Bova (Dp): "La vicenda Sacal suscita riprovazione e allarme sociale"

“Il quadro che sta emergendo dalla vicenda Sacal suscita riprovazione e grande allarme sociale. Mi auguro, da calabrese prima ancora che rappresentante delle Istituzioni, che gli indagati chiariscano la propria posizione perché le ricadute economiche, sociali e politiche di questa vicenda rischiano di essere enormi per la Calabria”.

E’ quanto afferma il presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta Arturo Bova che aggiunge: “La Sacal dovrebbe infatti gestire anche gli Aeroporti di Reggio Calabria e Crotone e un blocco alla sua attività causato da un’amministrazione straordinaria dovuta all’indagine, getterebbe nel caos il sistema aeroportuale calabrese. Le conseguenze sul sistema economico della nostra regione sarebbero gravissime. Nondimeno, auspico che la giustizia faccia il suo corso in maniera perentoria e puntuale. Ancora una volta le forze dell'ordine e l'Autorità giudiziaria hanno dimostrato di svolgere fino in fondo il loro dovere e a loro va il plauso di tutta la Calabria per lo spirito di abnegazione con cui operano, nonostante le solite e arcinote ristrettezze di uomini e risorse. Ancora una volta, purtroppo, assistiamo alla narrazione di un ‘sistema’ di diffusa corruzione che impone una riflessione più ampia che non può più essere rinviata né tantomeno lasciata al solo mondo giudiziario. La politica - sostiene Bova - ha il dovere di intervenire e non rimanere nel solito assordante silenzio. Se la vicenda Sacal dovesse essere confermata nella sua impostazione, significherebbe che, nonostante le tante inchieste che si sono susseguite negli ultimi mesi, il ruolo di controllo che è demandato alla politica sarebbe stato quantomeno omesso o, peggio ancora, sacrificato sul banco dei più biechi interessi personali. Si tratterebbe di una cosa a dir poco inaccettabile. Non penso, allora, solo alla già grave ipotesi di un coinvolgimento penale nella vicenda, sulla quale sarà la magistratura ad esprimersi, ma anche alla sopravvenuta mancanza di requisiti morali ed etici per ricoprire ruoli derivati dalla scelta dei cittadini. Per quanto mi riguarda, il limite che non può essere mai travalicato nel mondo politico-istituzionale, non è solo quello dell’illecito penale, ma ancor prima, è e deve essere quello del moralmente e dell'eticamente riprovevole. Nel mio ruolo di Presidente della Commissione contro la 'ndrangheta mi adopererò affinché tali valori ritornino ad essere l'unica fonte di ispirazione dell'agire politico del governo regionale di cui faccio parte”.

Consorzi di Bonifica, Ferrara e Sapia (M5s): "La commissione ambiente approva legge truffa"

“E’ l’ennesima presa in giro a danno dei cittadini calabresi - dichiarano i portavoce del M5S Laura Ferrara, deputata europea, e Francesco Sapia, consigliere comunale di Corigliano -  l’approvazione della proposta di legge regionale a firma Mauro D’Acri sui Consorzi di bonifica da parte della Commissione Ambiente. Se il Consiglio regionale approverà contestualmente questa proposta e i vergognosi Piani di classifica del 2014, I Consorzi continueranno a mettere le mani nelle tasche dei calabresi, come già succede, tassando tutti i terreni che ricadono nei comprensori consortili, anche nel caso in cui non ricevano benefici diretti e specifici da opere ed attività di bonifica”. Caustico il giudizio dei pentastellati sul modo di agire dell’Amministrazione regionale per rispondere a migliaia di calabresi interessati da cartelle, fermi amministrativi e ricorsi presentati a causa dei tributi consortili imposti in base all’attuale art. 23, lett. a), L.R. n. 11/2003. Per modificare tale articolo, erano state presentate due proposte di legge di iniziativa popolare, una sottoscritta da 8000 cittadini, un’altra da 7 comuni. Secondo lo Statuto della Regione Calabria dovevano essere portate all’esame del Consiglio regionale entro tre mesi dalla data di presentazione e discusse con precedenza su ogni altro argomento. Dopo anni di inerzia saranno sostituite, tra le proteste dei cittadini proponenti, dal testo a firma Mauro D’Acri, approvato dalla Commissione Ambiente presieduta da Domenico Bevacqua. “In una prima versione del testo di Mauro D’Acri - continuano Laura Ferrara e Francesco Sapia - si è tentato di giustificare l’attuale ed ingiusta imposizione tributaria  con il riferimento ai benefici indiretti, cioè con degli imprecisati benefici di carattere generale derivanti dal semplice inserimento di un terreno in un comprensorio consortile. A seguito delle rimostranze dei proponenti della legge di iniziativa popolare,  i quali chiedono che i tributi debbano essere imposti come avviene nelle altre regioni italiane, cioè solo in presenza di benefici diretti e specifici, è sparita la menzione dal testo di Mauro D’Acri dei benefici diretti ed indiretti ed è stato previsto il rinvio, per stabilire in concreto chi e come  deve pagare, a quanto prevedono i piani di classifica. Questi ultimi, risalenti al 2014, scritti anche in base al vecchio testo dell’art. 23, L.R. 11/2003, sono inadeguati, risultano in molte parti un copia ed incolla di piani di altre regioni, e prevedono che tutti i terreni di un comprensorio consortile siano tenuti al tributo delle spese di funzionamento, in quanto ricevono un beneficio generale per la sola presenza del Consorzio. In pratica, quello che è uscito dalla porta rientra dalla finestra. Un’azione indegna - concludono Laura Ferrara e Francesco Sapia - che avrá come effetto  quello di consentire ai Consorzi di battere a cassa sui cittadini in modo legale, anche in assenza di concreti benefici di bonifica, e porre freno all’accoglimento dei ricorsi giudiziari da parte delle Commissioni Tributarie”.

