La Consulta boccia il Piano casa, Lo Schiavo: "La Regione Calabria faccia chiarezza"

«Lo stop della Consulta alle norme straordinarie del Piano casa, varate nel 2020 dalla Regione Calabria, perché le stesse violano la Costituzione, non è una buona notizia per un settore trainante dell’economia regionale che, anche grazie ai provvedimenti che incentivano le ristrutturazioni e l’efficientamento energetico, sta registrando significativi segnali di ripresa».

Lo afferma, in un comunicato stampa, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, componente del gruppo consiliare “de Magistris presidente”, commentano il recente pronunciamento della Corte costituzionale che ha dichiarato incostituzionale la legge regionale sul Piano casa.

«Alla base della bocciatura della Consulta - continua Lo Schiavo - c’è la violazione dell'impegno assunto dalla Regione sulla condivisione del “governo delle trasformazioni del proprio territorio e del paesaggio” e, quindi, del principio di leale collaborazione cui si informano le norme del Codice dei beni culturali e del paesaggio, che determina, come scrive la Corte, “una lesione della sfera di competenza statale in materia di tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali”. Nel consentire gli interventi edilizi in deroga alla pianificazione urbanistica per un tempo indefinito, come aveva stabilito la Regione, si finisce “per danneggiare il territorio in tutte le sue connesse componenti e, primariamente, nel suo aspetto paesaggistico e ambientale, in violazione dell’art. 9 della Costituzione”. Questa pronuncia deve costituire un monito, per questa consiliatura, sulla necessità di innalzare la qualità della tecnica legislativa e stimolare una riflessione su come, riguardo a provvedimenti di così rilevante importanza, la Regione debba agire sempre con la massima responsabilità contemperando tutti gli interessi costituzionalmente garantiti. Questo stop sia da ammonimento, dunque, affinché si eviti in futuro di incorrere in simili provvedimenti».

Prosegue Lo Schiavo: «Al di là di questo pur importante aspetto, l’attuale decisione della Corte Costituzionale ha inoltre l’effetto di gettare nell’incertezza centinaia di professionisti calabresi che adesso dovranno gestire le conseguenze di questa bocciatura soprattutto per ciò che riguarda le opere già portate a compimento. Anche se il provvedimento non dovrebbe effetti retroattivi, è però utile e opportuno che la Regione Calabria faccia chiarezza con una nota esplicativa che possa diradare tutti i dubbi sulle eventuali conseguenze che potrebbero subire i professionisti calabresi che, pur agendo nel rispetto della legge regionale, oggi la vedono bocciata dalla Consulta. Occorre dare loro una risposta rapida e senza tentennamenti anche per non determinare situazioni di stallo che finirebbero solo per avere effetti dannosi per l’economia. Da parte mia sarà massima la disponibilità a farmi portavoce delle istanze dei professionisti del settore, nella convinzione che il loro lavoro debba essere tutelato e che l’edilizia possa rappresentare una delle voci più virtuose e in crescita dell’economia regionale».

 

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Mdp si radica a Vibo Valentia, Barbuto nuovo coordinatore cittadino

Continua la campagna di radicamento sul territorio vibonese di “Articolo 1 - Movimento democratico e progressista”.

Si è infatti tenuta nei giorni scorsi la prima riunione del coordinamento della città capoluogo, convocata dal coordinatore provinciale Antonio Lo Schiavo, per definire la struttura che andrà a formare il movimento nella città di Vibo Valentia.

Dopo un’articolata e vivace discussione si è proceduto alla nomina del segretario cittadino individuato nella persona di Sergio Barbuto, già segretario provinciale e componente nazionale dell’Italia dei valori.

La segreteria cittadina affidata a Sergio Barbuto sarà affiancata nei prossimi giorni da un coordinamento comunale, che avrà come primo compito quello di avviare un dialogo con le forze politiche di centrosinistra, le associazioni e tutte le forze sociali cittadine che hanno l'obiettivo comune di costruire un’alternativa al governo di centrodestra nella città di Vibo.

