Fabrizia, Minniti chiama a raccolta la comunità: “Ancora un mese per salvare l’asilo”

"Rimane, ancora, solo il mese di luglio per tentare di scongiurare, in extremis, la definitiva chiusura dell’Asilo S. Antonio di Padova di Fabrizia. La sfida è tutta racchiusa in questi 30 giorni. Un tempo più che sufficiente per consentire alle Istituzioni locali, laiche e religiose, di profondere tutti gli sforzi necessari per mantenere l’Asilo aperto e funzionante facendo desistere la Madre Generale di Roma dai suoi propositi di chiusura".

Questo l'incipit di una nota firmata dal capogruppo d'opposizione al Consiglio comunale di Fabrizia, Antonio Minniti.

"In questi ultimi anni - prosegue l'ex primo cittadino - a Fabrizia con le chiusure è stato sempre così. E cosi, probabilmente, sarà anche questa volta: alla fine si farà come dice la Madre Generale di Roma, e l’Asilo svanirà, anch’esso, come un miraggio nel deserto di predicazioni inutili dove l’illusione di mantenerlo aperto sarà una missione impossibile che forse solo l’Arcivescovo di Catanzaro, Vincenzo Bertolone, e Sua Santità Papa Francesco potrebbero allontanare".

Minniti, poi s'interroga su "cosa si deve chiudere ancora a Fabrizia per innescare nella comunità cittadina un moto di indignazione e protesta che per quanto composto deve essere fermo, deciso e reattivo?".

"L’Asilo - commenta il capogruppo d'opposizione - sta facendo la stessa fine dello SPRAR e della Banca, che in un silenzio assordante di Sacerdoti Fabriziesi, Istituzioni Locali e di una opinione pubblica distratta, tutti incapaci di qualsiasi reazione diretta alla sua salvaguardia, ora della fine sarà anch’esso chiuso. Sarà la fine di una storia, di un’epoca, di una esperienza sociale e di insegnamento plurale che affonda le radici nel ruolo svolto da decine di Suore, succedutesi nel tempo, che con impegno e dedizione hanno formato generazioni di ragazze e ragazzi attraverso attività educative e formative. Compito dei Sacerdoti, delle Istituzioni locali, delle famiglie dei bambini che lo frequentano, dei cittadini tutti, è quello di battersi e impegnarsi a fondo per evitare che si compia un ulteriore impoverimento della comunità Fabriziese".

"Ancora siamo in tempo - conclude Minniti -per salvaguardare questa importante Istituzione religiosa. Qualora, però, prevalessero tatticismi religiosi, schermaglie politiche, disimpegno sociale, disaffezione cittadina generalizzata, bisogna prendere atto che la chiusura dell’Asilo non sarà per una decisione gerarchica verticistica romana della Madre Generale, ma per l’ignavia di tutte le Istituzione locali, religiose, laiche o civiche che siano. Come insegnano le disavventure già sofferte dalla comunità, occorre evitare il ripetersi di esperienze negative e agire subito come collettività interessando sia il Vescovo di Catanzaro, sia la Segreteria di Stato Vaticana, che certamente non sono insensibili di fronte a simili problematiche".

 

 

 

                                                                          

 

Fabrizia, Minniti prende posizione contro la chiusura dell'asilo delle suore

Riceviamo e pubblichiamo

"Cosa sta succedendo all’Asilo delle Suore “Santo Antonio di Padova di Fabrizia”? Questa domanda mi è stata posta con insistenza in questi giorni da alcune mamme che ho incontrato e che mi hanno chiesto: ma è vero che vogliono chiudere pure l’Asilo delle Suore?

Devo essere sincero fino a quel momento non ne sapevo nulla, ma la curiosità di quelle domande mi ha spinto ad informarmi ed approfondire.

Bene, sia le notizie che filtrano, sia le informazioni assunte non sono per nulla rassicuranti, quindi appare più che verosimile che l’Asilo delle Suore di Fabrizia possa essere chiuso a fine luglio 2021, e le brave ed appassionate Suore che vi operano trasferite in altra sede.

