Wanda Ferro (FdI) propone un piano straordinario per Tropea

"A due anni dalla prima mareggiata che ha distrutto il lungomare di Tropea e ad un anno dalla delibera con cui la Commissione ha approvato il progetto di ripristino, non sono arrivate risposte concrete e non c’è alcuna prospettiva per gli operatori turistici, alcuni dei quali si sono visti portare via dal mare le strutture. Non sappiamo quale sia il destino dei 350 mila euro stanziati dalla Regione, che tra l’altro non sono risorse a fondo perduto ma consistono nel rimborso delle rate di un mutuo acceso dal Comune presso la Cassa depositi e prestiti, con evidente allungamento dei tempi. Il tempo è passato e una nuova mareggiata, durante lo scorso inverno, ha creato ulteriori danni e aggravato la situazione dell’economia turistica. Sul destino di Tropea, che per la sua bellezza e unicità è la località simbolo del turismo calabrese, c’è l’assoluto disinteresse dei governi nazionale e regionale di centrosinistra, così come pure la giunta comunale, nel periodo in cui è stata in carica, non è stata capace di dare impulso ai lavori di ripristino. Per Tropea comunque non bastano i pur indispensabili interventi per riparare i danni del maltempo, ma serve un piano straordinario dei governi nazionale e regionale per garantire un futuro ad una località meravigliosa quanto fragile, aggredita da fenomeni di erosione che mettono a rischio la stessa rocca e la sopravvivenza della spiaggia. I finanziamenti per gli interventi tampone rischiano di essere inutili se non si realizzerà un grande piano strutturale che  preveda tra l’altro un sistema frangiflutti per mettere definitivamente in sicurezza la spiaggia. Se i cittadini mi daranno fiducia per rappresentare questo territorio alla Camera dei deputati, avanzerò questa proposta al nuovo governo. Tropea è infatti il simbolo delle potenzialità turistiche della Calabria, ma anche dei forti ostacoli alla crescita cui decenni di malgoverno hanno imposto a questa terra, a partire da una viabilità che rende difficile attraversare questi territori, ma anche per le carenze della rete idrica e i problemi legati alla depurazione. La bellezza dei territori e la ricchezza di cultura e tradizioni devono essere accompagnate da interventi infrastrutturali capaci di sostenere una crescita turistica che sia al passo con i tempi e competitiva rispetto al resto dell’offerta dell’Europa e del Mediterraneo".

È quanto si legge in una nota, diffusa dalla candidata alla Camera dei deputati per Fratelli d'Italia Wanda Ferro.

Wanda Ferro (FdI) su interventi viabilità vibonese: "Nuovo bluff. Somme sufficienti per stendere appena un po' d'asfalto"

"Deve essere febbraio il mese del raccolto per gli amministratori di centrosinistra, che in pochi giorni vedono pioversi addosso finanziamenti attesi invano per anni. Arrivano i soldi per la depurazione, per il dissesto idrogeologico, per gli ospedali e per le strade. Miracoli di una politica capace di piegare anche il ciclo delle stagioni ai bisogni elettorali". E' quanto afferma il consigliere regionale Wanda Ferro, candidata alla Camera per Fratelli d'Italia.

"Ci provano i sindaci del centrosinistra o il presidente della Provincia di Vibo Andrea Niglia - prosegue Wanda Ferro - a far credere che quella che sembra a tutti una tempistica ad orologeria è la fisiologica evoluzione degli iter amministrativi. Il risultato di questo tentativo è imbarazzante, in particolare quando si esprime soddisfazione per lo sblocco di poco più di un milione per interventi sulla viabilità provinciale vibonese. Si tratta di una somma così esigua che non potrà che bastare a stendere qualche sottile lingua di asfalto su strade che non conoscono manutenzione da anni e ricordano quelle di Beirut ai tempi della guerra del Libano.

Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un bluff elettorale. Spero che, di fronte ad una rete stradale così disastrata e pericolosa, il presidente Niglia non si voglia accontentare di poter riempire qualche buca, rifare qualche cunetta e stendere qualche striscia di vernice. Sarebbe l’ennesima presa in giro verso la popolazione vibonese, di fronte ad un problema molto grave e sentito, tanto che alcuni paesi delle Serre chiedono la secessione da Vibo e il ritorno in provincia di Catanzaro. Anziché ringraziare la Regione, oltre che l’immancabile Censore, per lo sblocco di qualche economia di bilancio a pochi giorni dal voto per comprare un po’ di bitume, il presidente Niglia avrebbe dovuto pretendere un impegno straordinario di Regione e Governo per riportare la viabilità vibonese a livelli degni di un paese occidentale".