Calabra: " I Vespri Soveritani. La storia che ci manca"

Si è svolto a Soveria Mannelli, presso l'Officina della Cultura del Reventino, un importante convegno sul tema " I Vespri Soveritani. La storia che ci manca", promosso dalla Città di Soveria Mannelli in collaborazione con il locale Lions club e con la collaborazione delI'Istituto superiore "Luigi Costanzo" di Decollatura e dell'Istituto comprensivo "Gianni Rodari" di Soveria Mannelli.

"In questi luoghi il 22 marzo del 1806 scoccò la scintilla dei gloriosi Vespri Calabresi allorché la popolazione soveritana esasperata affrontò massacrando le forze di occupazione francese ", ha riportato il sindaco di Soveria Mannelli, Leonardo Sirianni che, insieme al Dirigente scolastico, Antonio Caligiuri, ha portato i saluti.

Ha quindi introdotto i lavori Mario Caligiuri, professore dell'Università della Calabria e presidente del Lions Club di Soveria Mannelli, tenendo una lezione su "La Pedagogia della storia". Caligiuri, ha sottolineato l'importanza dell'evento non solo per la comunità cittadina ma per l'intero Meridione ed ha ribadito che " il recupero della storia rappresenta un dovere civile", perché "la storia è identità ". Un tema che, ha illustrato il relatore, ha ispirato dagli anni Ottanta ad oggi tante iniziative culturali nell'ambito locale: dalla scrittura di libri alle intitolazioni di piazze e strade, dalle manifestazioni culturali alle provocazioni intellettuali. Ha poi ribadito l'importanza dell'insegnamento della storia, sopratutto nella società globalizzata e in radicale trasformazione, per cui, ha sostenuto, "per comprendere i problemi dell'oggi occorre inquadrarli in un'ottica di largo respiro, integrando più discipline e sopratutto esaminarli in profondità". H

a poi ricordato la prima pubblicazione che in modo organico ha ricostruito scientificamente l'evento e cioè "SOVERIA: NASCE LA RIVOLTA", pubblicato dal Lions club di Soveria Mannelli nel 1991 e scritto dal compianto Raoul Gueze, professore dell'Università della Calabria e grande storico delle insorgenze italiane.

A conclusione del suo intervento, Caligiuri ha rivolto un invito a tutti gli studenti a conoscere la storia della propria comunità e del proprio Paese, utilizzando tutti gli strumenti disponibili, da internet alla Biblioteca "Michele Caligiuri" della Fondazione "Italia Domani".

A prendere la parola è stato poi lo storico, Ulderico Nisticò che ha tenuto una vasta relazione su "I Vespri Soveritani: un evento storico centrale nella storia del Sud".