Infatti, talvolta, avvengono eventi che ti colgono di sorpresa e che per la loro portata sociale ti spingono ad un nuovo rinnovato impegno per difendere, collettivamente, una delle istituzioni religiose più importante di Fabrizia, che con il suo operato, impegno e attività socio educativo, ha segnato profondamente gran parte della nostra storia e realtà locale, plasmando la formazione ed il carattere di migliaia di bambini.   

E’ l’amore che nutro per il mio paese e la mia comunità che mi spinge, da Capogruppo dell’opposizione ed a nome dell’intero gruppo, a rivolgere a tutte le istituzioni, laiche e religiose, un accorato appello contro la paventata chiusura dell’Asilo delle Suore “S. Antonio da Padova di Fabrizia”.   

Se tutto ciò si verificasse Fabrizia perderebbe una istituzione religiosa che affonda le sue radici nel tempo, e che per il ruolo svolto in campo sociale ed educativo, priverebbe i bambini che la frequentano e le loro famiglie, di una esperienza pregnante, significativa e plurale dell’istruzione d’infanzia.   

Fabrizia, negli ultimi anni, ha vissuto sulla sua pelle il dramma delle chiusure che l’hanno impoverita e depauperata di strutture e servizi di base essenziali di tipo collettivo con preminenti funzioni sociali.

Di un’altra chiusura, come l’Asilo delle suore, Fabrizia non ha bisogno.

Quindi, impegniamoci tutti a far si che ciò non abbia a verificarsi.

Chiediamo l’impegno delle Istituzioni laiche e religiose, delle famiglie dei bimbi che lo frequentano,  di tutti i cittadini a convergere su un obiettivo comune che travalichi posizioni e appartenenze, e per il bene collettivo sprigioniamo tutte le nostre energie necessarie a scongiurare la chiusura dell’Asilo e l’ulteriore impoverimento sociale di un paese interno afflitto da isolamento e spopolamento.

Invochiamo pure i Sacerdoti fabriziesi ad impegnarsi, assieme alla comunità locale ed ecclesiale, a perseguire una strada di comunanza solidaristica e popolare per evitare che tutto ciò accada, per cui facciamo supplica alla Madre Generale di Roma a ripensare e rivedere l’eventualità di una simile decisione. 

Esortiamo pure Sua Eccellenza l’Arcivescovo di Catanzaro affinché, per il tramite del Suo Alto Magistero, interceda facendo sì che l’Asilo rimanga aperto e funzionante. 

Deve rimanere, pertanto, un punto imprescindibile.

Qualunque altra decisione contraria, porrebbe alla comunità dei fedeli di Fabrizia un interrogativo di fondo: “Cosa sta succedendo all’interno della chiesa di Papa Francesco a Fabrizia”?".  

Antonio Minniti - Capogruppo di opposizione al Consiglio comunale di Fabrizia

 

Chiusura banca Fabrizia, Minniti: "Sindaco e vice troppo remissivi"

