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San Vito sullo Ionio “paese inclusivo e senza barriere architettoniche”

San Vito sullo Ionio sarà un paese “Barrier Free”. C'è pieno accordo, infatti, tra l'Unione italiana per la lotta alla distrofia muscolare, rappresentata dal presidente provinciale Giovanni Sestito, e il sindaco della cittadina delle Preserre, Antonio Tino.

Obiettivo condiviso: abbattere le barriere architettoniche e risolvere i problemi di accessibilità e inclusione. Le criticità sono state individuate nel corso di una “passeggiata costruttiva” - così definita da Sestito - di una commissione composta dal sindaco Tino, dall'assessore comunale Vittoria Parretta, dal dirigente dell'ufficio tecnico, geometra Giuseppe Gullì, e dal presidente Uildm. Ad accompagnarli anche la segretaria Uildm, Rosalba De Fazio, e due volontari del Servizio Civile. Sestito ha successivamente commentato l'incontro, ribadendo di aver “raggiunto un altro obbiettivo, quello di sensibilizzare le amministrazioni comunali a eliminare le barriere architettoniche” ricordando analoghe iniziative degli anni scorsi. Nella “passeggiata” sono state individuate non solo le barriere per le persone disabili, ma anche gli ostacoli che possono affrontare mamme incinte o con passeggino, anziani col bastone, ecc. “Sarebbe discriminatorio progettare l'accessibilità solo per determinate categorie di persone, escludendone altre” la riflessione di Giovanni Sestito che ha aggiunto: “Per una progettazione di qualità, occorre integrare tutti i cittadini”.

Sono stati individuati circa dieci punti sui quali intervenire per ripristinare, ammodernare o costruire rampe d'accesso. Richiesta anche la collaborazione dei cittadini per eventuali segnalazioni e per lasciare liberi i parcheggi dei disabili, i marciapiedi e i percorsi pedonali. Nella parole del sindaco Tino “il ringraziamento a Giovanni Sestito per la disponibilità e per averci permesso di toccare con mano le difficoltà che incontra un disabile nel muoversi in modo autonomo nel centro abitato”. Seguiranno in futuro altre iniziative simili su tutto il territorio comunale.

Chiaravalle Centrale, cadono le barriere e Palazzo Staglianò si apre ai disabili

Da Chiaravalle parte oggi uno straordinario messaggio di speranza, di inclusione sociale e di civiltà”. Sono le parole che hanno accompagnato l'apertura ufficiale dello storico Palazzo Staglianò anche ai disabili. Totalmente abbattute le barriere che, da sempre, hanno rappresentato un ostacolo insormontabile per la libera fruizione dei piani superiori dell'edificio.

Una cerimonia sobria ma, al contempo, emozionante ha aperto i festeggiamenti, culminati con l'accensione del montascale che ha supportato l'ascesa dei primi ospiti in carrozzina nella sala convegni di Palazzo Staglianò. Un vero e proprio evento, preceduto dalla benedizione del parroco, don Enzo Iezzi, e dalle sue sentite parole di plauso per l'importante opera. Un progetto che l'amministrazione comunale di Chiaravalle Centrale, guidata dal sindaco Domenico Donato, aveva avviato con il compianto consigliere Toto Macrì e che, poi, ha potuto realizzare grazie alla generosa donazione dell'imprenditore privato Luciano Principe. Lui si è sobbarcato l'intero costo dei lavori. E a lui sono, ovviamente, andati gli applausi più forti e meritati della giornata, insieme ad una pergamena ricordo e ad una targa affissa proprio accanto al montascale di fresca inaugurazione.

