Anci Calabria, sabato la costituzione della Consulta dei piccoli Comuni

Anci Calabria prosegue nel suo cammino di ricostruzione per dare piena operatività all’associazione che riunisce le Amministrazioni comunali.
 
Un nuovo, importante appuntamento è rappresentato dall’assemblea dei piccoli Comuni, convocata dal presidente di Anci Calabria, Gianluca Callipo, per sabato 20 gennaio, alle ore 10, nel Grand Hotel Lamezia. 
 
Il principale adempimento all’ordine del giorno è proprio la costituzione della Consulta calabrese dei piccoli Comuni (quelli sotto i 5mila abitanti, che in Calabria sono circa l’80 per cento), organismo statutario formato da 16 componenti ed un coordinatore.
 
Vista l’importanza dell’appuntamento, all’assemblea parteciperà anche il coordinatore della Consulta nazionale dei piccoli Comuni, Massimo Castelli, con il quale verranno approfonditi gli aspetti più qualificanti della nuova legge che riguarda le amministrazioni più piccole, con la previsione di nuovi fondi e, soprattutto, una serie di semplificazioni amministrative finalizzate a rendere meno gravosi gli adempimenti nei territori con un numero contenuto di abitanti.
 
«La riunione di sabato - ha commentato il presidente di Anci Calabria - ci consentirà di consolidare ulteriormente la capacità rappresentativa dell’associazione, dando voce e visibilità alle problematiche che riguardano i Piccoli Comuni. Dalla recente costituzione del nuovo Consiglio regionale dell’associazione, Anci Calabria ha ripreso con maggiore vigore e incisività la sua azione, rappresentando ora un interlocutore pienamente legittimato e operativo che si confronta quotidianamente con le istituzioni regionali, dando il proprio concreto contributo all’analisi e alla soluzione dei problemi in campo»

 

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Piogge previste in tutta la Calabria: allertamento unificato

Su tutta la Calabria, nella giornata odierna, l'Arpacal ha diramato un messaggio di Allertamento Unificato per il rischio meteo-ideogeologico e idraulico (Allerta meteo Verde) su tutti i quadranti, con scenari d'evento e possibili danni per le piogge previste nelle giornate di oggi e domani, 16 e 17 gennaio. 

Le "Cartoniadi" di Reggio Calabria: le attività di sensibilizzazione indette in tema di raccolta differenziata

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa di Demetrio Delfino, Presidente del Consiglio Comunale di Reggio Calabria, in merito alle attività di sensibilizzazione in tema di raccolta differenziata:

"Molteplici gli appuntamenti, in tema di raccolta differenziata, che hanno visto e vedranno protagonista la  città di Reggio Calabria in questi ultimi mesi.  Il  Comune  della cittadina si è impegnato su più fronti,organizzando, attivamente,diversi incontri: dalla settimana dedicata al riutilizzo di oggetti in buono stato (ove molte persone hanno contribuito donando elementi di oggettistica ed utensili presso il Centro di raccolta comunale) al seminario formativo sulla gestione dei rifiuti, organizzato da Anci e Conai, tenutosi presso Palazzo S. Giorgio.  Infine, le attività si concluderanno  con “ Le Cartoniadi”, concorso indetto dalla Regione Calabria che vedrà le province calabresi contendersi il premio di 30 mila euro.

Molti gli spunti su cui l'Amministrazione comunale potrà riflettere. Le giornate dedicate al riutilizzo degli oggetti in disuso, hanno fatto emergere la necessità che la "Riuseria" possa diventare una realtà permanente presso locali adibiti, dove chiunque volesse disfarsi di oggetti poco (o mai) utilizzati possa metterli a servizio di altre persone:un luogo ,dunque, in cui l’economia circolare possa trovare casa, in cui il suffisso “ri “ posto davanti alle parole -ciclo, -uso, -utilizzo possa recuperare un senso ed uno scopo.

Da questo punto di vista si potrebbero creare le condizioni per donare opportunità lavorative tramite cooperative di giovani "riparatori".

