Vibo: il tesoro sepolto della biblioteca archivio Capialbi - Afan de Rivera

Nell'elenco ufficiale e nel sito dell'Anagrafe delle Biblioteche Italiane è inserita anche la Biblioteca Capialbi di Vibo Valentia con annessi indirizzo e numero di telefono.

Come tutti possono constatare "de visu", si legge che essa è accessibile a tutti, ma nell'orario settimanale di apertura non appare, però, nessuna indicazione.

E se qualche sprovveduto telefona, non riceve mai una risposta.

Eppure le Biblioteche censite  nell' Anagrafe - va ricordato -  godono anche di privilegi statali!

Come mai le Associazioni Vibonesi che ora giustamente hanno posto il problema sul fondo archeologico Dario Leone "scomparso", non alzano un dito per domandare perché  le porte di un così prezioso deposito bibliografico e archivistico, certamente unico in tutta la Regione,  non vengono aperte nemmeno un giorno durante l'anno?

Vogliamo fare tutti un fronte unico e impegnarci perché finalmente si ponga fine a tali distonie indegne in un paese civile.

Me lo auguro davvero e sarei lieto se giungessero a " Il Redattore " suggerimenti e consigli di chi ci legge.

 

 

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I Carabinieri della compagnia di Tropea intensificano i controlli del territorio

Nel corso di questo fine settimanai Carabinieri della Compagnia di Tropea hanno eseguito un servizio di controllo del territorio che li ha visti operare in tutta la giurisdizione.

In particolare, i militari a Drapia hanno tratto in arresto un soggetto 37enne di nazionalità polacca, colpito da mandato di arresto europeo; il provvedimento è stato emesso  dall’Autorità Giudiziaria polacca per aver commesso, in Polonia,  i reati di truffa e appropriazione indebita.

I militari di Zungri hanno sorpreso un 23enne di Zambrone alla guida di un trattore sprovvisto della patente di guida, mai conseguita.

A Limbadi i Carabinieri hanno denunciato un47enne del posto per false dichiarazioni, relativo ad un presunto sinistro stradale, in realtà mai avvenuto, finalizzate ad ottenere il risarcimento dei danni; inoltre hanno denunciato un 60enne, pregiudicato del luogo, per inosservanza dei provvedimenti emessi dall’Autorità Giudiziaria, non essendosi presentato più volte presso il presidio dell’Arma per l’apposizione della firma di controllo.

A Nicotera i militari dell’Arma hanno deferito un 60enne, originario della provincia di Palermo, per i reati di truffa e calunnia; gli operanti hanno accertato che il soggetto aveva preso a noleggio un veicolo da lavoro consegnando al proprietario un assegno che, all’atto dell’incasso, è risultato smarrito. Inoltre, sempre a Nicotera, i Carabinieri hanno denunciato un 42enne del luogo per inosservanza dei provvedimenti emessi dall’Autorità Giudiziaria, poiché lo stesso è stato sorpreso più volte a colloquiare con soggetti pregiudicati del luogo; i militari hanno inoltre deferito una 34enne reggina, responsabile della mancata esecuzione di provvedimento emesso dal giudice.

Infine, i Carabinieri a Tropea hanno provveduto a segnalare, alla Prefettura di Vibo Valentia, due soggetti, un 28enne ed un 21enne rinvenuti in possesso di sostanza stupefacente per uso personale.

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Operazione "Recherche 2": i nomi dei fermati e i dettagli dell'operazione

Alle prime ore della mattinata odierna, investigatori della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato - con il supporto degli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Calabria” e delle Squadre Mobili delle Questure di Catania, Vibo Valentia e Cosenza, al termine di articolate indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria - hanno dato esecuzione a due Ordinanze di Custodia Cautelare, entrambe emesse il 24 aprile u.s. dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di 20 soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, favoreggiamento personale nei confronti del boss latitante PESCE Marcello alias “Il ballerino” - arrestato dalla Polizia di Stato l’1 dicembre 2016 e condannato recentemente per fatti di mafia alla pena definitiva di 16 anni e 2 mesi di reclusione -  nonché di traffico e cessione di sostanze stupefacenti, aggravati dalla circostanza di aver agevolato la cosca PESCE di Rosarno (RC).