Riceviamo e pubblichiamo

"Alla riunione del 20 febbraio 2019, tenutasi presso gli Uffici della BPER in Catanzaro per affrontare le sorti della filiale di Fabrizia, si sono consumati contemporaneamente una beffa, una farsa ed un dramma. La beffa, perché l’incontro che avrebbe dovuto tenersi in videoconferenza tra Consiglio di Amministrazione BPER e Istituzioni Locali, secondo quanto riferito da Vice Sindaco e Presidente del Consiglio Comunale nell’incontro preparatorio della sera precedente, si è svolto con funzionari privi del necessario potere ad assumere decisioni conseguenti al confronto di merito che richiedeva a gran voce il mantenimento della filiale di Fabrizia. Eccezione fatta per Sindaco e Vice Sindaco che remissivi con le tesi ufficiali BPER si sono limitati a ratificare quanto in precedenza, probabilmente, già concordato. La farsa perché durante l’incontro, che si è svolto col morto già nella bara, è stata riaffermata la netta volontà di chiusura della filiale a decorrere dal 22 marzo 2019, peraltro, ufficialmente annunciato nello stesso pomeriggio con avviso pubblico affisso presso la sede della medesima agenzia. Infine il dramma, perché la chiusura della filiale, non né indolore né neutrale rispetto agli interessi dei cittadini residenti. Essa colpisce un territorio fragile economicamente, socialmente ed in forte regressione, progressivamente indebolito da politiche di spoliazione e depauperamento di servizi fondamentali con forti ripercussioni e disagi enormi alla comunità fabriziese ed al suo comprensorio. Pertanto, il gruppo d’opposizione, “Ramoscello d’ulivo per Fabrizia”, non rassegnandosi ad una chiusura, immotivata sotto tutti i profili, auspica che le interrogazioni dei parlamentari “Viscomi e Ferro” e l’interessamento di S.E. il Prefetto di Vibo Valentia, che ha convocato una riunione giorno 27 febbraio 2019, ed alla quale speriamo essere invitati a partecipare per portare il nostro punto di vista, possano spingere la BPER ad un ravvedimento della sua decisione. Chiediamo, altresì, direttamente all’Amministratore Delegato di BPER, Dott. Vandelli, di compiere un gesto coraggioso che scongiuri la chiusura della filiale, anche, alla luce dei conti economici che il gruppo ha raggiunto sotto la sua gestione, portandolo a diventare il 6° istituto bancario d’Italia con 1200 filiali e 402 milioni di utili netti nell’ultimo esercizio. Il gruppo di opposizione stigmatizza, altresì, quanto sostenuto da Sindaco e Vice Sindaco, durante la riunione di Catanzaro che hanno apertamente manifestato orientamenti difformi al mantenimento della filiale. E poiché il problema potrebbe destare apprensione per l’ordine pubblico, chiediamo a S.E. il Prefetto di estendere la partecipazione alla riunione del 27 p.v., ai soggetti portatori di interessi democratici diffusi, invitando tutti i rappresentanti delle Istituzioni Locali, il Comitato Spontaneo formato dai cittadini Fabriziesi, i Parlamentari firmatari delle rispettive interrogazioni, il Codacons e le Organizzazioni Sindacali di Categoria. Tutto ciò nell’ultimo estremo tentativo di far desistere BPER dalla chiusura dell’agenzia locale di Fabrizia".

Antonio S. Minniti – Capogruppo “Ramoscello d’ulivo per Fabrizia

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Fabrizia, "Ramoscello d'Ulivo": "Il sindaco Fazio sta bluffando sulla chiusura dello SPRAR"

Riceviamo e pubblichiamo una dura nota stampa da parte del Gruppo consiliare di minoranza "Per Fabrizia Ramoscello d’Ulivo", guidati da Antonio Minniti, nei confronti del sindaco Fazio e della sua maggioranza sulla questione "SPRAR".

“Sulla chiusura del centro "SPRAR" di Fabrizia, il Gruppo consiliare “Per Fabrizia Ramoscello d’Ulivo" ha mantenuto, fino a questo momento, un profilo basso, consapevole che la problematica l’affrontassero positivamente l’Amministrazione comunale ed il soggetto gestore "CORISS", a salvaguardia, prima di tutto, della struttura di accoglienza, a difesa dei livelli occupazionali e dei benefici dell’indotto commerciale locale”. E’ quanto affermano i consiglieri comunali di minoranza.

“Immotivatamente, ed a seguito delle giuste rivendicazioni degli operatori di difendere il proprio posto di lavoro (verrebbero meno, infatti, 8 posti di lavoro), il Sindaco Fazio, con un articolo di stampa insinuante presunte responsabilità della precedente Amministrazione, quindi anche le sue stesse per averne fatto parte integrante nel duplice ruolo prima di assessore e poi di consigliere di maggioranza, coglie il pretesto per chiudere "Villa Fabrizia", fiore all’occhiello dell’accoglienza per minori non accompagnati. Ma c’è di più per rimanere allibiti! Fazio è anche sindacalista e, anziché schierarsi a fianco degli 8 lavoratori e dei commercianti locali, con delibera di Giunta n. 51 del 12/07/2017, dispone la chiusura del Centro senza preoccuparsi più di tanto delle conseguenze nefaste di una simile scellerata decisione in palese contrasto con il suo programma amministrativo che mette al primo posto la creazione di lavoro quale premessa per lo sviluppo di Fabrizia.