Concludendo, la sfida delle "Cartoniadi" si auspica  possa essere monito e occasione di riflessione per  far comprendere, ai cittadini più "resistenti" al rispetto ed alla necessità/obbligo di fare la raccolta differenziata, che questa partita vedrà tutti vincitori nel momento in cui vi sarà collaborazione e senso civico, così da portare futuri risparmi ( economici ed ambientali) per tutti. "

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Due locali calabresi nella "Guida ai migliori cocktail bar d'Italia"

Sono due i bar calabresi ritenuti eccellenze del bere di qualità in Italia e presenti nella nuova app gratuita e senza sponsor "Guida ai migliori cocktail bar d’Italia", selezionati dalla rivista specializzata BlueBlazer (scaricabile al linkwww.blueblazer.it/app).

A Cosenza, La Bodega di via Misasi, è un locale aperto da un anno che sorprende per la miscelazione ricercata e sperimentale del barman Roberto Gulino. Nel piccolo, accogliente locale, che ama definirsi "piccola bottega artigianale", si respira un'atmosfera amichevole e attenta ai dettagli, luci soffuse e musica in sottofondo, si assaporano una buona selezione di spirits, cocktail classici e rivisitazioni, con accostamenti a prodotti alimentari tipici. Lo spunto sono proprio i sapori calabresi, come per il cocktail SUD, rivisitazione del Tommy's Margherita, con l'aggiunta di tre ingredienti locali: il lime di Corigliano, la marmellata di peperoncino Frajotta prodotta a Cerchiara e il liquore al Cedro del Vecchio Magazzino Doganale di Montalto Uffugo.

A Tropea (Vibo Valentia), il Madison Cafè, in via Libertà, è un altro tempio del bere di qualità al Sud. Al centro del lavoro del barman Francesco Mazzitelli, detto “Il Bimbone”, la valorizzazione dei prodotti del territorio, liquori e distillati inclusi e con una bottigliera di un migliaio di etichette, che comprende anche selezionati vini biodinamici. Il locale ospita spesso masterclass, degustazioni e aggiornamenti per appassionati e barman della zona. Miscelazione prevalentemente classica e proposte nuove riproducibili, si segnala per il Kalabrotto, variante calabrese del cocktail Hugo, con lo sciroppo di Sambuco di Calabria, prodotto a Capo Vaticano, il Bergotto - bibita frizzante a base di bergamotto - lo spumante extra dry Eukè della cantina Senatore, soda e twist di bergamotto o limone.

L'app "Guida ai migliori cocktail bar d’Italia" non ha scopo di lucro, è gratuita e priva di sponsor, a garanzia della massima autonomia di azione e della fiducia dei suoi utenti, è un contenitore virtuale, scaricabile sulle piattaforme iOS e Android, contenente gli indirizzi, le informazioni e tutte le news sui migliori cocktail bar d’Italia. Gli oltre 160 bar della Guida sono frutto di una attenta selezione di Giampiero Francesca e Massimo Gaetano Macrì, supportati da un panel di cento esperti che hanno pre-selezionato una lunga lista di locali.

Per il secondo anno consecutivo sono infatti presenti nella Guida tutte le regioni italiane, con un’attenzione sempre maggiore alle realtà di provincia, tanto interessanti quanto, spesso, difficili da scoprire. Trovano così spazio, accanto alle grandi città come Roma, Milano e Firenze, realtà con poche centinaia di abitanti, come Acquapendente, in provincia di Viterbo, o Mirano, non lontana da Venezia. I criteri seguiti per selezionare i bar si basano sull’ospitalità, oltre che sulla qualità del servizio e del cocktail. “Non scegliamo mai un locale perché fa bene da bere – sottolinea Giampiero Francesca, direttore di BlueBlazer e ideatore della Guida - non è quello che ci interessa in primis. Consideriamo soprattutto l’alto grado di accoglienza, ormai sempre più rara, che si traduce nella capacità di far star bene il cliente, consentendogli di vivere un’esperienza completa. Poi, ovviamente, viene anche il cocktail”.

 

La Calabria senza sviluppo e le prossime elezioni politiche

Le statistiche ed i dati pubblicati dall'Istat e dalla Svimez pongono ancora una volta la Calabria agli ultimi posti  della classifica nazionale sulla qualità della vita, sugli investimenti e sui consumi energetici, domestici ed industriali.