I due provvedimenti del G.I.P. di Reggio Calabria rinnovano le misure cautelari già emesse dal G.I.P. competente per territorio sulla convalida del fermo di indiziato di delitto eseguito il 4 aprile u.s., su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, a carico di 12 soggetti nell’ambito dell’Operazione “Recherche 1”, e contestualmente dispongono, su nuova domanda cautelare avanzata dalla D.D.A., altre misure restrittive nei confronti di 8 soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei delitti di associazione mafiosa (cosca PESCE), traffico e spaccio di sostanze stupefacenti (artt. 73 e 74 del D.P.R. 309/90), favoreggiamento personale (art. 378 c.p.) ed intestazione fittizia di beni (art. 12 quinquies della Legge 356/92), aggravati dall’art. 7 della Legge 203/91 (per aver agevolato la cosca PESCE).

 Delle suindicate 20 misure cautelari, 12 sono state emesse nei confronti dei seguenti soggetti, già fermati (ad eccezione di PESCE Antonino classe 1992, che si era reso irreperibile) nell’ambito dell’Operazione “Recherche 1”:

  • PESCE Rocco, nato a Polistena (RC) il 17 marzo 1988, - custodia in carcere;
  • SCORDINO Filippo, nato a Rosarno (RC) il 23 agosto 1975 - custodia in carcere;
  • ELIA Giosafatte Giuseppe, nato a Rosarno (RC) il 19 maggio 1974 - custodia in carcere;
  • CIMATO Antonio, nato a Cinquefrondi (RC) il 26 luglio 1984 - custodia in carcere;
  • COPPOLA Consolato Salvatore, nato a Paternò (CT) il 19 maggio 1968 - custodia in carcere;
  • GARRUZZO Carmelo, nato a Rosarno (RC) il 1 gennaio 1971 - custodia in carcere;
  • PESCE Antonino, nato a Cinquefrondi (RC) il 14 aprile 1992 - custodia in carcere;
  • PESCE Savino, nato a Cinquefrondi (RC) il 27 luglio 1989 - custodia in carcere;
  • RASO Michelangelo, nato a Gioia Tauro (RC) il 19 dicembre 1981 - custodia in carcere;
  • STILO Bruno, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 21 aprile 1966 - custodia in carcere;
  • MANGIARUGA Michelino, nato a Taurianova (RC) il 26 aprile 1979, - arresti domiciliari;
  • ARMELI Rosario, nato a Cinquefrondi (RC) il 12 maggio 1983, - arresti domiciliari;

 

Altre 8 misure cautelari sono state emesse, come detto, sulla base di una nuova richiesta avanzata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria nei confronti dei seguenti soggetti:

  • PESCE Marcello, nato a Rosarno (RC) il 12 marzo 1964;
  • FRANCAVILLA Pasquale, nato a Cosenza (CS) il 7 Giugno 1975;
  • RACHELE Rocco, nato a Rosarno (RC) il 17 marzo 1968;
  • CIATTO Alfio, nato a Paternò (CT) il 29 aprile 1968;
  • NIGLIA Gregorio “u Lollo”, nato a Tropea (VV) l’8 aprile 1983;
  • MESSINA Roccaldo, nato a Rosarno (RC) il 9 novembre 1969;
  • VILLARI Andrea, nato a Cinquefrondi (RC) il 16 novembre 1992;
  • CANNATÀ  Vincenzo, nato a Gioia Tauro (RC) il 22 ottobre1984.

Nei confronti di PESCE Marcello, FRANCAVILLA Pasquale e RACHELE Rocco è stata disposta l’applicazione della custodia cautelare in carcere, mentre per CIATTO Alfio, NIGLIA Gregorio, VILLARI Andrea e CANNATÀ Vincenzo quella degli arresti domiciliari. Inoltre, a MESSINA Roccaldo è stata applicata la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria in tutti i giorni della settimana, per il delitto di favoreggiamento personale, per aver fornito a PESCE Marcello la temporanea ospitalità presso un’abitazione nella sua disponibilità, dopo una delicata fase di spostamento del boss, in quel momento ricercato, che era avvenuta il 9 settembre 2016, con grande dispiegamento di uomini e mezzi, dal covo di via Mazzini a quello di via Conca d’Oro di Rosarno (RC), così come documentato dalle telecamere di videosorveglianza degli investigatori della Polizia di Stato.

