Bracciante agricolo ferito a fucilate in un agguato

Sono stati i Carabinieri che stavano perlustrando la zona nell'ambito di un'operazione di routine a salvare la vita al cinquantaduenne Giovanni Romeo, che intorno alle 3:30 della notte scorsa è rimasto vittima di un agguato a Rizziconi. Bracciante agricolo coinvolto in passato in procedimenti penali, si trovava alla guida del suo camion. I colpi di fucile esplosi da chi lo voleva morto hanno raggiunto l'addome e le braccia dell'uomo che ha avuto la frza di continuare a condurre il veicolo fino a quando ha incontrato la pattuglia di militari dell'Arma la cui presenza ha evitato che i killer portassero a compimento l'azione delittuosa

Agguato a Gerocarne: dettagli e nomi

Li hanno inseguiti e poi hanno fatto fuoco. E’ la modalità con la quale un nuovo agguato, avvenuto stasera alle 18,30 a Gerocarne in località “Castania” della frazione Ariola , ha insanguinato le strade delle Preserre vibonesi. Stesse modalità del precedente e destinatari simili, giovani membri della famiglia Loielo. Si tratta di Valerio, 21 anni, (figlio del boss Giuseppe ucciso nel 2002), Walter, 22 anni, (fratello di Rinaldo, recentemente condannato per possesso di una bomba) e Rinaldo, 20 anni (figlio dell'altro boss Vincenzo Loielo, ucciso sempre nel 2002 con il congiunto). Secondo una prima ricostruzione dei fatti i tre cugini si trovavano a bordo di una Fiat 500 di proprietà di Valerio, quando, inseguiti da un’altra auto, sarebbero stati raggiunti da alcuni colpi di fucile che hanno ferito il giovane Walter e il cugino Rinaldo. Valerio è rimasto invece illeso. I due feriti sono stati portati all'ospedale di Vibo, ma non sono in pericolo di vita. Sul posto i Carabinieri della Stazione di Soriano agli ordini del maresciallo Barbaro Sciacca e coordinati dal Comandante della Compagnia di Serra San Bruno, tenente Mattia Ivano Losciale.

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Nuovo agguato a Gerocarne: due feriti, uno illeso

Un nuovo agguato, che ormai è il preludio di una faida, ha insanguinato in serata le strade delle Preserre vibonesi. Intorno alle 18,30  sono stati esplosi dei colpi di arma da fuoco contro un'autovettura sulla quale viaggiavano tre giovani membri della famiglia Loielo di Gerocarne. Le modalità dell'agguato sono del tutto simili al precedente e nella stessa località: sulla strada di Ariola di Gerocarne. Due persone sono rimaste ferite, una è illesa. Sul posto i Carabinieri della Stazione di Soriano agli ordini del maresciallo Barbaro Sciacca e coordinati dal Comandante della Compagnia di Serra San Bruno, tenente Mattia Ivano Losciale.

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Agguato in Calabria: ferito gravemente un uomo

E' rimasto gravemente ferito un trentottenne vittima di un agguato teso da sconosciuti davanti casa sua, che si trova lungo una strada del quartiere Fondo Gesù, a Crotone. I quattro colpi di pistola sono stati esplosi contro Pietro Ranieri, che in passato era finito al centro di indagini per reati connessi alle sostanze stupefacenti. Sebbene centrato dai bossoli all'addome ed alle braccia da un sicario forse in sella ad una motocicletta, ha avuto la prontezza di fuggire a bordo di un'automobile, una Volkswagen Golf di sua proprietà, fino al locale ospedale "San Giovanni di Dio". Ad accompagnarlo è stata una donna che si trovava per caso nei paraggi. Il quadro clinico che si è presentato agli occhi dei sanitari del reparto di Rianimazione è estremamente critico, anche dopo l'intervento chirurgico cui è stato sottoposto. I proiettili hanno infranto i vetri dei finestrini del veicolo. Il luogo teatro del tentato omicidio, commesso intorno alle 21:30, è stato raggiunto da poliziotti della Squadra Mobile e personale della Scientifica subito attivatisi per gli accertamenti utili alle prime fasi dell'indagine sul grave fatto di sangue. Implicato sette fa nell'inchiesta "Eracles", Ranieri era sospettato di appartenere a quella che gli inquirenti ritengono essere la cosca Macrì, che ha base proprio nel rione Fondo Gesù. Al termine della fase processuale celebrata con rito abbreviato gli fu inflitta una condanna 5 anni e 10 mesi di carcere perché riconosciuto colpevole del reato di associazione finalizzata al traffico di droga. In seguito è stato giudicato responsabile anche del reato di furto. 