WANDA FERRO (FdI) SU INTERVENTI VIABILITA' NEL VIBONESE: "NUOVO BLUFF, SOMME BASTANO APPENA PER STENDERE UN PO' DI ASFALTO"

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Wanda Ferro ( Fratelli d'Italia): "Stabilimenti balneari fuori dalla direttiva Bolkestein"

"Fratelli d’Italia sta conducendo una forte battaglia affinché le spiagge vengano escluse dalla direttiva Bolkestein, in modo che gli stabilimenti balneari già esistenti non debbano essere mandati all’evidenza pubblica”.

È quanto afferma il consigliere regionale Wanda Ferro, candidata alla Camera per Fratelli d’Italia. 

“Il nostro obiettivo - prosegue Wanda Ferro - è quello di garantire la continuità di impresa per tutti gli operatori balneari che in Calabria hanno resistito con caparbietà e passione per il proprio lavoro non solo alla crisi economica, ma anche alle difficoltà legate alla depurazione e allo stato dei collegamenti che rendono sempre più difficile e costoso per i turisti raggiungere la nostra regione. Nel Parlamento italiano Fratelli d’Italia continuerà a difendere dagli appetiti delle multinazionali del turismo questo settore storico della nostra economia, fondato soprattutto sulle piccole imprese di carattere familiare, in vista dell’entrata in vigore della direttiva europea in Italia prevista nel 2020”. 

“L’Italia - conclude Wanda Ferro - deve difendere con orgoglio le proprie identità e i propri comparti produttivi dai provvedimenti adottati dall’Unione europea che ledono in maniera ingiustificata gli interessi nazionali. Per questo abbiamo proposto di inserire in Costituzione una ‘clausola di sovranità’ sul modello tedesco, che consente di far prevalere le norme nazionali sulle direttive europee quando queste contrastano con gli interessi del nostro Paese”.

 

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Vibo: Ferro (Fdi), Mangialavori e Daffinà (Fi) incontrano i sostenitori

Sostenitori e semplici cittadini hanno preso parte nel pomeriggio di ieri all'incontro svoltosi presso la segreteria elettorale di Fratelli d’Italia nel centro di Vibo Valentia, cui hanno preso parte: il candiato alla Camera di Fratelli d’Italia e della coalizione di centrodestra nel collegio, Wanda Ferro; il capolista al Senato di Forza Italia Giuseppe Mangialavori e ill candidato al Senato di Forza Italia Antonino Daffinà.

Presenti tra gli altri il consigliere regionale Vincenzo Pasqua e rappresentanti delle forze politiche della coalizione. 

Nel corso del suo saluto Wanda Ferro ha sottolineato la forza della coalizione di centrodestra, che “in maniera unitaria e coesa vuole affermare il valore della buona politica e della buona amministrazione in un territorio quale quello del Vibonese - ha detto -  in cui il centrosinistra non ha dato risposte ai cittadini. Basti vedere il degrado in cui versa il sistema viario, la situazione di insicurezza delle scuole, il mancato sostegno alle attività economiche. Sono i guasti di una politica di piccolo cabotaggio, autoreferenziale e dominata dalla logica dell’appartenenza, che si preoccupa di sbloccare le pratiche degli amici, ma che non ha una visione lungimirante di sviluppo organico del territorio”. “Vogliamo demolire il muro di quella politica clientelare - ha proseguito Wanda Ferro - che in queste settimane di campagna elettorale sta esprimendo il peggio di sé. Potrei citare il Parco delle Serre utilizzato come ufficio di collocamento, i finanziamenti attesi da anni per la depurazione e concessi solo a poche settimane dal voto e solo alle amministrazioni comunali amiche, e ancora i decreti fantasma per i lavori pubblici da finanziare con la legge 24, gli annunci dell’ultimo minuto di risorse per la viabilità, la sanità utilizzata non come fabbrica di salute ma come bacino di  consenso, con gli incarichi conferiti dall’Asp di Vibo secondo criteri tutt’altro che meritocratici o le nomine dirigenziali che arrivano per un certo reparto dell’ospedale e non per gli altri. Noi rappresentiamo l’alternativa a questo centrosinistra che scende tra la gente soltanto quando c’è da chiedere il voto.  Sono certa che i cittadini sapranno scegliere i loro rappresentanti guardando alla storia personale, politica e istituzionale dei candidati”. 