A PESCE Marcello viene attribuito il ruolo di reggente dell’omonima potente cosca della ‘ndrangheta operante a Rosarno e altrove, con funzioni di capo, promotore ed organizzatore forte del status di latitante, con compiti di decisione, pianificazione e di individuazione delle azioni da compiere, degli obiettivi da perseguire, delle attività economiche da avviare attraverso cui riciclare il denaro e le altre utilità provento delle azioni delittuose.

Le indagini, con le quali veniva individuato il protocollo di protezione posto attorno al carismatico boss ricercato, hanno permesso di dimostrare altresì che egli, nel periodo di latitanza, impartiva ordini e direttive alla cosca, facendo leva sull’efficiente filiera comunicativa facente capo alla cerchia di fedelissimi ed aventi come destinatari finali il figlio PESCE Rocco e SCORDINO Filippo, uomo di punta della cosca, affiancato al figlio nella gestione degli affari di famiglia e suo luogotenente.

Lo stesso, in quanto terminale ultimo della cosca PESCE, curava l’approvvigionamento delle risorse finanziarie, amministrandole e distribuendole ai membri della cosca detenuti ed ai loro familiari; gestiva, in regime di sostanziale monopolio, l’attività di trasporto merci su gomma per conto terzi; curava i rapporti con le altre cosche, intervenendo, a più riprese, per risolvere svariate controversie sorte all’interno della propria compagine criminale o con altre consorterie.

PESCE Marcello è stato raggiunto da misura cautelare anche per i delitti di intestazione fittizia - aggravati dalla circostanza di aver agevolato la cosca PESCE - delle ditte GETRAL, LE TRE STAGIONI, AZIENDA AGRICOLA ROCCO PESCE, sottoposte a sequestro preventivo nell’ambito dell’operazione del 4 aprile u.s..

Nel corpo dei provvedimenti di custodia cautelare, vengono in rilievo anche le condotte relative al traffico di sostanze stupefacenti poste in essere da esponenti della cosca PESCE con altri soggetti.

Fra questi figura il cosentino FRANCAVILLA Pasquale - componente del gruppo dei fornitori dello stupefacente in contatto con ELIA Giosafatte Giuseppe (affiliato ai PESCE) - il quale procurava stabilmente la sostanza stupefacente ad un gruppo di catanesi condotti a Cosenza dallo stesso ELIA e da suoi uomini; in particolare, al FRANCAVILLA vengono contestate, oltre che la partecipazione all’associazione finalizzata al traffico di droga, aggravata dalla circostanza di aver agevolato la cosca PESCE, anche due cessioni di sostanza stupefacente: la prima di 38 Kg di marijuana, al prezzo di 1800 euro al kg, in favore dei catanesi COPPOLA Consolato e GIORDANO Orazio, con la mediazione di ELIA Giosafatte Giuseppe; la seconda, pari a 67 kg, di marijuana sempre a beneficio di COPPOLA Consolato e CIATTO Alfio, con la mediazione di ELIA Giosafatte Giuseppe e CIMATO Antonio.

Per tale ultimo fatto (detenzione per fini di spaccio di 67 kg di marijuana), è stata emessa ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti del menzionato CIATTO Alfio.  

Sempre per vicende relative al narcotraffico è stato raggiunto da misura cautelare il vibonese  NIGLIA Gregorio con precedenti di polizia per violazione delle legge sulle armi e gioco d’azzardo, perché, in concorso con PESCE Rocco, deteneva, ai fini della cessione a terzi, sostanza stupefacente del tipo marijuana, superiore a quattro chilogrammi.

Durante le indagini, PESCE Rocco e NIGLIA Gregorio sono stati ripresi dalle telecamere installate in uno dei luoghi di interesse strategico della cosca PESCE, ovvero l’azienda agrumicola le TRE STAGIONI (sottoposta a sequestro preventivo nell’ambito dell’operazione “Recherche 1”), mentre, in uno spiazzo dell’azienda, occultavano, in un’autovettura abbandonata, un quantitativo di 4 kg di marijuana che successivamente venivano sequestrati dagli investigatori della Polizia di Stato.