Testimonianze di affetto e stima che Principe ha ricambiato confermando il proprio impegno al servizio della comunità. Particolarmente soddisfatto il presidente della locale sezione della Uildm (Unione italiana per la lotta alla distrofia muscolare), Giovanni Sestito, che da anni auspicava un intervento di questa portata, al servizio dei disabili ma anche degli anziani con difficoltà motorie. La valenza sociale dell'iniziativa è stata sottolineata nel corso di un successivo convegno che si è svolto al primo piano di Palazzo Staglianò. Dopo il saluto introduttivo del sindaco, sono intervenuti, tra gli altri, Franco Caccia, presidente dell'Associazione sociologi italiani – sezione Calabria, il consigliere comunale delegato alle politiche sociali, Bruno Santoro e il vicesindaco Pina Rizzo. Le conclusioni sono state affidate all'ingegnere Paolo Macrì e all'architetto Salvatore Donato, con due interessantissime relazioni molto apprezzate dal pubblico presente.

Non è voluto mancare il deputato Paolo Parentela, in città per partecipare ad altri due incontri: uno sulla Trasversale delle Serre e, il secondo, di solidarietà ai lavoratori della mobilità in deroga, che Regione e Inps non pagano ormai da cinque mesi.

Il parlamentare calabrese, con il suo contributo, ha evidenziato l'eccezionalità della sinergia positiva tra pubblico e privato che si è realizzata a Palazzo Staglianò, al servizio delle fasce più deboli della popolazione. In festa tutta la Consulta comunale della Cultura di Chiaravalle Centrale che ha sposato subito il progetto, accompagnandolo con grande entusiasmo fino alla sua realizzazione finale.

Pizzo: via alle domande per contributi economici per eliminare le barriere architettoniche

C'è tempo fino al 1° marzo per presentare domanda al fine di ottenere un contributo economico per l'abbattimento delle barriere architettoniche.
A ricordarlo è il sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo, che invita gli interessati a sfruttare l'opportunità offerta dalla Legge n. 13/89.
La domanda, redatta in carta da bollo, deve essere indirizzata al sindaco e presentata dal disabile (o dal tutore o da chi ne esercita la patria potestà), con riferimento all'immobile nel quale risiede in modo abituale, per interventi finalizzati a rimuovere ostacoli architettonici alla sua mobilità.
Nell'istanza occorre indicare sommariamente le opere da rimuovere o modificare e l'entità della spesa prevista.
Inoltre, deve essere allegato un certificato medico in carta semplice, che può essere redatto e sottoscritto da un qualsiasi medico, dove si attesti l'handicap del richiedente, indicando anche le eventuali patologie e le relative difficoltà di deambulazione che ne pregiudichino la mobilità.
Necessaria anche l'autocertificazione nella quale indicare l'ubicazione dell'immobile oggetto dell'intervento dove risiede il richiedente.
Il contributo può essere concesso per opere realizzate su immobili in esclusiva proprietà o comunque con diritto di godimento da parte del disabile, oppure anche su parti comuni di un edificio, come ad esempio una rampa di scale.
Per opere che comportino un costo fino 2.582 euro, il contributo copre la spesa dell'intera opera di ristrutturazione; fino 12.911 euro è rimborsato il 25% della spesa sostenuta; tra i 12.911 euro ed i 51.645 euro è rimborsato il 5%; e infine, per una spesa pari o superiore a 51.645, la quota di rimborso è di 7.101 euro.
Una volta pervenute le domande, il Comune provvederà a verificare la sussistenza dei requisiti richiesti e, nei 30 giorni successivi, stabilirà il fabbisogno complessivo che verrà comunicato alla Regione Calabria che coprirà le spese ammissibili.
 