La Calabria sconta mali endemici, ma anche e soprattutto l'assenza di  un progetto e  di un programma credibile di sviluppo organico e coerente con le peculiarità che la contraddistinguono.

L'unica proposta di sviluppo del territorio risale agli anni settanta. Quel progetto era imperniato su alcuni punti fondamentali: cultura, trasporti e viabilità, industrializzazione, agricoltura e turismo. La realizzazione di quel progetto fu ostacolata dalla grande industria del Nord e da alcune correnti interne ai partiti politici di allora da sempre antimeridionaliste ed avversarie di qualsiasi sviluppo del Sud.

Tra alti e bassi, tra tante difficoltà e ripensamenti, tra resistenze e battute d'arresto furono comunque realizzati l'aeroporto internazionale a Lamezia Terme, l’Università “Unical” a Cosenza, il porto industriale a Gioia Tauro.

Le ricadute economiche e culturali sono state inferiori per mille ragioni diverse (condizioni ambientali, preconcetti, assenza di una vera cultura imprenditoriale, una malcelata avversità verso il Sud) alle aspettative.

L'aeroporto, pur essendo per numero di passeggeri tra i primi in Italia, non è stato né ampliato, né ammodernato. Il porto per la sua posizione strategica nell'area del Mediterraneo e per le  capacità di attracco di navi di grande portata doveva sviluppare un grande traffico ed una grande quantità di merci e doveva essere affiancato ad un interporto per il trasporto su rotaia. Invece rischia la chiusura con drammatiche conseguenze occupazionali per i 1400 lavoratori portuali.

L’Università, tra le migliori soprattutto per le discipline tecniche scientifiche , ha  innalzato il livello culturale e tecnico dei giovani senza però definire  nuovi indirizzi formativi o professionali  finalizzati anche a nuovi sbocchi occupazionali. Ai giovani laureati sono mancati poi il confronto ed il rapporto con le grandi realtà imprenditoriali per completare la loro preparazione teorica.

Un altro intervento programmatico dalle grandi prospettive fu il consorzio Telcal che puntava allo sviluppo delle telecomunicazioni e dell’informatica. I partecipanti a quel consorzio si ritrassero quasi immediatamente  anche per colpa della classe politica di allora. Oggi la Calabria sconta gli errori di allora e vive uno dei tanti  momenti occupazionali peggiori della sua storia.

Il mancato sviluppo industriale, la recessione a livello mondiale ed una classe politica non sempre all’altezza del compito, cui era ed è demandata, hanno determinato lo spopolamento dei paesi e delle città con un nuovo flusso migratorio simile a quello degli anni sessanta. Le forze politiche presenti in parlamento  si sono limitate ad elencare le priorità di cui necessita la Calabria senza portare a soluzione nessuno dei problemi esistenti.

Ha prevalso la politica degli annunci, dei soliti piagnistei e lamentele  più di quella  del fare e dell’agire.

Oggi che i partiti si apprestano a formalizzare le candidature per le prossime elezioni, occorre chiedere, prima di accordare una nuova eventuale fiducia, ai parlamentari uscenti di tutte le province un resoconto della loro attività parlamentare e soprattutto chiedere cosa hanno fatto e quali sono le pastoie che hanno impedito ed impediscono da anni, ad esempio, la realizzazione dell’allargamento della statale 106 nota a tutti come la strada della morte per gli incidenti che puntualmente si verificano. Un’arteria fondamentale per il collegamento e lo scambio commerciale tra le regioni della Basilicata e  della  Puglia  con la nostra regione.

Chiedere ancora, cosa osta alla realizzazione della strada denominata “Trasversale delle Serre” di collegamento tra Soverato e Tropea, due delle più rinomate e conosciute zone turistiche d’Italia,di cui si parla da cinquant’anni, e a quanto ammonta il danno economico a causa della mancata realizzazione.

Cosa dire poi della linea ferrovia ionica non ancora elettrificata e di quella tirrenica senza alta velocità, o dell’autostrada a cui è stato cambiato il nome senza aver realizzato per l’intero percorso la corsia d’emergenza?

La “ bufala” che fosse completata è solo per gli allocchi.