 

A RACHELE Rocco - già condannato per associazione mafiosa nel processo PORTO FRANCO - viene contestata l’intestazione fittizia di beni, aggravata dalla circostanza di aver agevolato la cosca PESCE. Invero, il RACHELE gestiva, nell’interesse della cosca, assieme a SCORDINO Filippo e PESCE Rocco, la società GETRAL SOCIETÀ COOPERATIVA (riconducibile all’ex latitante PESCE Marcello), organizzando il trasporto di merci per conto terzi, ricevendo somme di denaro, dirimendo contrasti sorti fra alcune aziende del settore e la GETRAL formalmente intestata ai prestanomi VILLARI Andrea e CANNATÀ Vincenzo, anch’essi colpiti dalla misura cautelare degli arresti domiciliari eseguita questa mattina.

Vibo, successo per la Giornata mondiale del libro

La sinergia per la cultura in occasione della Giornata Mondiale del Libro, ha dato i suoi  frutti. Oltre 150 persone si sono ritrovate, domenica scorsa, presso la sede del Centro di Aggregazione Sociale “Amicizia e Solidarietà” per intraprendere la passeggiata letteraria per le vie del centro storico di Vibo Valentia, “ Sulle tracce della ninfa Scrimbia e di Diana Recco”.

Un' iniziativa fortemente voluta da Michele La Rocca, presidente del Cas e da Maria Loscrì, presidente del Club per l'Unesco, cui hanno collaborato le associazioni: ViboInsieme, del presidente Manuele Zinnà; Archeoclub, del presidente Anna Murmura; 50 e Più, del presidente Lella Caforio; Cultura e Futuro, del presidente Graziella Lo Muto; Officina Promozione Civica, del presidente Vincenzo Neri.

La passeggiata ha fatto seguito all'incontro di venerdì nel corso del quale, presso la sede del Cas, è stata presentata l'ultima opera di Titti Preta, con la partecipazione di don Peppino Fiorillo.

Filo conduttore della mattinata sono stati i romanzi di Titti Preta. Accompagnata dagli alunni del liceo Classico “Michele Morelli”, la scrittrice vibonese nei luoghi simbolo ha letto dei passi delle sue opere.

La camminata, partita dal Cas, ha visto la nutrita comitiva visitare quale prima tappa il chiostro secentesco dei Minori Riformati, oggi sede del Convitto Nazionale “Filangieri”, al cui interno sono murate diverse iscrizioni latine di Valentia, tra cui quella dedicata a Scrimbia, la ninfa triste tramutata in ruscello da Giove per via del suo perduto e vietato amore per un giovane del luogo.

Seconda tappa è stato il chiostro del convento domenicano del 1543, oggi conosciuto come Valentianum, dove Preta ha letto alcuni passi del suo romanzo “Il segreto della ninfa Scrimbia”. Ninfa che è rappresentata anche in un rilievo delle porte bronzee del Duomo di San Leoluca, volute da monsignor Onofrio Brindisi e realizzate dallo scultore Niglia.

È stata, quindi, la volta della fontana secentesca dedicata a Scrimbia e abbandonata tra due muri di cemento, dimenticata da tutti, su viale De Gasperi. Una collocazione anonima per un manufatto che potrebbe essere valorizzato in ricordo di un mito bellissimo ed affascinante.

Ultima tappa, il percorso di Diana Recco, dalla via a lei intestata, fino alla Cerasarella, Palazzo Marzano e via Ruggiero il Normanno nel cuore della città medievale, ancora intatto nonostante le ferite inferte dalla modernità.

Uno scrosciante applauso, rivolto a Titti Preta, ha accompagnato la conclusione dell’iniziativa, ai piedi di un altro convento, quello degli Agostiniani Calceati, davanti alla lapide che recita “Cave a lachrimis Cocodrilli”, attenti alle lacrime di coccodrillo, risalente probabilmente ai primi anni del 1500. Quì la scrittrice ha raccontato un aneddoto che legherebbe l'iscrizione ad un monaco agostiniano che, nel chiuso della sua cella, compiva riti misteriosi e le cui urla e strani pianti riecheggiavano nelle notti del borgo medievale.