Sulla scia emotiva di questo evento al di là delle "troppe date da ricordare e delle troppe parole da dire" è stata ideata dallo stesso Nisticò anche una breve e inattesa rappresentazione teatrale annunciata in sala dal suono delle trombe e interpretata da tre studenti. Uno spettacolo culturale "per capire come si fa la storia - ha sottolineato Nisticò - e cosa sia effettivamente avvenuto in questo territorio". La cultura e l'ingegno di Ulderico Nisticò hanno fatto breccia nel pubblico, come evidenziato anche da lunghi applausi, mentre qualche studente ha sussurrato: "È questa la storia che ci piace". I

nsomma un riuscito incontro culturale su una straordinaria pagina di storia. Come aveva scritto Gueze più di un quarto di secolo fa "l'incredibile coraggio che spinse i calabresi a combattere per anni, soli e privi di aiuti, una lotta senza speranza contro le armate napoleoniche sono degni del ricordo e del rispetto di tutta la nazione.".

 L’evento è stato seguito mediaticamente dalle associazioni “Fiore di Lino” e “Liberi.TV”, che hanno collaborato all'iniziativa insieme alla Pro loco di Soveria Mannelli, all’associazione Imprenditori del Reventino, alla fondazione "Italia Domani" e alla Rubbettino editore.

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Scacco alle cosche, confiscati beni per oltre 84 milioni di euro

Militari del Comando provinciale della guardia di finanza e del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata di Roma hanno eseguito, sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il tribunale di Reggio Calabria, una misura di prevenzione sia personale (sorveglianza speciale di pubblica sicurezza) che patrimoniale, disposta dalla locale Sezione misure di prevenzione del tribunale, nei confronti di 11 persone, tra le quali sono annoverati alcuni soggetti gravemente indiziati di appartenere alle cosche di ‘ndrangheta “Morabito” ed “Aquino” ed imprenditori a queste contigui.

Nell’occasione sono state confiscate, in provincia di Reggio Calabria, 8 società commerciali, comprensive dei rispettivi compendi aziendali consistenti in ingenti patrimoni immobiliari (82 beni immobili, 4 veicoli) e rapporti finanziari per un valore stimato pari a circa 84,3 milioni di euro.

Tra i beni oggetto di confisca figurano: complessi edilizi residenziali tra cui “San Rocco 1” e "Residence Vittoria", a Bianco (RC), “Palm View”, Bruzzano Zeffirio (RC)  e “Stignano Mare”, nel medesimo Comune.

Il provvedimento giudiziario costituisce l’epilogo di un’articolata indagine (operazione “Metropolis”) coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia e condotta dal Nucleo di polizia tributaria – Gico della guardia di finanza di Reggio Calabria, in sinergia con  lo Scico e con il Gruppo di Locri. Le investigazioni, si erano concluse nel 2013 con l’esecuzione di 20 provvedimenti restrittivi personali nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili, tra gli altri, dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso e di intestazione fittizia di beni. In relazione a tali esiti, la Dda ha delegato alla guardia di finanza ulteriori indagini a carattere patrimoniale volte all’individuazione, ai fini della possibile applicazione di una misura di prevenzione, dei beni mobili ed immobili riconducibili a: Rocco Morabito, figlio del boss Giuseppe detto “Tiradritto”,  Fausto Ottavio Strangio, Daniele Scipione e Sebastiano Vottari, ritenuti organici alla cosca di ‘ndrangheta dei “Morabito” operante nel territorio di Africo. Tra le persone sulle quali le fiamme gialle avevano focalizzato la loro attenzione figuravano, inoltre, Rocco Aquino, Francesco Arcadi e Domenico Vallone, ritenuti esponenti della “locale” di ‘ndrangheta di Marina di Gioiosa Ionica (RC); Sebastiano Sisto Strangio, Giuseppe Carrozza, Domingo Bernal Diaz e Sagredo Lamberti, imprenditori ritenuti contigui alla ‘ndrangheta. 

Dalle ricostruzioni investigative, effettuate, attraverso l’analisi delle singole transazioni economiche e finanziarie operate dagli indagati, dalle società a loro riconducibili e dai rispettivi nuclei familiari negli ultimi  20 anni, è emersa l’esistenza di patrimoni il cui valore era decisamente sproporzionato rispetto alla capacità reddituale dichiarata ai fini delle imposte sui redditi.

