Vibo: convegno dell'Aiga sulle "Modifiche al Codice Antimafia"

Sabato prossimo (10 novembre), alle ore 9.30, presso la sala “Murmura” della Camera di commercio di Vibo Valentia, gli avvocati calabresi si incontreranno per discutere su “Le modifiche al Codice Antimafia. Il Controllo Giudiziario delle Aziende tra prospettiva di salvataggio dell’impresa ed esigenza di completamento dell’appalto”.

Sarà questo il tema del convegno, promosso dalla sezione Aiga di Vibo Valentia con il patrocinio dell’Ordine degli avvocati di Vibo Valentia, che vedrà la partecipazione di figure note al mondo forense.

Ad aprire i lavori sarà il presidente della sezione Aiga Vibo, Caterina Giuliano, cui seguiranno i saluti del coordinatore regionale Aiga, Andrea Parisi, nonché del presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Vibo Valentia, Giuseppe Altieri.

A relazionare sarà l’Avv. Diego Brancia, noto penalista del foro di Vibo Valentia, il quale porrà l’attenzione sul tema del controllo giudiziario alla luce delle modifiche del Codice antimafia.

L’incontro vedrà, inoltre, la partecipazione della dott.ssa Annamaria Frustaci, sostituto procuratore della Repubblica della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, la quale argomenterà sulle misure patrimoniali diverse dal sequestro e dalla confisca, soffermandosi sulla ratio delle misure previste dall’art. 34 bis del D.Lgs 159/2011.

L’evento, accreditato dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Vibo Valentia con l’attribuzione di tre crediti formativi, sarà moderato da Michele Vaira, noto penalista del foro di Foggia e già presidente nazionale Aiga.

L’iniziativa ha l’obiettivo di offrire un contributo per la formazione professionale continua degli avvocati con spunti riflessivi di pratica applicazione in materia penale

Evasione fiscale: sequestrati 3,5 milioni di euro a due noti avvocati

I finanzieri del Gruppo di Locri hanno eseguito il sequestro preventivo per equivalente di beni immobili e disponibilità finanziarie per oltre 3,5 milioni di euro nei confronti di due noti avvocati della locride, indagati per reati tributari.

L’attività trae origine da una verifica fiscale eseguita nei confronti di uno studio legale associato riconducibile ai due professionisti a conclusione della quale, mediante investigazioni effettuate sulla documentazione acquisita e mirate indagini finanziarie, le fiamme gialle sono riuscite a ricostruire il reale volume d’affari conseguito dagli stessi negli anni d’imposta ispezionati, recuperando a tassazione circa 9 milioni di euro in materia di imposte sui redditi e 2 milioni di euro di Iva.

Inoltre, i militari hanno accertato l’utilizzo di fatture relative ad operazioni inesistenti per circa 300 mila euro, riconducibili a lavori edili mai realizzati, nonché a sponsorizzazioni rese nei confronti di una società calcistica all’epoca militante nel campionato di Eccellenza, opportunamente “gonfiate” dal presidente pro-tempore di quest’ultima al fine di permettere allo studio legale l’evasione delle dovute imposte.

I due avvocati sono stati, quindi, segnalati all’Agenzia delle entrate per la rilevante evasione fiscale constatata, nonché all’Autorità giudiziaria per i reati di dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo delle false fatture individuate e di infedele dichiarazione, in quanto gli importi delle imposte evase superavano le “soglie” previste per la punibilità dei fatti anche sotto il profilo penale.

Il gip del Tribunale di Locri, pertanto, su conforme richiesta della Procura della Repubblica, ha disposto il sequestro di beni degli indagati a tutela delle ragioni dell’erario. I beni sequestrati dai finanzieri a garanzia del credito erariale consistono: in beni immobili, costituiti da appartamenti e terreni, nonché disponibilità liquide esistenti su conti correnti bancari per oltre 3,5 milioni di euro.

 

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