A coloro che intendono candidarsi invece occorre chiedere un impegno preciso a risolvere non tutti, ma almeno alcuni dei problemi esistenti.

In questi giorni riecheggiano, per la formazione delle liste in Calabria, nomi calati dall’alto, estranei  al contesto e alla storia che dovrebbero rappresentare, promesse demagogiche, un’arcaica subalternità culturale e politica ai voleri dei vertici dei partiti, metodi e vecchie logiche spartitorie. E’ necessario invece  coinvolgere  i cittadini, gli ordini professionali, gli artigiani, gli imprenditori e gli operatori turistici in un grande dibattito culturale, prima che politico, che miri, facendo tesoro delle esperienze passate, alla stesura di un nuovo progetto riformista di sviluppo capace di attrarre risorse ed investimenti al Sud ed in Calabria.

Un cambiamento reale richiede prima di ogni cosa la sconfitta dei soliti riti stantii e di giaculatorie già sentite, l’autonomia decisionale ed il rinnovamento della classe politica colpevole dello stato di abbandono in cui versa ormai da anni la Calabria.

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Omicidio in Calabria, 18enne ucciso a colpi di pistola

Un 18enne del luogo, G.P., è stato ucciso nel pomeriggio di oggi a Crotone.

Il ragazzo è caduto sotto i colpi esplosi da una pistola.

Ad impugnare l'arma sarebbe stato un uomo di 56 anni, S.G., che si è già costituito alla polizia.

Sul grave fatto di sangue indagano gli agenti della Questura di Crotone.

 

 

Ogni Calabrese porta a casa ogni anno 160 kg di rifiuti da imballaggio

Confezioni, imballaggi spesso inutili, costosi e dannosi, invadono le nostre case, avvelenano i nostri spazi, soffocano la nostra vita.

Non è forse vero che ogni giorno portiamo a casa plastica, alluminio, carta e cartone, che paghiamo profumatamente e che, appena giunti a casa, finiscono direttamente nella pattumiera, appesantendo una situazione oramai incontrollabile e che riguarda lo smaltimento dei rifiuti?

Per comprendere meglio i termini del problema basta ricordare che gli imballaggi costituiscono il 60% del volume complessivo dei rifiuti e rappresentano il 40% del peso dei rifiuti urbani. Si va dalle scatole del dentifricio, al polistirolo ed alla plastica che contengono frutta, verdura, formaggi, fino al cartone che tiene insieme le lattine di legumi, tonno, etc.

Tonnellate e tonnellate di imballaggi, inutili, che incidono sull'ambiente e che, quindi, pesano sulle nostre tasche.

I dati forniti dal Codacons sono a dir poco preoccupanti: ogni cittadino produce in media 160 kg di rifiuti da imballaggio ogni anno.

Complessivamente in Calabria si producono ogni anno ben 350mila tonnellate di rifiuti da imballaggio.

Cifre preoccupanti che reclamano, con urgenza, decisi interventi. Anche perché spesso gli imballaggi li ritroviamo ai margini delle strade, nei prati o nei corsi d’acqua.

Per fronteggiare questa emergenza il Codacons propone, da un lato, il ritorno al “vuoto a rendere” ed una drastica riduzione degli imballaggi, mediante una “raccolta alla fonte”, dall’altro spinge affinché i consumatori preferiscano l’acquisto di prodotti sfusi, alla “spina”.

"Ciò che chiediamo alla Grande Distribuzione - sostiene Francesco Di Lieto del Codacons - è la disponibilità di posizionare, all'uscita del singolo punto vendita, appositi contenitori capaci di ricevere l’immensa quantità di plastica, carta, cartone che contengono praticamente tutti i prodotti venduti. In maniera tale da indirizzare verso un sicuro riutilizzo quei fastidiosi imballaggi ed evitare che si disperdano nell’ambiente creando serie difficoltà, sia per la raccolta che per lo smaltimento. Il Codacons confida nella collaborazione della grande distribuzione nel perseguire l'obiettivo di “alleggerire” i sacchetti dei rifiuti e tutelare l’ambiente. Speriamo il nostro appello sia recepito - continua Di Lieto - poiché supermercati e centri commerciali mettono in circolazione una massa enorme di rifiuti che possono e devono essere riciclati. Chiediamo che tutti i supermercati diano disponibilità ad offrire ai propri clienti contenitori dove disimballare la spesa e liberarsi delle confezioni inutili oltre che dannose per l’ambiente, garantendo, nel contempo, che gli esiti della raccolta siano avviati al circuito del riciclo. La pubblicità per la lodevole iniziativa assunta dai supermercati nonché gli indubbi benefici per l’ambiente, renderebbero irrisori eventuali costi".