Alla luce di tali risultanze, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nel  2014, la Sezione misure di prevenzione del tribunale di Reggio Calabria ha ordinato, l’applicazione della misura ablativa del sequestro su beni mobili, immobili e societari per un valore complessivo pari a 419 milioni euro; nel settembre 2016, l’applicazione della misura personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, per la durata di tre anni nei confronti dell’imprenditore Antonio Cuppari, nonché la confisca di beni mobili, immobili e societari, per un valore complessivo di circa  217 milioni e 450 mila euro.

Con il provvedimento di oggi, la Sezione misure di prevenzione ha disposto la confisca di beni mobili, immobili e societari, per un valore complessivo di circa 84 milioni e 300 mila euro, nonché l’applicazione della misura personale della sorveglianza speciale nei confronti di: Rocco Morabito e Rocco Aquino, per la durata di 5 anni; Daniele Scipione, per la durata di 4 anni; Fausto Ottavio Strangio;  Sebastiano Vottari; Francesco Arcadi, e Domenico Vallone, per la durata di 3 anni. Tra i beni oggetto di confisca figurano 8 società commerciali, comprensive del capitale sociale e patrimonio aziendale.

L’amministrazione dei beni e delle società sarà conferita all’ “Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”.

Volley, la Tonno Callipo si arrende alla Bunge Ravenna

TONNO CALLIPO CALABRIA VIBO VALENTIA – BUNGE RAVENNA 1-3 (22-25, 25-19, 22-25, 24-26)

TONNO CALLIPO CALABRIA VIBO VALENTIA: Costa 17, Coscione 6, Marra (L), Geiler 12, Izzo, Corrado 1, Michalovic 18, Barone 10, Alves Soares 5, Diamantini. Non entrati: Torchia, Rejlek. Allenatore: Kantor

BUNGE RAVENNA: Ricci 2, Kaminski, Leoni, Raffaelli 2, Van Garderen 14, Lyneel 14, Grozdanov 3, Goi (L), Torres 21, Bossi 8. Spirito. Non entrati: Marchini. Allenatore: Soli

ARBITRI: Tanasi e Cipolla

NOTE: durata set 27’, 25’, 26’, 30’. Tot. 108’.

La Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia termina la sua corsa all’ultima curva, prima di imbeccare la via per il rettilineo finale.

Nulla da fare per i giallorossi che si arrendono anche in Gara 3 dei quarti di finale Play off challenge UnipolSai contro la Bunge Ravenna. I romagnoli vincono ancora con il punteggio di 1-3 ed espugnano il Pala Valentia per la seconda volta nell’arco di due settimane.

Gara non bellissima sotto il profilo tecnico, ma lottata strenuamente da entrambe le squadre.

Alla fine l’ha spuntata la squadra di coach Soli ai vantaggi del quarto set quando la Tonno Callipo era avanti 24-22 e con due palle set a disposizione per conquistare il tie-break.

I romagnoli ci hanno creduto e hanno sfruttato al meglio le occasioni concesse dalla squadra di Kantor e hanno prevalso trascinati soprattutto da Torres (Mvp della partita) e Lyneel. Se l’opposto portoricano è stato l’assoluto trascinatore in attacco e, soprattutto, in battuta, il capitano transalpino è stato decisivo con le sue giocate a tutto tondo in ogni fondamentale.

Grande rammarico in casa Tonno Callipo a cui non sono bastati 19 muri e la super prestazione del centrale brasiliano Deivid Jr. Costa autore di 17 punti. La Tonno Callipo recrimina con sé stessa per aver depauperato un cospicuo vantaggio nel corso del primo set quando, avanti 16-9, ha sprecato numerose occasioni permettendo a Ravenna di rientrare in partita e di andare a vincere il set 22-25.

Nel secondo set è riemersa la voglia di lottare dei padroni di casa che hanno manifestato la propria superiorità soprattutto a muro con i block degli scatenati Costa e Coscione (per il capitano 4 muri totali nel match). E così si è arrivati 1-1 nel conto dei set all’inizio del terzo parziale, ma con una Ravenna che ha spinto a tutto braccio in battuta con Torres. Un gioco non spumeggiante, ma che ha permesso ai romagnoli di stare avanti sempre di 4-5 lunghezze e di vincere il set 22-25.

Si arriva al quarto parziale: una lotta punto a punto, un tira e molla pazzesco con la Tonno Callipo aggrappata disperatamente al match fino all’ultimo.

Nel finale la svolta: i giallorossi rimontano e addirittura si portano sul 24-22 grazie all’ace di Geiler con il video-check che ha invertito la decisione arbitrale assunta da Tanasi.

