Smascherata falsa associazione che ha evaso oltre 200 mila euro

I finanzieri del Comando provinciale di Cosenza hanno scoperto una struttura turistica che operava come finta associazione sportiva dilettantistica, ma di fatto svolgeva una vera e propria attività commerciale con un ingente volume d’affari e l’impiego di manodopera in nero.

L’associazione, nata come ente non commerciale per godere delle agevolazioni fiscali previste dalla normativa di settore, gestiva uno stabilimento balneare d’élite ed offriva servizi di natura commerciale ai non associati, alcuni dei quali provenienti da varie regioni italiane.

La struttura era dotata anche di un rinomato ristorante, che proponeva pietanze a base di astice e ostriche e disponeva di una ricercata carta dei vini. Le finalità non lucrative e la partecipazione degli associati, erano solo riportate formalmente nello statuto dell’ente per beneficiare, indebitamente, di un regime tributario di favore e svolgere attività commerciali produttive di significativi redditi ma sconosciute al fisco.

Pertanto, attraverso una verifica fiscale svolta per più periodi d’imposta, i militari hanno portato alla luce l’omessa dichiarazione e contabilizzazione di ricavi per oltre 200 mila euro.

Inoltre, i finanzieri hanno effettuato il disconoscimento della natura associativa e non lucrativa dell’associazione, determinandone l’inquadramento come impresa commerciale.

Vibo, nasce l'associazione Fero

Vedrà ufficialmente la luce alle 17 di mercoledì prossimo (31 gennaio), presso il Sistema Bibliotecario Vibonese, la nuova associazione culturale denominata "Fero" (dal latino fero, ossia portare, proporre).

Ad animare il sodalizio è un gruppo di giovani (Domenico Lo Giudice, Davide Cosentino, Cristina La Torre, Barbara Lo Mastro, Matteo Callà, Antonio Sabato e Marcello Papaianni, quest'ultimo eletto presidente) che ha deciso di mettersi in gioco, al servizio di tutto il vibonese, con il fine di "proporre" e coinvolgere quella parte di cittadinanza, composta da giovani e meno giovani, che ha intenzione di spendersi sul territorio.

Gli obiettivi primari del gruppo sono: la cultura, l'ambiente, il sociale, la legalità.

Proprio di natura culturale la prima iniziativa di Fero, ossia l'incontro con l' artista Enrico Sanna, in arte Henry Sprouse, il quale presenterà il suo percorso di scrittore e artista, attraverso la descrizione dei suoi libri e dei suoi lavori, in ultimo l'intrigante storia fotografica "Enigma a Pizzo Calabro".

Si tratta di una storia ambientata nella Pizzo degli anni Sessanta, dove un ragazzino, attraverso il ritrovamento di una cartella contenente disegni apparentemente normali, ma in realtà contenenti dei segreti, si ritroverà coinvolto in una serie di indizi che lo porteranno fino alla tomba di Murat.

L' incontro si concluderà con un piccolo rinfresco, organizzato per festeggiare la nascita dell'associazione.

  • Published in Cultura

Smascherata falsa associazione di volontariato attiva nel settore sanitario

La guardia di finanza del Comando provinciale di Cosenza ha scoperto un’associazione, con interessi in ambito provinciale, che offriva servizi sanitari a pagamento anche a persone non associate e senza ottemperare ai previsti adempimenti fiscali, mascherando la propria attività come una forma di volontariato.

L’associazione, creata fittizialmente come ente non commerciale per godere delle agevolazioni fiscali previste dalla normativa di settore, gestiva un vero e proprio centro sanitario poli-specialistico con clienti provenienti da svariate zone dell’hinterland cosentino e medici a cui venivano corrisposti compensi giustificati come rimborsi spese.

La scoperta è stata fatta nel corso di una verifica fiscale, svolta dalle fiamme gialle cosentine, per più periodi d’imposta, dal momento che non erano mai state presentate le previste dichiarazioni fiscali.