Por Calabria, Ferrara (M5s): "Non possono smentire quanto certificato anche dalla Corte dei Conti"

«Ho preso “serenamente” atto della replica arrivata dalla Giunta regionale, o quel che ne rimane in attesa del terzo rimpasto. Non mi rimane che ribadire il grave ritardo e la mancanza del raggiungimento degli obiettivi che ha caratterizzato il Por Calabria 2007-2013».

È quanto afferma Laura Ferrara, eurodeputata del MoVimento 5 Stelle in controreplica alla una nota dell'ufficio stampa della Giunta regionale.

«Volevano smentirci ma non possono farlo. Perché l'inefficienza e le criticità legate della vecchia Programmazione non sono un'invenzione del MoVimento 5 Stelle, ma sono certificate, tanto nelle risposte della Commissione europea alle mie interrogazioni, quanto nella relazione della Corte dei Conti. Si vuole far passare il messaggio secondo il quale l'utilizzo di progetti retrospettivi o spostamenti di risorse su altri Programmi come il Pac, essendo operazioni lecite o comunque già adottate da altre regioni (le meno virtuose), rientrino nell'ordinaria amministrazione. Non è così. Le recriminazioni che ribadiamo sono legate al ricorso forzato e continuo a questi escamotage finanziari pur di far quadrare i conti e mascherare i ritardi che invece sono evidenti e certificati, ripeto, non da noi, ma da un tribunale contabile e dalla stessa Commissione europea. Infatti, è indice di cattiva amministrazione, benché tutto avviene nei limiti del consentito, che oltre un terzo delle risorse del POR Calabria 2007/2013 sia poi finito nei Pac, per non parlare del pesante ricorso che la Regione ha fatto dei progetti retrospettivi: strumenti così "efficaci" che nella nuova programmazione sono stati vietati dalla CE, ma per dirlo con le parole della Corte dei Conti: "l’elevata incidenza dei progetti retrospettivi (circa il 44% della dotazione finanziaria quale ridefinita dalle rimodulazioni) dimostra carenza di progettualità ed incapacità ad assorbire la spesa comunitaria con i progetti originariamente inseriti nel Programma". Sulla destinazione delle risorse trasferite sul Pac,  – continua poi la Ferrara - non è così scontato, come vogliono far credere dalla Regione, che si mantenga destinazione territoriale e obiettivi. Esemplare fu il caso della Legge di stabilità del 2015 con cui ai calabresi furono sottratti 365 milioni di euro dal Governo nazionale proprio grazie ai ritardi di programmazione dell'amministrazione regionale. Con l'utilizzo dei Pac viene meno la qualità della spesa e  la finalità propria dei finanziamenti europei cioè colmare le lacune regionali secondo una tempistica rapida e certa dettata dall'UE e non, quindi, secondo il proprio piacimento, magari a distanza di anni dalla chiusura di un periodo di programmazione.

Sul Por Calabria 2014 – 2020; certo la Calabria è in linea con la media nazionale, ma nel ritardo. In pratica la Regione si giustifica dicendo “anche gli altri fanno male come noi”. Doveva essere, quello della nuova Programmazione, il grande riscatto della Calabria, la possibilità di essere virtuosi nella spesa per il bene del territorio. Invece ci si allinea ai peggiori e si usano come metro di paragone. Insomma per questa amministrazione – conclude nella sua risposta l'europarlamentare – perché fare bene, se si può far male e poi mettere una pezza sul buco. Come MoVimento 5 Stelle non abbiamo aspettato la campagna elettorale per denunciare tutta l'inefficacia di questo governo regionale. I cittadini calabresi non sono così ciechi e sordi da non aver ascoltato e letto le nostre numerose denunce, nonostante il fumo negli occhi che qualcuno continua soffiargli».

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