Giuseppe Mangialavori ha replicato agli attacchi che gli sono stati mossi dal candidato di centrosinistra: “Si alzano i toni della campagna elettorale e si abbassa il livello dei contenuti. Sarebbe sufficiente che l’on. Censore consultasse il sito della Regione Calabria per vedere cosa ho prodotto per il Vibonese: oltre cinquanta interrogazioni, innumerevoli emendamenti alla finanziaria per portare risorse a questo territorio che sono stati bocciati dalla sua maggioranza, tre progetti di legge a favore del territorio che ancora giacciono nelle commissioni”. Poi ha commentato “l’attenzione” che la maggioranza di centrosinistra nell’ultimo periodo ha riservato al Vibonese. “I tanti annunci - ha detto in maniera ironica  l’esponente azzurro  - mi hanno emozionato. Certo mi avrebbe fatto piacere se la stessa attenzione fosse stata riservata a questo territorio nei tre anni precedenti, probabilmente se la campagna elettorale fosse durata altri  15 giorni avrebbero annunciato l’intenzione di far diventare Vibo Capitale d’Italia”. 

 

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Wanda Ferro (FdI): "L’Asp di Vibo Valentia faccia chiarezza sulla nomina del direttore distretto sanitario"

Riceviamo e pubblichiamo

"L’Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia faccia chiarezza sull’affidamento dell’incarico di direttore di distretto sanitario, e valuti se revocarlo e rinnovare la procedura rispettando in pieno i contenuti del relativo avviso pubblico e dei principi di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione. Sull’affidamento dell’incarico, infatti, è stata prima inviata all’azienda sanitaria una diffida a procedere, poi è stato depositato ricorso d’urgenza al tribunale del lavoro da parte degli altri professionisti che hanno partecipato alla procedura, i quali hanno anche inviato una corposa documentazione alla Procura della Repubblica e all’Autorità nazionale anticorruzione. Nel chiedere la revoca dell’affidamento dell’incarico, i professionisti hanno evidenziato una serie di anomalie nella procedura di conferimento. Secondo quanto evidenziato dai professionisti esclusi, infatti, nell’affidare l’incarico l’Asp non avrebbe rispettato le previsioni dell’avviso pubblico, senza fornire adeguata motivazione, ma trincerandosi dietro la discrezionalità di nomina attribuita al direttore generale. In sostanza l’azienda sanitaria ha prima voluto dare una parvenza di trasparenza avviando una procedura concorsuale, poi nei fatti ha proceduto in maniera del tutto discrezionale, bypassando le regole che invece sono vincolanti per l’amministrazione. Il professionista scelto come direttore di distretto, hanno evidenziato i ricorrenti, non è in possesso di tutti i requisiti previsti dall’avviso pubblico. In particolare avrebbe solo sei anni di anzianità quale medico convenzionato di medicina generale (e non dieci come previsto), e sarebbe imputato in un procedimento penale per abuso d’ufficio.  Inoltre la commissione concorsuale avrebbe violato l’avviso pubblico omettendo di sottoporre una terna di nomi al direttore generale, al quale è stata invece rimessa l’intera lista dei partecipanti. Da parte dei ricorrenti vengono inoltre sollevate una serie di contestazioni procedurali, come la definizione ex post dei criteri - peraltro generici - per la valutazione dei curricula e la scelta della commissione di mettere tutti i partecipanti sullo stesso piano, che sembrano evidenziare come la scelta del direttore di distretto, ruolo che comporta l’attribuzione di rilevanti responsabilità professionali e gestionali, sia stata affidata al mero arbitrio del direttore generale, anziché al rispetto di criteri di trasparenza, meritocrazia, buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione, ma anche separazione tra politica e amministrazione. L’interruzione dell’incarico si rende necessario anche per evitare, in attesa della definizione del ricorso, un eventuale pesante aggravio sulla spesa pubblica, poiché il professionista individuato dal direttore generale sarebbe estraneo alla pubblica amministrazione. È opportuno inoltre che anche la Regione Calabria verifichi il pieno ed effettivo rispetto da parte dell’Asp di Vibo delle linee di indirizzo regionali per il conferimento degli incarichi dirigenziali nelle aziende sanitarie della regione, che sono state modulate sulla base delle indicazioni dell’Autorità nazionale anticorruzione”.