Peraltro, l’attuale maggioranza con una volgare ed offensiva mistificazione parolaia, al limite della diffamazione, da un lato accusa la precedente Amministrazione di non avere improntato il suo operato a criteri di trasparenza e legalità, Sindaco Fazio compreso, e dall’altro dichiara di voler perseguire gli stessi principi, di trasparenza e legalità, con Fazio a capo dell’attuale Amministrazione, cioè con colui che gli stessi principi avrebbe violato quale componente della precedente maggioranza. La verità è che sullo ‘SPRAR’ più di qualcuno sta bluffando! Uno è il Sindaco Fazio che non ha avuto il coraggio di assumersi le proprie responsabilità sulla proroga tecnica. L’altro è il gruppo che lo sostiene strumentalizzandolo e tenendolo in pugno".

Rivolgendosi al capo della maggioranza i consiglieri continuano ancora dicendo: "Sindaco e sindacalista Fazio, 8 lavoratori e rispettive famiglie dall’1 agosto 2017 perderanno il posto di lavoro, ed i commercianti di Fabrizia non forniranno più le loro merci al Centro. Tutto ciò non è sufficiente ad interrogare la tua coscienza di sindacalista che dovrebbe essere sempre pronto a battersi per la tutela dei posti di lavoro a favore di chi rischia di perderli? Tra l’altro nell’articolo di stampa, contenente volute inesattezze inserite dagli estensori, si esorta gli operatori di "Villa Fabrizia" a stare tranquilli, mentre pende sulla loro testa una spada di Damocle, che il Centro riapre, ma chi lo sa quando, come, dove e con chi? Certo è, invece, che dall’1 agosto i ragazzi saranno trasferiti e gli 8 dipendenti, 5 di Fabrizia e 3 di fuori, si troveranno a cercare lavoro in una terra dove il lavoro non c’è e dove chi dovrebbe tutelare i pochi posti presenti sul territorio gioca ad una guerra al massacro.

Quanto poi alle pesanti illazioni che emergono dall’articolo, nessuno è stato in grado di fare bene il proprio lavoro: non lo è stata la precedente Amministrazione che avrebbe perpetrato i propri interessi politici e di casta; non lo è stata la cooperativa "CORISS" nei confronti della quale l’attuale Amministrazione nutre dubbi; non lo è stato neppure il Servizio Centrale del Ministero che non avrebbe sufficientemente vigilato”. “Risponderemo nel merito in modo circostanziato e qualora si dovessero ravvisare profili di responsabilità per diffamazione procederemo per via legale. Ci preme, invece, sottolineare come l’obiettivo della nuova Amministrazione sia quello di distruggere tutto ciò che di buono ruota attorno al Centro, a partire da un lavoro portato avanti con serietà ed impegno e sul quale non ci ha pensato su tre volte a travolgere, chissà per quali inconfessati interessi e reconditi motivi, con quella stessa forza distruttrice, tutto ciò che era stato costruito anche con il contributo del Sindaco Fazio, che sull’avvio e gestione dello "SPRAR" ha partecipato assieme alla precedente maggioranza senza alcun distinguo o presa di distanza. E poi la beffa! Tali comportamenti sono propri di quella lista di giovani che dice di credere nel futuro, nel progresso e nella importanza del lavoro, e che al contrario tenta di distruggere quel che esiste anziché migliorare andando oltre. Pertanto, come gruppo consiliare "Per Fabrizia Ramoscello d’Ulivo",  avanziamo una proposta concreta: convocare immediatamente un Consiglio Comunale con all’ordine del giorno la proroga tecnica dello "SPRAR", in attesa dell’aggiudicazione del servizio, dando tutta la nostra disponibilità a votare favorevolmente assieme alla maggioranza l’approvazione dell’atto deliberativo, nell’ambito di comuni responsabilità a tutela degli 8 lavoratori che altrimenti perderanno il posto di lavoro.