Una giornata nel segno della cultura che ha dato ai partecipanti la consapevolezza che anche a Vibo Valentia, facendo sinergia, si possono raggiungere risultati importanti per la rinascita culturale e la riscoperta di un tesoro immenso come i luoghi del borgo medievale di Monteleone.

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Cutrullà: approvato il progetto per il potenziamento della Provinciale 14 Vibo Valentia - Piscopio - fondovalle Mesima

Riceviamo e pubblichiamo

" È stato approvato il progetto esecutivo relativo agli interventi di ammodernamento e potenziamento della viabilità della strada Provinciale 14 Vibo Valentia - Piscopio - fondovalle Mesima. Fin dal giorno della mia elezione alla carica di Consigliere Provinciale, l'impegno che ho profuso per questo intervento è stato massimo, e continuerà ad esserlo fino al giorno del completamento di questi importanti lavori. Oggi è il momento della soddisfazione, siamo finalmente arrivati all’epilogo positivo che tutti aspettavamo da anni. Dunque ha visto finalmente la luce un progetto di ben 300.000 euro, che consentirà di eliminare i numerosi pericoli esistenti sulla strada provinciale che sono stati causa di svariati incidenti stradali in questi anni. Vi sará la messa in sicurezza del ponte, l'eliminazione del pericoloso cedimento della carreggiata all'altezza del distributore di benzina e circa 1km di asfalto e numerosi interventi di ammodernamento.
Dopo anni di accantonamento, dovuto soprattutto alle note pastoie burocratiche e tecniche, oltre che a difficoltà di vario genere, complice una politica lenta ed asfittica, ho ottenuto in tempi più che brevi dal mio insediamento il progetto esecutivo, immediatamente approvato ed inviato alla SUA per la gara d' appalto. Ciò permetterà, una volta ultimati i lavori, sui quali la mia attenzione sarà massima e costante affinché vengano rispettati i tempi di realizzazione, di risolvere finalmente uno dei problemi più atavici ed urgenti di Piscopio e di gran parte della nostra provincia visto il transito di veicoli in ingresso ed in uscita dalla città.
Un progetto e un’opera di fondamentale importanza che risponde alla continua domanda ed esigenze dei cittadini, ponendo così fine ai disagi che si registrano da sempre. È doveroso ringraziare il segretario generale dell'ente provincia Cesare Pelaia ed i tecnici del settore Viabilità per il loro costante impegno nonostante le numerose difficoltà con le quali si scontrano quotidianamente, e nonostante gli stessi non ricevano lo stipendio ormai da diversi mesi, continuano ad adempiere ai loro compiti, che sono fondamentali per la vitalità del territorio provinciale ".

Giuseppe Cutrullà Consigliere provinciale Vibo Valentia.

A Vibo la Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore

Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d'autore a Vibo Valentia, dove Centro di Aggregazione Sociale “Amicizia e Solidarietà”, in collaborazione con l'associazione ViboInsieme e il Club per l'Unesco, ha allestito un’iniziativa che si svilupperà nel corso del prossimo fine settimana.

La manifestazione aprirà i battenti domani, a partire dalle 17,30, nella sala incontri del Cas in via Enrico Gagliardi, con la presentazione del libro “Ragazza del Sud, Donne e Violenza, Ndrangheta e Amore”  della scrittrice vibonese Titti Preta, cui seguirà un dibattito sulla violenza contro le donne al quale parteciperanno monsignor Giuseppe Fiorillo, presidente provinciale di Libera, Michele La Rocca, presidente del Centro e Vincenzo Neri, presidente di Officina Promozione Civica.

Alle 9,30 di domenica 23 aprile, nella sede del Centro di Aggregazione Sociale, Titti Preta illustrerà l'iniziativa per la Giornata Mondiale del Libro dell’Unesco, insieme a Maria Loscrì presidente del Club per l'Unesco di Vibo Valentia ed al presidente Cas, Michele La Rocca.

Alle 10,00 prenderà il via un tour letterario guidato per il centro storico “Sulle tracce del Segreto della ninfa Scrimbia e dell’Ombra di Diana”.