Wanda Ferro - Consigliere regionale Fratelli d'Italia

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Wanda Ferro (Fdi) su stato disastroso viabilità nel Vibonese: "E' la prova della reale capacità amministrativa del centrosinistra"

"Lo stato della viabilità del Vibonese rivela quale sia la reale capacità del centrosinistra di amministrare i territori e dare risposte alle esigenze dei cittadini".

E' quanto afferma il consigliere regionale Wanda Ferro, candidata alla Camera per Fratelli d'Italia.

"Attraversare il territorio vibonese - prosegue Wanda Ferro - è una vera e propria impresa. Alcuni tratti della strada Mileto-Dinami, verso il centro di Paravati, sono praticamente impercorribili se non con un fuoristrada. Servono invece i mezzi anfibi per raggiungere da Vibo Briatico, passando da Cessaniti. La ex statale 522 che porta a Tropea, e che dovrebbe essere il biglietto da visita del territorio, è ridotta ad un colabrodo ed è costeggiata da discariche a cielo aperto. La strada provinciale tra Ricadi e Joppolo è interrotta. Emblematica poi la situazione della strada provinciale Angitola-Serra San Bruno, ai limiti della percorribilità. Un comprensorio importante quale quello di Serra San Bruno non è collegato dignitosamente all’autostrada e al capoluogo Vibo Valentia, anche a causa degli ormai insopportabili ritardi nella realizzazione della Trasversale delle Serre. Non a caso i cittadini del Serrese vogliono lasciare la provincia di Vibo e passare con quella di Catanzaro: per riconoscere il confine tra i due territori infatti non servono cartelli, basta guardare lo stato delle strade. E’ una viabilità rimasta ai livelli del dopoguerra, che rappresenta un fortissimo ostacolo per la crescita di una provincia a forte vocazione turistica quale quella di Vibo Valentia. L’amministrazione provinciale è stata portata al dissesto, tanto da non riuscire più a garantire lo stipendio ai propri dipendenti, nel pieno disinteresse del governo nazionale e della rappresentanza parlamentare di maggioranza. Un disastro che è sotto gli occhi di tutti, per nascondere il quale non è servito il tentativo di bluff messo in atto dall’onorevole Censore sull’approvazione dell’emendamento destinato al risanamento finanziario delle Province, che riserva soltanto le briciole alla Provincia di Vibo. Un territorio che avrebbe dovuto essere il traino dell’intera regione, per le sue enormi potenzialità turistiche, per le produzioni di eccellenza, per le sue ricchezze culturali, è stato ridotto dai governi di centrosinistra ad una periferia abbandonata a se stessa".

"C’è una politica - conclude Wanda Ferro - che non vuole lo sviluppo del territorio e il benessere dei cittadini, ma che evidentemente preferisce tenere la gente sotto la cappa della povertà e del bisogno per poi farla cedere al ricatto del consenso in cambio di un sussidio o di un lavoro precario, o magari facendo tesoro delle inefficienze della burocrazia per portare gli imprenditori allo stremo e poi assisterli nello sblocco di qualche pratica negli uffici regionali".  

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Wanda Ferro (Fdi) interroga Oliverio sulla soppressione dei treni regionali

La rimodulazione del servizio ferroviario interno regionale da parte di Trenitalia è al centro di un’interrogazione a risposta scritta immediata, che il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Wanda Ferro,  raccogliendo le segnalazioni di molti utenti, ha indirizzato al presidente della giunta regionale e all’assessore alle infrastrutture ed ai trasporti. 