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Barriere architettoniche. Consiglieri FI tuonano: "Oggi scene umilianti a Palazzo San Giorgio"

"Palazzo San Giorgio, quella che dovrebbe essere la casa dei cittadini, si rivela sempre più distante dalla gente". Lo dichiarano in una nota i consiglieri comunali di Forza Italia "E così, anche un giorno di festa come l’Open Day per i bambini - tuonano Tonino Maiolino, Mary Caracciolo, Luigi Dattola, Giuseppe D'Ascoli, Antonino Matalone ed Antonio Pizzimenti - diviene un giorno umiliante per il nostro Comune incapace di 'aprirsi' ai più deboli, a coloro che avrebbero bisogno che fossero fornite tutte quelle misure in grado di eliminare le difficoltà che si pongono nel loro tragitto. L’umiliazione più grande è stata non poter consentire l’accesso al Comune di Reggio Calabria a una bambina su sedia a rotelle, costretta ad essere portata in braccio ai piani alti del Comune. È inaccettabile che ancora oggi il Comune non abbia preso le idonee misure per l’abbattimento delle barriere architettoniche, nonostante, per il tramite delle Amministrazioni precedenti, sia stata già appaltata l’installazione di un ascensore all’interno di Palazzo San Giorgio". Proprio il Sindaco, in occasione della presentazione della squadra della Viola Basket in carrozzina, aveva provato vergogna - ricordano gli esponenti 'azzurri' - per la situazione in cui versa Palazzo San Giorgio, edificio non in grado di accogliere disabili in carrozzina. Rammarica il fatto che da allora poco o niente è stato fatto; solo infatti da pochi giorni sono state approvate le linee di indirizzo per la predisposizione del piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Le linee di indirizzo non rappresentano che una primissima fase preliminare, basti pensare al fatto che ancora si debba operare una semplice mappatura degli edifici per verificare la rispondenza alle norme di legge. Ci chiediamo cosa è stato fatto in un anno e mezzo?Urge un’accelerazione della tempistica affinché si possa intervenire in una situazione che ha davvero del paradossale. Forza Italia, nella persona del Consigliere Caracciolo insieme al gruppo di Forza Italia giovani, aveva già avanzato una proposta quattro mesi fa per l’apertura di uno “Sportello x Tutti” che potesse consentire una vera integrazione sociale sia attraverso l’abbattimento delle barriere architettoniche sia attraverso il supporto alle famiglie di persone disabili, che meritano di vivere in una società capace di valorizzare la propria personalità e non di dover evidenziare le difficoltà che possono incontrare a causa dell’incapacità di chi amministra". "Chiediamo a gran voce -concludono i rappresentanti di Forza Italia - che si agisca subito, affinché le umilianti scene che stamattina hanno caratterizzato Palazzo San Giorgio non si ripetano più". 

 

 

Illustrata la proposta di legge regionale sull'eliminazione delle barriere architettoniche

E’ stata illustrata, nella sede del comitato civico "Fare per Melito’" dal capogruppo de "La Sinistra’ Giovanni Nucera la proposta di legge recante "Disposizioni in materia di eliminazione delle barriere architettoniche" che a breve sarà presentata in Consiglio regionale. "L’incontro, al quale hanno preso parte cittadini ed esponenti del mondo associazionistico - ha spiegato Nucera - è servito per acquisire suggerimenti ed osservazioni finalizzati a migliorare il testo di legge. L’ascolto, quando si tratta di intervenire con provvedimenti legislativi, è sempre necessario, perciò discuteremo ancora (i primi appuntamenti sono stati fissati per inizio aprile) di abbattimento delle barriere architettoniche con altre associazioni e con chiunque voglia offrire contributi". Aggiunge il consigliere regionale: "La legge che presto presenteremo vuole favorire la vita di relazione e la partecipazione alle attività sociali e produttive, favorendo e migliorando la mobilità urbana e gli accessi ai palazzi pubblici da parte delle persone con disabilità. Riteniamo fondamentale, vista l’importanza della materia trattata, che la proposta di legge non venga scritta da pochi e nel chiuso di qualche stanza. Al contrario, proprio per rendere il testo di legge in piena sintonia con le esigenze del territorio e delle persone con disabilità, è indispensabile che, prima di essere presentato in Consiglio, possa avvalersi dei contributi di chi quotidianamente vive il serio problema delle barriere architettoniche, la cui eliminazione, oltre ad essere una battaglia di civiltà, rappresenta un dovere per le istituzioni. Un dovere volto a garantire i diritti delle persone con disabilità".