A margine dell’incontro, il neo segretario Barbuto ha voluto ringraziare per la fiducia accordatagli il coordinatore provinciale Antonio Lo Schiavo, e i consiglieri comunali Rosario Tomaino e Loredana  Pilegi, assicurando loro il massimo sostegno per la crescita del movimento progressista nella città di Vibo.

Lo stesso Lo Schiavo ha dichiarato: "Sono molto contento del radicamento che Art. 1 - Mdp sta riuscendo ad avere sul territorio provinciale. Nei prossimi giorni apriremo ulteriori circoli e daremo vita alla segreteria provinciale. Vi è molta attenzione anche dai vertici nazionali per quello che sta accadendo nella nostra provincia e stiamo pensando di organizzare per fine agosto un appuntamento vibonese con Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana. Anche nel Vibonese, infatti, si registra la volontà di costruire una nuova casa dei progressisti ancorata ai valori della sinistra e alternativa alle politiche sbagliate seguite in questi anni dal Partito democratico".

 

Vibo Valentia, Mdp: Roberto Speranza parteciperà alla manifestazione in programma per lunedì

“Prepariamo giorni migliori. Un nuovo inizio democratico e progressista per la Calabria e il Paese”.

È questo il titolo dell’evento regionale promosso a Vibo Valentia, per lunedì 19 giugno alle ore 18 al 501 Hotel, da “Articolo Uno. Movimento Democratico e Progressista” Vibo Valentia.

All’incontro, organizzato da Antonio Lo Schiavo, consigliere comunale a Vibo Valentia, interverranno, tra gli altri, il leader nazionale del movimento Roberto Speranza, la senatrice Doris Lo Moro, il segretario provinciale della Cgil Luigi Denardo e diverse altre personalità che hanno già dato la loro adesione a Mdp

 

Acqua pubblica a Vibo Valentia, Lo Schiavo (Mdp): "E’ ora di intervenire alla radice dei problemi"

"Il provvedimento di divieto al consumo dell’acqua per usi alimentari a Vibo Marina, e il poco rassicurante 'balletto' di ordinanze che ne è seguito, riportano più che mai d’attualità uno degli atavici problemi di Vibo Valentia, probabilmente il più sottovalutato, anche dall'attuale amministrazione comunale".

È quanto riferisce il consigliere comunale d’opposizione al Comune di Vibo Valentia Antonio Lo Schiavo (Movimento democratico e progressista) in relazione alla gestione della rete idrica comunale cittadina che, nei giorni scorsi, ha visto l’adozione, da parte del sindaco della città, di un’ordinanza di divieto di utilizzo dell’acqua per scopi alimentari a Vibo Marina, in seguito alle analisi effettuate dall’Asp che hanno riscontrato la presenza di 'ferro' oltre i limiti consentiti in tre fontane pubbliche della popolosa frazione.   

"È ormai arrivato il momento - spiega il capogruppo dei “Progressisti per Vibo” - che la città discuta della questione della potabilità, della salubrità e della qualità dell’acqua nonché della necessaria natura pubblica del servizio idrico. Una questione, questa, della quale si è molto dibattuto anche in campagna elettorale, ma che poi, a parte qualche sporadica iniziativa, non è stata mai veramente affrontata. Riteniamo che l’argomento vada ora affrontato in una duplice direzione. Da un lato è urgente una seria ricognizione e un intervento di ammodernamento della rete idrica comunale, ormai desueta e danneggiata in più punti tanto da costituire un fattore di inquinamento per la stessa acqua che l’attraversa. Al riguardo, devo mio malgrado segnalare ancora una volta la marginalità della città di Vibo Valentia nel contesto regionale, non avendo trovato copertura finanziaria il precedente bando regionale stanziato a tal fine. In secondo luogo, penso sia ormai maturo il tempo per verificare la possibilità di un graduale e progressivo distacco dal sistema di approvvigionamento gestito dalla Sorical e, di conseguenza, procedere al ripristino dei pozzi comunali. Proposta quest’ultima che, peraltro, era stata ventilata anche dal sindaco Elio Costa nel corso della campagna elettorale non trovando tuttavia, al pari di molti altri punti programmatici, un effettivo seguito. Pertanto, posso anticipare che di concerto con i consiglieri comunali Loredana Pilegi e Rosario Tomaino, come gruppo consiliare “Progressisti per Vibo”, nei prossimi giorni, chiederemo la convocazione di un consiglio comunale aperto sull’argomento, proponendo l’adozione di un ordine del giorno che impegni l’amministrazione ad avviare adeguati ed urgenti interventi in materia. Riteniamo che il problema della qualità dell'acqua debba diventare una priorità dell’azione amministrativa e che non sia più accettabile che le famiglie vibonesi sostengano alti costi economici per l’erogazione di un servizio a dir poco scadente".

