Sequestrate due cave e un impianto di lavorazione di inerti: due denunce

I carabinieri forestali della Stazione di Cittanova (Rc), su mandato della Procura della Repubblica di Palmi, hanno scoperto e sequestrato, in località “Bozzara”, nel comune di Varapodio, un impianto per la lavorazione di inerti per l’edilizia e due aree ricavate in terreni agricoli trasformati in cava di estrazione del materiale.

In particolare, i militari hanno individuato i gestori delle attività, riconducibili a due fratelli del posto, uno dei quali proprietario dei terreni utilizzati come cava che, allo stato degli atti, risulterebbe priva della prevista autorizzazione unica ambientale, ubicati poco distante dall’alveo del torrente Marro, in una zona sottoposta a vincolo idrogeologico.

Per gl’investigatori, le attività estrattive avrebbero avuto un forte impatto ambientale, dal momento che avrebbero determinato la creazione di due grandi cavità.  

Inevitabile, quindi, la denuncia dei due fratelli e il sequestro delle aree e dei mezzi al servizio dell’impresa.

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Sequestrata cava abusiva e un impianto di lavorazione inerti

I carabinieri forestali della Stazione di Cittanova, su mandato della Procura della Repubblica di Palmi, hanno sequestrato, nel comune di Varapodio, gli impianti e gli automezzi al servizio di una cava ed un impianto di lavorazione di materiale inerte per l’edilizia.

L’operazione scaturisce dai controlli effettuati su due autocarri utilizzati dall’impresa per il trasporto dei materiali di cava che, secondo gli accertamenti dei militari, sarebbero risultati privi di copertura assicurativa e delle prescritte revisioni periodiche. Estendendo i controlli agli impianti di lavorazione è emerso che la ditta, salve le verifiche nei vari gradi di giudizio, risulterebbe priva della prevista Autorizzazione unica ambientale, situazione che ha richiesto il sequestro preventivo degli impianti, ed il deferimento del rappresentante legale, che dovrà rispondere di una serie di reati ambientali aggravati dalla recidiva.

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Sorpresi ad annaffiare una piantagione di marijuana, zio e nipote in manette

I  Carabinieri della Compagnia di Taurianova (Rc) hanno arrestato in flagranza di reato per coltivazione illecita di sostanze stupefacenti, zio e nipote, di 41 e 28 anni.

I due, entrambi residenti a Platì, sono stati sorpresi ad annaffiare 106 piante di marijuana coltivate in località Trepitò di Molochio e Serro Lungo di Varapodio.

A fare la scoperta sono stati i Carabinieri delle locali Stazioni, con il supporto dei colleghi dello Squadrone eliportato Cacciatori di Calabria.

Le piante sono state sequestrate, mentre gli indagati sono stati rinchiusi nel carcere di Palmi.

Smantellata piazza di spaccio, sette arresti

All’alba di oggi, nelle province di Reggio Calabria e Messina, i Carabinieri del Comando provinciale reggino, con il supporto dei colleghi dello Squadrone eliportato Cacciatori e dei Comandi Arma competenti per territorio, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza d’applicazione di misura cautelare personale, emessa dal Tribunale di Palmi su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 7 persone (di cui 4 in carcere e 3 agli arresti domiciliari) ritenute responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro, di detenzione, vendita, acquisto e cessione di sostanze stupefacenti, quali marijuana, hashish e cocaina. I destinatari della misura cautelare in carcere sono: Pietro  Gerace, 39 anni, di Varapodio; Giuseppe Ranieri (59) di Varapodio; Francesco Mangano (31), di Oppido Mamertina; Giovanni Maiorana (48), di Messina.

Domiciliari, invece, per: Rosaria Ranieri (22), di Varapodio; Pietro Mazza (26), di Messina e Antonio Spizzica ( 43), di Gioia Tauro.

L’operazione giunge al termine di un’attività investigativa avviata dai Carabinieri di Taurianova, in seguito ad una serie di danneggiamenti con arma da fuoco che hanno interessato il Comune di Varapodio negli ultimi mesi del 2018.

Dalle indagini è emersa la presenza di un gruppo criminale dedito alla compravendita di hashish, marijuana e cocaina.