Ed infine, l’argomento "SPRAR" si presta ad una prima considerazione politica sulla nuova maggioranza. La decisione di chiudere il Centro non è un fatto rivoluzionario e nemmeno una gara a chi è più bravo per raggiungere l’obiettivo quando non pensa al popolo, al suo lavoro e alle molte diseguaglianze che si alimentano con la perdita delle opportunità occupazionali. Al contrario si provocano solo danni a chi si mette in mezzo ad una strada per incomprensibili capricci e rivalse personali. Cancellare il passato non è mai possibile specie se la sua rievocazione anziché animare una critica, sempre legittima, serve a scivolare nel dileggio”.

Lavoro, il Comune di Fabrizia partecipa a due bandi regionali

“Con le delibere della Giunta Municipale di Fabrizia, nn. 19 e 20 del febbraio 2017, sono stati approvati due importanti provvedimenti amministrativi di partecipazione ad altrettanti Bandi Regionali aventi ad oggetto il primo: ‘Manifestazione di interesse per la presentazione di percorsi di politiche attive, rivolta dagli Enti Pubblici a favore di 15 disoccupati ex percettori in deroga da utilizzare in lavori manutentivi di pubblica utilità’; il secondo: ‘PSR Calabria 2014/2010 – Misura 8 (Forestazione) partecipazione all’Avviso Pubblico Regionale – Indirizzo di Governo al Responsabile Area Tecnica’”.

A darne notizia in comunicato è il sindaco di Fabrizia Antonio Minniti.

“Entrambi i provvedimenti  - prosegue la nota - mirano a creare occupazione a favore dei cittadini di Fabrizia, attraverso l’avvio a lavoro di 15 disoccupati provenienti dal bacino degli ex ammortizzatori sociali, e con lo scorrimento della graduatoria della misura 122 per avviare un altro cospicuo gruppo di disoccupati con le 51 giornate agricole in base al finanziamento che concederà la Regione Calabria, questa volta coperto al 100%.

L’Amministrazione comunale di Fabrizia – conclude Minniti - sempre attenta alle dinamiche lavorative, sociali ed occupazionali della comunità, non tralascia mai nulla di intentato. Consapevole che la crisi che attanaglia l’Italia, la Calabria ed il Comune si può superare soltanto in un solo modo! Creare le premesse per favorire opportunità occupazionali per quante più persone possibili a partire dai giovani che rappresentano il futuro in ogni campo ed ambito di attività”.

Fabrizia. “Crescere Insieme” replica a Minniti: “Palese nervosismo, efficaci denunce ad Anac e Procura”

"Dalla risposta fornita dal primo cittadino di Fabrizia ad una legittima lamentela circa i disagi che la mancanza di acqua ha provocando ai poveri cittadini fabriziesi, emerge lo stato confusionale e di forte nervosismo in cui lo stesso si trova. Lo stesso, infatti, non ha voluto fornire nessuna risposta concreta circa le criticità da anni denunciate da parte del movimento ‘Crescere Insieme’ che riguardano il servizio idrico, fornito a singhiozzo in tutto il periodo dell’anno e non solo in questo periodo a causa del ghiaccio come effettivamente è accaduto, e su tanti altri problemi quali la viabilità, la mancanza di discussione politica, di partecipazione ed il continuo emigrare di giovani". È quanto afferma in una nota il movimento civico "Crescere Insieme" che aggiunge: "il primo cittadino, con il solito linguaggio politichese che non ammalia più nessuno, non ha risposto circa l’uscita di scena del vicesindaco, il quale non solo si è dimesso dall’esecutivo comunale ma  anche da consigliere comunale. Deve avere il coraggio di dire cosa si cela dietro queste dimissioni, altrimenti taccia.

Questo - è l'ammonimento - deve dire e non limitarsi a definire ‘setta’ un libero movimento che non fa altro che esercitare il diritto costituzionale di espressione del pensiero, critica politica e partecipazione attiva alla vita della comunità.

Ma queste sono cose di cui il primo cittadino dimostra di non avere alcun rispetto abituato come è ad auto-incensarsi.