 

Vibo. Lo Schiavo, Tomaino, Fiorillo e Pilegi: “Il sindaco dimostri di avere i numeri”

“In relazione al susseguirsi di comunicati stampa relativi alla situazione amministrativa cittadina, è necessario precisare brevemente la nostra posizione. Riteniamo ormai necessario che il sindaco della città di Vibo Valentia verifichi, come tra l'altro già anticipato dal segretario cittadino del Pd, l'esistenza di una maggioranza a sostegno del suo programma amministrativo per come presentato agli elettori”. È quanto affermano i consiglieri d’opposizione Lo Schiavo, Tomaino, Fiorillo e Pilegi, per i quali “questa verifica va rapidamente effettuata non sui giornali, ma nella sede competente che è solo il Consiglio comunale. Di fronte ai problemi della città intendiamo quindi prendere le distanze dal dibattito che si sta alimentando sulla stampa, espressione della solita politica sempre più autoreferenziale e distante dalla vita reale dei cittadini.

Riteniamo altresì giusto precisare – aggiungono - che il compito dell'opposizione non è quello di prendere posizione nelle dinamiche interne ai gruppi di maggioranza, come purtroppo sembra evincersi in alcuni comunicati stampa, né lasciarsi andare ad interpretazioni sulle intenzioni di chi esprime disagio politico nella stessa, ma di chiedere invece al sindaco, il solo a cui spetta il compito, di dimostrare di avere la forza politica e i numeri necessari per potere continuare, nella sua amministrazione evitando quello che per noi è il rischio maggiore per i prossimi mesi, e cioè una lunga agonia e paralisi dell'azione amministrativa.

Dal nostro canto – concludono - verificheremo l'evolversi della situazione in consiglio comunale, dove, se continuerà la consiliatura, chiederemo un cambio di passo nella discussione e continueremo a portare le nostre idee e proposte, su cui, come già avvenuto in passato, chiederemo la convergenza di tutti i consiglieri”.

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Vibo, Lo Schiavo: "il Comune istituisca una mensa per i bisognosi"

"Di fronte al preoccupante incremento del numero di famiglie che versano in condizioni d’indigenza nella nostra città, ritengo che la politica cittadina e l’amministrazione comunale di Vibo Valentia non possano non fare la propria parte. Così come non può essere più ignorata la situazione di esposizione alla povertà dei molti vibonesi che si trovano a fare i conti con la crisi occupazionale che li ha visti perdere il proprio lavoro".

E' quanto dichiara attraverso un comunicato stampa il consigliere comunale Antonio Lo Schiavo

"Per tali motivi - prosegue Lo Schiavo - ritengo quanto mai opportuno riportare all’attenzione del consiglio comunale la proposta già avanzata dal consigliere Loredana Pilegi e finalizzata all’istituzione da parte del Comune di una mensa destinata ai bisognosi che offra, anche attraverso la compartecipazione delle associazioni di volontariato, un servizio di primaria necessità a beneficio di quanti si trovano in difficoltà".

"A tal fine - continua la nota - nei prossimi giorni presenteremo un ordine del giorno da sottoporre all’assemblea cittadina e rivolto ad impegnare, come atto di indirizzo politico, gli organi preposti ad avviare le necessarie procedure per l’istituzione della mensa, iniziando dall’individuare idonei locali di proprietà comunale da destinare allo scopo".