Controlli dei carabinieri, sanzioni e denunce

Durante un servizio di controllo, i carabinieri della Compagnia di Taurianova e del Gruppo forestale di Reggio Calabria hanno fermato 1200 mezzi ed identificato 2650 persone.

Nel corso dell’attività, sedici persone sono state sanzionate per violazioni della normativa anti – contagio, mentre i titolari di due attività sono stati denunciati per violazioni della normativa sulla sicurezza alimentare.

In particolare, a Varapodio, i militari della locale Stazione e del Gruppo forestale di Reggio Calabria, hanno comminato cospicue sanzioni amministrative ai titolari di un’attività commerciale nella quale è stata riscontrata l’assenza di tracciabilità degli alimenti venduti ed il mancato rispetto delle procedure di autocontrollo.

Denunciato, inoltre, un uomo trovato in possesso di un notevole quantitativo di capi di bestiame privi di documentazione inerente l’acquisto o la tracciabilità.

In ultimo, gli uomini dell’Arma, hanno notificato il divieto d’accesso ad esercizi pubblici e locali di intrattenimento ad un cittadino straniero, ritenuto pericoloso per la sicurezza pubblica. 

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Controlli ad oleifici nella Piana di Gioia Tauro: denunce e sanzioni

I carabinieri delle Stazioni di Gioia Tauro (Rc), Rizziconi e Varapodio, insieme ai colleghi forestali di Cittanova ed a quelli del Nucleo ispettorato del lavoro di Reggio Calabria e della Tutela agroalimentare di Messina, hanno comminato 4 sanzioni amministrative per un totale di 6 mila euro e denunciato in stato di libertà due persone per attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

In particolare, a Varapodio, i militari hanno sanzionato i titolari di due oleifici trovati senza la documentazione Haccp aggiornata.

A Rizziconi, invece, durante l’ispezioni presso altri frantoi, gli uomini dell’Arma hanno riscontrato irregolarità relative alla mancata normalizzazione del sistema d’identificazione delle partite di olio contenute nei silos dell’azienda, alle indicazioni della capacità totale, all’omissione nell’esibizione della planimetria aggiornata dei locali del frantoio ed infine anche in merito alla presenza di un lavoratore non  sottoposto alla necessaria visita medica per la sorveglianza sanitaria.

Inoltre, al termine degli accertamenti, i carabinieri hanno denunciato a piede libero due uomini di Varapodio i quali, in qualità di proprietario di un terreno e di gestore di un frantoio, sono accusati di aver riversato i residui della lavorazione delle olive direttamente al suolo, realizzando e gestendo di fatto una discarica non autorizzata.

L’opificio, il terreno ed i residui di lavorazione sono stati sequestrati.

 

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Presentano false dichiarazioni per ottenere buoni alimentari Covid, denunciarti

Continuano gli accertamenti da parte dei carabinieri della Compagnia di Taurianova su coloro che tentano di speculare sugli aiuti pubblici connessi all’emergenza epidemica.

Dopo gli 86 denunciati delle settimane scorse nel corso dell’operazione denominata “Dike 2”, ulteriori 13 soggetti, tutti residenti nel Comune di Varapodio, sono stati segnalati all’autorità giudiziaria per avere, ancora una volta, prodotto false certificazioni al fine di ottenere il cosiddetto “buono spesa covid”.

 Un aiuto straordinario introdotto dal governo per questo periodo di emergenza sanitaria ed erogati direttamente dai Comuni alle persone e famiglie in difficoltà economica, per acquistare alimenti farmaci e altri beni di prima necessità, i cui requisiti di dettaglio e criteri di precedenza, sono stati decisi proprio dagli Enti Comunali e assegnati anche in base ad autodichiarazione dei richiedenti.

 In tale ambito quindi, i carabinieri della Stazione di Varapodio hanno svolto un controllo delle istanze prodotte per ottenere i “buoni spesa”, al fine di verificare la regolarità delle procedure attestative e quindi l’effettivo possesso dei requisiti previsti e da tale attività sono emerse irregolarità in capo a 13 soggetti, tutti segnalati alla Procura della Repubblica di Palmi, per le successive valutazioni di competenza.