Il consigliere regionale ha evidenziato "come da una verifica effettuata sul sito di Trenitalia a partire dal primo marzo risulterebbero cancellati alcuni treni regionali  (in particolare il treno n. 3692 delle 16,22 e il n. 3694 delle 17,15 da Reggio Calabria Centrale verso Sapri). Trenitalia, negli ultimi anni, ha soppresso numerosi treni regionali e a lunga percorrenza da e per la Calabria, causando disagi nel trasporto locale addirittura nei collegamenti ferroviari Nord-Sud della regione. Inoltre, Trenitalia non consente ai titolari di abbonamento su treni regionali, per la tratta oltre Rosarno, di usufruire del servizio dei treni a lunga percorrenza se non previo pagamento di una integrazione tariffaria. A seguito di una politica aziendale portata avanti da Trenitalia e avallata dalla Regione Calabria, è stato ulteriormente compromesso il diritto alla mobilità dei cittadini, con tagli indiscriminati delle corse ferroviarie che interessano le due dorsali tirrenica e ionica, sulle quali ogni giorno si spostano tantissimi utenti che per lavoro, studio o altro utilizzano il treno, spesso come esclusivo mezzo di trasporto. Un ulteriore taglio dei treni andrebbe ancor di più a penalizzare il collegamento ferroviario in Calabria, per il quale molti cittadini denunciano ritardi, disservizi, guasti, coincidenze quasi impossibili, nonché improvvise cancellazioni di convogli ferroviari che impediscono agli utenti di raggiungere regolarmente la loro destinazione. Se confermata, la scelta di Trenitalia di sopprimere due treni regionali che collegano la città metropolitana di Reggio Calabria alla provincia di Cosenza, privilegiando il trasporto ad alta velocità, rischia di creare gravissimi disagi ai tanti pendolari che si muovono ogni giorno lungo la dorsale tirrenica”.

Wanda Ferro ha chiesto, quindi, al governatore Oliverio e all’assessore al ramo: "quali iniziative intendono intraprendere affinché vengano scongiurati i disagi ai pendolari, mediante politiche di promozione del servizio di trasporto locale su ferro che, al di là delle specifiche competenze e responsabilità regionali, necessita di adeguate risorse e di una politica coordinata a livello nazionale.  Infine il consigliere regionale chiede di vagliare la possibilità di consentire ai titolari di abbonamento sui treni regionali di usufruire del servizio dei treni a lunga percorrenza anche sulla tratta oltre Rosarno senza essere costretti a pagare un sovraprezzo". 

 

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Wanda Ferro (FdI): "Voto di scambio politico-istituzionale. E' lo stesso Pd a confermarlo"

"Mentre i sindaci di centrosinistra del Vibonese continuano a negare che la Regione abbia utilizzato i fondi per la depurazione a fini di propaganda elettorale, apprendiamo dalla stampa che il Pd crotonese fa outing e pubblica un manifesto con l’elenco delle risorse distribuite ai comuni, ringraziando la Regione e invitando al voto per il centrosinistra. Avevo parlato di uno scenario da voto di scambio politico-istituzionale, ed è lo stesso Pd a confermarlo".

E' quanto si legge in una nota, diffusa dal consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Wanda Ferro.

"I cittadini - aggiunge la candidata alla Camera dei deputati - dovrebbero chiedersi perché soltanto dopo un anno e mezzo dalla firma del Patto per il Sud con Renzi, il presidente Oliverio decide di sbloccare questi fondi con una erogazione a pioggia in piena campagna elettorale. Sempre la stampa segnala inoltre la massiccia campagna di assunzioni al Parco delle Serre, gestita dal commissario Mimmo Sodaro, notoriamente vicino al candidato di centrosinistra Bruno Censore: si parla di centinaia di contratti pronti per giovani disoccupati che non hanno bisogno di titoli particolari né di partecipare ad un concorso pubblico. 

Ma all’orizzonte - prosegue il consigliere regionale - c’è ancora un clamoroso caso di utilizzo dell'attività amministrativa a fini elettorali. Ci risulta che lo staff del governatore Oliverio stia preparando un grande evento da tenersi nella settimana prima del voto alla Cittadella per presentare il nuovo bando di Garanzia Giovani. Uno strumento che ha fino ad oggi fallito il suo compito ed è stato gestito in maniera più che disastrosa dalla Regione Calabria, che ha bloccato per mesi e mesi i pagamenti ai giovani coinvolti. Ebbene pare che anche il nuovo bando, partito già un mese fa, sarà oggetto di una grande manifestazione al termine della quale le agenzie per il lavoro e gli enti di formazione saranno chiamati a firmare le relative convenzioni. Sarebbe un’operazione sfacciatamente clientelare - conclude Wanda Ferro - poiché non c’è alcun motivo di urgenza che costringa la Regione a procedere alla sottoscrizione delle convenzioni nei giorni precedenti al voto". 

 

 

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