Ci rendiamo conto di essere scomodi e di avere attraverso una denuncia politica scomodato l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) e la Procura della Repubblica di Vibo Valentia le quali hanno azionato una procedura d’infrazione la prima ed un procedimento penale la seconda.

Se ne faccia una ragione il primo cittadino ed i suoi ormai pochissimo accoliti, queste sono le regole di una democrazia che prevede anche un controllo sulla legalità dell’operato degli amministratori.    

Noi come movimento civico continueremo la nostra strada senza farci intimidire dagli attacchi di gente arroccata al potere.

Confidiamo - è la conclusione - in una risposta delle autorità competenti sulle inquietanti vicende che necessitano di un risposta nel più breve tempo possibile".

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Fabrizia. Viabilità, il sindaco Minniti sul piede di guerra: “Disposto a fare tanto rumore”

“Non smetterò mai di far rumore fino a quando la questione della viabilità provinciale nel territorio di Fabrizia e del comprensorio montano delle alte Serre Vibonesi non troverà una soluzione dignitosa, definitiva e ultimativa”.

È quanto afferma il sindaco di Fabrizia Antonio Minniti che spiega: “non smetterò per tutti i cittadini che quelle strade percorrono quotidianamente per ragioni di lavoro o di studio, per motivi di salute o di svago, o per qualunque altra ragione e necessità esse vengono fruite con grave pericolo per l’incolumità pubblica e privata. Sì, farò rumore, tanto rumore con tutti i mezzi di comunicazione disposti a dare ascolto ad un sindaco rompiscatole: la televisione, i giornali della carta stampata, i quotidiani on-line e tutti gli altri mezzi di informazione, fino a quando le Istituzioni preposte non risolveranno l’annosa questione della viabilità dei Comuni dell’entroterra.

Sì, farò tanto rumore, perché non mi pare onesto, etico e corretto che normali cittadini ‘Italiani’ che abitano luoghi già svantaggiati, che pagano il bollo dell’auto, che si vedono negati diritti costituzionali di base, siano trattati soltanto come merce di scambio da utilizzare durante le campagne elettorali. Sì, farà tanto rumore, anche, l’Amministrazione comunale di Fabrizia che ormai da anni denuncia pubblicamente, senza alcun risultato concreto, credibile e apprezzabile, una situazione grottesca e tragica allo stesso tempo. Perché un appalto affidato dalla Provincia di Vibo all’impresa aggiudicatrice per l’esecuzione dei lavori di sistemazione della S.P. n. 9 – Mongiana – Fabrizia - Laureana di Borrello – sostiene il primo cittadino- non venga realizzato per la mancata fiducia nei pagamenti dell’Ente Provincia Vibonese. Sì, farò tanto rumore perché la pazienza dei cittadini contribuenti di Fabrizia è al limite della sopportazione e potrebbe trasformarsi in collera irrazionale collettiva incontenibile da sfociare in forme di protesta non convenzionali difficilmente controllabili.

Sì, farò ancora tanto rumore a costo di apparire noioso, scocciatore, antipatico, indiscreto, seccante, inopportuno, e chi ne ha più ne metta, perché credo che questa battaglia val la pena continuare a condurla per i miei concittadini e per tutti coloro a cui occorre garantire sicurezza nel percorrere le strade del comprensorio montano delle Serre di Fabrizia – Mongiana – Nardodipace e Cassari. Come Amministrazione comunale, nei prossimi giorni – avverte Minniti - mobiliteremo tutte le Istituzioni regionali e provinciali, i sindaci del comprensorio, le Autorità religiose, i parlamentari nazionali e regionali, i partiti politici, le organizzazioni sindacali, le associazioni di categoria e di volontariato, l’informazione e tutte quelle donne e uomini di buona volontà, affinché in uno slancio collettivo e generoso, per una giusta e sacrosanta causa, partecipino ad una pubblica assemblea, offrendo il loro contributo alla soluzione del problema. È necessario avere audacia e coraggio nel portare avanti una legittima richiesta popolare su servizi essenziali di base quali viabilità e mobilità. E il rumore da fare consiste proprio nel sapere quando e come farlo.