Ravenna trova la parità e piazzando un break di 4-0, arriva a conquistare l’intera posta in palio dopo il muro di Bossi su Michalovic.

 

Wanda Ferro (Gruppo misto): " Costituzione parte civile Regione nei processi per truffa, solo propaganda"

"Sul sito istituzionale della Regione è stata data notizia che la giunta regionale, su proposta del presidente Oliverio, avrebbe deliberato l'autorizzazione per la costituzione di parte civile della Regione nei procedimenti penali a carico di persone accusate di aver ricevuto contributi in modo illegittimo e di truffa ai danni della Regione. L’annuncio di Oliverio ha tutto il sapore della consueta propaganda a cui stiamo assistendo da quando il governatore ha assunto la guida della Regione. Ed infatti, pur se il merito della questione appare scontato nella sua ovvietà - la costituzione di parte civile in alcuni procedimenti costituisce un obbligo per l’ente danneggiato - si è costretti a prendere atto che la Regione continua a divulgare notizie senza rendere pubblici, con la stessa tempestività, i contenuti delle delibere adottate. In tal modo, sulla scia della scuola renziana, il presidente Oliverio lancia il messaggio per ottenere un risultato mediatico e non permette ai cittadini di valutare i contenuti dei provvedimenti. Così, nessuno è nelle condizioni di comprendere perché la Regione abbia deciso di costituirsi parte civile solo nei procedimenti di truffa e non, ad esempio, in quelli di corruzione  che pure sono capaci di arrecare danno all’ente regionale. Inoltre ancora una volta si trascura la questione cruciale, ovvero l'effettiva esecuzione di tutte le procedure necessarie alla quantificazione in sede civile ed al successivo recupero delle somme dovute a titolo di danno morale o patrimoniale. Ciò perché la mera costituzione di parte civile è destinata a restare lettera morta o mero strumenti di propaganda se dopo una sentenza, sia essa relativa ad un processo di mafia o di truffa, non si attivano tutti gli strumenti necessari ad un effettivo recupero delle somme dovute. Auspico che, una volta che sarà resa pubblica la delibera, si scoprirà che la costituzione di parte civile da parte della Regione sia riferita a tutti i procedimenti, e non solo a quelli di truffa, nei quali si  sia arrecato un danno alla Regione, anche solo in termini di immagine. Attendo fiduciosa la pubblicazione della delibera confidando che non subisca la sorte di quei tanti provvedimenti che la Regione rende pubblici con mesi di ritardo".

È quanto scrive in una nota il Consigliere regionale Wanda Ferro (Gruppo misto) 

Volley: con la Bunge Ravenna gara da ultima spiaggia per la Tonno Callipo

E’ una gara da dentro o fuori per la Tonno Callipo quella in programma, alle 18 oggi, al Pala Valentia contro Bunge Ravenna. Nessun risultato alternativo, nessun altra possibilità. Solo la vittoria. E’ una Tonno Callipo, dunque, messa con le spalle al muro da una serie, quella contro i romagnoli, che la vede sotto 2-0. E’ l’ultima chance, dunque, per la compagine di coach Kantor che, sebbene debba necessariamente vincere, arriva all’appuntamento con l’animo sereno e con la consapevolezza di aver dato tutto nelle precedenti partite contro Ravenna. Anche il match di Gara 2 ha evidenziato un sostanziale equilibrio tra le due compagini, dunque, occorrerà qualcosa in più per provare a trascinare la serie a Gara 4 che, eventualmente, si disputerà giovedì 13 aprile in casa dei romagnoli.

Dal canto Manuel Coscione assicura il massimo impegno:  "Dobbiamo dare tutto – ha affermato il giocatore giallorosso -  contro una squadra che conosciamo bene e che abbiamo affrontato tante volte. Nelle precedenti due gare abbiamo fatto bene, ma ci manca qualcosina soprattutto in battuta e cercheremo di colmare questa differenza. Speriamo che ci sia un bel pubblico in modo tale da creare una bella atmosfera perché sicuramente sarà una partita avvincente che si giocherà sui nervi". 

In occasione della gara con la Bunge, la società calabrese ha, promosso un’importante campagna di pubblicizzazione, nella quale è compresa anche la scelta di ridurre il prezzo del biglietto. Il biglietto nei settori liberi costerà 5 euro, mentre il biglietto per i bambini e i ragazzi dai 7 ai 17 anni costerà due euro. Ingresso gratuito per i bambini fino ai sei anni.