Infatti, nonostante il Comune avesse stabilito, tra gli altri requisiti, il limite massimo a 700 euro mensili di reddito per accedere al fondo di solidarietà alimentare, i carabinieri hanno accertato che i deferiti percepivano in realtà somme ben superiori, dovendo attestare il falso nella dichiarazione sostitutiva per poter accedere, illegittimamente, a tale aiuto economico. C’era chi percepiva già altri sussidi pubblici a sostegno del reddito, indennità di disoccupazione, cassa integrazione o anche una pensione, in ogni caso superiore al limite stabilito, e anche chi, nel periodo, fortunatamente ha continuato a lavorare regolarmente nell’ambito di attività non sospese e, nonostante questo, ha richiesto ulteriori aiuti senza averne diritto.

I militari hanno quindi fatto emergere le irregolarità, che hanno provocato un danno erariale stimato in circa 2.500 euro.

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Lectura Dantis, i versi immortali del Sommo poeta incantano il pubblico di Monasterace

Una fantastica luna rossa ha illuminato lo spettacolo dell’evento culturale "Lectura Dantis” a Monasterace Marina, portato in scena dalla Pro Loco la Coppa Vitrea di Varapodio. La suggestione delle atmosfere infernali è stata caratterizzata dalla scenografia di piazza Porto Salvo allestita con una serie di colonne doriche ed elementi luminosi posti lungo la scalinata ad accentuare nella penombra la magia dei versi immortali di Dante. Frammenti che sono stati introdotti nella lettura esegetica con una recitazione: Commedia! Perché Dante ha pensato di chiamare la sua opera commedia? Non c’è mica nulla da ridere a veder dannare la gente… I dannati, proprio loro, quelli che hanno sbagliato nella vita, ma sono anche stati “sgamati”, perché il peccato risalta agli occhi di Dante e della sua morale medievale in quanto conosciuto. C’è una sorta di presunzione nel poeta, nel ritenere che ogni uomo, oltre che di giudizio divino, possa essere suscettibile di valutazione terrena della propria coscienza. Egli compie una indagine della coscienza, oggettivandola per certi versi, un esercizio a cui però nessun uomo può e deve ambire.

Dante si erge a giudice, dunque, ma lo fa per un nobile scopo e la poetica dantesca crea una suggestiva notte d’estate che ha registrato notevole consenso di pubblico, coinvolto dai versi della “Commedia”, poema che nel XV secolo diverrà "Divina” grazie a Giovanni Boccaccio. “Fu il poeta Boccaccio, infatti, nel trattato “in lode a Dante” a definirla così per la tematica, poiché narra in versi -terzine per la precisione- il viaggio di dante nell’aldilà, che si conclude con la visione di Dio, nonché per la bellezza poetica e l’altezza di significato dell’opera”, continua l’esegesi.

Uno spettacolo che non si è mai interrotto ed è stato curato in ogni particolare con un’alternanza di musiche e brani di Frisina, Tosti e Morricone, cantati dal tenore Giuseppe Arena con l'accompagnamento al pianoforte di Tatiana Belekanic, che ha incantato il pubblico anche con un inedito. Il clou dell’evento è stato rappresentato dalle due esegesi curate da Mara Ferraro e dalla lettura del Canto primo e del Canto Quinto eseguite da Luigi Mamone. Una pièce teatrale che ha strappato applausi e aperti consensi di critica del pubblico che ha seguito con attenzione l'intero spettacolo messo in scena anche con alcune coreografie di ballo legate ai temi del primo e del quinto canto dell'Inferno, eseguite da Roberta Ficarra, Fabiana Pace e Bruno Franco.

L’Amministrazione comunale rappresentata dal sindaco Cesare De Leo, dal presidente del Consiglio Andrea Marino e dal consigliere Daniele Princi, ha elogiato e ringraziato la compagnia della Coppa Vitrea per la qualità dello spettacolo e ha auspicato che possano essere organizzate altre manifestazioni culturali di rilevanza nazionale.

La Città Metropolitana di Reggio Calabria ha calendarizzato e promosso l’evento culturale a Monasterace e crede fortemente in quest’opera tanto da prevedere un ritorno alla scena nella serata del 14 agosto a Palmi, in una location dal significato prettamente culturale e incantevole quale il mausoleo dedicato a Francesco Cilea: un motivo in più per la compagnia di proporre e contribuire all'importanza dei versi danteschi e alla cultura della produzione nobile della letteratura italiana.

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