Questo è il momento. E per questo chiediamo l’aiuto di tutti Istituzione e semplici cittadini. Altrimenti finirà come dice Antonio Albanese: ‘Mi si chiede se sarò eletto che farò per le buche sulle strade ….. e sono giunto sudato alla conclusione… Evitatele... Evitatele”. È proprio questa vocazione rassegnata – è la conclusione - che il sindaco e l’intera Amministrazione comunale vogliono evitare”.

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Caso Gal, Movimento Crescere Insieme: “Minniti sta portando il Comune di Fabrizia al baratro”

Riceviamo e pubblichiamo:

Sicuramente il tono con cui il primo cittadino si rivolge all’unica voce coraggiosa di dissenso presente attualmente a Fabrizia, la dice lunga sul suo stato d’animo e sulla difficoltà in cui si sta trovando ad amministrare.

Affermazioni offensive e diffamatorie quelle rivolte dal sindaco Minniti al Movimento Crescere Insieme, in risposta ad una legittima osservazione fatta dal movimento circa la perdita di finanziamenti europei dovuti alla scelta “solitaria” degli attuali amministratori di aderire al Gal Monte Poro, esclusa com’è noto dai finanziamenti europei.

Se il primo cittadino, il cui atteggiamento non è certamente tra quelli che saranno ricordati per eleganza, democrazia e dialettica civile, pensa di intimorire un Movimento che ha tra i suoi scopi quello di vigilare e denunciare illegalità nella gestione della cosa pubblica, si è fatto mali i conti.

Invece di prendere coscienza del suo fallimento e del tentativo ormai palese di gestire nel suo interesse e senza confronti costruttivi la cosa pubblica, si rivolge a noi additandoci come setta.

Noi conosciamo il senso del termine “setta” che il sindaco usa in tono dispregiativo e senza conoscerne il significato.

Voglia allora comprendere che il Movimento Crescere Insieme è un’espressione alta e nobile del “diritto di associazione costituzionalmente garantito”, che, usando il senso etimologico del termine setta che deriva dal latino sequi ossia seguire, segue  un obiettivo che è quello di smascherare le malefatte di un sindaco ormai allo sbando, privo di legittimazione popolare che non ha saputo amministrare nell’interesse della collettività  ma il cui  unico impegno è stato in questi ultimi mesi quello di sostituire consiglieri, condizionarli a dimettersi forse perché scomodi o perché con un pensiero divergente dal suo.

Se seguire la verità, l’interesse dei cittadini, l’operato dell’amministrazione per coglierne la pochezza e la mediocrità, i fallimenti di questa gestione che sta portando il Comune di Fabrizia al baratro e fuori dal contesto territoriale e dallo sviluppo, allora per noi è meglio essere “setta” che gestire la cosa pubblica come fosse propria e non essere aperti al confronto.

Continueremo sulla strada della legalità e del controllo giornaliero sull’attività amministrativa di questo sindaco che non ha più un Consiglio comunale legittimo (per i motivi che sono stati ampiamente e diffusamente denunciati), e che a mandato elettorale ormai scaduto (i cinque anni di mandato scadono proprio in questo mese), vede concretizzarsi il suo fallimento.

Nel merito della vicenda è proprio il sindaco Minniti a non aver capito il meccanismo dei finanziamenti dei Gruppi di Azione Locale (GAL) e a non aver capito che il fatto che il territorio comunale di Fabrizia sia ricompreso, così come tutti gli altri comuni, tra i territori beneficiari delle azioni del GAL, non significa che il Comune di Fabrizia avrà finanziamenti dal GAL di cui è rimasto escluso.

Seguendo quello che è uno degli obiettivi del Movimento Crescere Insieme, infine, ci dichiariamo disponibili a spiegare al primo cittadino le dinamiche che evidentemente non conosce e che potrebbe capire meglio leggendo i diversi comunicati e le polemiche che il mancato finanziamento del Gal Monte Poro ha comportato.

 

 

 

 

 

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