Eliminazione barriere architettoniche negli edifici privati, sbloccata l’erogazione dei contributi

La Regione ha avviato le procedure per la erogazione dei contributi per il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati. In questo modo il Dipartimento “Infrastrutture” dà seguito alla decisione della Giunta, assunta su proposta dell’assessore al Bilancio, di destinare, per questa finalità, risorse pari a 5 milioni di euro sul bilancio regionale 2016. Grazie a questi contributi, sarà possibile intervenire sugli immobili per rimuovere gli ostacoli alla mobilità degli inquilini portatori di disabilità. I fondi saranno utilizzati per soddisfare le richieste pervenute dai Comuni nelle annualità 2011-2015 e le nuove richieste relative all’annualità 2016. I Comuni che hanno già prodotto domanda di contributo sono 229. Le risorse saranno assegnate sempre che permangano le condizioni che hanno motivato la richiesta. In sostanza, il beneficiario per il quale è stato richiesto il contributo deve mantenere i requisiti previsti dalla legge 13/1989, che regola questo tipo di contributi. Intanto, è possibile, dal 1^ marzo scorso, fare domanda per contributi relativi all’annualità 2016. Le domande potranno essere inoltrate fino al 31 marzo prossimo. Indicazioni su come procedere sono state inviate a tutti i Comuni interessati e sono disponibili sul sito del Dipartimento “Infrastrutture”. Soddisfazione per il risultato è stata espressa dall’assessore alle Infrastrutture Roberto Musmanno: “Dopo 4 anni in cui nessun finanziamento era stato destinato alla legge 13/1989, finalmente, molte delle richieste pervenute dai Comuni negli scorsi anni, potranno essere soddisfatte. È il segnale di una doverosa attenzione della Giunta, sia pure in condizioni di scarsità finanziaria, nei confronti dei diritti alla mobilità delle persone con disabilità”.

Eliminazione delle barriere architettoniche: qualcosa si muove in Consiglio regionale

"Abbiamo accolto con interesse la riunione, promossa dall’Assessore Marcianò, per l’abolizione delle barriere architettoniche nel Comune di Reggio Calabria. L’eliminazione delle barriere architettoniche, oltre ad essere un intervento di civiltà, rappresenta un dovere per le Istituzioni, atto a garantire il pieno svolgersi della vita delle persone con disabilità. Un’esigenza prima di tutto di dignità sociale per quei cittadini che rischiano di essere prigionieri delle proprie case e delle proprie città". A sostenerlo è il consigliere regionale e capogruppo de "La Sinistra" in Consiglio regionale Giovanni Nucera. "Si tratta di costruire una comunità - ha evidenziato l’esponente politico - in cui tutti i cittadini con disabilità, e non, possano soddisfare le proprie esigenze di autonomia, di fruibilità in sicurezza di edifici privati e pubblici, nonché degli spazi aperti al pubblico per assicurare a tutti la piena partecipazione alle attività economiche, civili e sociali". "In ragione di questo, in merito a tale argomento - ha reso noto Nucera - ci apprestiamo a presentare la  proposta di Legge dal titolo ‘Disposizioni in materia di eliminazione delle barriere architettoniche’, che speriamo possa essere, a breve, oggetto di valutazione in Commissione". "Con tale proposta di legge regionale - prosegue il capogruppo - vogliamo il riconoscimento per questo settore, della competenza regionale in campo edilizio e che venga favorito lo snellimento delle procedure amministrative necessarie per ottenere le autorizzazioni comunali al fine dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Tutto questo, nel quadro di una maggiore accessibilità delle persone con disabilità non solo agli edifici pubblici ma anche ai servizi di trasporto. Riteniamo fondamentale in tal senso un lavoro sinergico e l’apertura di uno spazio di dialogo tra Comune, Regione ed associazioni per rendere il testo di legge in piena sintonia con le esigenze del territorio e delle persone con disabilità". "La legge che presentiamo vuole favorire l’attuazione dei piani comunali di eliminazione delle barriere architettoniche, previsti dall’articolo 32 della legge 28 febbraio 1986, n. 41 'Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato' e successive modificazioni, e all’articolo 24, comma 9, della legge 5 febbraio 1992, n. 104 ‘Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate e successive modificazioni'". Il capogruppo de "La Sinistra" aggiunge: "Vengono introdotte attribuzioni esercitate direttamente dalla Giunta regionale, relativamente all’assegnazione dei contributi per la redazione dei Piani comunali di eliminazione delle barriere architettoniche. Per incentivare gli adempimenti connessi, la Giunta regionale sarà autorizzata ad assegnare contributi ai Comuni nel limite del 50 per cento della spesa sostenuta. In capo alla Giunta regionale sarà inoltre la facoltà di dettare disposizioni per la redazione e la revisione dei Piani comunali di eliminazione delle barriere architettoniche e di conferire maggiore funzionalità alla legge di spesa, per quanto riguarda in particolare le modalità mediante le quali la Regione destina risorse del proprio bilancio a favore di interventi mirati in materia di eliminazione delle barriere architettoniche e in materia di formazione ed aggiornamento di specifiche figure professionali". "Un confronto serrato su questi temi - conclude Giovanni Nucera - potrà sicuramente contribuire a risolvere un problema che renderà le nostre città più vivibili per tutti. Per questo motivo invierò la proposta a tutti i Comuni per aprire un confronto che la renderà sicuramente migliore".