PRECEDENTI ED EX Sono dieci i precedenti tra le due compagini con il bilancio sempre a favore della Tonno Callipo avanti sei vittorie a quattor. L’unico ex di turno è, come è noto, l’allenatore giallorosso Waldo Kantor che ha allenato i romagnoli nell’ultimo biennio.

ARBITRI A dirigere il match saranno gli arbitri Alessandro Tanasi di Siracusa e Matteo Cipolla di Palermo.

INTERNET RADIO E TV La partita sarà trasmessa in diretta streaming sulle frequenze di Lega Volley Channel (www.sportube.tv). La C, trasmetterà la differita del match lunedì 10 aprile alle ore 22:30. Diretta radiofonica su Radio Onda Verde a partire dalle 17:55 con il commento di Nicola Galloro.

La Calabria e il gioco d'azzardo

Il gioco d’azzardo patologico è stato al centro del convegno organizzato a Lamezia Terme dalla comunità di accoglienza Cnca Calabria Onlus e a cui ha preso parte anche il presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta in Calabria Arturo Bova.

Il tema, di stringente attualità, è stato analizzato dal presidente Bova nel corso di una serie di audizioni della Commissione, come ad esempio la seduta del 23 novembre scorso. “Per effetto di approfondimenti, di cui mi sono fatto promotore con le associazioni antiracket e i rappresentati di Abi Calabria, Banca d’Italia, Banca Etica e Alef all’interno della legge regionale contro la ‘ndrangheta in questi giorni in discussione in Consiglio regionale, sono stati inserite una serie di disposizioni specifiche per il contrasto all’illegalità connessa al gioco d’azzardo”, ricorda Bova, richiamando l’’art. 19 del testo unico “che si concentra per intero su tutte le iniziative tese a disincentivare le forme di gioco d’azzardo, oltre che il racket e l’usura che di solito vi gravitano attorno. All’interno della legge - ha detto Bova - abbiamo voluto prevedere un intero capitolo dedicato al gioco d’azzardo che, potendo sfociare in una patologia, rischia di portare con sé fenomeni di illegalità e disagio sociale particolarmente considerevoli, soprattutto in una regione come la nostra”.

Il presidente Bova, nel corso del suo intervento, ha così sottolineato alcuni aspetti inclusi nella legge. Ad esempio, al fine di tutelare le fasce di consumatori psicologicamente più deboli, nonché di garantire l’ordinato impatto dell’afflusso degli utenti alle sale da gioco, il testo introduce il divieto di installazione di apparecchi per il gioco d'azzardo lecito in locali che si trovino, rispettivamente, a una distanza di 300 metri per i comuni con popolazione fino a cinquemila abitanti o 500 metri per quelli con popolazione superiore a cinquemila, dai “luoghi sensibili” quali istituti scolastici, luoghi di culto, impianti sportivi, luoghi di aggregazione giovanile ed oratori.

Importante anche l’introduzione della negazione del patrocinio regionale per quegli eventi che ospitano o pubblicizzano attività che, benché lecite, sono contrarie alla cultura dell’utilizzo responsabile del denaro o che favoriscono o inducono la dipendenza dal gioco d’azzardo patologico. 

Tra i provvedimenti, è inclusa anche la creazione del marchio “No Slot”, un riconoscimento da affidare a quegli esercizi che accettano di non installare slot machine e videolotterie nei propri locali. Il marchio darà quindi diritto agli esercenti di accedere a significativi sgravi fiscali e incentivi specifici.

Nel corso dell’incontro, proprio sulla questione del marchio, Bova ha chiarito: “Ad oggi, i sindaci non hanno facoltà di impedire l’installazione di slot machine nei propri Comuni, così, nonostante il lavoro fatto con la legge regionale, in assenza di una normativa nazionale, il loro ruolo è limitato. La mia proposta, a questo punto, è di iniziare assieme ai sindaci calabresi un percorso comune istituendo in ‘No Slot Day’, in cui si tengano contemporaneamente in tutta la Calabria delle riunioni del Consigli comunali aperte sul tema. Vorrei poi coinvolgere anche altre regioni- conclude Bova- così da creare una rete di Consigli comunali le cui deliberazioni contro le slot machine dovranno essere prese in considerazione del Governo e dal Parlamento”.

 

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