillo attacca Mangialavori: “Usata una logica per distruggere il partito”

Si respira aria di tempesta nella compagine berlusconiana. Perché dopo le comunicazioni del coordinatore provinciale Giuseppe Mangialavori riguardanti la riorganizzazione della squadra azzurra si levano voci a dir poco discordanti. Ad intervenire pesantemente è l’ex coordinatore provinciale di Forza Italia e del Pdl Valerio Grillo che, in pratica, contesta tutta la linea. “Nell’indicazione dei vicecoordinatori provinciali – afferma - il consigliere regionale Giuseppe Mangialavori ha utilizzato un metodo che va nel senso della distruzione del partito e che conferma un modo di fare controproducente. Le nomine, che apprendiamo solo dai mezzi di informazione, non sono assolutamente condivise, non scaturiscono da un dibattito interno e, anzi, ricalcano quella logica santelliana, elaborata nel chiuso delle stanze e non certo frutto di un dialogo e di un confronto, che ha portato alla nomina dello stesso Mangialavori”. Attacco deciso che fa emergere uno scontro che non sembra poter rimanere privo di conseguenze. “Rafforzare il processo di radicamento di Forza Italia – aggiunge Grillo - significa lavorare per unire, coinvolgere, includere. Vuol dire aprirsi, non chiudersi a riccio. Dobbiamo, invece, prendere atto che è stata scelta una strada diversa: quella di dividere, anche al prezzo di smembrare il nostro partito. Prendiamo anche atto di questo modo di agire: in ogni caso – è la conclusione - noi continueremo ad impegnarci per la crescita di Forza Italia, indipendentemente dalle posizioni che possono essere di maggioranza o minoranza interna”.

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