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Case accessibili, fine dell’incubo per i disabili: trasferiti i fondi al Comune di Serra

È stato un cammino lungo, tortuoso, che ha portato quasi a perdere la pazienza e la speranza. Ma finalmente sul Burc n. 2 del 13 gennaio sono apparse le prime confortanti notizie. Per comprendere i sentimenti vissuti dai diretti interessati è utile riavvolgere il nastro e tornare indietro. La storia inizia il 24 giugno 2011 quando viene pubblicato l’avviso pubblico “Case accessibili – Interventi di eliminazione delle barriere architettoniche e domotica nelle abitazioni private dei soggetti diversamente abili” con una dotazione finanziaria di 5.220.000 euro. L’assessore al Lavoro ed alle Politiche sociali dell’epoca Francescantonio Stillitani lo annuncia con orgoglio, certamente inconsapevole del tragitto accidentato che seguirà. Sono gli stessi funzionari che si accorgono delle difficoltà a gestire “un bando nato male” il cui iter viene costellato da tecnicismi e continue richieste. Le integrazioni documentali si susseguono, di conseguenza si rendono necessarie delle proroghe. Si scatena la rabbia dei beneficiari perchè il tempo passa ed i fondi non arrivano. Ed, intanto, chi ha avviato i lavori deve pagare le ditte che li hanno eseguiti. Nella cittadina della Certosa nel mirino finisce il Comune, si parla di “inadempienze”. La realtà è peró diversa. Ed è lo stesso decreto di trasferimento dei fondi a chiarirlo nel passaggio in cui viene specificato che “a tutt’oggi a causa di problemi amministrativi che hanno comportato lungaggini e difficoltà operative emerse nella gestione degli interventi, si rende necessario trasferire l’anticipazione dell’80%, al fine di non inficiare sull’ottimizzazione dei servizi di assistenza verso una utenza debole quale è quella dell’handicap in situazione di gravità”. Al Comune di Serra San Bruno, al quale è stata assegnata la somma complessiva di 92.757,74 euro, con il decreto 15749 del 21 dicembre 2015 pubblicato proprio sul Burc del 13 gennaio, vengono trasferiti a titolo di anticipazione “59.842,19 euro ovvero l’80% di 74.802,74 euro”. Meglio tardi che mai.

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