  

 

 

 

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Agguato a Gerocarne: ecco i particolari

Le lancette segnavano le 17 quando, ieri pomeriggio, uno scoppio improvviso, che faceva esplodere il parabrezza dell’auto, avvisava i cinque componenti a bordo della vettura, che la mano di un uomo aveva premuto il grilletto proprio contro di loro. La famiglia Loielo stava viaggiando tranquillamente su una Fiat Panda in direzione Soriano quando, in località Ariola di Gerocarne, i componenti venivano raggiunti da alcuni colpi di fucile caricato a pallettoni che ferivano tre persone e ne lasciavano illese due. A sedere sul sedile anteriore c'erano Antonino e la compagna Sofia, al settimo mese di gravidanza, dietro erano seduti i tre figli. Tra loro c'era Alex, coinvolto e successivamente assolto nell’ambito del processo “Romanzo criminale” contro il clan Patania di Stefanacoli, per questo la DDA di Catanzaro vuole vederci chiaro. La località nella quale  è avvenuto l’agguato è nota alle forze dell’ordine per essere una di quelle che più si presta a questo tipo di azioni. Il copione è sempre lo stesso: un’ombra sbuca all’improvviso dall’oscurità e poi uno scoppio di sangue. Le ferite hanno richiesto l’intervento dei sanitari dell’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, dunque, il responsabile avrebbe sparato per uccidere. Le indagini sono scattate  immediatamente e i carabinieri di Soriano guidati dal maresciallo Barbaro Sciacca e coordinati dal tenente Mattia Ivano Losciale, comandante della Compagnia di Serra San Bruno, hanno compiuto una serie di perquisizioni e controlli in tutti i casolari e in alcune abitazioni delle Preserre vibonesi. Sono convinti di essere sulle tracce del responsabile del tentato omicidio e si dedicano anima e corpo ad assicurarlo alla giustizia nel minor tempo possibile.

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Imprenditore ferito in un agguato

Due sicari in sella ad una motocicletta hanno tentato di uccidere un uomo al volante di una Mercedes che si trovava a breve distanza da un passaggio a livello a Santa Domenica di Ricadi. Oggetto dei colpi di arma da fuoco un imprenditore turistico trentaquattrenne residente a Parghelia, Antonio Comerci. I proiettili lo hanno centrato al braccio destro. Leggermente ferito ad una mano ed alla spalla, è stato sottoposto alle cure mediche dal personale sanitario dell'ospedale di Tropea. I Carabinieri intervenuti sul posto hanno avviato l'attività investigativa volta ad individuare movente ed autori.

Imprenditore boschivo ucciso in un agguato

Un agguato è costato la vita ad un imprenditore di 54 anni. L'omicidio è stato commesso in mezzo alle montagne che circondano Sorbo San Basile, in provincia di Catanzaro. La vittima si chiamava Tommaso Guzzetti. Proprietario di un'azienda chelavorava legno a Sersale, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nei pressi di un ristorante in località "Staglio grande" lungo il percorso che collega Catanzaro e la Sila. Sono intervenuti sul posto i Carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro che hanno avviato le indagini sul grave fatto di sangue. 

Agguato a Catanzaro: è morto il presunto boss Domenico Bevilacqua

Domenico Bevilacqua, il presunto boss dell'organizzazione criminale legata ai rom di Catanzaro vittima stamattina di un agguato, è deceduto. Conosciuto con il soprannome di "Toro seduto, era stato raggiunto da diversi colpi di pistola calibro 9 davanti all'ingresso di un negozio nel quartiere "Aranceto", da sempre ritenuto un suo feudo. Le gravi ferite riportate al capo hanno reso inutile il trasporto in ospedale dove i medici nulla hanno potuto per strapparlo alla morte. Nel posto in cui è stato commesso l'omicidio sono giunti Carabinieri e Polizia per effettuare i rilievi necessari all'avvio dell'attività di indagine. Dai primi accertamenti risulterebbe che il 54enne sarebbe stato ucciso da due sicari in sella ad una potente motocicletta. Nell'aprile di dieci anni fa Bevilacqua si era salvato da un primo tentativo di togliergli la vita.

 

 

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