L’itinerario ripercorrerà alcuni luoghi-simbolo del centro storico di Monteleone-Vibo Valentia che fanno da sfondo a episodi dei romanzi di Preta, con particolare attenzione alla vecchia fontana di Scrimbia, le “Porte del Tempo” del duomo di San Leoluca e la composizione architettonica della Chiesa di Santa Maria Maggiore, il chiostro dei Minori Riformati (oggi convitto Nazionale “G.Filangieri”, aperto per l'occasione grazie alla disponibiltà del rettore Alberto Capria), il chiostro del Convento dei Domenicani (oggi Camera di Commercio-Valentianum e sede del Museo del Duomo), la scalinata della “Cerasarella” e l’area di San Michele, l’antico Palazzo Marzano con l’omonimo Arco già Sedile dei Nobili.  

Per gli organizzatori, il percorso letterario rappresenta “l’occasione per riscoprire i luoghi della memoria collettiva, per riappropriarsi dell’identità civico-sociale e culturale di cui essi sono i testimoni e per rilanciare l'idea di Vibo Capitale della Cultura 2020”.

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Vibo, domani in piazza la Polizia con il progetto "una vita da social"

Dalle 9.30 alle 16.00 di domani 19 aprile farà tappa in piazza Martiri d’Ungheria di Vibo Valentia la campagna itinerante della Polizia di Stato relativa al progetto “Una vita da social”, sulla sicurezza nell’uso della rete internet.

L’iniziativa, curata a livello nazionale dall’Ufficio Relazioni Esterne e Cerimoniale della Segreteria del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e dal Servizio Polizia Postale, si avvale della collaborazione del M.I.U.R. ed è patrocinata dal Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza.

Il progetto è rivolto agli utilizzatori dei social network e in particolare agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado ed ai loro insegnanti, e permetterà agli operatori della Polizia Postale, nell’arco orario sopra indicato, di accogliere circa 350 studenti di vari Istituti cittadini presso il truck “brandizzato” itinerante, allestito con tecnologie di ultima generazione per illustrare ai visitatori le principali insidie del web.

 

Alle ore 13.30 il Questore dr. Filippo Bonfiglio accompagnerà il Prefetto dr. Guido Longo e il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale dr. Diego Bouché ad effettuare una visita al truck itinerante. Ad accoglierli, illustrando loro le dotazioni e le potenzialità del mezzo, il Dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Reggio Calabria dr. Enzo Cimino.

Vibo, rapina al contabile di un supermercato, arrestato un 27enne

Nella mattina del 5 agosto scorso, due persone a bordo di un ciclomotore hanno seguito il contabile del supermercato “Latteria del Sole” che, a bordo della sua autovettura, si stava recando alla filiale del Banco di Napoli per depositare l’incasso della precedente giornata. Atteso che parcheggiasse e scendesse dalla vettura, uno dei due lo ha avvicinato e, puntandogli una pistola, gli ha intimato di consegnargli la somma destinata al deposito bancario. Presumibilmente a causa dell’esitazione del contabile, il malvivente lo ha più volte colpito violentemente e, spingendolo contro un’autovettura di passaggio, si è impossessato della borsa contenente 8.800 euro in denaro contante. Subito dopo il rapinatore si è allontanato a bordo del ciclomotore sul quale era rimasto ad attenderlo il complice.

Su questa vicenda ha immediatamente avviato le indagini il personale della Squadra Mobile, diretta dal dr. Tito Cicero che, a conclusione delle stesse, nel pomeriggio di ieri, ha arrestato D. A. M, classe.1990, con precedenti penali, eseguendo un ordine di custodia cautelare emesso dal G.I.P. del Tribunale di Vibo Valentia, in virtù del quale il giovane, identificato quale conducente del ciclomotore, è stato posto agli arresti domiciliari.

La complessa attività investigativa, svolta anche mediante l’esame delle immagini  registrate da alcuni sistemi di videosorveglianza presenti nella zona, ha permesso ai poliziotti di identificare anche il complice: si tratta di un trentenne vibonese incensurato, ma del quale si sospetta che abbia compiuto numerosi reati e, comunque, ritenuto responsabile delle lesioni causate alla vittima e di averle materialmente strappato la borsa.

Il giovane è indagato per il reato di concorso in rapina aggravata.

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