"Sono certo - conclude il consigliere comunale - che sul punto si registrerà ampia convergenza da parte dei consiglieri di tutto l’emiciclo ed anzi, rivolgendomi a quanti ritengono necessario dare un segnale concreto nel contrasto alla povertà, li invito a sottoscrivere, già in fase di presentazione, tale ordine del giorno che potrà così approdare in Consiglio sulla scorta di un’ampia condivisione tra le forze politiche"

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Guerra in casa PD. Minoranza contro censoriani: “Vogliono perpetuazione di vecchie posizioni di potere”

“Il congresso provinciale del PD, nei termini e nei modi in cui è stato celebrato, conferma in maniera plastica la spaccatura che da tempo caratterizza il partito nel Vibonese e certifica il fallimento di una politica muscolare, tutta concentrata sul consolidamento e sulla perpetuazione di vecchie posizioni di potere, che nulla hanno a che fare con il rinnovamento e con il cambiamento che il PD dovrebbe riuscire a esprimere”. Sparano a palle incatenate gli esponenti del minoranza dem Francesco De Nisi, Gianluca Callipo, Antonio Lo Schiavo e Stefano Soriano che non hanno preso parte al significativo evento politico che ha visto la designazione di Enzo Insardà. “I nostri appelli all'inclusione – sostengono - sono rimasti inascoltati e, alla fine, è accaduto quanto speravamo non succedesse: il PD vibonese ha certificato la sua debolezza politica e organizzativa, restituendo all'opinione pubblica l'immagine di un partito dimezzato, diviso e con un segretario non legittimato. L'assenza ieri di rappresentanti della segreteria nazionale e regionale appare come la più cocente smentita di chi ha voluto a tutti i costi questo congresso, confermando ancora una volta lo stesso modus operandi e cioè la volontà di continuare a dividere, non preoccupandosi invece che da queste continue forzature deriva il progressivo disimpegno e disinnamoramento dei nostri iscritti, che assistono all'assenza di un vero dibattito politico ma solo alla solita discussione autoreferenziale che non interessa più nessuno. La decisione di aver rimandato di una settimana la definizione degli organismi statutari e la nomina dei componenti della segreteria – precisano i quattro esponenti politici - non è un segno di distensione e di una mano tesa alla minoranza, ma in realtà nasconde l'estremo e goffo tentativo di recuperare una legittimazione che manca a questo PD vibonese. Per quanto ci riguarda ribadiamo con piena convinzione i motivi che ci hanno indotto a non partecipare, e cioè la mancanza e la conseguente violazione di regole certe e condivise, che consentano a ognuno di misurarsi nella vita democratica del partito. Ecco perché non parteciperemo ad alcun organismo, ma continueremo la nostra battaglia per cambiare questo stato di cose e consentire finalmente al PD vibonese di evolversi in un'organizzazione politica moderna, inclusiva e aperta alle migliori energie della società vibonese. Dovrà rassegnarsi, quindi - concludono De Nisi, Callipo, Lo Schiavo e Soriano - chi pensa di poter facilmente mettere da parte chi da sempre, con ruoli regionali e nazionali, lavora per la costruzione di una vera forza progressista e riformista”.

Vibo, Lo Schiavo: “PD mostra ancora una volta i suoi limiti”

"Sono contento che alla fine, ed in extremis, l'opposizione si sia ravveduta eleggendo la dottoressa Loredana Pilegi alla presidenza della Commissione consiliare sulla costruzione del nuovo ospedale. D’altra parte sarebbe stato davvero difficile spiegare ai nostri elettori le ragioni per cui la minoranza consiliare avrebbe così facilmente abdicato al proprio ruolo di controllo, previsto dalle regole statutarie, scegliendo alla guida di commissioni di garanzia dei componenti, che seppur validi, sono però espressione della maggioranza che oggi governa il Comune”. È quanto afferma il già candidato a sindaco di Vibo per il centrosinistra Antonio Lo Schiavo che aggiunge: “l’elemento che, tuttavia, non può essere sottaciuto sul piano politico è che, di fronte ad una maggioranza che dopo soli pochi mesi fa emergere le sue prevedibili spaccature e divisioni, buona parte del gruppo del Partito democratico non solo non riesce a rimarcare nettamente il suo ruolo di opposizione, ma finisce per non riuscire nemmeno a rilanciare un progetto alternativo di città, legittimando, di fatto, l'attuale amministrazione di centrodestra”.

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