Le attività di controllo hanno fatto emergere l’omessa dichiarazione e contabilizzazione di ricavi per un importo pari a circa 60 mila euro, oltre al mancato pagamento dell’ imposta di bollo, concernente l’emissione di circa 300 documenti fiscali e della tassa relativa alle concessioni governative nonché l’assenza dei previsti libri e registri ai fini dell’Iva e delle Imposte dirette.

Inoltre, la falsa ”Associazione”, proprio in virtù della delicatezza dell’attività svolta (assistenza sanitaria, visite mediche, attività ambulatoriali,…) avrebbe dovuto munirsi delle autorizzazioni previste dalla normativa regionale in materia (autorizzazione, accreditamento, accordi contrattuali e controllo sulle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private).

L’inosservanza di tale disposizione ha comportato l’applicazione di una sanzione amministrativa che può arrivare fino ad un massimo di 100 milz euro.

 

Vibo: 450 mila euro indebitamente percepiti da attività mascherata da ente no profit

La guardia di finanza di Vibo Valentia ha concluso una verifica fiscale nei confronti di un’associazione operante nel settore sportivo e, secondo l'accusa, inserita nella categoria degli enti non commerciali al solo fine di beneficiare delle agevolazioni fiscali previste dalla normativa di settore.

Secondo i finanzieri, la classificazione giurica non sarebbe stato altro che un espediente per mascherare l’attività commerciale di una vera e propria palestra.

Affinché possano applicarsi le agevolazioni previste per la categoria di enti, le associazioni devono non perseguire uno scopo di lucro, sottomettersi all’obbligo di non distribuire utili durante la vita dell'associazione, devolvere il patrimonio in caso di scioglimento, basarsi su una effettività del vincolo associativo fra i soci.

Prescrizioni che non avrebbero trovato alcuna applicazione nel caso dell'associazione vibonese.

Le fiamme gialle avrebbero, infatti, rilevato che gli ignari “soci” erano in realtà “clienti”, del tutto estranei alle periodiche assemblee societarie e alla nomina dei rappresentanti. Il titolare dell’attività figurava, inoltre, come collaboratore dell’associazione percependo compensi per l’attività svolta.

I finanzieri avrebbero, inoltre, constatato che, al termine di ciascun anno solare, l'associazione non avrebbe approvato alcun bilancio o rendiconto economico- finanziario così come prescritto dalla normativa.

I militari hanno, quindi, proceduto al disconoscimento del presunto “schermo associativo” riqualificando l’ente quale vera e propria attività commerciale.

I compensi indebitamente percepiti e quantificati in oltre 450 mila euro, sono stati segnalati al competente ufficio finanziario quale materia imponibile sottratta a tassazione.

 

 

  • Published in Cronaca

Beni per 100 mila euro sequestati ad un'associazione culturale

I finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo ‘per equivalente’ del valore di 100 mila euro.

La misura è stata disposta dal gip presso il tribunale di Reggio Calabria, a carico di un'associazione culturale reggina nonché del suo Presidente.

Il provvedimento giudiziario, richiesto dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, è stato emesso al termine di un articolato controllo in materia di spesa pubblica, condotto dal Nucleo di polizia tributaria di Reggio Calabria nei confronti di un ente no- profit che aveva percepito dalla Provincia di Reggio Calabria, 100 mila euro. La somma era stata erogata in relazione a due manifestazioni di promozione sociale e culturale, svoltesi nel 2012 e 2013.

Nel corso dell’attività ispettiva,  condotta sia mediante la verifica di tutti i documenti di spesa presentati all’ente provinciale per il relativo rimborso, sia attraverso l’analitico riscontro dei pagamenti, i finanzieri della Sezione tutela spesa pubblica  avrebbero accertato una serie di gravi irregolarità.

In particolare, i documenti giustificativi delle spese imputate per l’organizzazione degli eventi sarebbero risultati in tutto o in parte irregolari, non veritieri o, comunque, non conformi a quanto richiesto dalla specifica normativa vigente in merito.

A conclusione delle indagini, il rappresentante legale dell’associazione è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria per i reati di falso e truffa aggravata, ipotizzando a carico dell’associazione culturale violazioni al in tema di responsabilità amministrativa delle società.

 

 

 

  • Published in Cronaca
Subscribe to this RSS feed